Iniziati a Passo Treia i lavori di demolizione dell’ex Consorzio Agrario a cui seguirà la demolizione delle due vecchie palazzine delle “case popolari “.

Al loro posto presto sorgerà il nuovo Polo Scolastico della frazione, con una struttura dedicata all’infanzia (0-6 anni), la nuova scuola primaria e proprio al posto dell’ex Consorzio il nuovo Palazzetto per lo sport che sarà utilizzabile dalle scuole e da tutte le associazioni sportive e squadra del territorio, come per il volley, il basket, il calcio a 5, la pallamano.

«La demolizione che è iniziata darà modo di procedere verso la realizzazione di nuove strutture strategiche per tutta la comunità – spiega il sindaco Franco Capponi – come abbiamo detto in occasione della visita del presidente della Figc nazionale, Gabriele Gravina, Treia può davvero portare come un vanto il grande lavoro e impegno dal punto di vista dello sport con tante persone che si dedicano a fare in modo che i giovani possano praticare attività sportiva, che sono sempre state supportate dall’Amministrazione. Oltre ai nuovi poli scolastici, dunque, diventa ancora più importante il palazzetto dello sport che sarà a disposizione perfino per gli sport individuali».

L’investimento complessivo sarà di circa 12 milioni di euro interamente finanziati dai fondi Sisma, PNRR e dal Piano per l’edilizia scolastica regionale.

È stato riaperto il Ponte sul fiume Potenza sulla provinciale 53 Murat. Il passaggio delle prime auto che sono tornate a percorrerlo ha ufficializzato la fine dei lavori di consolidamento delle strutture portanti verticali e orizzontali dello stesso, oltre al rafforzamento del solaio di scorrimento per una spesa complessiva di 450mila euro.

«È stato un lavoro indispensabile, progettato dalla Provincia di Macerata, che assicura la sicurezza necessaria e giustifica i disagi causati in questi ultimi quattro mesi ai resistenti dei Comuni di Treia e Pollenza – ha detto il sindaco di Treia Franco Capponi – si tratta di un’infrastruttura utilissima a tantissimi automobilisti, ai mezzi d’opera e di trasporto che in quantità lo transitano tutti i giorni. Con l’intervento sono state create due corsie pedonali utilizzabili anche dai bikers che da Treia e dagli altri territori vorranno percorrere la Ciclovia del Potenza ultimata di recente dall’Unione Montana di San Severino e che crea un vero collegamento ciclo - viario tra Treia e Pollenza. Un ringraziamento va a tutte le maestranze e i tecnici che hanno lavorato a questo importante intervento nonché ai vigili urbani di Treia e Pollenza che hanno cercato di limitare e gestire i disagi alla viabilità di questi quattro mesi» conclude Capponi.
Il gruppo consiliare Prima Treia chiede il ritiro dell’ordinanza n. 41 firmata dal sindaco Franco Capponi che ha disposto sul territorio comunale lo spegnimento dell’illuminazione pubblica, anche nei centri abitati, per gran parte delle ore della notte (dalle 2 alle 6). Un provvedimento che palesa molteplici criticità, con particolare riferimento alla sicurezza dei cittadini, seppur partendo dal condivisibile presupposto del contenimento energetico: «L’Amministrazione ha calcolato un risparmio di 10mila euro al mese, da novembre a marzo, una cifra che non potrà sopperire all’aumento comunicato di 400mila euro sulla bolletta comunale - spiegano i consiglieri d’opposizione Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini -, così come irrisolti rimangono diversi interrogativi sullo stesso atto». L’ordinanza per Prima Treia “non vale la candela” o, in questo caso, la torcia usata dai treiesi per tornare a casa o uscirne la mattina per andare a lavoro.

I tre consiglieri hanno perciò depositato lo scorso 26 novembre una mozione per il ritiro dell’atto e la richiesta della convocazione della Commissione Bilancio: «Studiando il documento e le sue ripercussioni abbiamo informato il Sindaco e la Giunta anche in consiglio comunale della nostra contrarietà, così come della nostra disponibilità ad assumere insieme anche scelte impopolari, a patto che si agisca con coerenza: non è possibile continuare a spendere denaro pubblico o pianificare l’acquisto di altri immobili, mantenendo però la città al buio in nome del risparmio. Non ci sottraiamo al confronto per cercare di risolvere il problema, ragionando però su scelte davvero strategiche e incisive sul caro bollette, facendolo nelle sedi istituzionali».

