Torna “Ci sto? Affare Fatica!”, il progetto estivo che punta a coinvolgere i giovani nella cura e la bellezza del territorio e della propria città. I ragazzi, dai 16 ai 21 anni, con la guida di giovani tutor saranno impegnati in azioni di cittadinanza attiva per la cura e valorizzazione di beni e spazi pubblici. Dopo il grande successo dello scorso anno, Camerino ripropone l’iniziativa al via dal 21 giugno. I ragazzi al termine di ogni settimana saranno ricompensati con appositi “buoni fatica” del valore di 50 euro, spendibili nei negozi convenzionati.

Ogni giovane potrà scegliere di partecipare per una o più settimane per una durata totale di due settimane, a scelta. Per iscriversi, basta accedere al sito 
www.cistoaffarefatica.it Sono già aperte le iscrizioni. In base alle adesioni pervenute, verranno formate le squadre a cui verrà assegnato un giovane tutor e un volontario adulto con competenze artigianali, che saranno impegnati dal lunedì al venerdì con orario 8,30-12,30, affrontando insieme le mansioni assegnate, che si svolgeranno prevalentemente all’aria aperta e nel rispetto delle misure per la sicurezza sanitaria (mascherine, distanziamento, igienizzazione mani, sanificazione oggetti e spazi…).

“È una proposta originale per il giovanissimo target che racchiude in sé più temi – commenta l’assessore Marco Fanelli – educare al bene comune è importante e i giovani spesso sono da esempio anche per gli adulti. I temi del progetto sono lo scambio intergenerazionale, il valore della fatica e il suo riconoscimento; un investimento educativo sul tempo estivo; la dimensione del gruppo, con attività che mettono al centro le relazioni tra pari, affiancati da adulti; la cura e la tutela dei beni comuni, educando le giovani generazioni a un processo virtuoso di custodia del proprio territorio, fornendo loro l’occasione di sentirsene responsabili”. Aperte on line le iscrizioni dei partecipanti e le adesioni per giovani dai 21 ai 35 anni per il ruolo di tutor. L’iniziativa è promosso dal CSV Marche, con il sostegno della Regione.
La Giunta comunale di Camerino ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino della sicurezza al transito veicolare e pedonale delle strade comunali di Portajano e di Raggiano. L’approvazione del progetto prevede interventi per 140mila euro.

“Come anticipato prima dell’inverno – spiega l’assessore Marco Fanelli – in queste settimane partiranno una serie d’interventi programmati, soprattutto sulle strade. Abbiamo ricevuto già da tempo segnalazioni dai concittadini che hanno sottolineato la necessità d’intervenire e lo abbiamo subito calendarizzato. Sono lavori davvero impegnativi, ma non più rimandabili a causa delle condizioni in cui vertono le arterie di collegamento. Basti pensare che la rete stradale comunale si estende per oltre 100 chilometri che sono gestiti direttamente dal Comune”.

La strada di Portajano è il tracciato stradale che inizia dalla SP132 Varanese, attraversa la frazione e termina in un’altra, quella di San Marcello, a ridosso del lavatoio pubblico. Il fondo stradale depolverizzato negli anni 90 risulta notevolmente compromesso tale da rendere particolarmente difficile il mantenimento delle condizioni di transitabilità in occasione di eventi meteorici intensi, che oramai si susseguono con sempre maggior frequenza e più intensità. Sono episodi che producono forte corrivazione delle acque con la conseguente formazione di notevoli solchi nel fondo stradale che risultano di pericolo per la circolazione dei veicoli e pedoni. Per la strada nella frazione di Raggiano il tracciato stradale inizia dalla SP141 di Palentuccio, Sant’Erasmo, Seppio e termina nella comunale di Spindoli-Mistrano. Il fondo stradale nel 2019 è stato interessato da lavori di rifacimento del manto in conglomerato bituminoso per un tratto di circa 1100 metri, mentre il tratto direzione SP141 di circa 1200 metri depolverizzato negli anni 90, risulta notevolmente compromesso e, tale situazione risulta di pericolo per la circolazione dei veicoli e pedoni.

