Riapertura del tribunale e costruzione del nuovo carcere di Camerino. Due questioni di fondamentale importanza per il territorio duramente colpito dal terremoto che il vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui ha sottoposto all’attenzione del sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto nel corso di un incontro che si è svolto a Roma.

Per quanto riguarda la ricostruzione del carcere, argomento proprio recentemente tornato di grande attualità, Pasqui ha sottolineato l’importanza di questa struttura che andrà ricostruita ex novo in un’area già individuata sempre a Camerino. “Trattandosi di una struttura strategica, non sarà possibile riportarla nella vecchia sede in pieno centro storico ma sarà necessario procedere alla costruzione di un nuovo stabile. Ciò consentirà, fra l’altro, di poterne anche ampliare la capienza rispetto a quella originaria: la problematica inerente gli spazi, infatti, era già sorta anche in passato”.

“Il fatto che il carcere debba restare a Camerino non può neanche lontanamente essere messo in discussione”, ha concluso il vice presidente dell’assise regionale.

Su questo punto il sottosegretario Sisto si è fatto carico di approfondire la questione, garantendo a Pasqui un nuovo incontro entro la fine di giugno nel quale fare il punto della situazione.  

Per quanto riguarda il ripristino del Tribunale di Camerino, lo stesso Pasqui ha sollecitato l’attenzione del sottosegretario Sisto alla proposta di legge alle Camere, di cui era promotore e primo firmatario, votata all’unanimità dal Consiglio regionale delle Marche.

Sul ripristino del tribunale, però, il sottosegretario Sisto è stato molto chiaro: almeno fino alla fine di questa legislatura, non è previsto alcun ritocco alla riforma del 2012.

f.u.
È stato approvato e, dunque, finanziato dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione l’importo di 640mila euro per la demolizione del tribunale di Camerino, oggi in piazza Giuseppe Mazzini, nel cuore della zona rossa, in centro storico.

Si tratta dell’opera di abbattimento più grande dopo il sisma 2016. Una struttura, costruita nel 1966 ed inaugurata nel 1970, gravemente danneggiata dalle scosse che hanno provocato crolli e pareti esterne praticamente sventrate. La struttura si trova nel punto più alto della città ducale, dove partirà a giorni la ricostruzione del primo edificio privato che ospitava diverse famiglie e dove a breve si riuscirà a riaprire il tratto di via XX Settembre che si ricollega a corso Vittorio Emanuele II (tornato percorribile a fine gennaio), uscendo così, anch’esso fuori dalla zona rossa.

“Compatibilmente con gli altri cantieri, cercheremo di partire quanto prima con l’abbattimento – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – L’importo destinato alla demolizione sarà di 640mila euro. La destinazione del palazzo e l’assetto urbanistico della piazza sarà, poi, deciso dai piani attuativi delle aree perimetrate che prevedono anche una fase di confronto diretto con i cittadini”.

Intanto proseguono le demolizioni in altre zone della città ducale, a ridosso delle mura cittadinee nelle frazioni. Nel cronoprogramma è, infatti, previsto l’abbattimento di altri palazzi. Parallelamente vanno avanti a passo spedito i lavori per la nuova sede provvisoria comunale, finanziata con i foni del sisma 2016 dalla Protezione Civile, nel quartiere Vallicelle, in cui saranno trasferiti tutti gli uffici dell’ente.
Grande soddisfazione quella manifestata dal sindaco di Camerino Sandro Sborgia e dall'intera amministrazione comunale alla notizia della presentazione in regione della proposta di legge relativa alla riattivazione del tribunale di Camerino, che una volta approvata sarà inoltrata al Parlamento.

“Proprio nei giorni scorsi - così il sindaco Sandro Sborgia - ho partecipato alla riunione promossa dal Comitato “Riapriamo i tribunali”, proponendo di coinvolgere i Consigli regionali, come già fatto in Abruzzo, con la proposta di legge che ne chiede il ripristino. Un documento redatto con la fondamentale collaborazione dell’avvocato camerte Corrado Zucconi che ringraziamo sempre per il continuo impegno in questa battaglia, che tutti stiamo affrontando per il bene della nostra città e non solo. È proprio in questa direzione che dobbiamo lavorare tutti, con grande impegno. Resto convinto che, soprattutto su certi argomenti o temi si debba fare fronte unico, adoperandosi e con i fatti, ognuno in base al proprio ruolo”.