Il punto di partenza rimane il ritiro dell’ordinanza: «Altri Comuni sono già tornati indietro, non è una eresia. Crediamo sia lecito interrogarsi sull’opportunità dell’atto e sul rispetto del codice della strada. C’è il rischio di mostrare il fianco a contenziosi e, non secondario, a malintenzionati». Non solo: «È per noi comprensibile la paura di chi si ritrova a spostarsi da solo al buio. Ci chiediamo anche chi poi pagherà se dovessero malauguratamente verificarsi danni a persone o a cose?». Su questo, Prima Treia pone un altro elemento da chiarire: «Ci risulta che la società che si è occupata della riprogrammazione degli impianti abbia chiesto e ottenuto di essere esonerata da ogni responsabilità durante le ore previste di mancata illuminazione». E ancora: «In un territorio sismico come quello Maceratese, come può questa ordinanza essere conforme al piano di protezione civile, quando negli insediamenti urbani “si conserva l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche”, prevedendo, ad esempio, aree di ammassamento di persone che si ritroverebbero però al buio totale in una situazione di emergenza?».


«Poco rappresentativa del territorio colpito dal sisma». È stata definita così la nomina di Franco Capponi a rappresentante dei sindaci marchigiani nella cabina di coordinamento della ricostruzione. Lo hanno sottolineato il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, il presidente dell’Unione montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, e il consigliere provinciale con delega al sisma, Vincenzo Felicioli. Unanime la loro posizione, spalleggiata da altri 28 dei sindaci del cratere. Accordo anche sul nome alternativo che propongono: quello del primo cittadino di Arquata del Tronto, Michele Franchi. Oggi la richiesta formale di un tavolo per trovare un accordo che soddisfi tutti. Un appello finito sulla scrivania della presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli, del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e dell’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli.

Ma non è una bocciatura a Capponi. «Le qualità e le competenze del sindaco di Treia sono assolutamente fuori discussione – precisano Parcaroli, Gentilucci e Felicioli –. Tuttavia Treia è un comune geograficamente marginale nel cratere e non ha subito danni consistenti come molti altri centri. La nostra posizione in questo senso è ferma. La scelta dell’Anci dovrebbe necessariamente ricadere su Arquata del Tronto: è il comune che ha pagato il prezzo più caro in termini di danni e di vite umane dell’intera regione. Le ragioni della presidente Mancinelli sono nella rotazione della nomina. Il ruolo che ricopre le dà facoltà di nominare il rappresentante, ma crediamo che un organo collegiale portavoce di tutti i comuni della regione dovrebbe quantomeno prestare ascolto alle istanze dei sindaci».

A porre l’accento su questo punto è Alessandro Gentilucci. Il sindaco di Pieve Torina sottolinea l’importanza di portare i processi di decisionalità politica quanto più vicino possibile ai cittadini. Per questo è fondamentale che «il nostro rappresentante sia un sindaco perfettamente inserito nelle dinamiche quotidiane che il sisma ha portato con sé – spiega –. Questo è possibile solo se il rappresentante del cratere è qualcuno di vicino a queste realtà, che le vive in prima persona».

«Come sindaco chiedo che l’Anci sia capace di rappresentare me e i miei concittadini – sottolinea Felicioli –. Non stiamo parlando di colore politico, ma di capacità di rappresentare i problemi del cratere. L’Anci è un sindacato di comuni, se non è in grado di rappresentarli nei momenti drammatici valuteremo di uscire dall’associazione. Su 44 sindaci del cratere, la firma è arrivata da 28 di loro: è evidente che questa scelta “imposta dall’alto” non sia soddisfacente. Chiediamo di essere ascoltati, all’Anci così come alla Regione».

l.c.
Sarà Treia a inaugurare la sesta edizione di RisorgiMarche venerdì 17 giugno alle ore 18 con un concerto al tramonto da non perdere. Il festival che, quest’anno, si presenta sempre più all’insegna della sostenibilità ambientale, dell’inclusività e dell’esperienzialità riparte da una delle città del cratere.

La musica si rimette in cammino e lo fa dai borghi, con un’anteprima nella splendida piazza treiese che ospiterà l’Orchestra Cherubini, pronta a entusiasmare il pubblico con un repertorio di grande respiro internazionale. La camminata resta un elemento imprescindibile del format e sarà proposto un suggestivo trekking urbano capace di trasportare il popolo di RisorgiMarche tra le vie storiche del borgo rese ancora più affascinanti dalla luce del tramonto. «Siamo contenti ed entusiasti di ospitare il primo concerto di RisorgiMarche di questa edizione – ha detto il sindaco Franco Capponi - sarà una preziosa occasione per dare la visibilità che merita a Treia, ma anche alle attività commerciali. Dopo due anni segnati dall’emergenza pandemica e ancora prima dal sisma, non abbiamo perso occasione per cercare di rendere la città sempre più attrattiva».