“La necessità di provvedere quanto prima alla sistemazione è finalizzata a scongiurare i rischi per l’incolumità pubblica e consentire una maggiore fruibilità e valorizzazione delle zone a ridosso della città che negli ultimi mesi hanno riscosso tanto successo anche da parte dei visitatori” conclude Fanelli.

f.u.
Stanziati oltre 2milioni di euro dai fondi del sisma 2016 per il recupero del tempio dell’Annunziata, attualmente inagibile, messo in sicurezza e avvolto delle impalcature a seguito dei gravi danni strutturali causati dal terremoto, in particolare al suo interno, alle murature e colonne delle tre navate.

È in fase di compilazione uno studio di fattibilità per la progettazione del restauro e del ripristino di quella che è un’opera ricca di significato per la città, fatta costruire dal signore di Camerino Giulio Cesare Da Varano.

Chiesa sconsacrata con un bellissimo giardino molto frequentato prima del sisma, il Tempio era utilizzato per eventi culturali. Degli oltre 2milioni di euro, 288mila saranno riservati esclusivamente per il restauro dei decori mentre 1milione e 100mila per il resto dei lavori. Osservato il report di indagine è andato in approvazione il documento preliminare all’avvio per la progettazione.

Tempio Annunziata a Camerino

"Abbiamo approvato in giunta il documento e in particolare l’opera d’atto della Cir (Congruità d’importo richiesto), che serviva per capire la correttezza dei fondi – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – Adesso siamo nella fase dello studio di fattibilità tecnico-economico e terminata questa si inizierà la progettazione.L’idea di destinazione per il Tempio è quello di una sorta di sala di rappresentanza – continua Fanelli – dotata di wi-fi e di tutte le tecnologie necessarie per creare un punto interattivo che illustri la storia e le opere d’arte al suo interno ed un luogo dove svolgere convegni ed incontri sia culturali che di iniziative di altro genere".

f.u.

È stato approvato e, dunque, finanziato dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione l’importo di 640mila euro per la demolizione del tribunale di Camerino, oggi in piazza Giuseppe Mazzini, nel cuore della zona rossa, in centro storico.

Si tratta dell’opera di abbattimento più grande dopo il sisma 2016. Una struttura, costruita nel 1966 ed inaugurata nel 1970, gravemente danneggiata dalle scosse che hanno provocato crolli e pareti esterne praticamente sventrate. La struttura si trova nel punto più alto della città ducale, dove partirà a giorni la ricostruzione del primo edificio privato che ospitava diverse famiglie e dove a breve si riuscirà a riaprire il tratto di via XX Settembre che si ricollega a corso Vittorio Emanuele II (tornato percorribile a fine gennaio), uscendo così, anch’esso fuori dalla zona rossa.

“Compatibilmente con gli altri cantieri, cercheremo di partire quanto prima con l’abbattimento – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – L’importo destinato alla demolizione sarà di 640mila euro. La destinazione del palazzo e l’assetto urbanistico della piazza sarà, poi, deciso dai piani attuativi delle aree perimetrate che prevedono anche una fase di confronto diretto con i cittadini”.

