Uomini e mezzi del comune di San Severino al lavoro sulle strade dopo l’ondata di maltempo dello scorso 15 settembre. L’amministrazione comunale ha dato il via libera al piano di intervento per le opere di somma urgenza. Si tratta di lavori di messa in sicurezza della viabilità pubblica su tutto il territorio comunale, dove ad essere particolarmente colpite sono state le strade secondarie e vicinali. La conta dei danni è ancora parziale, ma tra gli interventi stimati sono previsti interventi di rifacimento delle cunette, dei piani viari e degli stessi manti stradali.

Un piano che dà seguito ai primi lavori di messa in sicurezza effettuati nelle prime ore dopo le forti piogge di due settimane fa. Gli operai del comune, i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco erano stati impegnati nella pulizia dell’alveo del Potenza nell’area del ponte di Sant’Antonio, oltre allo sgombero delle strade dalle colate di fango e dalle frane e ai lavori di ripristino dei pozzetti e delle cunette stradali. Tra gli interventi che si erano resi necessari durante l’emergenza, inoltre, la rimozione di rami e alberi crollati sulle strade e su alcune aree pubbliche, la sistemazione di apposita segnaletica per indicare i numerosi pericoli.

Lunghissimo il bollettino dei danni su diverse strade, come fa sapere l’amministrazione, con la situazione in costante monitoraggio: «La conta dei danni al momento non è ancora finita perché, procedendo con i vari interventi, saranno meglio rilevati e quantificati i lavori che si dovranno ancora fare per ripristinare le condizioni di sicurezza delle strade – spiegano -. Tra le opere da effettuare il ricarico delle fondazioni e dei piani rotabili, il ripristino delle cunette, la disostruzione di pozzetti e tombini, il rifacimento dei piani viabili e, dove necessari, dei manti stradali stessi».
Appicca il fuoco all’auto del rivale in amore, denunciato un giovane senegalese. È successo nei giorni scorsi a San Severino Marche, quando il giovane e un complice hanno raggiunto l’abitazione della vittima – un giovane settempedano – da una strada sterrata. A volto coperto hanno versato benzina sull’auto e poi l’hanno incendiata. La vittima se ne è accorta poco dopo: immediata la chiamata ai carabinieri, che hanno messo in moto la macchina investigativa. Il ragazzo è stato denunciato in stato di libertà per danneggiamento a seguito di incendio.

Le prime ricostruzioni sono arrivate grazie alle testimonianze raccolte sul posto, poi è stata la volta della videosorveglianza. Le telecamere del comune di Tolentino hanno mostrato agli inquirenti che un’auto rientrava nel territorio comunale da San Severino ad un orario compatibile con quello in cui era stato appiccato l’incendio. Una pista che i carabinieri di Tolentino hanno voluto approfondire: l’auto in questione è infatti di un giovane senegalese residente proprio a Tolentino, già in conflitto con la vittima per motivi sentimentali. Oltre a questo, i due erano già noti alle forze dell’ordine per un fatto di cronaca avvenuto a Fano. Nei mesi scorsi, infatti, la vittima era stata accoltellata da un ragazzo albanese fuori da una discoteca. Dopo l’arresto da parte dei carabinieri si era scatenata una rissa, con gli amici della vittima che avevano cercato di farsi giustizia da soli. Il giovane senegalese era stato quindi arrestato per resistenza, rissa, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato dell’autovettura di servizio dei militari insieme ad altri tre ragazzi.

Considerati gli elementi raccolti dai carabinieri – tra i quali anche alcuni oggetti lasciati sul luogo del reato da parte dell’indagato –, il Pm ha autorizzato la perquisizione personale, dell’auto e domiciliare del senegalese. Eseguita immediatamente, la perquisizione ha fatto luce su indumenti dal forte odore di benzina, corrispondenti a quelli descritti dai testimoni oculari, lo scontrino di acquisto di una tanica e la tanica stessa.