La sesta edizione vivrà dunque un’anteprima carica di suggestioni: a Treia l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata dal Maestro Riccardo Muti, per l’occasione sarà diretta al pianoforte dal Maestro David Fray, con musiche di Bach e Mozart.

L’incasso sarà devoluto all’Anffas Onlus Sibillini e al Microbiscottificio Frolla Cooperativa Sociale, due associazioni che si occupano di ragazzi con disabilità e compagne di viaggio di RisorgiMarche da più edizioni.
Buone notizie per Treia dall’Ufficio scolastico regionale: sarà costituita la classe prima della scuola primaria del plesso Pierluigi Sturzo di Chiesanuova. Gli alunni iscritti al prossimo anno scolastico non dovranno, dunque, trasferirsi nel plesso di Passo di Treia, a circa 8 chilometri di distanza, ma potranno studiare nella scuola scelta.

«Sono contento che abbia prevalso il buon senso – così il sindaco Franco Capponi – Sono state superate le difficoltà, agevolando le famiglie verso quella che, come suggerito nella comunicazione inviata nei giorni scorsi da parte del comune all’Ufficio scolastico regionale, è la soluzione migliore e più naturale. La soppressione della prima classe del plesso di Chiesanuova non avrebbe avuto senso considerando anche che dall’anno scolastico successivo torneremo ad avere i numeri per costituirla, per cui così si garantisce una continuità che è importante per la scuola e per gli alunni».

Nello specifico, l’ufficio scolastico regionale, nelle scorse settimane aveva comunicato che non sarebbe stata aperta la classe prima del plesso Pierluigi Sturzo dal momento che il numero di iscritti per l’anno scolastico 2022/2023 si attestava a 11 (anche se successivamente alla scadenza era stata registrata l’iscrizione di un bambino Ucraino) e non raggiungeva, dunque, i 14 alunni voluti dalla norma (sarebbero mancati due iscritti per formare la classe).

Ciò avrebbe determinato lo spostamento di quegli alunni a Passo di Treia, ovvero ad una distanza superiore a quella prevista dalle norme per consentire lo spostamento della classe. Questa imposizione avrebbe causato enormi problemi all’Ente locale per la necessità di attivare un nuovo e oneroso servizio di scuolabus, problemi e difficoltà alle famiglie sia per l’orario di risveglio dei bambini che per la distanza del plesso delocalizzato.

La comunicazione positiva è giunta in mattinata alla Direzione scolastica treiese che ha subito contattato il Sindaco che nel frattempo si era attivato anche per l’acquisizione di un parere legale che a questo punto non sarà più’ necessario.

Subito sono state avvertite le famiglie che si erano attivate per trasferire gli alunni in plessi più vicini a quelli di Passo Treia come quello Grottaccia e Appignano.
Si muove la macchina della solidarietà a Treia, dove sono diversi i cittadini che stanno mettendo a disposizione i propri alloggi per le famiglie in arrivo dall’Ucraina, ma non solo. L’ultimo gesto in ordine di tempo è stato di Gianluca Giganti, proprietario dell’Autocarrozzeria Giganti di Treia che ha donato un’auto alla famiglia di Irina Kounon così da consentire una maggiore libertà di spostamento.

La vettura è stata consegnata il giorno della festa del patrono San Patrizio in piazza della Repubblica alla famiglia composta da quattro persone che così potranno trovare un minimo di normalità gestendo i propri movimenti in completa autonomia. Sono, infatti, in possesso della regolare patente riconosciuta anche in Italia, ma sono fuggiti dall’Ucraina in treno per poi arrivare a Treia con un lungo viaggio, cambiando tanti mezzi.

Presenti alla consegna dell’auto, oltre a Gianluca Giganti, anche il sindaco Franco Capponi, l’assessore ai servizi sociali Luana Moretti e l’assessore Tommaso Sileoni. “Da parte dell’Amministrazione un sentito grazie a Gianluca Giganti per questo gesto che risponde concretamente alla richiesta d’aiuto manifestata proprio dal Comune alla cittadinanza – ha detto il sindaco Franco Capponi – Abbiamo sollecitato la comunità a dare una mano, ognuno come può, e lui si è subito reso disponibile a regalare un’auto a questa famiglia che, in questo momento, ha difficoltà anche nella più semplice logistica non essendo indipendente”.