Intanto proseguono le demolizioni in altre zone della città ducale, a ridosso delle mura cittadinee nelle frazioni. Nel cronoprogramma è, infatti, previsto l’abbattimento di altri palazzi. Parallelamente vanno avanti a passo spedito i lavori per la nuova sede provvisoria comunale, finanziata con i foni del sisma 2016 dalla Protezione Civile, nel quartiere Vallicelle, in cui saranno trasferiti tutti gli uffici dell’ente.
È prevista per lunedì prossimo 22 febbraio a Camerino la consegna dei lavori per la realizzazione della nuova sede comunale provvisoria nell'area di Vallicelle.
Completamente finanziata con i fondi del sisma, la struttura ha ottenuto a luglio 2019  il via libera di Angelo Borrelli Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale e l'approvazione dell'importo di spesa. Lo scorso ottobre era stato approvato il progetto esecutivo e poco dopo è stata espletata la gara d'appalto. Il progetto definitivo è stato redatto dall'architetto Marco D'Annuntiis dello studio Mda Architetti associati di Corropoli. La nuova sede provvisoria del Comune occuperà una superficie di circa 1700 metri quadrati; sarà una struttura a due piani e ospiterà tutti gli uffci comunali che a seguito del sisma hanno dovuto essere dislocati in tre diverse situazioni in località Le mosse.  
"Una sede comunale degna di questo nome, seppur provvisoria- afferma l'assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli- l'abbiamo avuta in mente sin dal giorno che ci siamo insediati e infatti già a luglio 2019 avevamo individuata larea e già ottenuto un assenso di massima sulla copertura finanziaria. Va da sè che nel tempo le opere pubbliche presentino spesso delle insidie  per cui qualche ritardo c'è stato, adesso però c'è la certezza di una copertura finanziaria di circa 2 milioni di euro ed è stata individuata la ditta che si è aggiudicata i lavori con un ribasso di circa il 26% e che vuole subito inziare ad operare. In via d'urgenza dunque lunedì prossimo i nostri uffici provvederanno a consegnare i lavori e siamo sicuri che entro l'anno riusciremo a trasferire nella nuova struttura tutti gli uffici comunali. Le condizioni di lavoro attuali- continua Fanelli- sono infatti molto diffcili per tutti i dipendenti, sia per i funzionari che debbono organizzare il lavoro, sia per la stessa amministrazione comunale che vede dislocati i vari settori in più punti. Tra poco saranno 5 anni che tutta la macchina lavora in condizioni davvero difficoltose e va dato atto a tutti i dipendenti di non esseresi mai lamentati. Nella nuova struttura - spiega Fanelli- verranno dunque trasferiti tutti gli uffici che attualmente sono ospitati nella sede del Contram, sia quelli della polizia municipale e settore ragioneria della palazzina vicina ( ex stazione della Polizia Stradale ), sia l'ufficio dei lavori pibblici  che da dopo il sisma occupa la palazzina di proprietà comunale vicina all'attuale caserma della Polizia stradale. Entro l'anno- conclude l'assessore- contiamo di terminare i lavori e trasferire gli uffici".
c.c.

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Costruzione del nuovo carcere, riapertura del tribunale, mantenimento dei servizi per la città con un occhio particolarmente attento alla ricostruzione post sisma. Sono questi gli obiettivi per l’anno in corso tracciati dall’assessore ai lavori pubblici del comune di Camerino Marco Fanelli.

“In questo anno e mezzo di legislatura ci siamo concentrati, come era giusto fare, nel dare una speranza a questa città. I dipendenti dell'Ufficio tecnico sono stati, quindi, principalmente impegnati a portare avanti le opere di messa in sicurezza, che abbiamo trovato purtroppo ancora non terminate, nel centro storico al fine di poter riaprire la città quanto prima – dichiara l’assessore facendo il punto della situazione - Nell'anno che iniziamo dovremmo curare la manutenzione ordinaria e straordinaria e il decoro urbano, soprattutto nelle frazioni. È un impegno che ci siamo presi durante la campagna elettorale e al quale non intendo in alcun modo venire meno. Soprattutto, però, nel 2021 dobbiamo tornare a occuparci con forza del nuovo carcere, del tentativo di riaprire il tribunale a Camerino e vigilare attentamente affinché non si perda nessun servizio, con un occhio particolare al nostro ospedale. Casi come quello della pediatra tolto a Camerino e non ancora ripristinato non possono passare in sordina”.

