Notizie di politica nelle Marche

“Il nuovo carcere, per ora, rimane un proclama su Facebook” . A scriverlo, in una nota inviata alla stampa,  è il sindaco  di Camerino Gianluca Pasqui, spiegando i motivi del rinvio della riunione, inizialmente prevista per questo martedì 9 gennaio."Subito dopo l’annuncio dato dall’onorevole Irene Manzi, nelle scorse settimane- si legge nel comunicato-  avevo convocato una riunione che consentisse di passare prima possibile ad una fase operativa. Per evitare che il periodo elettorale consentisse facili strumentalizzazioni di un argomento che invece ci sta molto a cuore e da cui dipende una buona fetta di futuro del tessuto economico della nostra città e del nostro territorio.Purtroppo- continua Pasqui-  dei tanti soggetti a cui avevo inviato quella lettera, solo uno ha risposto:  il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dottor Santi Consolo, che ringrazio per la considerazione, che suggerisce un rinvio della riunione prevista per questo martedì 9 gennaio .

Nella nota ricevuta- prosegue il primo cittadino- veniamo informati che “il comitato paritetico interministeriale per l’edilizia penitenziaria ha concordato sulla proposta di realizzazione di un istituto penitenziario di cento posti nell’area individuata dall’ex piano carceri. L’iter relativo alla gestione dell’appalto di tale nuovo istituto, è gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche della Lombardia ed Emilia Romagna. Relativamente ai finanziamenti, necessitando una somma di circa 15/20 milioni di Euro, la questione dovrà essere affrontata in sede di Comitato Paritetico. Nelle more del reperimento dei fondi, questo Dipartimento sta lavorando sulla predisposizione dello schema di istituto ad alta valenza socio-riabilitativa e a contestuale basso impatto ambientale, secondo i modelli proposti dagli Stati generali sull’esecuzione penale. Tale studio di fattibilità dovrebbe essere pronto entro la fine del mese corrente e quindi potrà essere trasmesso al MIT. Ciò premesso, un incontro in tempi così ravvicinati come quelli proposti appare prematuro e, in ragione della citata competenza in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, potrebbe essere più opportuno tenerlo in una sede centrale”.

Preso atto della nota e del fatto che nessuno degli altri soggetti convocati ha risposto al mio invito- sottolinea il sindaco -  ho ritenuto doveroso rinviare la riunione prevista al mese prossimo, con data da definirsi e, accogliendo il suggerimento del capo del DAP, da tenersi a Roma.

Da anni, la mia e altre amministrazioni prima di me, ci adoperiamo per realizzare il nuovo carcere a Camerino. Anche subito dopo il sisma, avevamo avuto una riunione a Roma con il sottosegretario del Ministero della Giustizia, oltre a incontri per illustrare progetti e prospettive. Credevamo, dopo l’annuncio delle scorse settimane (dato anche tramite social network da esponenti di partiti di governo) di aver aggiunto un altro importante tassello verso la realizzazione di un’opera strategica al futuro della nostra economia. E vogliamo crederci ancora! Convinti, quindi, che non sia questo il caso- conclude la nota- vogliamo tuttavia far presente che non permetteremo temporeggiamenti che rischiano di sembrare strumentali. Soprattutto in considerazione del fatto che siamo in piena campagna elettorale”.

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Divieto assoluto di somministrare cibo ai piccioni, obbligo (per i proprietari di immobili interessati dalla nidificazione o presenza dei volatili) di rimuovere gli escrementi e mantenere pulite le aree pubbliche a proprie spese e, nel caso tutto ciò non sia sufficiente, a segnalare al Servizio Igiene la problematica. Quest’ultimo potrà ordinare il collocamento di schermature e altri interventi per escludere o limitare la presenza dei piccioni.