Proprio in occasione della festa del Patrono, alcuni dei profughi ucraini che sono stati accolti da Treia, hanno preso parte alla cerimonia tanto sentita dalla comunità, celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi e tradotta per l’occasione anche in ucraino.
Tablet per la casa di riposo comunale di Treia da adibire per la cartella informatica infermieristica della struttura o per altre operazioni a favore degli ospiti. E’ il dono fatto dal Rotary club Tolentino e consegnati dal presidente del sodalizio tolentinate, Ovidio Ciarpella, al sindaco Franco Capponi.

«E' con immenso piacere che regaliamo questi tablet che serviranno agli operatori sanitari della casa di riposo di Treia» ha detto il presidente del Rotary Ciarpella.

«Grazie al Rotary di Tolentino che ci è sempre vicino – ha aggiunto il primo cittadino Capponi – e conosce le nostre esigenze. Questa è la terza donazione, a favore della casa di riposo di Treia, che abbiamo ottenuto: all'inizio del 2020 ci sono state regalate mascherine ffp2 e tute monouso, lo scorso anno il carrello per medicinali ed ora i tablet. Una collaborazione che va avanti da tre anni.»

Il caro bollette rischia di mettere nei guai anche i Comuni.  A Treia previsti aumenti a carico del Comune superiori a 200mila euro. È stata necessaria un’integrazione di 26mila euro per coprire l’ultimo trimetre 2021 per l’illuminazione pubblica

“In una città come Treia è previsto un aumento delle bollette superiore a 200mila euro annui”.È il sindaco Franco Capponi a illustrare la situazione che colpisce anche il suo Comune :“Un rincaro che si fa sentire duramente sui bilanci, per i quali noi amministratori siamo obbligati a grandi sforzi di equilibrio proprio per evitare tagli ai servizi o aumenti a carico dei cittadini. In un Comune come Treia, che conta circa 9mila e 400abitanti con impianti sportivi, scuole, musei, uffici gestiti dal Comune e un patrimonio non immobiliare, non nascondo che ci sia un po’ di preoccupazione per questo aumento esponenziale. A fine anno abbiamo ricevuto una stima dei rincari che saranno intorno al 20-23 per centro per il riscaldamento e tra il 25 e 30 per cento per gli impianti di illuminazione pubblica. Basti pensare che, a seguito del rincaro registrato, per la sola pubblica illuminazione è stata necessaria un’integrazione della spesa di 26mila euro a copertura solo dell’ultimo trimestre 2021. Così come il valore stimato del canone nel primo trimestre 2022 passerà a oltre 125mila euro, a fronte di circa 82mila euro, ovvero ci sarà un aumento della spesa di circa 43mila euro. Per questo è fondamentale sollecitare in Parlamento la necessità di creare un apposito fondo da destinare agli enti locali per il caro bollette”.
Situazione che giunge dopo altre due emergenze affrontate come sisma e pandemia.
“Eravamo già stati messi in difficoltà dal terremoto, poi è arrivata anche la pandemia con un ulteriore aggravio di costi legato a tutto ciò che ha comportato tra sanificazioni, igienizzazione, sicurezza. Ora che sembrava potesse esserci una ripresa anche grazie all’arrivo dei fondi del Pnrr, - conclude Capponi- questi rincari rischiano di rendere tutto ancora più difficile”.

Un finanziamento di oltre 2 milioni di euro per l’edilizia residenziale pubblica è stato ottenuto dall’amministrazione comunale di Treia attraverso il bando “Sicuro, verde e sociale” nell’ambito dei finanziamenti complementari del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nel quale il progetto è arrivato terzo su tutto il territorio regionale.

Attraverso tali fondi sarò realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia mediante demolizione degli alloggi Erap di via Beato Pietro e ricostruzione con delocalizzazione nell'area di via Elvidio Farabollini. Verrà, così, costruito entro il 2022 un nuovo edificio con 8 alloggi residenziali pubblici a “energia quasi zero”, ovvero ad elevata efficienza energetica, che puntano a sostenibilità e risparmio, di dimensione variabile, utilizzabili per nuclei familiari da due a cinque persone.

Edifici da demolire 01



«Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a ottenere queste importanti risorse per la città, grazie al fondo complementare del Pnrr sull’edilizia residenziale pubblica – le parole del sindaco Franco Capponi – Quelle strutture, risalenti agli anni Cinquanta, necessitavano di un intervento importante e la realizzazione dei nuovi alloggi permetterà un significativo rinnovamento, il progetto è già pronto per cui abbiamo i fondi necessari per fare un buon lavoro. Gli interventi di riqualificazione ed efficientamento degli appartamenti, per altro, si inseriscono in una serie di azioni che renderanno le nostre città più sostenibili e autonome, con importanti abbattimenti delle spese relative alle bollette”.
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