Sarà avviato un nuovo progetto per le qualità e la sicurezza dell'acqua in distribuzione e della rete idrica di Camerino. L’Amministrazione comunale si è fatta promotrice di un progetto di collaborazione tra UNICAM e ASSM per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano cui parte integrante e sostanziale è la valutazione impatti odorigeni sull’acqua in distribuzione.

Sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), al centro delle politiche comunitarie e di molte proposte di legge, negli anni, la Comunità Europea ha affrontato il tema dell’accesso all’acqua potabile sicura promulgando una serie di direttive e stabilisce gli standard di qualità per i parametri chimici e microbiologici.

“Consapevoli della necessità di migliorare il processo di gestione dell’acqua potabile, come amministrazione abbiamo cercato sin da subito di coinvolgere la nostra Università - spiega l’assessore all’ambiente Marco Fanelli – e di favorire la collaborazione con l’ASSM che è il gestore del servizio idrico integrato del comune di Camerino. Devo ringraziare il Magnifico Rettore Claudio Pettinari per la disponibilità dimostrata già al primo incontro, la referente del progetto Stefania Scuri nonchè l’amministratore Delegato dell’ASSM Graziano Natali che ha accettato di buon grado il fatto di poter partecipare ad un piano ambizioso. È una bella soddisfazione la formalizzazione della collaborazione per un progetto di ricerca sul quale abbiamo iniziato a lavorare diversi mesi fa e che non solo prevede una serie di valutazioni per minimizzare l’impatto odorigeno delle procedure di disinfezione, ma anche la valutazione e la gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo secondo il modello WPS definito, per l’Italia, “Piano di Sicurezza dell’Acqua” (PSA), in base alle più recenti linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Un progetto all'avanguardia che guarda al benessere della comunità, anche secondo il Rettore Unicam Claudio Pettinari: “Da tempo sostengo che non basta accedere all’acqua, ma deve essere un diritto. Dobbiamo garantirlo e il benessere di una comunità dipende anche dalla qualità dell’acqua stessa. Per questo ci muoveremo in tre fasi: attraverso il monitoraggio delle strutture deputate a distribuire l’acqua; monitorando la qualità dell’acqua stessa e trovando le soluzioni per renderla più gradevole”.Le acque destinate al consumo devono rispondere a requisiti minimi di salubrità e di qualità fisica, chimica e microbiologica nel punto in cui le acque sono disponibili al consumatore. Per garantire questi requisiti è necessario porre in essere una serie di misure che riguardano prima di tutto la salvaguardia degli acquiferi, trattamenti efficaci e sicuri volti a ridurre l’esposizione della popolazione ai potenziali rischi associati alla qualità dell’acqua in origine e alla distribuzione, garantendo il mantenimento di una qualità igienica degli impianti di distribuzione fino al rubinetto di utilizzo dell’utente.
Iniziati i lavori di messa in sicurezza sull'immobile pericolante che si affaccia direttamente sulla strada Ponti Capolapiaggia. Il danneggiamento particolarmente diffuso dell’edificio e il pericolo di crolli sulla sottostante viabilità, rilevati a seguito del sopralluogo effettuatto dal personale dell’Ufficio tecnico del Comune, ha portato alla temporanea chiusura al transito della strada. Sulla base del provvedimento adottato lo scorso 18 dicembre 2019, l'interdizione al traffico veicolare e pedonale della Ponti-Capolapiaggia, obbliga gli abitanti di più frazioni a percorrere una viabilità alternativa.  
“ Dopo un mese e più di passaggi e numerose peripezie tra revisione del progetto iniziale, nulla osta della Sovrintendenza e conseguente attesa del benestare della Regione in ordine alla copertura economica per potervi far fronte- spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli-  finalmente siamo riusciti ad iniziare i lavori di messa in sicurezza dell’edificio interessato da grave danneggiamento e dunque in grado di rappresentare un forte pericolo per la viabilità sottostante. Ci auguriamo che nel giro di qualche settimana i lavori possano essere conclusi e si possa ripristinare la normale viabilità”.
C.C.

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