“Quello che sostiene Fulvio Riccio è inesatto: l’amministrazione Pezzanesi ha ridotto il debito che ha ereditato e nonostante questo ha saputo offrire nuove opere pubbliche alla città”. Ha risposto così Silvia Luconi, vicesindaca della città di Tolentino, alle accuse del consigliere comunale dem. Nel corso del consiglio comunale di giovedì, Riccio ha posto l’accento sul pesante indebitamento del Comune di Tolentino, sostenendo che i “2000 euro di debito pro capite sono una spada di Damocle sulla testa di chi erediterà il lavoro della giunta comunale”.

Silvia Luconi cita i dati in suo possesso, rigettando le accuse: “Al momento dell’insediamento della giunta Pezzanesi, nel 2012, ereditammo un debito di oltre 31 milioni di euro. Un Comune che dunque stava toccando il suo massimo indebitamento. Noi stessi abbiamo amministrato in una situazione finanziaria ben peggiore di quella che lasciamo oggi. Non aver avuto la possibilità di operare accendendo mutui è stata una notevole limitazione alle possibilità di governare e avviare progetti. In nove anni questa amministrazione non ha attivato nessun prestito – spiega Luconi –, eccezione fatta per la ‘partita di giro’ del mutuo per la caserma dei Vigili del Fuoco, prestito la cui rata è coperta dall’affitto corrisposto dal Ministero dell’Interno. Al 31 dicembre del 2020 questa amministrazione ha ridotto l’indebitamento dai 31 milioni e 500 mila euro circa del giorno dell’insediamento a poco più di 28 milioni. Oltre a questo, nel 2015 il Consiglio comunale ha approvato il ripiano di oltre 11 milioni di disavanzo tecnico che copriva delle poste esistenti in bilancio da oltre 20 anni, che non potevano essere riscosse e che ‘falsavano’ il bilancio stesso: oggi questo debito è stato ripagato, anno dopo anno, fino al 38,71% del totale”.

Poi il punto sulle le opere avviate: “L’amministrazione Pezzanesi ha saputo imbastire e realizzare diverse opere pubbliche nonostante il pesante indebitamento delle casse comunali, questo in un regime palesemente diverso da quello che si è vissuto negli anni ottanta e novanta, quando era molto semplice ricevere contributi ‘a pioggia’ – spiega ancora Silvia Luconi –. Lo abbiamo fatto intercettando le giuste opportunità, coinvolgendo i privati, alienando il patrimonio non strategico e soprattutto abbattendo un debito che non era mai stato così pesante come nel giorno del nostro insediamento”.

“Quando il consigliere Riccio parla di indebitamento – conclude – , dovrebbe rivolgersi ai suoi compagni di partito che lo hanno preceduto e che hanno governato la città per almeno 30 anni. Chiedere a loro per quale motivo sono stati accesi mutui anche per effettuare i lavori di potatura del verde, contribuendo così a far pagare ai cittadini una rata tanto importante come quella che descrive nel suo discorso, che sa tanto di ‘autogol’. Questa amministrazione, nonostante le scelte discutibili di chi l'ha preceduta, si è rimboccata le maniche e ha notevolmente abbassato l’indebitamento. Questo dovendo anche far fronte a questione mai risolte, come la Sentenza dell’Ex Sindaco Luciano Ruffini che alla collettività è costata un milione di euro e che solo l’Amministrazione Pezzanesi ha portato a conclusione subito dopo l’insediamento. In nove anni di amministrazione, oltre a una riduzione del debito documentata e documentabile, abbiamo accresciuto il patrimonio della città con investimenti che Tolentino aspettava da decenni e che gli permettono di acquistare una posizione importante all’interno dell’entroterra maceratese”.

l.c.
Non ci saranno proroghe al risarcimento nei confronti della famiglia Mannelli. Lo ha stabilito il Tar di Bologna, che ha respinto la trattativa che gli eredi di Pino Mannelli e il Comune di Fiuminata avevano intavolato. Sul piatto il pagamento di una somma prossima ai 230mila euro a titolo di risarcimento per una vicenda che si prolunga ormai da più di quarant’anni. La questione, nata negli anni settanta, riguarda l’acquisto di un terreno a Spindoli su cui la famiglia Mannelli edificò un capannone. L’affare non si perfezionò e iniziò l’iter che avrebbe dovuto portare al risarcimento dei Mannelli.

