Truffa bonus edilizi, arrestate sette persone. Crediti fittizi per circa 5 milioni

Mercoledì, 08 Febbraio 2023 13:01 | Letto 922 volte   Clicca per ascolare il testo Truffa bonus edilizi, arrestate sette persone. Crediti fittizi per circa 5 milioni I finanzieri della Tenenza di Camerino e i carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, coordinati dalla locale Procura, hanno smantellato un’associazione per delinquere dedita alle truffe sul superbonus 110%.Eseguite 7 ordinanze di misure cautelari. Disposto il sequestro del profitto dei reati contestati. Lattività operativa sinergica dei Finanzieri della Tenenza di Camerino, che stavano indagando su presunte truffe in materia di superbonus 110%, unitamente ai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Macerata, i quali, invece, avevano già in corso indagini, anche tecniche, per i reati di estorsione e minaccia, ha permesso di smantellare un’associazione per delinquere dedita alle truffe in materia di bonus edilizi (sismabonus ed ecobonus). Ammontano a circa 4,8 milioni di euro i crediti fittizi individuati. L’operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e denominata “110% Plus”, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali coercitive, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di 7 persone, per  2 delle quali è stata disposta la custodia in carcere e, per i restanti 5 soggetti, gli arresti domiciliari.Inoltre, finanzieri e carabinieri hanno dato seguito al decreto di sequestro preventivo delle quote sociali di due società, dei crediti monetizzati e proventi di riciclaggio per oltre 2 milioni e 750mila euro, nonché di numerosi immobili, ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati. Sin dalle prime ore di ieri, decine di finanzieri e militari dellArma hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal giudice nei comuni di Tolentino, Civitanova Marche, Martinsicuro (TE) e Falconara Marittima. Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari, con sequestro di 10 fabbricati, 12 terreni, 4 autovetture, orologi di lusso, oggetti preziosi e di valore, denaro contante e 1 assegno, per circa 30mila euro, insieme a ulteriore materiale utile alle indagini.I reati per cui si procede vanno dal “trasferimento fraudolento di valori”, al “riciclaggio”, all’ autoriciclaggio, all’ “associazione per delinquere” e altri ancora.A finire in carcere,  un imprenditore di 31 anni residente a Tolentino, ritenuto capo dellorganizzazione , e un professionista sessantaseienne residente a Martinsicuro.  Agli arresti domiciliari, tutti residenti a Tolentino, sono invece finiti la madre, la moglie e la sorella del presunto capo dell’organizzazione e due professionisti, uno dei quali risultava già radiato dal proprio albo professionale.Le indagini, basate anche sull’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario di colpevolezza, in ordine ai reati ipotizzati, in cui l’organizzazione, avvalendosi di proprie società operanti nell’ambito dell’edilizia, nonché di esperti professionisti, ha certificato lavori di ristrutturazione, eccedenti il reale valore di quelli effettivamente eseguiti, generalmente aventi ad oggetto il miglioramento energetico e l’adeguamento antisismico, onde accedere ai benefici statali dei cosiddetti  “ecobonus” e “sismabonus”, rientranti nell’agevolazione del“superbonus 110%”, in cui i valori degli appalti e i computi metrici venivano gonfiati “ad hoc”.Le fatture, conseguentemente emesse nei confronti dei committenti dei lavori, risultati spesso ignari, venivano inserite nel portale dell’Agenzia delle Entrate, con i visti di conformità apposti indebitamente da un professionista abilitato, in modo da poter poi cedere i crediti ed ottenerne la monetizzazione. Rilevata la monetizzazione di crediti per oltre 2,6 milioni di euro. Dalle indagini effettuate è stato possibile accertare che parte dei proventi dell’attività illecita sono stati poi riciclati/autoriciclati in acquisti di appartamenti e beni di valore (gioielli, diamanti, orologi, ecc.).La perfetta sinergia e la stretta collaborazione posta in essere dalle due Forze di Polizia, unite alla puntuale azione di coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, hanno permesso di interrompere il protrarsi di una rilevante frode nel settore delle agevolazioni fiscali connesse agli interventi edilizi, assicurando il recupero di quanto illecitamente conseguito, a tutela di operatori e cittadini onesti che rispettano le regole.
I finanzieri della Tenenza di Camerino e i carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, coordinati dalla locale Procura, hanno smantellato un’associazione per delinquere dedita alle truffe sul superbonus 110%.
Eseguite 7 ordinanze di misure cautelari. Disposto il sequestro del profitto dei reati contestati. L'attività operativa sinergica dei Finanzieri della Tenenza di Camerino, che stavano indagando su presunte truffe in materia di superbonus 110%, unitamente ai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Macerata, i quali, invece, avevano già in corso indagini, anche tecniche, per i reati di estorsione e minaccia, ha permesso di smantellare un’associazione per delinquere dedita alle truffe in materia di bonus edilizi (sismabonus ed ecobonus). Ammontano a circa 4,8 milioni di euro i crediti fittizi individuati.