Il giovane è stato denunciato in stato di libertà e deve ora rispondere del reato di danneggiamento a seguito di incendio. Il ragazzo è stato anche segnalato alla Prefettura di Macerata per uso personale di stupefacenti. All’interno dell’abitazione i carabinieri hanno infatti sequestrato anche una bustina contenete 18 grammi di hashish e 5 di marijuana, oltre a un bilancino di precisione.

l.c.
Tenta la “truffa dello specchietto”, i carabinieri lo rintracciano grazie alle telecamere di sorveglianza e lo denunciano. I fatti risalgono allo scorso 30 luglio, nel parcheggio dell’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche.

Una donna, alla guida della sua automobile, ha sentito un rumore provenire dalla parte destra dell’auto mentre stava lasciando il parcheggio. Dopo essersi accertata di non aver colpito altre macchine parcheggiate, ha proseguito dirigendosi verso casa. A quel punto è entrato in scena il giovane. Dopo averla seguita per qualche centinaio di metri lampeggiandole, è riuscito a farla fermare e a mettere in atto il tentativo di truffa. Le ha mostrato lo specchietto rotto, cercando di convincerla che a causare il danno fosse stata lei. Ne è nata una trattativa, al termine della quale l’uomo ha chiesto alla donna 270 euro in contanti. Una cifra che la signora non aveva con sé: per questo lo ha invitato a seguirla a casa, ormai convinta di doverlo risarcire. Una volta in marcia, però, il giovane ha cambiato direzione facendo perdere le proprie tracce.

I carabinieri, grazie alle telecamere di sorveglianza del Comune di San Severino Marche e alla collaborazione della polizia locale, hanno ricostruito i movimenti delle due auto. In questo modo hanno notato come l’uomo aveva scelto la vittima e l’aveva seguita ben prima di esperire il tentativo di truffa. Il ragazzo, residente in provincia di Siracusa, non è nuovo a questi episodi: era infatti noto alle forze dell’ordine siracusane per reati simili. Grazie alla collaborazione anche con i carabinieri di Siracusa è stato possibile denunciarlo.

Diverso il metodo, ma una truffa è stata sgominata anche a Loro Piceno. I carabinieri hanno denunciato un uomo che, nel tentativo di vendere la sua auto a un prezzo maggiorato, ha cercato di falsificare la documentazione tecnica del veicolo. Un tentativo grossolano di modificare la scadenza dell’impianto a metano ha ingannato l’acquirente, che ha acquistato l’auto per mille euro. L’uomo, residente in un comune vicino, dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di falso materiale commesso da privato e di truffa.
Quindici giorni di lavori per manutenzione alla linea elettrica ad alta tensione Belforte del Chienti – San Severino Marche. L’elettrodotto a 120 kV attivo dagli anni ’50 ha riscontrato sempre più problematiche nel corso degli ultimi anni, per questo la Terna, società che si occupa della costruzione e della manutenzione degli elettrodotti in tutta Italia, ha messo in calendario le opere di ristrutturazione e di efficientamento. Due settimane a partire dal 20 agosto, concordate con Assem e con il comune di San Severino. Una notizia che ha destato preoccupazione in città, con gli utenti che temono per eventuali disservizi e per l’interruzione delle forniture.

Nel dettaglio, gli interventi prevedono l’ammodernamento della linea – circa nove chilometri tra San Severino e Belforte del Chienti, passando per il territorio comunale di Serrapetrona – grazie alla sostituzione di conduttori, isolatori e armamenti. Lo scopo è quello di aumentarne la resilienza e quindi l’efficacia. Le operazioni che vedranno i tecnici al lavoro sono comunque delicate e non vengono effettuate con la linea in tensione. Per questo è sorto il problema dell'approvvigionamento di elettricità da linee alternative. In condizioni normali la corrente arriva alla cabina primaria di San Severino Marche grazie all’elettrodotto ad alta tensione, quello che subirà i lavori di manutenzione. In cabina, grazie a due trasformatori, il voltaggio viene abbassato a 20 kV. Il viaggio della corrente riprende quindi lungo le linee a media tensione. Lungo queste linee la rete Assem è interconnessa con Enel e Assm (la multiservizi di Tolentino, ndr) grazie ai punti di interconnessione a Belforte del Chienti, Castelraimondo, Colotto, Colcerasa e Tolentino. Su queste linee a media tensione la corrente viaggerà per arrivare nelle case degli utenti al netto dei lavori all'elettrodotto ad alta tensione.