È la prima ordinanza del 2018 firmata dal sindaco di San Severino Rosa Piermattei, che fa seguito a quella dell’ex primo cittadino Cesare Martini nell’ottobre del 2015. Allora il provvedimento aveva carattere sperimentale e serviva a verificarne l’impatto e, ovviamente a valutare possibili variazioni. Già l’Amur tempo addietro si era espressa sul problema dei volatili, evidenziando che “i piccioni, nel centro storico in special modo, sono in condizioni di sovraffollamento e rappresentano per la comunità e anche per gli animali domestici un potenziale pericolo per la salute. Ci sono anche aspetti non strettamente sanitari, quali il danneggiamento della pietra degli edifici e dei monumenti a causa della composizione acida degli escrementi dei piccioni. Inoltre i guani sono pericolosi perché viscidi anche per i pedoni che inavvertitamente potrebbero calpestarli”.

Per contenere il fenomeno si era stabilito di eliminare l’apporto alimentare da parte dei cittadini, di ridurre i luoghi dove nidificano e dove sostano i piccioni, e di procedere con pulizie e disinfestazioni.

L’ordinanza del sindaco Piermattei ribadisce queste intenzioni e quanto stabilito decretando che è assolutamente vietato dare cibo ai volatili, e che tutti i proprietari degli immobili interessati dalla nidificazione e dalla presenza dei piccioni dovranno provvedere a proprie spese a rimuovere gli escrementi presenti sui terrazzi, nelle soffitte, sui cornicioni e quant’altro; a mantenere pulite le zone sottostanti i loro fabbricati; e a segnalare eventualmente alla polizia locale il persistere del problema. Il personale provvederà a effettuare un sopralluogo e a informare il servizio igiene e sanità pubblica che potrà ordinare il collocamento di schermature o diaframmi dissuasori. Per chi non rispetterà tali provvedimenti verrà sanzionato con una multa fino a 500 euro.
g.g.

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Domenica, 07 Gennaio 2018 16:30

Pietro Tapanelli: "Il ponte di torrone"

A Camerino, come da tradizione, nel giorno dell'Epifania si è svolta la Festa del Torrone al centro del City Park. In una città devastata dal sisma si cercano di mantenere intatte le tradizioni e la manifestazioni. Arriva, al riguardo, la critica del consigliere Pietro Tapanelli che paragona la città ducale al Titanic, fornendo al contempo la sua ricetta. Di seguito la nota del consigliere comunale

Oggi rischio grosso. Coscientemente e scientemente voglio criticare le iniziative turistiche che, dal sisma a questa parte, stanno continuando a Camerino, nella normalità più assoluta, come se non fosse successo alcunché. Lo so, qualcuno mi dirà che sono pazzo e che, politicamente, dovrei tacere evitando il rischio di inimicarmi i valorosi volontari che, eroicamente, mettono impegno e soldi, ad esempio, nella Festa del Torrone.

Ieri, proprio durante i festeggiamenti del dolciume tipico natalizio che si sono tenuti al City Park di Camerino, ho avuto come l’impressione di trovarmi sul Titanic. La città cola a picco e tutti, governance cittadina compresa, sembrano ancora far affidamento sulla inaffondabilità del transatlantico ducale. Credo ci voglia onestà e franchezza, nonché responsabilità politica, nel dire che la realtà, a Camerino, è totalmente cambiata a causa del terremoto. Bisogna trovare il coraggio di dire, e capire, che non si può più continuare a concepire, ed organizzare, eventi per i pochi camerinesi ancora residenti. Già questo modo di lavorare non lo condividevo prima, ma oggi sta assumendo i tratti di una condotta dolosa.

In uno degli ultimi consigli comunali ho suggerito al Sindaco di puntare su due o tre eventi. Corsa alla Spada, Camerino Festival e, perché no, Festa del Torrone, ma finanziando seriamente la loro attività, con piani di comunicazione seri e professionali e che, quindi, siano in grado di evitare che queste feste diventino sempre di più innocue dosi di morfina per il paziente in fin di vita. In questa fase, drammatica, occorrono decisioni nette che, purtroppo, scontenteranno qualcuno. Non per dispetto verso alcuni, ma per il bene della città. Poche cose, ma fatte bene e investendo denari pubblici. Non è più tempo di accontentare tutti pensando solo alla prossima tornata elettorale.