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L’operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e denominata110% Plus”, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali coercitive, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di 7 persone, per  2 delle quali è stata disposta la custodia in carcere e, per i restanti 5 soggetti, gli arresti domiciliari.
Inoltre, finanzieri e carabinieri hanno dato seguito al decreto di sequestro preventivo delle quote sociali di due società, dei crediti monetizzati e proventi di riciclaggio per oltre 2 milioni e 750mila euro, nonché di numerosi immobili, ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati.

Sin dalle prime ore di ieri, decine di finanzieri e militari dell'Arma hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal giudice nei comuni di Tolentino, Civitanova Marche, Martinsicuro (TE) e Falconara Marittima
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari, con sequestro di 10 fabbricati, 12 terreni, 4 autovetture, orologi di lusso, oggetti preziosi e di valore, denaro contante e 1 assegno, per circa 30mila euro, insieme a ulteriore materiale utile alle indagini.
I reati per cui si procede vanno dal “trasferimento fraudolento di valori”, al “riciclaggio”, all’ autoriciclaggio, all’ “associazione per delinquere” e altri ancora.

A finire in carcere,  un imprenditore di 31 anni residente a Tolentino, ritenuto capo dell'organizzazione , e un professionista sessantaseienne residente a Martinsicuro.  

Agli arresti domiciliari, tutti residenti a Tolentino, sono invece finiti la madre, la moglie e la sorella del presunto capo dell’organizzazione e due professionisti, uno dei quali risultava già radiato dal proprio albo professionale.
Le indagini, basate anche sull’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario di colpevolezza, in ordine ai reati ipotizzati, in cui l’organizzazione, avvalendosi di proprie società operanti nell’ambito dell’edilizia, nonché di esperti professionisti, ha certificato lavori di ristrutturazione, eccedenti il reale valore di quelli effettivamente eseguiti, generalmente aventi ad oggetto il miglioramento energetico e l’adeguamento antisismico, onde accedere ai benefici statali dei cosiddetti  “ecobonus” e “sismabonus”, rientranti nell’agevolazione del“superbonus 110%”, in cui i valori degli appalti e i computi metrici venivano gonfiati “ad hoc”.
Le fatture, conseguentemente emesse nei confronti dei committenti dei lavori, risultati spesso ignari, venivano inserite nel portale dell’Agenzia delle Entrate, con i visti di conformità apposti indebitamente da un professionista abilitato, in modo da poter poi cedere i crediti ed ottenerne la monetizzazione.
Rilevata la monetizzazione di crediti per oltre 2,6 milioni di euro. Dalle indagini effettuate è stato possibile accertare che parte dei proventi dell’attività illecita sono stati poi riciclati/autoriciclati in acquisti di appartamenti e beni di valore (gioielli, diamanti, orologi, ecc.).
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