«L’Assem ha già predisposto un piano di contro-alimentazione della propria rete di media tensione – fanno sapere dall’azienda multiservizi settempedana –. Le opere di ammodernamento dell’elettrodotto ad alta tensione comportano la necessità di ridurre il carico attivo connesso che interesserà solamente i maggiori produttori. A loro è già stata comunicata la richiesta di sospensione della generazione nel periodo interessato dai lavori. Gli interventi previsti comporteranno un evidente efficientamento della linea di alta tensione, propedeutici ad ovviare alle problematiche che hanno interessato, nel passato, la nostra rete durante le calamità di maggiori intensità. Gli operatori dell'Assem hanno già predisposto tutto quanto necessario ad evitare eventuali disservizi in capo agli utenti – concludono –, garantendo il normale consumo ed utilizzo della corrente elettrica durante il periodo di esercizio provvisorio».

l.c.
Tre giovani segnalati alla prefettura come assuntori di stupefacenti, un locale sanzionato, una patente ritirata e una denuncia per la violazione di un divieto di ritorno. Questo il bilancio delle operazioni della Compagnia dei carabinieri di Tolentino nello scorso fine settimana.

Sorveglianza del territorio orientata soprattutto al contrasto allo spaccio di stupefacenti. A San Ginesio due ragazzi sono stati sorpresi in possesso di hashish, così come un giovane a San Severino fermato con due grammi e mezzo della stessa sostanza. Per loro è scattata la segnalazione alla Prefettura di Macerata.

Sempre a San Ginesio un locale non ha rispettato l’obbligo della chiusura entro le tre di notte come disposto da ordinanza sindacale e da un provvedimento dell’Autorità. Il titolare è stato multato.

Controlli anche sulle strade. Una donna, fermata ad un posto di blocco, ha rifiutato gli accertamenti con l’etilometro: per questo le è stata ritirata la patente. Ancora a San Severino un cittadino straniero è stato fermato alla guida senza patente. Oltre a questo, su di lui gravava il divieto di ritorno nel territorio comunale fino al 2024. In questo caso è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.
Avrebbero dovuto scontare la loro pena in una comunità per il recupero dalle dipendenze patologiche, ma l’affidamento in prova non ha funzionato. Sono finiti in carcere per questo due giovani ospiti di una struttura settempedana, uno dei quali dovrà scontare una pena di oltre cinque anni, l’altro di circa due anni e mezzo. I due, già condannati per reati connessi alla sfera degli stupefacenti e contro il patrimonio, sono ora detenuti nel carcere di Fermo.

I carabinieri della Stazione di San Severino, in collaborazione con il Nucleo operativo radiomobile di Tolentino, li hanno arrestati nei giorni scorsi. Dopo le ripetute violazioni alle prescrizioni dell’Ufficio di sorveglianza di Macerata, i militari hanno revocato il provvedimento di affidamento in prova a entrambi. Una soluzione che la giustizia aveva ritenuto adeguata per il loro recupero e che aveva stabilito come alternativa alla detenzione in carcere.

l.c.
Dopo Pieve Torina anche a San Severino arriva l’ordinanza contro l’emergenza siccità. Il sindaco Rosa Piermattei, ha infatti emesso un provvedimento che vieta l’utilizzo di acqua potabile per il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio dei mezzi di trasporto, il riempimento di piscine private e fontane da giardino, l’innaffiamento dei giardini e quello degli orti. Questi ultimi potranno essere innaffiati nelle ore notturne, dalle 22 alle 6. L’ordinanza è già in vigore e lo sarà fino al prossimo 15 ottobre o fino alla sua revoca formale.

