Chiedo a Giuseppe che numeri riusciva a fare durante una giornata d'estate. “I numeri già da maggio con la fioritura cominciavano ad aumentare, parliamo anche di 200 quotidiani venduti per singola testata. Si vendevano anche 300-350 quotidiani al giorno, oltre alle riviste chiaramente.” Adesso siamo in situazioni completamente differenti “Se ne vendono intorno a 20 di quotidiani, le riviste un po' più difficile fare una stima, però penso che intorno alle 50-60 adesso, prendiamola come media.” Comunque il servizio è molto importante, per ottenerlo come dicevi si sono mobilitate le istituzioni, i cittadini. “Sicuramente. Vanno ringraziati sia la regione e anche il comune visto che si è fatto da traino anche per gli altri comuni limitrofi, questo dobbiamo riconoscerlo, nonostante io personalmente ho sempre detto che non dovevamo pagare questo servizio, però questa è una mia idea personale”. E’ da ricordare infatti che la Regione Marche ha disposto un contributo alla società distributrice per garantire la fornitura. L’accordo va oltre un anno. Ci sarà da vedere poi come si proseguirà. Intanto l’invito ai cittadini è quello di acquistare giornali e periodici, non solo per restare informati ma anche per cercare di preservare un diritto alla distribuzione dei quotidiani in zone montane.
La questione della fornitura di beni e servizi ad alta quota, interessa anche i commercianti, che a volte sono alle prese con alcune rimostranze di fornitori che lamentano i lunghi chilometri da percorrere a fronte di vendite scarse, a causa delle poche persone presenti. Insomma la vita in terre considerate “marginali” è difficile, nonostante ci siano leggi che cercano di abbattere il divario e che dovrebbero far sentire gli abitanti delle zone d’Appennino meno isolati. La salubrità, l’alta qualità di vita presente in queste terre, deve andare di pari passo con la garanzia di servizi necessari.
Barbara Olmai
La questione della fornitura di beni e servizi ad alta quota, interessa anche i commercianti, che a volte sono alle prese con alcune rimostranze di fornitori che lamentano i lunghi chilometri da percorrere a fronte di vendite scarse, a causa delle poche persone presenti. Insomma la vita in terre considerate “marginali” è difficile, nonostante ci siano leggi che cercano di abbattere il divario e che dovrebbero far sentire gli abitanti delle zone d’Appennino meno isolati. La salubrità, l’alta qualità di vita presente in queste terre, deve andare di pari passo con la garanzia di servizi necessari.
Barbara Olmai