Un ordine di carcerazione, un furto sventato e diverse denunce. Sono i risultati del lavoro degli ultimi giorni portati avanti dalla compagnia dei carabinieri di Tolentino. Scendendo nel dettaglio, i militari hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Macerata nei confronti di un uomo condannato a tre anni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Le indagini che hanno permesso la ricostruzione dei fatti sono partite nel 2020, quando l’uomo era stato denunciato a seguito di una lite con la sua convivente, nella quale la donna aveva riportato lesioni. Da questo episodio i militari hanno potuto ricostruire i fatti, appurando come nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020 si fossero verificati altri eventi simili. L’uomo è ora detenuto nel carcere di Fermo.

Nei giorni scorsi, inoltre, un equipaggio dell’aliquota radiomobile è riuscito a sventare un furto in un’azienda agricola di Tolentino. La segnalazione è arrivata dal proprietario della ditta, che aveva notato movimenti sospetti intorno alla sede. I militari hanno colto in flagrante due ragazzi che erano riusciti a trafugare due taniche di nafta agricola dal serbatoio di una pompa di irrigazione. Sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, mentre la refurtiva è stata restituita al proprietario.

Sempre i carabinieri del pronto intervento di Tolentino hanno multato per ubriachezza e per atti contrari alla pubblica decenza un uomo residente in città. L’uomo, in evidente stato di alterazione, era rimasto chiuso fuori dal suo appartamento. I militari lo hanno trovato nudo nelle scale condominiali.

La stazione di San Ginesio ha infine segnalato alla Prefettura una ragazza fermata in un giardino pubblico e trovata in possesso di uno spinello e di una dose di hashish.
Sventato un tentativo di suicidio dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Tolentino. I fatti risalgono alla serata del 25 luglio scorso, quando una pattuglia in servizio in località Pace è stata avvicinata da alcuni ragazzi. I giovani, piuttosto scossi, hanno avvertito i militari che una persona aveva deciso di togliersi la vita impiccandosi ad una scalinata poco lontana.

Immediato l’intervento dei carabinieri, che hanno prontamente sostenuto il corpo dell’uomo, allentando la tensione della corda e riuscendo a riportarlo a terra. I soccorsi sanitari sono arrivati sul posto poco dopo: l’uomo, seppur privo di conoscenza respirava ancora. È stato trasportato all’ospedale di Macerata ed è fuori pericolo. Stando alle ricostruzioni dell’Arma, l’uomo avrebbe tentato l’estremo gesto a causa di uno stato di forte crisi a cui era seguita anche l’assunzione di psicofarmaci.
Scontro frontale tra due vetture nel primo pomeriggio a Pioraco. Cinque persone coinvolte, in volo l’eliambulanza.

È successo intorno alle 15.15 a Pioraco, lungo la statale 361 “Septempedana”. Per cause in corso di accertamento le due auto hanno impattato frontalmente. Le condizioni delle persone a bordo - stando alle prime informazioni arrivate dal luogo dell’incidente - dovrebbero essere stabili. Sul posto il 118, intervenuto immediatamente per i primi soccorsi, che ha comunque allertato l’eliambulanza in via precauzionale. Intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno liberato le cinque persone dagli abitacoli delle due vetture. Presenti anche i carabinieri per i rilievi del caso.




Scippata della borsa mentre passeggia per il centro storico. È la brutta esperienza di una casalinga 57enne di Tolentino che, venerdì scorso, ha vissuto momenti di panico durante una normalissima camminata con un’amica nella zona della chiesa di san Francesco.

Intorno alle 16.30, infatti, in pieno centro cittadino di Tolentino, la donna è stata derubata della sua borsa. Immediato l’allarme lanciato dalla malcapitata che, con le sue grida, ha attirato l’attenzione di un operaio di un cantiere edile lì vicino. Il giovane si è immediatamente gettato all’inseguimento del ladro, riuscendo a recuperare la refurtiva di cui l’uomo si era liberato durante il suo tentativo di fuga.  Da qui è partito il lavoro dei carabinieri della compagnia di Tolentino. Grazie alle testimonianze raccolte, una pattuglia in borghese è riuscita ad intercettare il malvivente poco lontano, nella zona del ponte del diavolo.

Condotto in caserma, l’uomo è stato riconosciuto sia dall’amica della vittima che dal giovane inseguitore. Si tratta di un operaio 37enne di una ditta edile impegnata nei lavori di ricostruzione post sismica nell’entroterra maceratese. Non è residente in zona, ma la frequenta proprio in virtù della sua professione. I carabinieri, dopo aver ascoltato le testimonianze dei presenti e aver acquisito i filmati della videosorveglianza cittadina, lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di furto con strappo.





