Con la stessa ordinanza, il comune invita ad adottare comportamenti virtuosi sul tema del risparmio idrico, come il controllo periodico dei contatori per scongiurare perdite, l’installazione dei frangi getto per contingentare il flusso di acqua dai rubinetti, limitare l’uso degli sciacquoni, evitare di utilizzare acqua corrente per risciacquare le stoviglie e utilizzare l’acqua di lavaggio di ortaggi e frutta per innaffiare le piante.

Sarà la polizia municipale a vigilare sul rispetto dell’ordinanza, in collaborazione con il personale dell’Assem, gestore del servizio idrico. Per le infrazioni sono previste multe fino a 500 euro.
Via le mascherine nei teatri, nei cinema e nei palasport. Da domani non sarà più obbligatorio indossare i dispositivi di protezione personale in questi luoghi, tra i più colpiti dalle restrizioni negli ultimi due anni di pandemia. Un provvedimento molto atteso, ma che arriva in un momento di bassa stagione. I cinema sono in un momento di calma, come spesso accade d’estate, mentre i teatri hanno già avviato i calendari estivi, contraddistinti dalle rappresentazioni all’aperto. Resta comunque il sentimento di speranza in vista di una ripresa per la stagione autunnale.

«Quest’estate usciranno pochi film, e in generale la bella stagione è sempre quella meno partecipata – commenta Massimiliano Giometti, dei multisala omonimi a Tolentino e Matelica –. L’allentamento degli obblighi era comunque una decisione che attendevamo da parecchio. Il comparto cinema è stato indubbiamente tra i più colpiti dall’emergenza pandemica, così come tutto il settore legato allo spettacolo. Ad aggravare il problema per le sale sono stati i vertiginosi rincari in bolletta, con aumenti vicini al 250 percento, e la nostra scarsa capacità di competere con le piattaforme di streaming online. In questo momento abbiamo bisogno degli aiuti dello Stato, e soprattutto che la pandemia allenti definitivamente la morsa. I cinema rischiano di non sopravvivere ad un’altra stagione a mezzo servizio, anzi, qualcuno ha già dovuto chiudere la propria attività».

Non diverso il discorso per i teatri. Il Feronia di San Severino Marche, ad esempio, ha chiuso la sua stagione invernale e l’addio alle mascherine arriva quindi in un momento in cui gli spettacoli si sono già spostati all’aperto. «La notizia rimane comunque confortante – sottolinea il direttore di Teatri San Severino, Francesco Rapaccioni –. Bisogna comunque mettere l’accento su un fatto. I teatri, così come i cinema, hanno l’assoluto bisogno di tornare alla piena capienza, almeno per quello che riguarda le normative. Ne hanno bisogno per la qualità dell’esperienza e per questioni di bilancio. Lo scorso biennio è stato molto complicato sotto questo punto di vista, per questo siamo disposti anche ad accettare compromessi. Meglio una platea gremita con gli spettatori in mascherina che un teatro semi vuoto senza l’obbligo di indossarle».
Nasce a San Severino Marche il Museo dell’Arte Recuperata (MARec), il nuovo museo dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche che raccoglie in un’unica esposizione le opere salvate dalle chiese dopo il sisma del 2016. Domani l’apertura all’interno del palazzo vescovile della città settempedana. Un nuovo polo museale in cui le opere d’arte, recuperate dalle chiese inagibili dell'arcidiocesi, incontreranno il pubblico in un nuovo allestimento, nell’attesa di essere riaccolte nelle proprie chiese di provenienza. Una custodia, temporanea ma necessaria, per riconsegnare alla popolazione locale e non solo parte di quel meraviglioso patrimonio di cui le chiese dell’arcidiocesi vanno fiere e che un giorno dovranno tornare ad accogliere. A raccontare l'evento anche i media nazionali: saranno infatti presenti le telecamere del Tg1, con un servizio dedicato nel telegiornale di domani alle 13.30 e alle 20.