La mia è una ricetta vincente? Non lo so, ma è doveroso provare. Continuando così, il naufragio è cosa certa e la Banda Città di Camerino, che spesso accompagna con i suoi concerti tali manifestazioni, verrà ricordata alla pari dell’orchestra del Titanic, continuando a suonare e facendo credere che tutto stia andando bene.

Se non ci sono i soldi, come qualcuno obietterà, è dovere dell’amministrazione adottare proteste politiche ed istituzionali esemplari e ferme. Se, ad esempio, gli organi sovracomunali non si adoperano per realizzare neanche un passaggio pedonale, occorre dimettersi, per protesta, e consegnare le chiavi della città al commissario per la ricostruzione. Mi dispiace dirlo, ma il tirare a campare non deve più essere tollerato.

Sicuramente riceverò pernacchie per questo mio pensiero, anche se Eduardo De Filippo insegnava che c’è pernacchio e pernacchio, anzi il vero pernacchio non esiste più e quello di oggi è solo volgare e brutto, e nulla verrà preso in considerazione, ma come consigliere comunale mi sento in dovere di dire certe cose, anche se impopolari.

Aggiungo la proposta di riserva, anche alla luce dell’impossibilità, tutta camerte, di fare un benedetto passaggio pedonale nella zona della New Town di Camerino. Diamo l’incarico al maestro pasticcere Attili, artefice del torrone più lungo del mondo. Lui, in questo marasma, è l’unico che riesce a fare qualcosa. Il ponte, per far attraversare i poveri pedoni, lo possiamo fare con albume, zucchero e mandorle. Chissà che non venga fuori il torrone con passaggio pedonale più lungo del mondo. Ad maiora!

Pietro Tapanelli – Consigliere comunale di Camerino 

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Il tema della viabilità, anche pedonale, è sempre al centro di dibattiti e discussioni. A tenere banco, a Tolentino, è la situazione di viale Matteotti, una delle arterie più importanti per la città, Il viale, che rappresenta anche un pezzo di storia per essere uno dei più antichi, versa in condizioni critiche, sia sul fronte stradale sia su quello pedonale. I marciapiede richiedono un intervento urgente, tanto che, sul lato destro della strada, un tratto di essi è stato chiuso e inibito al transito dei pedoni perché il mando ha ceduto, tanto da creare anche diversi problemi alle abitazioni che si trovano nelle vicinanze. L'Amministrazione comunale aveva inserito l'intervento di rifacimento del viale nel progetto di ampliamento dei parcheggi nel 2016, che doveva essere affidato ad una impresa privata. Quel progetto non è mai decollato e ora l'auspicio è che l'Amministrazione pensi ad una alternativa per risolvere questo problema. 

 

via matteotti1

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Venerdì, 05 Gennaio 2018 20:24

Lago de Le Grazie, un bacino "pericoloso"

Una delle questioni più importanti per Tolentino è rappresentata dal bacino idrico del lago de “Le Grazie”, un bacino artificiale, situato proprio in contrada Le Grazie, attraverso il quale la locale municipalizzata Assm produce energia elettrica.

Questo specchio d'acqua necessita ormai da tempo di manutenzione, come sottolineato dal sindaco Giuseppe Pezzanesi. “Qualche anno fa con l'allora ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi affrontammo questo delicato problema. Il ministro si rese conto del livello di pericolosità del lago, completamente interrato. Quando le piogge sono abbondanti e gli altri quattro vasi a monte scaricano acqua sul fiume Chienti, emergono delle enormi difficoltà soprattutto in termini di sicurezza. Il ministero delle Infrastrutture ha appaltato ad una ditta di Ascoli Piceno i primi due milioni di euro di lavori, che partiranno nei prossimi mesi, con i quali si procederà allo sfangamento del lago e con cui si metterà in sicurezza il bacino. Il progetto è più ampio e prevede, nel suo complesso, il recupero di tutta l'area intorno al lago, che servirà al rilancio del complesso sotto il profilo turistico”. 

