Educare al riuso e ad evitare l’abuso della plastica fin dalla tenera età. È l’idea dietro al regalo che l’amministrazione comunale di Matelica ha voluto fare ai bambini della prima elementare della scuola “Lodi”. Come da qualche anno a questa parte, quasi come un benvenuto, i piccoli alunni hanno ricevuto infatti una borraccia metallica, in modo da abbattere l’utilizzo delle bottigliette usa e getta. Un’iniziativa che fa il paio con quella della consegna di posate riutilizzabili per il pranzo alla mensa scolastica che, a Matelica, ha permesso di eliminare lo spreco di quasi 60mila posate usa e getta ogni anno.

«La sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono temi di stretta attualità e di grande importanza – spiega il vicesindaco e assessore alla nettezza urbana, Denis Cingolani –. Per questo crediamo che le buone abitudini vadano insegnate ai bambini sin da giovanissimi. Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma il valore che passa attraverso queste iniziative è di grande portata. Lo scopo, in futuro, dovrà essere quello di avere degli istituti scolastici capaci di fare a meno della plastica usa e getta e soprattutto quello di formare una generazione di giovani capace di interessarsi e di agire positivamente nei confronti dell’ambiente».
Efficientamento energetico e sostenibilità. È per vincere queste sfide che il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi ha passato qualche giorno in Svezia, ospite dell’Università Politecnica di Linnaeus a Vaxjo. Un progetto comunitario con partner da diversi angoli d’Europa. "Verso distretti urbani a basse emissioni di carbonio attraverso il miglioramento delle politiche regionali", questo il nome del progetto, è stato finanziato da Interreg Europe. In questo la contesto Regione Marche partecipa col ruolo di Project partner. L’obiettivo è quello di facilitare la transizione verso distretti a basse emissioni.

"In settimana siamo stati ospiti dell’Università di Linnaeus a Vaxjo, in Svezia – racconta il sindaco Matteo Cicconi –. Il progetto europeo a cui stiamo partecipando è di fondamentale importanza per il futuro del nostro paese, sia a livello di efficientamento energetico, quindi di risparmio, sia a livello ambientale. Il progetto ha il compito difficile e ambizioso di predisporre, valutare, analizzare e mettere in campo politiche per la riduzione delle emissioni attraverso la ristrutturazione o la costruzione di edifici ad alta efficienza energetica, magari applicando le più avanzate tecnologie per il risparmio energetico come il teleriscaldamento. Non solo: rientrano nel progetto anche azioni di riqualificazione urbana. Sono obiettivi importanti e strategici: Pioraco parteciperà con due progetti pilota – spiega il sindaco –. Uno è quello della riqualificazione dei giardini pubblici, l’altro per la ristrutturazione della nostra scuola, per la quale i lavori sono già in corso. Sono lavori importanti, che porteranno al miglioramento dell’impatto che abbiamo a livello ambientale, sia su scala urbana che a livello del singolo edificio. Energia rinnovabile, sostenibilità ambientale e interventi volti alla realizzazione di campus a bassa emissione di carbonio. Sono queste le nuove sfide a cui anche piccoli paesi come Pioraco devono puntare per garantire un futuro alle prossime generazioni e una migliore qualità di vita ai nostri cittadini".

In foto arch. Lorenzo Federiconi, Project management della Regione Marche e Matteo Cicconi, Sindaco di Pioraco

l.c.
“Mi auguro che da qui in avanti la Regione mostri attenzione, non solo ricevendo i supposti ‘amici di partito’, ma soprattutto mettendo in campo le risorse per finanziare il progetto di riqualificazione che l’amministrazione comunale sta predisponendo”. Si è espresso così, sulla vicenda dell’ex Fornace Smorlesi, il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena.