L’enorme patrimonio artistico di un’area così duramente colpita dal sisma tornerà dunque a essere fruito e a costituire un ulteriore motivo di richiamo per un bellissimo territorio che merita la massima valorizzazione culturale e turistica. Ricchissimo è il patrimonio esposto di cui fanno parte autentici gioielli, come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto. Le 70 opere sono esposte in un piano quello espositivo suddiviso in 13 sale.
Il secondo piano accoglie il deposito attrezzato delle restanti 2500 opere con annesso laboratorio di restauro. Al terzo piano sono presenti aule didattiche e per convegni o mostre temporanee.
La Saletta Multimediale collocata nella prima parte del percorso museale rappresenta il punto di approfondimento e riflessione intorno al senso dei luoghi di questo territorio cosi fortemente colpito dal sisma. Attraverso un documentario dalla narrazione suggestiva ed evocativa realizzato da Cesura, collettivo fotografico che produce progetti nel campo della fotografia documentaria e di ricerca visiva in ambito artistico, sarà possibile ripercorrere con suggestive riprese i luoghi originari per i quali queste opere sono state realizzate.

Francesco Massara

«Dopo la distruzione provocata dal terremoto del 2016 nell’Italia centrale, la rinascita passa anche dal recupero delle opere d’artecommenta l’arcivescovo Francesco Massara (in foto) –. Ora più che mai, come ricorda Papa Francesco, il mondo ha bisogno di bellezza, la “via pulchritudinis” che crea comunione e unisce Dio, l’umanità e il creato. A donare nuova speranza a questo territorio duramente provato dal sisma, è proprio il museo della rinascita del quale accanto ai capolavori esposti entrerà in funzione un laboratorio di restauro nel quale la creatività artistica potrà unirsi al desiderio di costruire con il proprio talento un futuro finalmente luminosa. Ancora una volta la nostra Chiesa offre testimonianza di saper fare squadra lasciando un segno di ottimismo e progettualità rivolto alle comunità della diocesi e all’intero territorio del cratere. Unire le energie migliori consentirà di mettere a disposizione di tutti un salotto di arte e splendore che riesca a indicare una strada di condivisione e rilancio».

Barbara Mastrocola

«La realizzazione di questo museo è stata prima di tutto una grande sfida – rilancia la direttrice dei musei diocesani, Barbara Mastrocola (in foto) –. Abbiamo adottato lo slogan Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione fin dal 2016, l’anno del terremoto che ha costretto a chiudere la maggior parte delle chiese e dei musei dell’arcidiocesi. Lo slogan intende comunicare l’idea di che cosa vogliamo che sia il MARec: non solo un susseguirsi di sale, un posto dove conservare ed esporre dipinti e sculture, ma un luogo vero, dotato di una propria identità. I musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia. E la storia che qui abbiamo raccontato è quella delle nostre opere d’arte che ritrovano una casa in senso concreto, affettivo, culturale, una dimora dell’anima in attesa di ritornare nei luoghi d’origine. Per questo diventa essenziale ricostruire il contesto in cui esse sono nate, perché ciò che resta non sono solo i tetti, ma anche affetti, vita vissuta, sogni. Sostanziale è stata, quindi, la scelta di esporre le opere non in ordine cronologico o tipologico, ma per luogo d’origine, perché prima di tutto gli oggetti d’arte sono parte di un paesaggio collettivamente vissuto, prima di essere oggetto di competenze erudite, e vivono solo se attorno c’è una comunità attiva».

