Sulla provincia di Macerata soffia il vento della Lega, del Centrodestra e del Movimento 5 Stelle, ma non sventola più la bandiera del Partito Democratico.
Il partito di Renzi abdica, rispetto alle elezioni Politiche di cinque anni fa e rimedia una batosta senza precedenti, sia in provincia che in tutte le Marche, feudo “rosso” tra i più sicuri d'Italia. Nel Collegio uninominale Macerata 3 della Camera dei Deputati (scrutinate le 270 sezioni), gli elettori hanno scelto Tullio Patassini, esponente politico di Treia, indicato dalla Lega e dalla coalizione di Centrodestra: l'ex assessore treiese si porta a casa il 37,64% dei consensi, con la Lega primo partito della coalizione al 20,97%. Daniela Tisi, indicata dal Movimento 5 Stelle, è staccata di quasi cinque lunghezze (32,06%), ma il Movimento è il primo partito del Collegio. Debacle totale per l'ex rettore dell'Università di Camerino, Flavio Corradini, che si ferma al 23,26, con il Partito Democratico che crolla al 20,61%.
Abbiamo raggiunto al telefono il neo parlamentare Tullio Patassini, appena elett, che analizza il voto maceratese. “C'è stato un crollo verticale del Partito Democratico. I maceratesi e i marchigiani hanno dato una indicazione precisa. Questo è un vero e proprio segnale di cambiamento. Noi questo cambiamento lo abbiamo indirizzato in un cambiamento di contenuti e di Governo”. Una delle tante tematiche che Patassini dovrà protare avanti e a cui dare una sterzata decisiva è quella del post-terremoto. “Dobbiamo modificare l'impianto normativo a favore delle popolazioni terremotate e per permettere alle imprese locali di ricostruire. I marchigiani hanno già dato esempio di buono ricostruzione. Dobbiamo andare in questa direzione”. Toccherà, quindi, al treiese Tullio Patassini rappresentare il territorio maceratese e soprattutto quello colpito dal sisma del 2016 e portare in Parlamento le istanze delle popolazioni e soprattutto indicare soluzioni per far uscire questi territori da una fase di stagnazione davvero preoccupante.
Tullio Patassini
Al Senato, Collegio Macerata 2, l'ha spuntata Mauro Coltorti (nella foto), professore jesino e docente universitario a Siena, su Giuliano Pazzaglini, con cui c'è stato un vero e proprio testa a testa all'ultimo voto: l'esponente pentastellato l'ha spuntata per meno di 300 voti: 33,07% per Coltorti, 32,97% per il sindaco di Visso. Il parlamentare uscente Piergiorgio Carrescia (PD), si è fermato al 26,12.
Se ci spostiamo lungo la costa maceratese, che in base alla legge elettorale era stata inserita in un altro collegio, ad avere la meglio è stata l'esponente del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi (nella foto), civitanovese, consigliere comunale a Civitanova dal 2012 al 2017, che ha avuto la meglio nel Collegio uninominale Macerata 2 con il 37,18%. Giuseppe Cognini, indicato dal Centrodestra, si è fermato al 35,38. Fuori dal Parlamento anche l'altro deputato uscente Paolo Petrini (20,66%). Il collegio del Senato Ascoli Piceno 3 (che include Civitanova) è stato assegnato ad altro esponente pentastellato, Giorgio Fede, con il 37,04: Graziella Ciriaci, indicata dal Centrodestra, ha raggiunto il 34,16. Emanuela Di Cinto, espressione del PD e della coalizione di centrosinistra, ha raggiunto appena il 21,16% dei consensi.
Per quanto riguarda la parte proporzionale dei seggi marchigiani, quella che doveva scaturire dai listini bloccati, dei cinque posti al Senato (il cui calcolo è su base regionale) due dovrebbero andare ai 5 Stelle (Donatella Agostinelli e Sergio Romagnoli), uno alla Lega (Giuliano Pazzaglini), e uno al PD (Francesco Verducci). La quinta casella se la giocano la maceratese deputato uscente Irene Manzi e Andrea Cangini (Forza Italia). Per i 10 seggi per la Camera da assegnare con il proporzionale, bisognerà attendere il calcolo nazionale. L'unica indiscrezione riguarda il senatore uscente Mario Morgoni (PD), candidato al proporzionale dietro a Gentiloni e al ministro Madia. Se i due esponenti nazionali vincitori nei loro collegi si dimettono, l'ex sindaco di Potenza Picena centra l'elezione.
Le Marche hanno 24 seggi in Parlamento, 16 alla Camera e 8 al senato. Di questi, 9 sono stati assegnati con il sistema maggioritario uninominale (8 al Movimento 5 Stelle e uno alla Lega), gli altri 15 con il sistema proporzionale.