 

Sauro Ciarapica

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Consegnate questa mattina a Fiastra,  le ultime 28 Sae. Con la cerimonia di inaugurazione, alla quale oltre al sindaco Claudio Castelletti, hanno preso parte anche l'onorevole Irene Manzi , il senatore Mario Morgoni e l'assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, si è conclusa per il Comune la consegna di tutte le 74 casette assegnate ad altrettanti nuclei famigliari  L'area capoluogo su cui insistono le casette, è la più grande delle quattro realizzate nel comune e anche quella che ha richiesto il maggior numero di lavori preparatori

Inaugurazione Sae Gen18 1

Il comune di Fiastra è il primo, in provincia di Macerata, a completare le consegne in quattro aree differenti e per questo risultato il sindaco Castelletti ha voluto ringraziare le istituzioni. “Ringrazio chi ha compreso la nostra realtà, fatta di un territorio molto vasto, disseminato di tante frazioni con pochi abitanti. Sono proprio le frazioni ad aver subito i danni maggiori e non potevamo sradicare la popolazione, in gran parte anziana, dal loro territorio. Per questo abbiamo individuato quattro aree diverse e siamo contenti che oggi tutti abbiano preso possesso della loro casa provvisoria. Ma - ha aggiunto il sindaco prima di iniziare la cerimonia di consegna delle chiavi.-mi sentirò finalmente in pace solo quando vedrò i primi cantieri aperti nella valle” 

Inaugurazione Sae Gen18

La cerimonia ha avuto un piccolo contrattempo dovuto ad un errore nella numerazione delle chiavi che ha movimentato l’ingresso nelle abitazioni ma che si è concluso per il meglio. Sempre a Fiastra, si terrà domenica prossima nell'Auditorium San Paolo alle 10.30,un incontro pubblico per affrontare con la cittadinanza i temi della ricostruzione pubblica e privata.

 FiastraSAE 01

 

 

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Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha firmato il decreto istitutivo del "Distretto Turistico Marca Maceratese". Ne fa parte il territorio dei Comuni di Macerata, Apiro, Appignano, Belforte del Chienti, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Cessapalombo, Cingoli, Corridonia, Fiastra, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Pieve Torina, Poggio San Vicino, Pollenza, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Serravalle di Chienti, Treia, Urbisaglia, Ussita, Valfornace.

Nella maggior parte dei cas, si tratta di comuni ricompresi nel cratere sismico.

La firma del decreto è stata accolta con soddisfazione dall’assessore al Turismo e Cultura della Regione Marche Moreno Pieroni che parla di risultato importante, voluto dall’ente regionale, non solo quale opportunità di rilancio dei Comuni colpiti dal sisma e strumento utile a tenere alta l’attenzione sui territori “ ma che dimostra  che quando la concentrazione e la condivisione degli obiettivi tra enti locali, istituzioni e associazioni funzionano bene, le risposte positive arrivano in breve tempo".  L’iter necessario è stato portato avanti dalla Regione Marche in tempi strettissimi per consentire che la documentazione necessaria, la cui presentazione doveva essere inoltrata entro il 31 dicembre 2017, pervenisse sul tavolo del Ministro Franceschini.

“Lo strumento – ha aggiunto Pieroni - consentirà la creazione di nuove e preziose opportunità per la competitività delle imprese. Il traguardo, arriva dopo l'istituzione di altri 7 distretti nelle Marche e va a completare un quadro omogeneo delle realtà territoriali nella regione: Distretto turistico dell'Appennino Umbro Marchigiano; Distretto turistico Marche Sud; Distretto turistico Marche Picene; Distretto turistico Riviera del Conero e Colli dell'Infinito; Distretto turistico del Fermano; Distretto turistico Marca Pesarese; Distretto turistico Il Piceno".

Plaude al risultato anche Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, tra i comuni che fanno parte del “Distretto Turistico Marca Maceratese”.

