Secondo incontro al Mise, Ministero dello Sviluppo economico, con il vice ministro Alessandra Todde, le parti sindacali, i rappresentanti dell’azienda Elica, il sindaco di Fabriano Gabriele Saltarelli e la Regione Marche sulla vertenza Elica, che coinvolge i lavoratori degli stabilimenti di Mergo e Cerreto d’Esi.

“Dal nostro di vista – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi - si è evidenziata una novità che ha riguardato soprattutto il modo di porsi nell’affrontare il dialogo da parte dei rappresentanti di Elica: l’azienda si è detta disponibile a sospendere il piano che aveva immaginato e precedentemente presentato, ponendo sul tavolo alcune questioni di estrema novità, come l'acquisizione di alcune aziende locali che potenziano il settore motori nelle Marche e la proposta di alcune iniziative di reshoring di alcune linee produttive precedentemente delocalizzate che possono incentivare la presenza di Elica sul nostro territorio e la diversificazione delle attività.

L’azienda – continua l’assessore - ha effettivamente ribadito anche la possibilità di un parziale rientro di attività dalla Polonia, soprattutto quella di alta gamma, mentre non si è soffermata su quali rami delocalizzare. E’ emerso, in definitiva, che dopo l’acquisizione di aziende e un potenziale rientro dalla Polonia, si potrà parlare anche di reindustrializzazione e di nuovi eventuali interventi. Questa azioni non escluderanno probabilmente una parziale delocalizzazione, ma per la prima volta l’azienda ha dimostrato chiaramente un atteggiamento più costruttivo rispetto agli altri incontri”.

Un parziale cambio di rotta accolto positivamente anche dalle parti sindacali, con la regione che si è detta convinta che questo sia l’inizio di un cammino diverso, e sotto certi aspetti migliore, di quello intrapreso finora.

f.u.

La vertenza Elica al Tavolo nazionale del Mise. La Regione comunicherà al Ministero le conclusioni  del confronto regionale, invitando il Mise a procedere a una nuova convocazione a Roma. È quanto emerso dal confronto presso la Sala Verde della Giunta regionale, tra azienda e sindacati, indetto dalla Regione.

“Il dialogo tra le parti prosegue al Tavolo nazionale, al fine di coinvolgere anche il Ministero dello Sviluppo in una vertenza così importante. La Regione è pronta a fare la propria parte per la difesa del territorio. Sarebbe stato forse utile andare al Tavolo nazionale con una forte connotazione di contenuti, ma non è stato possibile. L’importante però è che il dialogo e la discussione continuino”, ha detto il presidente Francesco Acquaroli al termine del confronto presso la sede della Giunta regionale. “Nonostante le reciproche disponibilità che sono state manifestate, le parti sono ancora distanti. Si è visto uno spazio di dialogo e di dibattito, ma queste distanze possono essere colmate probabilmente più facilmente con gli strumenti che il Mise può mettere a disposizione e di cui la Regione non dispone. Strumenti di natura economica e finanziaria molto più ampi di quelli regionali. Una discussione su una vertenza cosi importante è auspicabile avvenga anche con l’aiuto e il contributo del Ministero”, ha concluso il presidente.

Oltre al Presidente Acquaroli hanno partecipato all’incontro anche gli assessori Stefano Aguzzi e Mirco Carloni.
Seppur in ritardo finalmente sembra che anche il presidente Acquaroli, uscendo dal suo solito torpore, abbia deciso di spendere qualche parola contro lo sciagurato piano industriale di Elica che, a tutt’oggi, prevede la delocalizzazione in Polonia degli impianti di Cerreto d’Esi e Mergo e il licenziamento di 409 lavoratrici e lavoratori. Ne prendiamo atto positivamente, ma ora Acquaroli dica al consiglio regionale quali concreti interventi la Regione Marche intende attuare per tutelare gli attuali livelli occupazionali”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardche, a seguito dell’incontro che si è svolto tra la giunta regionale e le organizzazioni sindacali in merito alla vertenza Elica, ha presentato insieme al gruppo assembleare del Pd un’interrogazione a risposta immediata che sarà discussa prossimamente in consiglio regionale.

La disponibilità data negli ultimi giorni dall’azienda a rivedere il Piano – sottolinea Mangialardi – è frutto esclusivo della coraggiosa mobilitazione che da quasi due mesi stanno portando avanti le organizzazioni sindacali. Va da sé, però, che questa revisione deve avere un solo obiettivo: la difesa dei posti di lavoro negli stabilimenti di Cerreto d’Esi e MergoRiteniamo che la Regione Marche debba mettere in campo tutta l’autorevolezza di cui dispone affinché i sacrifici compiuti dai lavoratori non siano vanificati da un estenuante e logorante gioco delle parti”.


