Il comitato Indecente 76 che conta già l'adesione di 300 persone, ha presentato un esposto-denuncia motivato da questioni di sicurezza per lo stop prolungato dei lavori del maxi-lotto n. 2 del progetto Quadrilatero, raddoppio della SS76 e completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia. Il documento è depositato da ieri alle Procure di Ancona, Perugia e Roma, oltre a essere stato inoltrato per conoscenza ad Astaldi, Quadrilatero, Anas, Regioni Marche e Umbria. Redatto dallo studio legale Carmenati, oltre a evidenziare il "ritardo inammissibile" nei lavori nella tratta Fossato di Vico-Serra San Quirico che sta mettendo a rischio l'attività di decine di aziende creditrici, l'esposto indica i rischi potenziali per la sicurezza stradale rappresentati da "vie di fuga limitate, percorso a zig-zag tra una galleria e l'altra, piazzole di sosta solo su un lato, mancanza di percorsi alternativi adeguati in caso di eventi sismici e/o meteorologici". “Noi denunciamo i rischi quotidiani potenziali per la sicurezza di una strada che è stata aperta agli utenti in maniera provvisoria, così come sono provvisorie anche parte delle uscite"- scrivono i componenti del comitato- " Non dimentichiamo il tipo di territorio in cui viviamo, i rischi legati ai terremoti e tutti quelli collegati al maltempo. Dobbiamo anche considerare il percorso di alcune gallerie che, a singola canna, in caso di incidente potrebbero provocare rischi per la sicurezza immani”. "Nell’esposto vengono citati i continui “salti” di carreggiata che potrebbero non rispondere ai requisiti di sicurezza previsti dal codice della strada per questa categoria di strada. Un'accelerazione giudiziaria e una via legale quella scelta dal comitato Indecente 76, scartando l’ipotesi di manifestazioni con auto a passo d’uomo lungo la strada, o la ratio più estrema di blocchi stradali.
Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, ha invitato il ministro Toninelli a visitare il cantiere, definendo la presenza del ministro necessaria, per far comprendere la criticità della viabilità locale, in modo da sollecitare l’intervento del governo centrale.