Vola in Etiopia, il dono di una scuola per 350 bambini

Sabato, 22 Febbraio 2020 09:48 | Letto 2137 volte   Clicca per ascolare il testo Vola in Etiopia, il dono di una scuola per 350 bambini Missione damore in Etiopia per lAssociazione Raffaello di Camerino insieme alle Missioni Estere Cappuccini delle Marche. Dal villaggio sperduto di Lera ha preso vita un bellissimo progetto distruzione dedicato ai più piccoli. Lo scorso 18 febbraio è stata infatti inaugurata la struttura della scuola materna, in grado di accogliere oltre 350 bambini.In unonda di gioia immensa che ha abbracciato e caricato di fortissime emozioni  tutti i presenti, canti e balli hanno fatto da cornice al taglio del nastro. Per un paese dove regna la povertà assoluta, il dono di una scuola per linfanzia, è un raggio di nuova speranza e una garanzia concreta per leducazione e la formazione sin dalla tenera età. Segni di unaccoglienza indimenticabile per Padre Francesco Pettinelli dei Cappuccini delle Missioni Estere e per la delegazione dellAssociazione Raffaello guidata dalla infaticabile Nazzarena Barboni, presente a Lera insieme al segretario della onlus Umberto Maria Castelli e a Mario Tesauri, intervenuto in rappresentanza del CURC Marga Maiolatesi di Camerino. A completamento del progetto rivolto ai bambini di Lera, contributi concreti sono infatti venuti anche dal Centro Universitario Ricreativo Culturale dellUniversità di Camerino e da Anna Castelli. La signora camerte, madre del compianto Gianluca Riccioni prematuramente scomparso, ha voluto dedicare al progetto di Lera la consistente somma raccolta a memoria del giovane figlio, la cui figura è stata ricordata durante la stessa cerimonia inaugurale della scuola. Il progetto va infatti  ben oltre le mura della struttura realizzata: dallAssociazione Raffaello cè anche limpegno a sostenere ed assicurare per un anno il pasto quotidiano delle maestre e dei 350 bambini che frequentano lasilo. Indescrivibile a parole lemozione provata da Nazzarena Barboni, della quale sono note la grande energia e la dedizione profuse in tanti anni, per arrecare aiuto, solidarietà concreta e supporto fattivo a innumerevoli situazioni di sofferenza che vedono coinvolti i bambini. Lassociazione camerte porta il nome del suo piccolo figlio Raffaello, strappato alla vita in tenerissima età. Nazzarena è riuscita a trasformare il suo dolore di mamma, in un messaggio alto in grado di trasferire amore e speranza in ogni situazione di disagio che tocchi la vita di altri bambini, nella Regione Marche , in Italia e in tutto il mondo. La realtà dindigenza e di povertà del villaggio di Lera -afferma- è difficile da raccontare e forse, neanche le immagini riescono a farcela cogliere appieno. Di fronte a questa dimensione di vita drammatica e difficilissima, il popolo etiope ti abbraccia costantemente con il sorriso; sanno di avere niente, eppure in un clima di grande festa ti accolgono con la gioia indicibile dei canti e dei balli. Non hanno nulla, nè cibo, nè acqua, nè assistenza medica. Le famiglie vivono in precarie baracche e non hanno luoghi possibili per listruzione dei propri figli. La nostra gioia e la nostra commozione è quella di essere un supporto per queste persone, nel donare loro speranza in un aspetto come listruzione, fondamentale per la loro stessa evoluzione. E il mio Raffaello che mi fa fare questi viaggi damore che affronto sempre con assoluta tranquillità perchè sento la protezione di un angelo meraviglioso che riesce a farsi messaggero di affetto e solidarietà a favore degli altri.Carla Campetella ** approfondimento della notizia nel prossimo numero di Appennino Camerte
Missione d'amore in Etiopia per l'Associazione Raffaello di Camerino insieme alle Missioni Estere Cappuccini delle Marche. Dal villaggio sperduto di Lera ha preso vita un bellissimo progetto d'istruzione dedicato ai più piccoli. Lo scorso 18 febbraio è stata infatti inaugurata la struttura della scuola materna, in grado di accogliere oltre 350 bambini.
In un'onda di gioia immensa che ha abbracciato e caricato di fortissime emozioni  tutti i presenti, canti e balli hanno fatto da cornice al taglio del nastro. Per un paese dove regna la povertà assoluta, il dono di una scuola per l'infanzia, è un raggio di nuova speranza e una garanzia concreta per l'educazione e la formazione sin dalla tenera età.
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Segni di un'accoglienza indimenticabile per Padre Francesco Pettinelli dei Cappuccini delle Missioni Estere e per la delegazione dell'Associazione Raffaello guidata dalla infaticabile Nazzarena Barboni, presente a Lera insieme al segretario della onlus Umberto Maria Castelli e a Mario Tesauri, intervenuto in rappresentanza del CURC Marga Maiolatesi di Camerino. A completamento del progetto rivolto ai bambini di Lera, contributi concreti sono infatti venuti anche dal Centro Universitario Ricreativo Culturale dell'Università di Camerino e da Anna Castelli. La signora camerte, madre del compianto Gianluca Riccioni prematuramente scomparso, ha voluto dedicare al progetto di Lera la consistente somma raccolta a memoria del giovane figlio, la cui figura è stata ricordata durante la stessa cerimonia inaugurale della scuola. Il progetto va infatti  ben oltre le mura della struttura realizzata: dall'Associazione Raffaello c'è anche l'impegno a sostenere ed assicurare per un anno il pasto quotidiano delle maestre e dei 350 bambini che frequentano l'asilo.
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Indescrivibile a parole l'emozione provata da Nazzarena Barboni, della quale sono note la grande energia e la dedizione profuse in tanti anni, per arrecare aiuto, solidarietà concreta e supporto fattivo a innumerevoli situazioni di sofferenza che vedono coinvolti i bambini.
L'associazione camerte porta il nome del suo piccolo figlio Raffaello, strappato alla vita in tenerissima età. Nazzarena è riuscita a trasformare il suo dolore di mamma, in un messaggio alto in grado di trasferire amore e speranza in ogni situazione di disagio che tocchi la vita di altri bambini, nella Regione Marche , in Italia e in tutto il mondo.
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" La realtà d'indigenza e di povertà del villaggio di Lera -afferma- è difficile da raccontare e forse, neanche le immagini riescono a farcela cogliere appieno. Di fronte a questa dimensione di vita drammatica e difficilissima, il popolo etiope ti abbraccia costantemente con il sorriso; sanno di avere niente, eppure in un clima di grande festa ti accolgono con la gioia indicibile dei canti e dei balli. Non hanno nulla, nè cibo, nè acqua, nè assistenza medica. Le famiglie vivono in precarie baracche e non hanno luoghi possibili per l'istruzione dei propri figli. La nostra gioia e la nostra commozione è quella di essere un supporto per queste persone, nel donare loro speranza in un aspetto come l'istruzione, fondamentale per la loro stessa evoluzione. E' il mio Raffaello che mi fa fare questi viaggi d'amore che affronto sempre con assoluta tranquillità perchè sento la protezione di un angelo meraviglioso che riesce a farsi messaggero di affetto e solidarietà a favore degli altri".

Carla Campetella 

** approfondimento della notizia nel prossimo numero di Appennino Camerte
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