Vertenza Elica. Il presidente della regione Francesco Acquaroli, insieme agli assessori alle attività produttive Mirco Carloni e al lavoro Stefano Aguzzi, ha incontrato i vertici dell'azienda per chiedere il ritiro del piano, come auspicato dalle sigle sindacali, di riorganizzazione e delocalizzazione dell'azienda fabrianese.

Abbiamo registrato un’apertura a una discussione e a una profonda revisione del piano stesso, non c’è però la disponibilità a ritirarlo” - le dichiarazioni del governatore, che ha poi ricevuto dagli stessi rappresentanti sindacali un documento sottoscritto dalle forze politiche e sociali del territorio.

ElicaSindacati1

Acquaroli ha anche anticipato che la Regione “cercherà di fare subito il punto della situazione con i sindacati, per provare a definire, quanto prima, tutte le possibilità e le strade da percorrere che questa vicenda ci impone di perseguire. È necessario, però, rimuovere i pregiudizi che ostacolano il dialogo”. Il confronto, ha ribadito il presidente, “è fondamentale per perseguire tutte le soluzioni possibili e la difesa del territorio, prioritaria per la Regione. Finché il tavolo rimane aperto, l’azienda sospenderà l’esecuzione del piano con i relativi, enormi, esuberi. È indispensabile recuperare una fiducia reciproca per costruire soluzioni sostenibili per l’azienda, per i lavoratori per il territorio e le istituzioni. Ma occorre, da parte di tutti, una volontà a proseguire il dialogo, rimuovendo quanto ne ostacola il proseguo


Lega Fabriano e FdI al fianco dei lavoratori Elica.
La delocalizzazione prevista dal piano industriale - si legge nel comunicato della Lega Fabriano  -  è caduta come un fulmine a ciel sereno con tutta la forza di centinaia di esuberi e di ricadute su terzisti e piccole imprese rendendo amara la Pasqua di un territorio già provato da crisi dell’industria degli elettrodomestici e terremoto

Grazie all’intervento tempestivo della Lega domani Elica chiarirà alla Regione le motivazioni che hanno portato a pianificare questa riorganizzazione – spiegano tre fabrianesi doc come il commissario della Lega provinciale e assessore regionale Giorgia Latini, la consigliera regionale Chiara Biondi ed il coordinatore cittadino Fabio BernacconiLa Giunta potrà così intraprendere azioni concrete volte a evitare gli effetti devastanti che questa delocalizzazione potrebbe avere sul territorio fabrianese, già compromesso gravemente sul piano economico”.
Il territorio fabrianese, e più in generale quello marchigiano, ha pagato infatti un prezzo molto alto a politiche fiscali comunitarie miopi che hanno portato ad alimentare la disparità tra i paesi dell’UE- continua la nota-. 
La storia della Lega testimonia come da sempre sosteniamo i lavoratori difendendone i diritti; anche stavolta siamo pronti a tutelare posti di lavoro supportati anche dal nostro vicesegretario nazionale Giancarlo Giorgetti che guida il Ministero dello Sviluppo Economico – aggiunge l’assessore Latini – La Lega al governo continua a lavorare per riportare al centro delle politiche economiche nazionali il valore del prodotto made in Italy ed una nuova fiscalità che salvaguardi aziende e lavoratori per restituire competitività alla nostra economia e benessere alle famiglie e ai territori”.

Vicinanza ai lavoratori per la salvaguardia dei livelli occupazionali viene espressa del pari dalle deputate di Fratelli d'Italia Lucia Albano e Rachele Silvestri, che ieri a Mergo hanno incontrato una rappresentanza dei lavoratori di Elica Spa. Le parlamentari chiedono che il governo si attivi per l'apertura del tavolo di crisi.
"Ci preoccupa il recente annuncio di Elica, una decisione che in un territorio già colpito dalla crisi e dal sisma rischia di provocare un disastro sociale e una desertificazione industriale- dicono le onorevoli Albano e Silvestri-Ieri abbiamo raggiunto i sindacati e le RSU dell’Elica SPA a Mergo, in provincia di Ancona, dove la decisione dell’azienda di delocalizzare e di presentare un piano industriale da 409 esuberi ha provocato preoccupazione e apprensione  per le gravissime conseguenze che avrebbe sul tessuto socio-economico del territorio fabrianese, già fiaccato dalla crisi industriale, dal terremoto e dalla pandemia.  

La Regione Marche ha tempestivamente indetto un tavolo di confronto che si terrà domani con l'azienda e le parti sociali; è un primo fondamentale e positivo passo che deve favorire rapidamente  l’intervento diretto del Governo, con l’apertura di un Tavolo di Crisi al MISE per fornire risposte concrete a tutela delle maestranze e di tutta la filiera produttiva, che coinvolge sul territorio una miriade di piccole aziende soprattutto artigiane, che subirebbero un durissimo colpo dalla attuale paventata proposta di delocalizzazione". 

c.c.







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