Paoloni: “Per il Pd serve una figura forte dell’entroterra”

Lunedì, 22 Giugno 2020 15:58 | Letto 969 volte   Clicca per ascolare il testo Paoloni: “Per il Pd serve una figura forte dell’entroterra” Non è una autocandidatura per le prossime elezioni regionali ma solo la constatazione che servirà un rappresentante forte che sappia dar voce anche allentroterra maceratese. Roberto Paoloni, ex sindaco di Belforte, attualmente consigliere di minoranza e membro della segreteria provinciale del Pd, pone lattenzione su un tema importante dopo che sembra essere stata trovata la quadra sulla figura del candidato presidente, Maurizio Mangialardi.  A breve il PD chiamerà i suoi iscritti a prendere una decisione a proposito delle candidature per le Elezioni Regionali - dice Paoloni - che devono essere le più rappresentative e autorevoli per i territori. Ovviamente spesso facciamo le cose al contrario e cioè prima scegliamo le persone e poi, in seguito, laspetto politico, la composizione del programma e dei futuri intenti. Un modello al quale purtroppo siamo abituati ma che pur nei suoi limiti ci deve consentire comunque di compiere scelte importanti e di valore. In questa particolare situazione l’entroterra dovrà avere un ruolo particolare. Non basta una semplice rappresentanza ma occorre un nuovo protagonismo per portare le aree interne al centro delle scelte politiche di questa Regione. Lentroterra è sempre stato visto come debole politicamente ed ha pagato per il basso numero degli abitanti, caratterizzandosi Per una sorta di depressione che secondo Paoloni è ora di superare. Non ci si potrà quindi accontentare di un nome ma servirà il nome, non per forza già noto sulla scena politica, non per forza al Pd, non per forza uomo. Ben vengano le donne che credo in certe cose siano persino più abili di noi uomini. Abbiamo il dovere di trovare una sintesi che vada oltre i nomi - incalza - e conduca a una linea capace di togliere le aree interne da questa depressione. Le vicende del terremoto, la fragilità sul piano dei servizi e dell’economica e laccentuarsi di ulteriori problematiche con il Covid, ci portano a una profonda riflessione di maturità politica. Non si tratta, la mia, di un’autocandidatura ma vuole rappresentare la voglia di metterci tutti a disposizione. Dobbiamo seriamente riflettere e ragionare sul futuro e sulle scelte da adottare. Scelte, ripeto, che non riguardano le singole persone ma chi possa avere la forza ed essere utile a rappresentare la voce di luoghi feriti, non dimenticati (non sarebbe corretto dirlo) ma che decisamente hanno perso fiducia nelle istituzioni e che comunque hanno dimostrato la volontà di voler ripartire. Secondo Paoloni saranno vincenti solo coloro i quali sapranno dar voce a chi voce non ce lha da tempo anche a causa della subalternità di molti: Siamo stati, per colpa nostra (me per primo), troppo subalterni a scelte che ci vedevano rincorrere una destra che nel territorio si è fortemente insediata. Dobbiamo maturare richieste concrete, senza personalismi ma con personalità e mi si permetta anche una sana arroganza nel difendere luoghi, diritti e cittadini.Gaia Gennaretti 

Non è una autocandidatura per le prossime elezioni regionali ma solo la constatazione che servirà un rappresentante "forte" che sappia dar voce anche all'entroterra maceratese. Roberto Paoloni, ex sindaco di Belforte, attualmente consigliere di minoranza e membro della segreteria provinciale del Pd, pone l'attenzione su un tema importante dopo che sembra essere stata trovata la quadra sulla figura del candidato presidente, Maurizio Mangialardi. 

"A breve il PD chiamerà i suoi iscritti a prendere una decisione a proposito delle candidature per le Elezioni Regionali - dice Paoloni - che devono essere le più rappresentative e autorevoli per i territori. Ovviamente spesso facciamo le cose al contrario e cioè prima scegliamo le persone e poi, in seguito, l'aspetto politico, la composizione del programma e dei futuri intenti. Un modello al quale purtroppo siamo abituati ma che pur nei suoi limiti ci deve consentire comunque di compiere scelte importanti e di valore. In questa particolare situazione l’entroterra dovrà avere un ruolo particolare. Non basta una semplice rappresentanza ma occorre un nuovo protagonismo per portare le aree interne al centro delle scelte politiche di questa Regione". L'entroterra è sempre stato visto come "debole" politicamente ed ha pagato per il basso numero degli abitanti, caratterizzandosi Per una sorta di depressione che secondo Paoloni è ora di superare. Non ci si potrà quindi accontentare di un nome ma servirà "il" nome, non per forza già noto sulla scena politica, non per forza al Pd, non per forza uomo. "Ben vengano le donne che credo in certe cose siano persino più abili di noi uomini. Abbiamo il dovere di trovare una sintesi che vada oltre i nomi - incalza - e conduca a una linea capace di togliere le aree interne da questa depressione. Le vicende del terremoto, la fragilità sul piano dei servizi e dell’economica e l'accentuarsi di ulteriori problematiche con il Covid, ci portano a una profonda riflessione di maturità politica. Non si tratta, la mia, di un’autocandidatura ma vuole rappresentare la voglia di metterci tutti a disposizione. Dobbiamo seriamente riflettere e ragionare sul futuro e sulle scelte da adottare. Scelte, ripeto, che non riguardano le singole persone ma chi possa avere la forza ed essere utile a rappresentare la voce di luoghi feriti, non dimenticati (non sarebbe corretto dirlo) ma che decisamente hanno perso fiducia nelle istituzioni e che comunque hanno dimostrato la volontà di voler ripartire". Secondo Paoloni saranno "vincenti" solo coloro i quali sapranno dar voce a chi voce non ce l'ha da tempo anche a causa della subalternità di molti: "Siamo stati, per colpa nostra (me per primo), troppo subalterni a scelte che ci vedevano rincorrere una destra che nel territorio si è fortemente insediata. Dobbiamo maturare richieste concrete, senza personalismi ma con personalità e mi si permetta anche una sana arroganza nel difendere luoghi, diritti e cittadini".
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