 “Importante fare sinergia- ha commentato il primo cittadino- Anche se le nostre mura sono distrutte, il turismo va sempre guardato con attenzione perché non possiamo permetterci di fermare nulla. La città va avanti e pensare in un’ottica di prospettiva ad un turismo culturale e ambientale sinergico, ci riempie il cuore di gioia. Un altro risultato degno di nota che fa pensare ad un territorio che vuole muoversi insieme

C.C.

 

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Convocata dal sindaco Pasqui, si è tenuta a Camerino nella sala del Contram, una riunione espressamente rivolta ai titolari di attività economiche e produttive. Secondo quanto riferito dai partecipanti, il confronto è stato utile per chiarire alcune incomprensioni, precisare diversi passaggi burocratici che, non sempre è stato possibile per l’amministrazione comunicare e veicolare con celerità.

Tra i punti affrontati dalla discussione anche quello relativo al progetto della nuova area di delocalizzazione commerciale di San Paolo, della quale il prossimo 15 gennaio saranno affidati i lavori di urbanizzazione e realizzazione delle fondazioni.

Tema di accesa discussione tra i commercianti, (il cui lavoro prosegue, non senza problemi,all’interno della tensostruttura collettiva del City Park).anche quello riferito a notizie apparse sulla stampa dalle quali sarebbe trapelato scontento nella categoria, e, disappunto per le lungaggini della nuova progettualità.

city Park

                                                    Negozi del City Park

 "Noi singoli commercianti- ha esordito Simone Corsalini, terminata la riunione-  non abbiamo mai rilasciato interviste del genere e- ha sottolineato- se qualcuno ha inteso esprimere un’opinione personale, è evidente che avrebbe dovuto farlo solo utilizzando il proprio nome e cognome e non a nome di tutta la categoria ”.

Positivo, a detta di tutti, il momento di confronto con l’amministrazione comunale, servito a comprendere meglio il progetto della nuova area, e, a ritrovare fiducia. “ A questa novità – ha detto Alessandra Montanari -guardiamo con ottimismo: è quello che speravamo e ci auguriamo che possa diventare realtà, nel più breve tempo possibile. Noi commercianti siamo tra quelli che non se ne sono mai andati, rimboccandoci le maniche e lottando contro tante avversità; abbiamo fronteggiato il caldo, il vento, il poco lavoro, ma non abbiamo perso la determinazione e lo spirito che, forte di certezze, sicuramente ne uscirà migliorato”.

Soddisfazione per l’incontro,è stata espressa anche dal sindaco Pasqui: “ Dopo un anno di difficoltà che hanno pesato su tutti, la riunione di oggi è stata sicuramente l’occasione di un confronto aperto; sono convinto che dovremmo continuare a farne altri, perché aiutano a compattare le singole persone e a guardare con maggiore ottimismo in avanti. Il 15 gennaio – ha proseguito- finalmente apriremo le buste e si darà il via ai lavori di quello che sarà uno dei centri simbolo della rinascita di Camerino, legato al commercio ma anche segno di ricostituzione di socialità. Ai commercianti ho chiesto di aiutare ed essere vicini ad un sindaco che, alla pari di tutti i cittadini, deve fare i conti con una quotidianità difficile. La verità è che la città la sento molto vicina ma, a mio avviso, sarebbero da evitare i continui paragoni con altre realtà e l’evidenziare ogni volta che noi siamo gli ultimi; ogni comunità ha le sue problematiche che non possono essere rapportate con altre e se nella nostra città le tempistiche sono diverse, esistono delle motivazioni. Direi che, pur nella consapevolezza del dramma che ci è piombato addosso e, nonostante le grandi difficoltà che sicuramente ci sono, possiamo procedere comunque con convinzione e nella consapevolezza che, insieme e nella massima unione, ce la faremo”.

