Da Serrapetrona al G20. Maggi: "Ho spiegato come rendere la tradizione ecosostenibile"

Venerdì, 17 Settembre 2021 12:22 | Letto 1935 volte   Clicca per ascolare il testo Da Serrapetrona al G20. Maggi: "Ho spiegato come rendere la tradizione ecosostenibile" Portare avanti un mestiere antico, coniugarlo con l’innovazione e mantenere la qualità dei prodotti.A spiegare come è possibile è stato Yuri Maggi, dell’azienda “Maggi e Vecchioni” di Serrapetrona, ieri presente al G20 per parlare del futuro del comparto primario mondiale.“Abbiamo partecipato grazie a Copagri – dice Maggi – che ha voluto portare all’attenzione mondiale l’attività della nostra azienda autosufficiente al 100%”.Si tratta di un’impresa biologica a conduzione familiare, fondata nel 1964 e radicata nel territorio da tre generazioni, che ha intrapreso con decisione la strada del rispetto dell’ambiente e dell’innovazione, pur nel rispetto della tradizione.“Abbiamo puntato fortemente sull’innovazione e sulla sostenibilità ambientale – dice  - perchè siamo convinti che rappresenti il futuro del primario; la nostra azienda è completamente autosufficiente su tutte le lavorazioni, rappresentando in tal modo un vero e proprio esempio di ciclo chiuso. Abbiamo lavorato al biologico prima che nascesse la certificazione e autoproduciamo tutto il fabbisogno zootecnico e alimentare. Tutta la nostra energia elettrica prodotta dalla pala eolica viene utilizzata all’interno dell’azienda. Inoltre abbiamo due sorgenti di acqua per il fabbisogno idrico”.Quella del G20 è stata l’occasione per l’impresa maceratese di farsi conoscere a livello mondiale e “sono emersi tanti spunti – confida Maggi - per sviluppare al meglio le possibilità da attuare fino al  2030 per la nuova programmazione dell’agricoltura. Ci saranno tante novità e tante accortezze per la salvaguardia dell’ambiente”.Emergenza idrica e surriscaldamento globale sono stati quindi le problematiche a cui far fronte e da una piccola cittadina come quella di Serrapetrona sono arrivati tanti esempi di possibili soluzioni.Alla base, però, non devono mai mancare il rispetto della tradizione e la qualità dei prodotti: “Abbiamo messo vita, anima e impegno, giorno dopo giorno, per continuare a portare avanti la storicità del prodotto marchigiano e la sua qualità – precisa il giovane agricoltore - . Perché abbiamo abbinato tradizione e innovazione mantenendo la qualità. È questo che ci ha permesso di alzare la testa dopo il sisma e la pandemia”.GS
Portare avanti un mestiere antico, coniugarlo con l’innovazione e mantenere la qualità dei prodotti.

A spiegare come è possibile è stato Yuri Maggi, dell’azienda “Maggi e Vecchioni” di Serrapetrona, ieri presente al G20 per parlare del futuro del comparto primario mondiale.

“Abbiamo partecipato grazie a Copagri – dice Maggi – che ha voluto portare all’attenzione mondiale l’attività della nostra azienda autosufficiente al 100%”.

Si tratta di un’impresa biologica a conduzione familiare, fondata nel 1964 e radicata nel territorio da tre generazioni, che ha intrapreso con decisione la strada del rispetto dell’ambiente e dell’innovazione, pur nel rispetto della tradizione.

“Abbiamo puntato fortemente sull’innovazione e sulla sostenibilità ambientale – dice  - perchè siamo convinti che rappresenti il futuro del primario; la nostra azienda è completamente autosufficiente su tutte le lavorazioni, rappresentando in tal modo un vero e proprio esempio di ciclo chiuso. Abbiamo lavorato al biologico prima che nascesse la certificazione e autoproduciamo tutto il fabbisogno zootecnico e alimentare. Tutta la nostra energia elettrica prodotta dalla pala eolica viene utilizzata all’interno dell’azienda. Inoltre abbiamo due sorgenti di acqua per il fabbisogno idrico”.


Quella del G20 è stata l’occasione per l’impresa maceratese di farsi conoscere a livello mondiale e “sono emersi tanti spunti – confida Maggi - per sviluppare al meglio le possibilità da attuare fino al  2030 per la nuova programmazione dell’agricoltura. Ci saranno tante novità e tante accortezze per la salvaguardia dell’ambiente”.

Emergenza idrica e surriscaldamento globale sono stati quindi le problematiche a cui far fronte e da una piccola cittadina come quella di Serrapetrona sono arrivati tanti esempi di possibili soluzioni.

Alla base, però, non devono mai mancare il rispetto della tradizione e la qualità dei prodotti: “Abbiamo messo vita, anima e impegno, giorno dopo giorno, per continuare a portare avanti la storicità del prodotto marchigiano e la sua qualità – precisa il giovane agricoltore - . Perché abbiamo abbinato tradizione e innovazione mantenendo la qualità. È questo che ci ha permesso di alzare la testa dopo il sisma e la pandemia”.

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