Dopo l’apertura dello sportello evoluto, che aveva risolto il disagio creato dalla chiusura della filiale di Ubi Banca, Banca Macerata dimostra ancora la vicinanza a Fiuminata concedendo al comune un mutuo di 100mila euro per far fronte al risarcimento dovuto agli eredi della famiglia Mannelli in relazione al capannone costruito a Spindoli dopo che la sentenza emessa dal tribunale di Bologna, confermata dalla Corte di Cassazione, ha condannato l’ente al pagamento della somma di 249mila euro.

Per accordo successivo intervenuto tra le parti, il comune di Fiuminata ha dovuto liquidare la somma di 228.000 euro in due rate: la prima entro il 31 luglio 2021, la seconda entro il 31 dicembre 2021 e la restante parte in cinque rate annuali. L’Amministrazione con risorse disponibili in Bilancio è riuscita a coprire i primi € 100.000, mentre per gli ulteriori € 100.000, non avendo ulteriori somme utilizzabili, si è rivolta alla Cassa Depositi e Prestiti per richiedere l’attivazione di un mutuo, non andato a buon fine nei termini stabiliti dall’accordo.

Per ottenere tale prestito l’Amministrazione Comunale si è, quindi,rivolta agli Istituti di Credito privati. Solo Banca Macerata si è resa disponibile per la concessione di tale prestito entro il 31 dicembre 2021, applicando i tassi previsti dalle normative. Nel caso in cui Banca Macerata non avesse concesso il mutuo, il Comune di Fiuminata si sarebbe trovato in pre dissesto finanziario, con tutte le conseguenze giuridiche ed economiche legate a tale situazione.


“Questo nuovo intervento ha evidenziato ancora di più la vicinanza della Banca all’entroterra, già gravato da una serie di problemi, quali il sisma, lo spopolamento, l’età avanzata della popolazione – dichiara il sindaco Vincenzo Felicioli - Abbiamo inoltre apprezzato la disponibilità dimostrata dai funzionari e dai responsabili della Banca e la particolare vicinanza al comune di Fiuminata da parte del Presidente e del Consiglio di Amministrazione nel concedere il mutuo in oggetto, a cui rivolgiamo il nostro sincero ringraziamento”.

Nasce un Consorzio turistico tra i comuni di Fiuminata, Pioraco e Sefro: un nuovo stimolo a ragionare per territorio, abbandonando ogni sterile campanilismo.
Nella riunione che si è tenuta ieri, i tre primi cittadini dei comuni coinvolti, hanno concluso un percorso condiviso che getta le basi per la prospettiva di un turismo stanziale sul territorio delle alte valli del Potenza e Scarsito.
" Premetto che non è mia intenzione rubare la scena ai colleghi Matteo Cicconi e Pietro Tapanelli- dichiara  il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli - ma anticipo che stiamo finalmente giungendo a conclusione per quel che riguarda questo consorzio turistico che presto, tutti insieme, presenteremo e illustreremo nei dettagli.
E' un progetto che ci ha intensamente animati e sul quale ognuno di noi ha sentito di spendersi con determinazione e con la prospettiva di sfruttare da un punto di vista turistico un territorio le cui potenzialità sono sotto gli occhi di tutti. E ce ne siamo accorti, non solo in questo difficle periodo dell'emergenza sanitaria e del distanziamento che ha spinto un bel numero di persone a preferire i luoghi più sicuri di montagna. Già negli anni precedenti- continua Felicioli- si era infatti notata questa propensione delle persone a considerare la montagna come un regno importante. E' chiaro che i il tutto ha avuto poi una massima espressione in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo. Stiamo dunque mettendo insieme le basi di questo consorzio che sarà costituito da un'assemblea, alla quale parteciperanno i tre sindaci e un rappresentante per comune. L'assemblea  andrà poi a nominare il Consiglio di Amministrazione che, formato da altre tre persone, si doterà di un organo tecnico.
Il Consorzio- spiega il sindaco di Fiuminata- eserciterà dunque un ruolo fondamentale per la promozione di tutte le attività turistiche che vanno dalle escursioni alle passeggiate in bike, dai percorsi da fare  a piedi o a cavallo agli eventi e alle sagre sul territorio. C'è grande voglia di fare e di crederci tutti insieme- conclude -. In piccolo e senza presunzion, il nostro modello di riferimento è quello che gli amici del Trentino, della Toscana e dell'Umbria, portano già avanti da circa 30-40 anni".
c.c.

È la classica storia all'italiana quella che accade a Fiuminata. Il plesso Leopardi presenta un indice di vulnerabilità troppo alto (0,09 e la normativa stabilisce a 1 il corretto valore), portanto, pur non essendo inagibile ha bisogno, per garantire sicurezza a studenti e insegnanti, di essere demolito e ricostruito. A tal proposito il Comune ha già fatto realizzare uno studio di fattibilità e per il 31 dicembre 2020 prevede di avere anche il progetto esecutivo per una scuola in legno e acciaio, sicura, e rispondente alle più recenti normative. Ma è proprio a questo punto che si inserisce la burocrazia italiana che ha evidentemente il potere di creare problemi anche laddove non ci sarebbero. "Abbiamo partecipato - racconta il sindaco Vincenzo Felicioli - al bando del Miur denominato Sisma 120 per i 120milioni di euro che mette a dispozione del Centro Italia Per la messa in sicurezza, l'adeguamento sismico o la nuova costruzione di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico. Ad ottobre è stata approvata la graduatoria finale nella quale risulta che Fiuminata, su 567 richieste, è arrivata 82esima. Le domande ammesse a finanziamento erano 53. Ad un esame più attento ci siamo accorti che c'era stato un errore: era stato ritenuto che l'opera non fosse inserita nella programmazione triennale di edilizia scolastica 2018-2020. In realtà la scuola di Fiuminata è inserita in questa programmazione ma per un mero errore materiale riporta un codice Ares diverso da quello indicato nella domanda di partecipazione al bando". Insomma una svista della Regione. Il Miur, pur riconoscendo l'errore ha rigettato l'istanza e la Regione, con un atto ufficiale ha comunicat, il 13 dicembre, il nuovo e corretto codice Ares che attribuirebbe, se riconosciuto, al Comune ulteriori 3 punti e il conseguente scorrimento in graduatoria al 55esimo posto. Ben diverso, in un'ottica di futura estensione del finanziamento, dall'82esimo.

"Ad oggi - torna a dire Felicioli - nonostante la comunicazione formale della Regione, il Miur non ha dato risposte e non vorremmo essere costretti a fare ricorso al Presidente della Repubblica. Vogliamo che, in una società di diritto, ci venga riconosciuto quanto ci spetta".

(Per un approfondimento della vicenda si rimanda al prossimo numero de L'Appennino Camerte).

Gaia Gennaretti  

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