Nel corso della stessa riunione, il sindaco è tornato a ribadire la necessità di rivedere il cratere sismico: “ Se non si parte da un livello di danno diverso nella valutazione delle esigenze delle singole comunità, la ricostruzione sarà solo a parole e non potrà concretizzarsi. Per rinascere ogni comunità ha bisogno della sua medicina, che non può essere la stessa idonea a guarire tutte le altre. Se i livelli alti e decisionali delle istituzioni, non differenziano le situazioni il prima possibile, ritengo che sia molto difficile che si accrescano le situazioni di ottimismo”.    

Carla Campetella

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Il pericolo del cementificio è ancora reale e la giunta-selfie di San Severino è chiusa in un assordante silenzio”. Queste le parole del Movimento 5 Stelle settempedano che fanno seguito alla notizia del ricorso al Tar del Comune di Castelraimondo contro la Regione. Il motivo è presto detto, si tratta di un rimpallo di competenze su chi debba, tra i due enti, convocare la Conferenza dei Servizi per mettere la parola fine sulla questione del cementificio. La Cementir di Caltagirone, che aveva acquistato lo stabilimento, aveva presentato allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) di Castelraimondo l’autorizzazione ambientale per riaprire la struttura. Per questo, la Regione chiedeva che lo stabilimento venisse adeguato alle Bat (migliori tecnologie di settore) entro aprile 2017 e che fosse presentato un piano industriale. Niente di quanto richiesto è stato fatto e recentemente la Regione ha inviato una raccomandata al Comune di Castelraimondo con la quale si chiedeva all’ente di convocare l’ultima Conferenza dei Servizi. “Dopo mesi - scrivono i grillini - invece di convocare la conferenza il Comune ha speso soldi pubblici per un ricorso al tar per evitare questo onere. Sembra proprio che nessuno voglia chiudere questo eco-mostro in 40 anni di attività indisturbata ha inquinato gravemente il territorio e la salute dei nostri cittadini. San Severino ha il più alto tasso di tumori legati all’incenerimento, dato fornito dall’Istituto Superiore di Sanità”. Il timore del Movimento è che si stia giocando a fare “melina” per dare alla nuova proprietà, la tedesca Heidelbergcement, di valutare una riapertura dello stabilimento.

"Il sospetto - stigmatizzano - diventa sempre più fondato quando si inizia a guardare quali siano gli attori sulla scena, vecchi politicanti di quell'area centrista buona per tutte le stagioni e per tutti gli schieramenti. Ogni riferimento a Antonio Pettinari, Presidente della Provincia (quella provincia che a suo tempo commissionò un'analisi ambientale, a Cementificio spento, dilapidando 60mila euro di soldi pubblici) al Sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli e all'assessore in Regione Angelo Sciapichetti è tutt'altro che casuale. Occorre stare all’erta - aggiungono - perché il pericolo non è scampato ma assolutamente presente ed in tutto questo risulta assordante il silenzio del Comune di San Severino”. Il Movimento ricorda che ai primi di novembre l'apposita commissione speciale sul Cementificio presieduta dal consigliere di maggioranza Piero Pierandrei ha chiesto al Sindaco Rosa Piermattei di compiere dei passi ufficiali per sollecitare la Conferenza dei Servizi e chiudere la questione, ma “da allora tutto tace. Ci sembra ormai che la nostra simpatica “giunta-selfie” sia troppo impegnata ad immortalarsi a braccetto con Ceriscioli e compagnia, celebrando, bontà loro, i clamorosi e vergognosi ritardi sulla ricostruzione post-sisma e il progressivo smantellamento del nostro ospedale”. 
Gaia Gennaretti

 

