Metano, prezzi alle stelle. Distributore a San Severino: "Non ci conviene, chiusi fino a Capodanno"

Mercoledì, 22 Dicembre 2021 11:09 | Letto 9160 volte   Clicca per ascolare il testo Metano, prezzi alle stelle. Distributore a San Severino: "Non ci conviene, chiusi fino a Capodanno" Prezzi troppo alti e margini ridottissimi. Il caro prezzi che ha colpito il metano porta alla prima chiusura di un distributore in provincia. Adriano Staffolani, titolare dell’officina omonima tra i Comuni di Treia e San Severino Marche, stamattina non ha aperto. Troppo alto il prezzo che avrebbe dovuto fissare, troppo ridotti i margini di guadagno se il prezzo stabilito fosse rimasto sotto i 3 euro al chilo. Da qui la decisione di restare chiuso almeno fino a Capodanno, concentrandosi soltanto sul lavoro in officina. “Una scelta obbligata – dice Staffolani –. In accordo con la AMA s.r.l., che gestisce il mio e altri distributori in provincia, avremmo dovuto fissare il prezzo a 3 euro al chilo: sarebbe stato inverosimile pensare di essere competitivi sul mercato. Allo stesso tempo un prezzo più basso per il consumatore significherebbe andare di rimessa. Fino a Capodanno resteremo chiusi”. La scure del caro prezzi che nell’ultimo mese si è abbattuta sul metano ha colpito di nuovo. Da stamattina un’altra impennata nei costi di quello che fino a due mesi fa era il carburante del risparmio. La situazione non è migliore a Taccoli dove un altro distributore, seppur restando in servizio, ha fissato i prezzi oltre i 2,50 euro al chilo. Negli ultimi mesi il rincaro sfiora il 300 percento: a fine estate il costo era al di sotto dell’euro. Alla base del problema e del nuovo rincaro ci sarebbe la forte diminuzione di flusso nel gasdotto Yamal Europe, che dalla Russia spedisce il metano in Germania: da sabato le quantità in arrivo dall’Est Europa sono drasticamente diminuite. I parlamenti di diversi Paesi europei puntano il dito contro la Russia e imputano il caro prezzi alla tesa situazione politica in Ucraina, mentre dal Cremlino arrivano smentite: secondo il governo russo la questione sarebbe puramente commerciale. l.c.
Prezzi troppo alti e margini ridottissimi. Il caro prezzi che ha colpito il metano porta alla prima chiusura di un distributore in provincia. Adriano Staffolani, titolare dell’officina omonima tra i Comuni di Treia e San Severino Marche, stamattina non ha aperto. Troppo alto il prezzo che avrebbe dovuto fissare, troppo ridotti i margini di guadagno se il prezzo stabilito fosse rimasto sotto i 3 euro al chilo. Da qui la decisione di restare chiuso almeno fino a Capodanno, concentrandosi soltanto sul lavoro in officina.

“Una scelta obbligata – dice Staffolani –. In accordo con la AMA s.r.l., che gestisce il mio e altri distributori in provincia, avremmo dovuto fissare il prezzo a 3 euro al chilo: sarebbe stato inverosimile pensare di essere competitivi sul mercato. Allo stesso tempo un prezzo più basso per il consumatore significherebbe andare di rimessa. Fino a Capodanno resteremo chiusi”.

La scure del caro prezzi che nell’ultimo mese si è abbattuta sul metano ha colpito di nuovo. Da stamattina un’altra impennata nei costi di quello che fino a due mesi fa era il carburante del risparmio. La situazione non è migliore a Taccoli dove un altro distributore, seppur restando in servizio, ha fissato i prezzi oltre i 2,50 euro al chilo. Negli ultimi mesi il rincaro sfiora il 300 percento: a fine estate il costo era al di sotto dell’euro.

Alla base del problema e del nuovo rincaro ci sarebbe la forte diminuzione di flusso nel gasdotto Yamal Europe, che dalla Russia spedisce il metano in Germania: da sabato le quantità in arrivo dall’Est Europa sono drasticamente diminuite. I parlamenti di diversi Paesi europei puntano il dito contro la Russia e imputano il caro prezzi alla tesa situazione politica in Ucraina, mentre dal Cremlino arrivano smentite: secondo il governo russo la questione sarebbe puramente commerciale.

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