Mancano davvero poche ore alla scadenza del termine per la presentazione di liste e candidati alle elezioni politiche del 4 marzo, ma sono quelle decisive, dove chi era dato per certo potrebbe essere depennato e chi non era neanche menzionato potrebbe rispuntare fuori in modo inaspettato.
In tutti i partiti, tranne che nel Movimento 5 Stelle, che ha affidato la selezione al popolo del web, la partita è ancora aperta.
In modo particolare nel Partito Democratico, dove le pedine sono state scelte, ma non ancora le caselle. Per quello che riguarda i collegi dove è inserita la provincia di Macerata, i nomi sono quelli del segretario regionale Francesco Comi, della parlamentare uscente (area Martina) Irene Manzi e di Sara Giannini. Comi e Manzi dovrebbero correre per la Camera, ma non è chiaro se nel listino proporzionale (più sicuro) o nei collegi uninominali, dove la contesa è più aperta e il risultato più incerto.
In questo contesto si inserisce l'ex rettore dell'Università di Camerino, Flavio Corradini, ben visto da Matteo Renzi. Ma chi farà posto all'ex cattedratico? Difficile che Corradini possa scalzare il segretario regionale Comi, ma tutto può succedere.
L'altra partita si gioca al Senato. Sara Giannini, ex assessore regionale ma con un incarico a Palazzo Raffaello, potrebbe essere indirizzata al Senato, quota proporzionale (collegio Civitanova, Fermo e Ascoli Piceno). A farne le spese sarà quasi sicuramente Mario Morgoni, il renziano di ferro, ex sindaco di Potenza Picena e senatore uscente. Ma solo lunedì 29 gennaio si saprà davvero della sua esclusione.
Sul fronte centrodestra, la Lega insiste sul nome di Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, uno dei simboli del terremoto. In lizza anche l'ex sindaco di Macerata Anna Menghi e Giovanni Gabrielli, assessore alla Sicurezza a Tolentino.
Forza Italia sta portando avanti i nomi di Barbara Cacciolari e del senatore uscente Remigio Ceroni, mentre sono ancora da riempire le caselle degli altri partiti più piccoli.
Sauro Ciarapica