La prossima riunione indetta dal Comitato è confermata per sabato 30 gennaio.
E' stata depositata ieri la proposta di legge regionale che mira al ripristino del Tribunale di Camerino.
Promossa dal vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui, e sottoscritta dai consiglieri regionali Jessica Marcozzi, Dino Latini e Giacomo Rossi .Oggetto della Pdl "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155  recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148"al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155  recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del Pubblico Ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148
Il documento è stato redatto con la fondamentale collaborazione dell'avvocato camerte Corrado Zucconi che ne ha curato tutti gli aspetti giuridici e normativi. A darne notizia  è lo stesso vice presidente della Regione marche Gianluca Pasqui con un comunicato nel quale viene ricordato come la riforma del 2012 abbia avuto come conseguenza fondamentale la soppressione di sedi di tribunale e delle relative procure della Repubblica, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e della stabilizzazione finanziaria e di una miglior organizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
In evidenza il fatto che "già al momento della sua entrata in vigore e poi con le prime avvisaglie dei suoi effetti, la riforma non era apparsa indolore, poiché era palese che sguarnendo i territori di questi importanti presidi di giustizia e del relativo apparato amministrativo si andava ad impoverire tutto un contesto, sociale, economico e civile, isolando ancora di più i cittadini delle zone più periferiche, con speciale riguardo alle aree interne, che già soffrono da tempo lo spopolamento conseguente alle difficoltà legate alla crisi economica. Nelle Marche fu soppresso il Tribunale circondariale di Camerino con relativa Procura della Repubblica, senza tener conto della presenza di una antica Università con Facoltà di Giurisprudenza. La concentrazione del “servizio giustizia” solo presso i tribunali delle città capoluogo di Provincia,  eliminando i tribunali delle zone interne- ricorda la nota-  ha reso estremamente gravoso l’accesso alla giustizia, anche a causa delle estensioni territoriali dei circondari giudiziari, nonché delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali, senza tra l’altro produrre né una minore spesa, né l’accelerazione dei procedimenti giudiziari né una miglior resa qualitativa o quantitativa della macchina giudiziaria, con la presenta proposta di legge alle Camere si vuole innovare il sistema delineato dal decreto legislativo 155/2012, attribuendo un ruolo attivo e propositivo alle Regioni stesse. Nel caso del circondario di Camerino si sono aggiunte, oltre all’impoverimento della Facoltà di Giurisprudenza, anche le difficoltà causate dal terremoto del 2016 per cui il ripristino del servizio giustizia nell’entroterra ricreerebbe pure economia e posti di lavoro.
In particolare, con l’articolo 1, che introduce l’articolo 8 bis, si prevede che le Regioni interessate possono richiedere al Ministro della Giustizia che, sulla base di apposite convezioni, sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali circondariali e delle Procure della Repubblica soppressi dall’articolo 1 dello stesso d. lgs. 155/2102.

Il ripristino del tribunale di Camerino sarebbe un passaggio fondamentale per la rinascita del territorio
dell'entroterra e, per questo, l'auspicio di Pasqui è che la proposta di legge possa trovare favorevole
accoglimento dal Consiglio regionale delle  Marche.
    c.c.
                                                                             






Costruzione del nuovo carcere, riapertura del tribunale, mantenimento dei servizi per la città con un occhio particolarmente attento alla ricostruzione post sisma. Sono questi gli obiettivi per l’anno in corso tracciati dall’assessore ai lavori pubblici del comune di Camerino Marco Fanelli.

“In questo anno e mezzo di legislatura ci siamo concentrati, come era giusto fare, nel dare una speranza a questa città. I dipendenti dell'Ufficio tecnico sono stati, quindi, principalmente impegnati a portare avanti le opere di messa in sicurezza, che abbiamo trovato purtroppo ancora non terminate, nel centro storico al fine di poter riaprire la città quanto prima – dichiara l’assessore facendo il punto della situazione - Nell'anno che iniziamo dovremmo curare la manutenzione ordinaria e straordinaria e il decoro urbano, soprattutto nelle frazioni. È un impegno che ci siamo presi durante la campagna elettorale e al quale non intendo in alcun modo venire meno. Soprattutto, però, nel 2021 dobbiamo tornare a occuparci con forza del nuovo carcere, del tentativo di riaprire il tribunale a Camerino e vigilare attentamente affinché non si perda nessun servizio, con un occhio particolare al nostro ospedale. Casi come quello della pediatra tolto a Camerino e non ancora ripristinato non possono passare in sordina”.

Potrebbe riaccendersi una speranza per il Tribunale di Camerino soppresso nel 2013 insieme a trenta altre sedi giudiziarie della penisola. Da tempo,  il Coordinamento Nazionale dei fori soppressi domanda l’applicazione del punto 12 del contratto di Governo e la rivisitazione della geografia giudiziaria sottolineando l’inutilità degli sportelli di prossimità.e chiedendo  il ripristino dei Fori soppressi. Diverse le sedi interessate dal provvedimento di chiusura, tra quelle rappresentate nella delegazione composta da togati e amministratori che è stata ricevuta a Roma dal Ministro di Giustizia Alfonso Bonafede. Un incontro che i partecipanti hanno definito positivo, nel corso del quale il Ministro Bonafede ha manifestato un’apertura nel senso di volere pianificare l’impegno del ripristino dei Tribunali soppressi all’interno di un progetto nel tempo rispondente, alle aspettative dei territori e alle capacità di spesa del Governo. Sembra che il Guardasigilli si sia detto disponibile a consentire l’utilizzo delle strutture giudiziarie già sede dei Tribunali, a patto che vengano ripristinate a spese degli Enti Locali. Non molto semplice la strada per il ripristino dell’immobile già sede del presidio della giustizia di Camerino, inagibile a causa del sisma e per il quale si dovrebbe trovare una sede alternativa. Di certo l’apertura manifestata dal Ministro, potrebbe essere vista come un’opportunità e come un bel segnale per il futuro di un territorio martoriato.

Presenti nella Capitale le rappresentanze del Coordinamento Nazionale per la giustizia di prossimità di Sala Consilina, oltre che di Ariano Irpino, Lucera, Mistretta, Modica, Nicosia, Sant’Angelo dei Lombardi, Tolmezzo e Vigevano, tra i comuni che come Camerino e tanti altri hanno subito la riforma della geografia giudiziaria. L’avvocato camerte Sabrina Carnevali ha fatto notare l’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle professioni forensi del territorio camerte, lamentando come sia sintomatica del fatto che la vita forense e la giustizia non interessino al comune di Camerino. Tra gli altri aspetti evidenziati dalla legale, anche la mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione comunale nel portare avanti il programma di ricostruzione di un carcere che formalmente non è stato ancora chiuso. Quest’ultimo punto era stato sottolineato anche dal Comitato Amici di Dario Conti che, in un articolo sul settimanale Appennino Camerte, richiamando all’unità d’intenti senza colori politici per la ricostruzione e il rilancio economico del territorio, vede la ricostruzione e riapertura della struttura penitenziaria come uno dei veicoli importanti nel riportare lavoro e prospettive di rilancio.

C.C.

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