La giurisprudenza ha stabilito, dopo lunghi e tortuosi passaggi, che alla famiglia spetta una somma di 258mila euro. Consapevoli del fatto, le amministrazioni comunali di Fiuminata che si sono succedute negli anni, hanno provveduto a stanziare fondi che sarebbero stati destinati al pagamento. Una somma prossima ai 100mila euro quella che l’attuale governo comunale Felicioli ha avuto a disposizione per saldare la prima “rata” spettante ai Mannelli. L’accordo, nato tra le due parti, avrebbe previsto il pagamento di ulteriori 130mila euro, 100 dei quali reperiti attraverso l’accensione di un mutuo e da corrispondere entro dicembre, i restanti 30 dilazionati nei prossimi cinque anni. Il Tar ha detto no, visto che un accordo pattizio non può scavalcare quanto deliberato da una sentenza definitiva. In sintesi: il Comune di Fiuminata dovrà risarcire senza ulteriori passaggi la famiglia di Pino Mannelli per un ammontare totale, appunto, di 258mila euro.

“Un duro colpo per le casse del nostro Comune – sostiene il sindaco Vincenzo Felicioli – . Sapendo di dover adempiere a questo risarcimento, le amministrazioni hanno ‘risparmiato’ da anni le somme che sarebbero state necessarie: questa giunta è riuscita ad accumulare 30mila euro, che sommati agli oltre 60mila già in cassa hanno permesso di pagare la prima ‘rata’ alla fine di luglio. Attraverso l’accordo con la famiglia avremmo avuto, certamente, delle difficoltà, ma il risarcimento sarebbe stato, dilazionandolo, sostenibile. Ora questa sentenza è molto gravosa per le nostre casse: considerando che parliamo di un bilancio da circa 2 milioni e mezzo di euro, la somma da corrispondere è del 10%. Rischiamo di essere commissariati – conclude Felicioli – . Speriamo in un pronto intervento della Prefettura, in una loro intercessione, altrimenti è probabile che Fiuminata finisca in dissesto”.

l.c.
Quasi 6 milioni di risorse per le opere pubbliche, 150 mila euro per il sociale e altrettanti per il turismo, 170 mila per il sostegno alle famiglie e alle imprese, 120 per lo sport. Nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Sarnano, i soli voti favorevoli della maggioranza sono stati sufficienti all'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, del bilancio di previsione e del documento unico di programmazione.

Sul tema delle opere pubbliche, gli interventi più importanti dal punto di vista finanziario nel prossimo triennio riguarderanno il cimitero, il municipio e la scuola. Nei prossimi tre anni, infatti, il Comune di Sarnano ha fatto sapere che investirà "oltre 1 milione e mezzo per nuovi loculi cimiteriali e per il restauro del cimitero stesso. Circa 3 milioni saranno stanziati per il restauro del municipio e della biblioteca, altrettanti invece per la riqualificazione e l'adeguamento sismico della scuola elementare in Largo Ricciardi".

Queste i lavori più consistenti, a cui faranno seguito altri interventi che riguarderanno "la sede museale comunale, il museo d'arte sacra, nuovi locali per il complesso sportivo di Via Corridoni, L.go Crivelli, Via Costa; parcheggi e altre opere di urbanizzazione a servizio delle nuove scuole in Largo Crivelli; una nuova area camper nel parcheggio Bozzoni; il recupero dell'ex Cinema Italia con trasformazione in Cineteatro; la revisione generale delle sciovie Sassotetto 1 e Sassotetto 2 dopo la scadenza della loro vita tecnica; la riparazione danni ed il risanamento conservativo del muro di contenimento in Via S.Filippo".

Approvati anche il DUPS e il bilancio di previsione: "Per l'annualità 2021 si è evidenziato un fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di oltre 4 milioni di euro e un fondo di cassa finale presunto di oltre 3 milioni e 200mila euro - fa sapere l'amministrazione - , con un totale di entrate e corrispondenti uscite di competenza nell'esercizio 2021 pari di quasi 40 milioni".

L'amministrazione prosegue: "Tra gli elementi più significativi del bilancio di previsione per l'esercizio 2021 si evidenzia come non sia previsto il ricorso ad alcun nuovo indebitamento, né ad anticipazioni di cassa da parte del tesoriere, né ad aumenti della pressione fiscale per tasse e tributi locali. Sono state previste risorse importanti per settori strategici: 150mila europer il sociale, 170 per il sostegno a famiglie ed imprese per l'emergenza Covid-19, 150mila per il turismo ed euro 120mila per la gestione degli impianti sportivi, oltre ovviamente ai corposi interventi, sopra descritti, contenuti nel piano delle opere pubbliche. Il bilancio approvato attesta come l’Ente si trovi in una ottima situazione economico-finanziaria - conlcude la nota dell'amministrazione - che consente il perseguimento degli importanti obiettivi di crescita che l'amministrazione comunale si è posta nel proprio programma elettorale, mantenendo altissimi livelli di servizio in favore della propria cittadinanza".

l.c.

L’approvazione del bilancio consolidato, slittato a causa Covid; della convenzione per l'utilizzo dell'Auditorium e delle sale di registrazione dell’Accademia della musica donata dall’Andrea Bocelli Foundation e del progetto esecutivo dei lavori della rete fognaria della zona Sae delle Cortine. Sono solo alcuni dei temi discussi nella seduta del Consiglio comunale di Camerino che si è svolto in streaming.

Sguardo attento al turismo: con apposita delibera è stata individuata l’area in località Le Calvie da acquisire a patrimonio pubblico per realizzare la nuova area camper grazie ai 370 mila euro appositamente stanziati con ordinanza dal Commissario Speciale alla Ricostruzione.

Area Camper che, secondo quanto dichiarato dal sindaco Sandro Sborgia, dovrebbe essere già disponibile dalla prossima estate.

Approvato in Consiglio comunale anche l’intervento di sistemazione idraulica del sistema di regimazione delle acque bianche del bacino del fosso dello Scarico e del sistema di raccolta acque nere, "che si è reso necessario - si legge nella nota del Comune - a seguito delle urbanizzazioni post sisma 2016, al SottocorteVillage, ai container dell’Università e allo studentato dell’Università di Camerino che hanno aumentato in modo significativo il flusso dei reflui recapitanti sul fosso".

L’intervento, che si aggira sui 4 milioni di euro, prevede tutta una serie di interventi che vanno dalla realizzazione di un nuovo reticolo fognario e relativa stazione di sollevamento che consentiranno di condottare i reflui provenienti dalle nuove urbanizzazioni, del campus universitario, dell’abitato del fosso lo scarico e dall’area container, oltre a una parte del quartiere residenziale di Montagnano.

Il progetto prevede, inoltre, i lavori di regimazione del fosso “Lo scarico” per la messa in sicurezza delle case degli abitanti della località. Lavori che eviteranno rischi idraulici ed inconvenienti igienico sanitari.

Previste anche una serie di barriere drenanti per abbassare il livello dell’acqua sui campi circostanti per evitare eventi franosi. “Un’opera che riteniamo assolutamente urgente - spiega la maggioranza - e per cui ringrazio anche l’Università di Camerino che ha messo a disposizione le aree di sua proprietà e si è resa disponibile a effettuare una parte dei lavori a proprie spese per una cifra di poco meno di 200 mila euro”.

Infine un saluto particolare di stima e affetto è stato poi rivolto ad Alessandra Secondari, segretaria del Comune di Camerino, prossima al pensionamento, per il lavoro svolto.

GS
Giunto quasi a conclusione il primo anno di presidenza dell’Assemblea di Ambito n. 3 Macerata da parte del sindaco di Morrovalle, Stefano Montemarani, e del vice presidente Paolo Stella, Assessore del Comune di Fiuminata.

Durante l’assemblea di giovedì scorso sono stati affrontati diversi temi chiave relativi ai fronti sui quali la governance dell’Ente di Ambito si è impegnata.

"La questione dell’attingimento per l’acquedotto del Nera - si legge in una nota - che sembrava sbloccata dopo la sentenza di fine 2019 - favorevole all’AAto – e che aveva fatto ripartire il procedimento regionale di concessione, ha subìto un nuovo stop a seguito del ricorso in Cassazione presentato del Parco dei Sibillini, mentre la questione delle centraline idroelettriche concesse a privati lungo la condotta, dopo anni di ricorsi e carte bollate, sembra prossima ad una conclusione positiva".

Al centro del dibattito anche il gestore unico di Ambito, "la cui costituzione - spiegano - è necessaria per il prossimo affidamento in house del servizio. Non si è riusciti a giungere ad una conclusione condivisa e, a breve, verrà convocato un incontro ristretto fra sindaci per riuscire a sbloccare una situazione la cui soluzione positiva diventa sempre più urgente.

È stata approvata la convenzione con l’ATA rifiuti - aggiungono nella nota - che consentirà a questa di contare ancora per due anni sulla struttura dell’AAto idrico per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali ed è stato annunciato che entro settembre l’assemblea verrà nuovamente riunita per deliberare le tariffe del servizio per il periodo 2020-2023, come stabilito dalla recente deliberazione ARERA sull’argomento: la previsione che si può effettuare ad oggi è che nel 2020 la tariffa unica di Ambito, introdotta nel 2018, rimarrà invariata rispetto al 2019".
A commentare il bilancio del primo anno di attività è lo stesso presidente Stefano Montemarani: “Sono molto soddisfatto di quanto realizzato in questo primo anno di presidenza – riferisce – soprattutto per quanto riguarda l’impulso dato agli investimenti nel settore idrico e il ristorno erogato agli utenti che hanno sopportato gli aumenti tariffari più gravosi dopo l’adozione della tariffa unica di Ambito. In particolare mi riferisco ai finanziamenti che l’AAto distribuisce ai nostri gestori pubblici sempre più impegnati nel completamento delle necessarie infrastrutture fognarie e depurative che consentiranno ai nostri territori di mantenere elevatissimi standard di qualità ambientale”. Gli investimenti sulle reti fatti dai gestori, ammontano a circa 8 mln di euro nel 2019.

Finanziata anche l’installazione di dispenser di acqua potabile nelle scuole del territorio per ulteriori 25.000 euro nel 2020.

GS
Non ha visto l'accordo di tutti il bilancio dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, votato ieri durante una seduta consiliare in videoconferenza.
Dal sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, è, infatti, arrivato il voto contrario: "Secondo me - spiega - non è stata definita in maniera chiara la spesa di alcuni servizi. Ho controllato il bilancio con i miei tecnici e ho deciso di votare in maniera contraria".
L'attenzione del primo cittadino di Sarnano si è concentrata sui servizi della Polizia Locale associata: "Il servizio di polizia - secondo Piergentili - basa gran parte delle sue entrate sulle sanzioni fatte in superstrada con il telelaser e, in questo momento, sono mancate quelle entrate perchè il servizio è stato sospeso. La mancanza di sostentamento - aggiunge - porta a dei problemi che ho ritenuto opportuno sollevare. I miei colleghi hanno pensato che possono essere risolti, io ho avuto questo dubbio e ho votato in maniera contraria".

A chiarire la situazione, che potrebbe sembrare tesa, anche alla luce delle dimissioni dell'assessore sarnanese dell'Unione Montana, Stefania Innamorati, è il presidente Giampiero Feliciotti che sui dubbi sollevati risponde così: "Il nuovo consiglio è formato da nuovi sindaci che probabilmente non conoscono bene l'organizzazione della struttura dell'Unione.
La Polizia Locale associata è stata richiesta da quattro Comuni dell'Unione (Belforte del Chienti, Caldarola, Monte San Martino e Penna San Giovanni ndr) che hanno delegato la funzione e sono i titlari del servizio. Piergentili non si è convinto che il costo del servizio non ricade sui Comuni diversi da quei quattro. È giusto che voglia vederci chiaro, ma la situazione è più che trasparente".

L'opinione del presidente arriva anche sui presunti straordinari degli agenti di Polizia Locale e sulla richiesta di alcuni Comuni estranei all'Unione che vorrebbero richiedere il servzio di Polizia associata: "Ci sono alcuni Comuni che non fanno parte dell'Unione e che hanno chiesto il servizio associato - spiega Feliciotti - perchè già Bolognola, Smerillo e Belmonte Piceno ne hanno apprezzato le qualità. La conferenza dei sindaci ha già deciso di ammetterli ma gli atti dovranno essere approvati dal Consiglio dell'unione. È chiaro che il Comune esterno paga il costo del servizio, perchè nessun costo deve rimanere a carico dell'unione Montana. 
È infatti necessario chiarire che il servizio di Polizia è a carico dei Comuni che lo richiedono, quei fondi non li mette l'Unione Montana.
Per gli straordinari sono  i sindaci che decidono se sono necessari e, qualora venissero richiesti, sono i Comuni che pagano i costi aggiuntivi.
Il telelaser in superstrada non è un servizio che serve a pagare i compensi dei vigli urbani, ma è un servizio di controllo alla velocità. Il servizio del personale è pagato dai Comuni e si regge autonomamente.
Si tratta - chiarisce Feliciotti - di un contratto che i Comuni stipulano con l'Unione Montana. Un servizio sospeso durante il periodo di emergenza e che eviterò di richiedere passato il periodo Covid poichè viene interpretato male e non serve per autosostenere i vigili". 

Giulia Sancricca 




Giovedì 25 luglio si è riunito il Consiglio Comunale del Comune di Belforte del Chienti che ha visto, tra le altre cose, l’atto dovuto di approvazione del rendiconto di gestione del 2018 e l’assestamento generale del bilancio di previsione 2019-2021.

"La situazione che emerge dall’analisi del bilancio - spiega il primo cittadino Alessio Vita - , così come sottolineato dal responsabile dell’area finanziaria, è di sofferenza. Infatti, ai mancati introiti dovuti al ricalcolo in ribasso della tassa rifiuti che era stata sovrastimata (20.000 €) vanno sommati quelli relativi ai mancati proventi da contravvenzioni per violazioni del codice della strada che pesano sul bilancio per almeno 40.000 €, tagliando di fatto in maniera netta l’avanzo di amministrazione del 2018".

Un problema da risolvere, infatti, è quello del posto vacante del vigile urbano: "E' stato mandato in mobilità dalla precedente amministrazione - prosegue Vita - senza assicurarne la sostituzione. Ad oggi, siamo vincolati ad un bando andato già deserto una volta. Stiamo cercando soluzioni alternative alla mobilità, sebbene la convenzione in essere con i 5 comuni non ci permette la stipula di un nuovo accordo con un altro ente. Siamo bloccati in una situazione dalla quale, se tutto va bene, potremo uscire solo con l’entrata in vigore del decreto attuativo del DL crescita che permette di superare la neutralità della mobilità".

Poi la questione della ripresa del pagamento dei mutui sospesi dopo il sisma del 2016: "Un'altra nota dolente del bilancio riguarda i mutui concessi da Cassa Depositi e Prestiti - dice il sindaco - che, salvo proroghe, ripartiranno nel 2020. Ci troveremo ad affrontare questa incombenza di circa 125.000 € annui l’anno prossimo e cercheremo di farlo senza aumentare le tasse, cosa che invece la precedente amministrazione aveva previsto di fare. Non sarà di certo facile vista la situazione in cui ci troviamo ma ce la metteremo tutta".

Nella stessa seduta è stata anche proposta la rinuncia al gettone di presenza dei consiglieri che si attesta sui 9 € ciascuno per ogni seduta. All’unanimità è stato deciso di rimettere a bilancio l’intero importo dei 5 anni di mandato, demandando a successiva decisione su quale capitolo di spesa destinarlo. Infine è stato votato il regolamento per l’istituzione del comitato mensa, "organo - spiega Vita - con fini consultivi, propositivi, di controllo e di coordinamento che lavorerà in collaborazione con l’amministrazione per garantire alti standard di qualità della refezione scolastica. Su questo punto, il gruppo di minoranza Belforte Insieme si è astenuto, ritenendo l’organo inutile".

GS

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