Un accordo storico quello concluso tra le università di Camerino e Macerata che, accogliendo le sollecitazioni giunte dal Ministero, hanno deciso, anche se tra molte difficoltà, di unire le loro forze; accordo che ha trovato anche l'unanime parere favorevole del consiglio provinciale di Macerata. Della vicenda ne abbiamo parlato con il Magnifico Rettore dell'Università di Camerino, prof. Fulvio Esposito.
Magnifico Rettore, si può parlare di una svolta per l'Università di Camerino?
Certamente una svolta ampiamente positiva che dà una prospettiva di medio – lungo periodo che credevamo quasi impossibile ottenere, perché la situazione era diventata difficilmente sostenibile per le nostre piccole dimensioni. In Italia, infatti, si parla di diminuire il numero degli atenei, di aggregare, per cui un'università di grandissima tradizione e storia, come la nostra, ma con problemi oggettivi di dimensione, accessibilità, collocazione territoriale creava in noi una grande preoccupazione. La voglia di trovare questa sinergia con l'università di Macerata, di trovare sostegno nel territorio, l'occhio favorevole della Regione, tutto ciò ci fornisce un'occasione veramente irripetibile per consolidare la posizione del nostro ateneo.
A qualcosa l'università di Camerino dovrà rinunciare. La città potrebbe rimetterci qualcosa?
Assolutamente no. Gli impegni assunti sono, infatti, gli stessi, cioè quelli di eliminare i doppioni, onde evitare che si possa essere accusati di fare le stesse cose a soli 40 chilometri di distanza, di sostenere quello che è sostenibile e di non sostenere quanto non è sostenibile e rischia di affondare tutto l'ateneo. Parimenti le risorse che avremo sono le stesse per entrambe le università. Vanno quindi smentiti alcuni messaggi che stanno passando; qui non c'è nessun pesce grosso che inghiotte il pesce piccolo, ma si tratta di due pesci che vogliono nuotare insieme in questo mare difficile per poi approdare ad un porto tranquillo. Noi abbiamo l'opportunità di dimostrare quello che valiamo, per cui nessuno parte penalizzato. Chi dimostrerà di essere sostenibile sarà sostenuto; purtroppo chi non sarà sostenibile non lo potremo sostenere. Al di là di ogni piccola polemica sorta, credo che nell'immediato riusciremo a vedere i vantaggi di questa scelta.
E' noto come anche l'arcivescovo Brugnaro abbia a cuore le sorti dell'università. Una voce in più….
Io ho salutato mons. Brugnaro al suo ingresso in diocesi come un collega perché sapevo che era stato un professore universitario e la cosa mi ha fatto sicuramente piacere. Mi piace pensare che il papa, quando lo ha nominato arcivescovo di Camerino, abbia voluto mandare un universitario in una città universitaria. Di fatto abbiamo con il vescovo un rapporto straordinario e insieme lavoriamo per mantenere il prestigio, la solidità sociale e anche economica di questo territorio.
L'arcivescovo Brugnaro ha voluto incontrare personalmente il rettore Esposito per affrontare con lui il tema dell'accordo tra le due università. “Il problema dell'università – ha affermato l'arcivescovo – non è solo un problema di relazione storica con Camerino e con il suo territorio, ma è anche un problema di attualità perché l'università non dà soltanto lavoro, ma anche cultura. Bisogna, quindi, che l'attualità abbia il sopravvento sulla storia. Per quanto riguarda l'accordo recente il passo compiuto dalla provincia è un passo estremamente lodevole. Credo che l'università debba sempre più impegnarsi sulla qualità scientifica, sulla qualità dei docenti e dei ricercatori come degli studenti così da riuscire a guardare al futuro con sempre maggior serenità.