C’è disappunto da parte dell’amministrazione sulla mancata collaborazione istituzionale, che il sindaco definisce “principio costituzionale”, per risolvere una problematica che rischia di essere politicizzata. Una situazione, quella del dismesso sito industriale, oggetto di periodico monitoraggio a causa della presenza di materiali contenenti amianto. Il sindaco ha riportato gli ultimi provvedimenti in materia, in particolare l’affidamento della valutazione dello stato di conservazione dei materiali, potenziale fattore di rischio per la popolazione della zona della frazione Vallecascia. La Ditta Marzetti, insieme ai rappresentanti degli uffici comunali e dei Carabinieri Forestali di Recanati, ha effettuato i sopralluoghi nello scorso febbraio, rilevando lo stato di conservazione della copertura ed effettuando prove di campionamento ambientale per scongiurare i rischi connessi alla salute degli abitanti delle zone limitrofe.

Sopralluoghi che hanno dato esiti negativi per quanto riguarda i potenziali effetti e che non necessitano dunque di un intervento immediato. Quello che ha infastidito l’amministrazione guidata da Catena è, piuttosto, il fatto che la Regione non abbia prestato ascolto ai suoi appelli in qualità di voce dei cittadini, ma abbia invece ricevuto un Comitato cittadino, in ragione, secondo il sindaco, di vicinanza politica: “Abbiamo trovato irrispettoso e irrituale da parte della Regione il fatto che il Presidente Acquaroli, forse per vicinanza politica, abbia trovato il tempo di incontrare i rappresentanti di un Comitato e non quelli delle istituzioni – ha commentato Catena –. Questo a maggior ragione dopo che più di un mese e mezzo fa io stesso lo contattai, insieme ad altri soggetti istituzionali, per affrontare il problema e delineare delle strategie. Ci tengo a ricordare che nonostante la struttura sia privata e commissariata, noi dell’amministrazione ci siamo sempre mossi, anche attraverso la spesa di fondi pubblici, per trovare delle soluzioni a tutela della cittadinanza. Sarebbe il caso di non rendere politica la vicenda e di pensare a come risolvere la questione e intervenire concretamente. La struttura è al momento sicura, ma in futuro saranno necessari interventi di messa in sicurezza. Confidiamo che nessuno si sottrarrà alle proprie responsabilità”.

l.c.
Diffusione del virus e qualità dell'aria. Se i due aspetti siano o meno correlati dovranno stabilirlo gli esperti, ma ad aprire il dibattito sulla questione è l'ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni: "Sono sempre più convinto - esordisce - che l'aspetto ambientale e della qualità dell'aria possano essere stati dei fattori importanti per la diffusione di questa pandemia. Diversi scienziati stanno iniziando a studiare la correlazione tra la presenza di numerose sostanze nocive nell'aria in quelle zone che risultano essere le maggiormente colpite dal Covid19. La pianura Padana - spiega Paoloni - è la zona più inquinata d'Europa rispetto a numerosi studi, risulta pertanto possibile una correlazione rispetto ai tanti casi di contagio che ha permesso una così massiccia e veloce diffusione del virus".

Una ipotesi che, se fosse comprovata, potrebbe spiegare anche l'assenza di contagi in tre dei Cinque Comuni e il motivo per cui, negli altri due Comuni dove il virus è arrivato, il numero di contagi sia minimo.
Potrebbero però nascere dei dubbi se si analizza il caso di Pioraco dove, nonostante l'aria non si possa certo definire inquinata, sebbene il numero degli abitanti sia minimo, il numero di contagi è notevole tanto che il fatto è arrivato anche sulle cronche nazionali.

"Non si parla solo di polveri sottili e inquinati come vettore della pandemia - prosegue Paoloni - , teoria che deve avere una valenza di tipo scientifico ben dimostrata, ma del fatto che in quelle zone di alto inquinamento le persone che ci vivono hanno i polmoni e tutte le vie aeree superiori sottoposte da tempo a grandi sforzi che li rendono più sensibili e vulnerabili.
I continui sforamenti delle polveri, proprio in pianura Padana, possono aver contribuito a creare una parte di popolazione decisamente più debole. Se notate la cartina dei contagi e dei focolai si trovano principalmente nelle zone più industrializzate d'italia e di maggiore concentrazione di traffico veicolare e pesante.
Questa teoria che sta decisamente prendendo piede - dice - va approfondita e sicuramente deve porci una riflessione concreta. Dobbiamo capire pertanto che quella rivoluzione Green deve essere accelerata, e non fermarsi a seguito della crisi economica che ora avverrà sicuramente dopo questo shock economico causato dal covid. Un luogo dove si respira meglio potrebbe sicuramente creare dei cittadini più forti, non per questo immuni a dei virus così aggressivi, ma decisamente con dei polmoni più sani che gli permetterebbero di affrontare meglio questi stati di contagio, sopratutto questo è fondamentale rispetto alle future generazioni".