Controlli dei carabineri in materia di sicurezza sul lavoro nei cantieri della ricostruzione. Il titolare di una ditta edile è stato denunciato per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e per l’installazione di passarelle e andatoie irregolari. Per l’uomo anche una sanzione di 3000 euro. Multe e prescrizioni anche per il titolare di un’azienda che si occupa di installazione di ponteggi e per il coordinatore della sicurezza in fase esecutiva dei lavori. Sono questi i risultati dei controlli coordinati dal comando provinciale dei carabinieri di Macerata, messi in atto in maniera congiunta dai carabinieri di Tolentino e dal nucleo per l’ispettorato del lavoro di Macerata.

Nel primo caso i militari hanno denunciato il legale rappresentante della ditta appaltatrice di un cantiere di Tolentino. L'azienda era operativa in una palazzina di otto appartamenti nel centro della città. Il controllo dei carabinieri ha fatto luce su diverse irregolarità sul piano della sicurezza relativa alla viabilità nei cantieri edili e alle difese nelle aperture. L’attività è stata sospesa, mentre al titolare è stata comminata una sanzione amministrativa di 3000 euro.

Altre violazioni sono state contestate al legale rappresentante di una ditta di installazione di ponteggi e al coordinatore della sicurezza in fase esecutiva per la mancata redazione del piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio. In questo caso sono state applicate prescrizioni e ammende penali.

Controlli anche sulle strade. Un sessantenne residente in provincia è stato denunciato per recidiva alla guida con patente revocata. I militari dell’aliquota radiomobile lo hanno fermato alla guida e l’uomo ha esibito la fotocopia di un titolo di guida rilasciato in Spagna. Dai controlli dei militari è emerso che il titolo originale gli era stato ritirato nel 2018, dopo essere stato emesso a seguito della conversione della sua patente italiana, revocata invece nel 2017.

Sanzioni amministrative, invece, per un 53enne residente in provincia che nel febbraio scorso aveva causato un incidente sulla strada provinciale 78. Dai rilievi delle forze dell’ordine era emerso come l’uomo avesse invaso l’altra corsia, andando a sbattere contro due auto. In seguito era risultato positivo alle analisi eseguite all’ospedale di Macerata con un tasso alcolemico di 0,8 grammi per litro. È scattata a questo punto la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Oltre a questo è emerso come al momento dell’incidente l’uomo fosse sprovvisto del titolo di guida, in quanto la patente gli era stata ritirata nello scorso gennaio. Per questo i carabinieri lo hanno segnalato alla Prefettura di Macerata per la revoca del titolo di guida.

l.c.
Comprendere i rischi legati all’uso di droghe, all’abuso da alcool e al bullismo. Educare alla legalità e sensibilizzare gli studenti. Sono questi gli obiettivi dell’iniziativa voluta dall’istituto “Enrico Mattei” di Matelica e dai carabinieri che ha coinvolto gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Esanatoglia.

A presentare i temi, tutti di stretta attualità, il colonnello dell’arma Nicola Candido, insieme al comandante della compagnia di Camerino, il capitano Angelo Faraca, e al comandante della stazione di Matelica, il maresciallo Cristian Orrù. Con loro anche il comandante dei vigili urbani di Esanatoglia, Luca Bonfili. Diversi gli spunti di riflessione suscitati negli studenti, che hanno attivamente partecipato alla discussione, permettendo di approfondire le problematiche sociali tipiche della loro età e tutto il quadro delle norme e delle regole da seguire.

«Ai giovani di Esanatoglia è stata offerta una importante testimonianza sulle azioni e sui comportamenti da seguire e sul prezioso lavoro delle forze dell’ordine. Giornate come quella di oggi testimoniano l’impegno e la disponibilità delle istituzioni scolastiche, in prima linea per la crescita e l’educazione dei più giovani» ha detto il vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione del comune di Esanatoglia, Debora Brugnola.

«I ragazzi si sono dimostrati molto attenti ed hanno partecipato attivamente, stimolati dalle esposizioni precise e motivanti del colonnello Candido – rilancia il sindaco, Luigi Nazzareno Bartocci –. È stata una giornata che ha certamente acceso alcune luci sul loro prossimo futuro e reso informazioni ed elementi di approfondimento sui loro prossimi passi. Il finale con la presentazione di un filmato sull'arma dei Carabinieri e la consegna di alcuni omaggi da parte dei militari, ha reso felici i ragazzi e consegnato loro il ricordo anche di un piccolo cimelio oltre ai preziosi insegnamenti. Ringrazio anche il consiglio comunale dei ragazzi e i docenti per la esposizione puntuale, resa al termine della giornata, sull'andamento demografico e sull'analisi dei flussi migratori, un lavoro prezioso che di certo tornerà utile anche a noi grandi che spesso diamo per scontata, senza chiare evidenze, la nostra conoscenza».

l.c.
I finanzieri della Tenenza di Camerino e i carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, coordinati dalla locale Procura, hanno smantellato un’associazione per delinquere dedita alle truffe sul superbonus 110%.
Eseguite 7 ordinanze di misure cautelari. Disposto il sequestro del profitto dei reati contestati. L'attività operativa sinergica dei Finanzieri della Tenenza di Camerino, che stavano indagando su presunte truffe in materia di superbonus 110%, unitamente ai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Macerata, i quali, invece, avevano già in corso indagini, anche tecniche, per i reati di estorsione e minaccia, ha permesso di smantellare un’associazione per delinquere dedita alle truffe in materia di bonus edilizi (sismabonus ed ecobonus). Ammontano a circa 4,8 milioni di euro i crediti fittizi individuati.