Foto Credits:
Foto di copertina Sala 4 interno Museo:  Hexagon
Foto Barbara Mastrocola:  Touring Club Italiano
Foto opera "Madonna del Monte": Luca Santese


Madonna del Monte di Lorenzo dAlessandro 1491
La "Madonna del Monte" di Lorenzo d’Alessandro

MARec museo San Severino Marche
Il palazzo vescovile che ospita il MARec di San Severino Marche


Approfondimenti nel prossimo numero de L'Appennino camerte






Scintille tra amministrazione e minoranze a San Severino. Il consiglio comunale in programma per oggi fa discutere ancora prima di iniziare: a indispettire i capigruppo di minoranza Tarcisio Antognozzi e Francesco Borioni è la proposta della giunta Piermattei di continuare a svolgere le sedute in videoconferenza nonostante l’allentamento delle restrizioni anti-Covid.

La giunta comunale guidata da Rosa Piermattei ha infatti proposto una delibera di approvazione del regolamento comunale per permettere che le sedute dell’assise avvengano in videoconferenza anche dopo la cessazione dello stato di emergenza. Una proposta che trova fondamento nelle circolari emanate nei mesi scorsi dal Ministero dell’Interno, che permettono lo svolgimento delle sedute in via telematica o mista, purché vengano garantiti i requisiti di pubblicità e trasparenza. Un’iniziativa poco apprezzata dai gruppi di minoranza, che hanno immediatamente preso posizione contraria alla delibera. Il punto sottolineato dai cinque consiglieri di opposizione è «l’arbitrarietà con cui la giunta, qualora la modifica al regolamento venisse ratificata, si riserva il diritto di convocare il consiglio comunale in presenza o in via telematica senza prima consultarsi con le minoranze e senza condividere la decisione nella conferenza dei capigruppo – spiega Tarcisio Antognozzi –. Sarebbe un provvedimento condivisibile se, volta per volta, la decisione venisse presa insieme e in maniera unanime. In questo modo invece si modifica il regolamento comunale fornendo uno scudo all’amministrazione ogni qualvolta questa possa sentirsi minacciata dalle domande e dalle istanze delle minoranze».

Una dichiarazione condivisa dai due gruppi consiliari di minoranza, Insieme per San Severino e San Severino Futura, che in una nota hanno rincarato la dose. «Facciamo fatica a comprendere cosa ci sia nella proposta dell'amministrazione di permettere senza alcun limite l'utilizzo della videoconferenza per le sedute del consiglio comunale – dicono -. La nostra esperienza circa le sedute on-line del consiglio comunale è ben diversa da quanto riportato nella proposta di delibera avanzata dal sindaco e dalla sua squadra, che parlano di “alcun pregiudizio per l’attività amministrativa” oppure, peggio, di istituto “in grado di conferire maggiore tempestività e snellezza procedurale per il lavoro del Consiglio comunale”. Ricordiamo grandi difficoltà di gestire il dibattito, di ascoltare e riuscire a farsi ascoltare, di effettuare le operazioni di voto in tempi ragionevoli – rilanciano Antognozzi e Borioni –. Ricordiamo altrettanto bene la fatica del presidente del consiglio per riuscire a portare in fondo le assemblee, e soprattutto con grande disappunto l'utilizzo di gobbi e di consiglieri occulti (ben nascosti dietro agli schermi), pronti a fornire veline agli amministratori, in grave difficoltà nel rispondere ai consiglieri comunali. Proprio quelle difficoltà, registrate dai cittadini presenti alle assisi comunali, hanno suggerito di tagliare alle radici il problema, eliminando il confronto faccia a faccia in consiglio comunale. Peraltro anche in campagna elettorale il sindaco aveva rifiutato il confronto pubblico, in piazza, con gli altri candidati. Una cosa è certa – concludono –: questo pomeriggio in consiglio comunale ci opporremo con determinazione affinché la proposta di rendere possibile la convocazione in videoconferenza senza gravi motivazioni venga ritirata dalla maggioranza. Chiederemo che modifiche alle regole della vita istituzionale non siano apportate a colpi di maggioranza, ma in pieno accordo con tutte le forze politiche presenti nel piccolo, ma significativo emiciclo della nostra sede comunale».

l.c.

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