GS

La proposta di invitare Greta Thunberg e fare un consiglio aperto sta trovando una strada in salita da affrontare. L'idea è stata del consigliere regionale Sandro Bisonni e l'argomento è stato già discusso nel corso della Conferenza dei capigruppo durante il quale si sono registrate delle posizioni contrastanti. Alla fine il Presidente Mastrovincenzo ha deciso di coinvolgere il Comitato per il Controllo e la valutazione delle politiche, chiedendo una relazione su cui basare la decisione finale sulla convocazione dell’Assemblea. "Si tratterebbe di un'occasione per fare il punto della situazione e prendere ulteriori impegni per le politiche ambientali".  Ma l’amara sorpresa è arrivata ieri mattina nel corso della conferenza dei Capigruppo, chiamata ad esprimere un parere in questa direzione. “Il dibattito – sottolinea Bisonni – è stato a dir poco incredibile e surreale. C’è chi come Luca Marconi (UdC) ha messo in dubbio il fatto che i cambiamenti climatici siano dovuti a fattori umani o come Piero Celani (FI) che ha sottolineato come la comunità scientifica non sia concorde sul tema ritenendo non necessaria la presenza di “simboletti” (così l’ha definita) come Greta. Anche l’assessore Fabrizio Cesetti sembra aver dimenticato il suo passato da esponente dei verdi, con un diniego ingiustificato e molto discutibile. L’unico sostenitore della mia richiesta è stato il capogruppo del Pd, ma ciò non è bastato”. Bisonni , dopo aver anche evidenziato la negatività di altri interventi relativi all’attività della Thumberg, si dice esterrefatto anche per quanto riguarda la decisione finale. “Assurda – afferma – anche la decisione proposta dal Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, di delegare l’argomento al Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche. Soltanto dopo che l’organismo avrà elaborato una propria relazione sul tema, sarà valutata la possibilità di convocare un Consiglio e decidere finalmente chi invitare. Un modo semplice per perdere tempo e spendere denaro dei cittadini senza voler affrontare i problemi. Ce ne ricorderemo quando questi signori pretenderanno di ergersi a paladini delle difese ambientali.”
Gaia Gennaretti 

Un’area di circa 8000 mq, composta da un terreno con annesso un capannone di 400 mq, è stata sottoposta a sequestro dai finanzieri della Tenenza di Camerino. A seguito di una preliminare attività info-investigativa, le fiamme gialle, hanno individuato e sottoposto a sequestro l’area nella disponibilità di una ditta operante nel settore delle riparazioni di macchine agricole. Già visibile dall’esterno, la presenza di numerose carcasse di automezzi e parti di carrozzeria in evidente stato di abbandono. Una volta sul posto per un controllo effettivo, se ne è avuta la conferma con ildal ritrovamento di 14 automezzi abbandonati, parti in lamiera, numerosi pneumatici dismessi, filtri, batterie e radiatori di autovetture e materiale ferroso riposto all’interno di mezzi dismessi, utilizzati come veri depositi di rifiuti. All’interno di taniche e bidoni sono stati anche rinvenuti oltre 1000 kg di olio esausto, contravvenendo al prescritto registro di carico e scarico.Oltre al sequestro dell’area e del capannone aziendale, unitamente a tutti i materiali e i mezzi lasciati in evidente stato di abbandono, i finanzieri hanno anche provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria i due responsabili della ditta per violazioni alla normativa sulla tutela ambientale. 

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