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L’operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e denominata110% Plus”, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali coercitive, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Macerata, nei confronti di 7 persone, per  2 delle quali è stata disposta la custodia in carcere e, per i restanti 5 soggetti, gli arresti domiciliari.
Inoltre, finanzieri e carabinieri hanno dato seguito al decreto di sequestro preventivo delle quote sociali di due società, dei crediti monetizzati e proventi di riciclaggio per oltre 2 milioni e 750mila euro, nonché di numerosi immobili, ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati.

Sin dalle prime ore di ieri, decine di finanzieri e militari dell'Arma hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal giudice nei comuni di Tolentino, Civitanova Marche, Martinsicuro (TE) e Falconara Marittima
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state eseguite numerose perquisizioni personali e domiciliari, con sequestro di 10 fabbricati, 12 terreni, 4 autovetture, orologi di lusso, oggetti preziosi e di valore, denaro contante e 1 assegno, per circa 30mila euro, insieme a ulteriore materiale utile alle indagini.
I reati per cui si procede vanno dal “trasferimento fraudolento di valori”, al “riciclaggio”, all’ autoriciclaggio, all’ “associazione per delinquere” e altri ancora.

A finire in carcere,  un imprenditore di 31 anni residente a Tolentino, ritenuto capo dell'organizzazione , e un professionista sessantaseienne residente a Martinsicuro.  

Agli arresti domiciliari, tutti residenti a Tolentino, sono invece finiti la madre, la moglie e la sorella del presunto capo dell’organizzazione e due professionisti, uno dei quali risultava già radiato dal proprio albo professionale.
Le indagini, basate anche sull’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere un grave quadro indiziario di colpevolezza, in ordine ai reati ipotizzati, in cui l’organizzazione, avvalendosi di proprie società operanti nell’ambito dell’edilizia, nonché di esperti professionisti, ha certificato lavori di ristrutturazione, eccedenti il reale valore di quelli effettivamente eseguiti, generalmente aventi ad oggetto il miglioramento energetico e l’adeguamento antisismico, onde accedere ai benefici statali dei cosiddetti  “ecobonus” e “sismabonus”, rientranti nell’agevolazione del“superbonus 110%”, in cui i valori degli appalti e i computi metrici venivano gonfiati “ad hoc”.
Le fatture, conseguentemente emesse nei confronti dei committenti dei lavori, risultati spesso ignari, venivano inserite nel portale dell’Agenzia delle Entrate, con i visti di conformità apposti indebitamente da un professionista abilitato, in modo da poter poi cedere i crediti ed ottenerne la monetizzazione.
Rilevata la monetizzazione di crediti per oltre 2,6 milioni di euro. Dalle indagini effettuate è stato possibile accertare che parte dei proventi dell’attività illecita sono stati poi riciclati/autoriciclati in acquisti di appartamenti e beni di valore (gioielli, diamanti, orologi, ecc.).
La perfetta sinergia e la stretta collaborazione posta in essere dalle due Forze di Polizia, unite alla puntuale azione di coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, hanno permesso di interrompere il protrarsi di una rilevante frode nel settore delle agevolazioni fiscali connesse agli interventi edilizi, assicurando il recupero di quanto illecitamente conseguito, a tutela di operatori e cittadini onesti che rispettano le regole.
Era stato condannato in via definitiva per violenza sessuale su minore. I carabinieri lo hanno arrestato e portato nel carcere di Fermo. È successo nei giorni scorsi quando, durante i consueti controlli sul territorio provinciale, i militari della stazione di Macerata hanno fermato un cittadino italiano, residente a Foggia. Stando alla banca dati delle forze dell’ordine, l’uomo risultava il destinatario di un ordine di carcerazione, essendo appunto stato condannato in via definitiva ad un anno e sei mesi di reclusione.

È accaduto lo stesso ad un altro uomo, un italiano residente a Monte San Giusto. In questo caso la condanna in via definitiva è di un anno e dieci giorni per il reato di maltrattamenti in famiglia. I carabinieri lo hanno arrestato e condotto allo stesso modo al carcere di Fermo.

Sventata anche una truffa. I militari di Macerata nel corso di una perquisizione domiciliare hanno denunciato un cittadino italiano originario della Puglia e residente nel capoluogo. Gli sono stati sequestrati un cellulare a una scheda Sim, utilizzata per una truffa ai danni di un parroco del comune di Biancade, in provincia di Treviso. All’uomo è stato contestato il reato di truffa informatica aggravata.
Un tentativo di furto nei magazzini dell’Assem è sfumato nella scorsa notte. