Entro gennaio a Roma, Pasqui chiama a raccolta i sindaci del cratere

Giovedì, 20 Dicembre 2018 18:51 | Letto 1554 volte   Clicca per ascolare il testo Entro gennaio a Roma, Pasqui chiama a raccolta i sindaci del cratere Sindaci del cratere a Roma per manifestare contro la lentezza della ricostruzione. Un’idea che sta prendendo corpo su sollecitazione del primo cittadino di Camerino, Gianluca Pasqui, che ha contattato i suoi colleghi dei comuni terremotati per far sentire una voce forti nei palazzi del “potere”. “Mi auguro che l’invito da me fatto ai 138 sindaci del cratere possa essere accolto dalla totalità di essi – le parole di Pasqui – Un atto popolare, ma fortemente istituzionale di protesta, che veda insieme sindaci e cittadini, per portare nei “palazzi” capitolini punti programmatici precisi attraverso i quali chiedere al Governo di intervenire immediatamente laddove, dopo due anni dal terremoto, si parla ancora di emergenza e non di ricostruzione”. Un invito accolto da diversi primi cittadini, ma che non convince pienamente altri che vedono nell’iniziativa una mera mossa propagandistica. “E’ ovvio – continua Pasqui – che ciascuno è libero di accogliere o meno la proposta”. Una chiara volontà di rimarcare il fatto che non esiste ancora nessuna ricostruzione nelle zone terremotate del centro Italia, nonostante il ripetersi delle promesse. “Non vediamo all’orizzonte un futuro certo – incalza il sindaco di Camerino – mentre da parte di noi sindaci c’è la necessità di dare certezze a chi, ormai da troppo tempo, soffre una situazione divenuta insopportabile”. Risponde anche a chi lo critica per aver preso tardivamente tale decisione Gianluca Pasqui. “Oggi siamo in una situazione che finalmente garantisce la presenza della popolazione nei nostri territori, con i servizi che sono ripartiti. E’, dunque, giunto il momento di guardare davvero alla ricostruzione per poter regalare ai nostri figli l’esistenze in queste terre, rientrando nei nostri centri storici. In caso contrario assisteremo allo spopolamento di una grande parte dell’italia centrale”. Il sasso è stato lanciato nello stagno in attesa che venga raccolto e che si possa giungere alla definizione di un programma e di una data che, almeno nelle intenzioni di Gianluca Pasqui, dovrebbe essere fissata entro la fine del prossimo mese di gennaio.

Sindaci del cratere a Roma per manifestare contro la lentezza della ricostruzione. Un’idea che sta prendendo corpo su sollecitazione del primo cittadino di Camerino, Gianluca Pasqui, che ha contattato i suoi colleghi dei comuni terremotati per far sentire una voce forti nei palazzi del “potere”. “Mi auguro che l’invito da me fatto ai 138 sindaci del cratere possa essere accolto dalla totalità di essi – le parole di Pasqui – Un atto popolare, ma fortemente istituzionale di protesta, che veda insieme sindaci e cittadini, per portare nei “palazzi” capitolini punti programmatici precisi attraverso i quali chiedere al Governo di intervenire immediatamente laddove, dopo due anni dal terremoto, si parla ancora di emergenza e non di ricostruzione”. Un invito accolto da diversi primi cittadini, ma che non convince pienamente altri che vedono nell’iniziativa una mera mossa propagandistica. “E’ ovvio – continua Pasqui – che ciascuno è libero di accogliere o meno la proposta”. Una chiara volontà di rimarcare il fatto che non esiste ancora nessuna ricostruzione nelle zone terremotate del centro Italia, nonostante il ripetersi delle promesse. “Non vediamo all’orizzonte un futuro certo – incalza il sindaco di Camerino – mentre da parte di noi sindaci c’è la necessità di dare certezze a chi, ormai da troppo tempo, soffre una situazione divenuta insopportabile”. Risponde anche a chi lo critica per aver preso tardivamente tale decisione Gianluca Pasqui. “Oggi siamo in una situazione che finalmente garantisce la presenza della popolazione nei nostri territori, con i servizi che sono ripartiti. E’, dunque, giunto il momento di guardare davvero alla ricostruzione per poter regalare ai nostri figli l’esistenze in queste terre, rientrando nei nostri centri storici. In caso contrario assisteremo allo spopolamento di una grande parte dell’italia centrale”. Il sasso è stato lanciato nello stagno in attesa che venga raccolto e che si possa giungere alla definizione di un programma e di una data che, almeno nelle intenzioni di Gianluca Pasqui, dovrebbe essere fissata entro la fine del prossimo mese di gennaio.

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