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Parla di tante piccole, grandi note positive l’anno che si lascia alle spalle il piccolo centro montano di Pieve Torina. Difficile riassumere in poche parole i 365 giorni trascorsi, pieni di fatica ma anche di soddisfazioni, quelle che servono ad affrontare con maggiore ottimismo i non semplici passi della ricostruzione.  Carica di belle speranze è intanto l’apertura del 2018, nella quale, accanto ad azioni da intraprendere o consolidare, si intravedono significativi nuovi percorsi da avviare. Con il mese di gennaio, seppure in soluzioni temporanee, potrà attuarsi il rientro in paese degli ultimi cittadini; sistematisi a suo tempo in altri comuni o ancora ospiti di strutture ricettive della costa, venerdì 5 gennaio riceveranno le chiavi delle 19 Sae del lotto C2 dell’area Le Piane; a chiudere tutta la partita, una decina di giorni più avanti, sarà la consegna dell’ultima tranche di casette. Giunto a realizzazione anche il progetto esecutivo della nuova scuola dell’infanzia che sarà ricostruita dov’era, al centro del paese, vicina alla nuovissima scuola, inaugurata lo scorso 16 dicembre. Della realizzazione della struttura, concepita per essere definitiva, se ne farà carico la Fondazione Francesca Rava N.P.H Italia Onlus ,di Milano.

“Il progetto da inserire all’interno del nostro centro storico– afferma il sindaco Alessandro Gentilucci- si preannuncia come qualcosa di molto originale; prevede infatti una struttura ‘open’con vetrate tutt’attorno, dotata di un tetto‘verde’ e di pannelli solari. Nella sede della fondazione a Milano abbiamo avuto l’occasione di presentare la progettualità  e,- continua Gentilucci- c’è da dire che  si è aggiunta altra solidarietà: l’AIC Associazione Italiana Calciatori, si è fatta avanti con il proposito di donarci un asilo nido.  Grazie ad un ulteriore gesto solidale, il nostro paese potrà dunque dotarsi anche di questa nuova tipologia di infrastruttura. Il tutto a rafforzamento della politica che abbiamo deciso di portare avanti e cioè, quella di segnare la ripartenza  immediata del paese, garantendo un luogo sicuro e dignitoso ai più piccoli, con un’attenzione principalmente rivolta alle scuole elementari, medie, scuola dell’infanzia e,successivamente, dotando il paese di una  struttura completamente nuova come l’asilo nido. Per quel che compete il lavoro dell’amministrazione comunale, anche in ordine alla Casa di riposo siamo a buon punto, con opere già finanziate”. Per consentire il ritorno dei bambini tra i banchi di scuola dopo la pausa natalizia, martedì 2 gennaio è stata anche riaperta gran parte della ‘zona rossa’, al centro del paese.

“Quello che stiamo portando avanti - spiega Gentilucci-, è un lavoro di lungo periodo per una Pieve Torina completamente nuova, prevedendo demolizioni, laddove gli edifici non possano essere recuperati. In proiezione c’è dunque un nuovo modo di pensare il paese, in grado di affacciarsi al domani, attraverso infrastrutture tecnologiche innovative e, forti di contatti importanti che riguardano anche la sfera del lavoro”. Da presidente di quello che è l’Ambito Sociale più colpito della Regione Marche, Alessandro Gentilucci, non si lascia sfuggire l’occasione di un appello e un auspicio per il 2018.

Con oltre il 70 per cento degli edifici inagibili, possiamo ben dire che il nostro comprensorio è sicuramente il più danneggiato. Il mio appello si rivolge ai politici affinché tentino di rivedere un cratere troppo ampio, o meglio, di diversificare le tipologie di difficoltà che le popolazioni si trovano a vivere; quando passo per Pieve Torina e vedo luci spente in tutte le case, il significato è che il livello di distruzione è terribile. E’ evidente che se gli altri Ambiti Sociali della provincia di Macerata hanno l’uno il 12, l’altro il 13 per cento di danni, ben si comprende rispetto alle altre, la differenza che attanaglia le nostre terre; allora- conclude Gentilucci-  grazie anche alla collaborazione con le istituzioni, come è stato sempre fatto, l’auspicio è che si possa vedere una ripartenza delle nostre zone, all’insegna di quell’autentico spirito solidaristico che, in momenti così gravi, non può abbandonare una parte di territorio che potrebbe essere definita una piccola Svizzera”. 

C.C.   

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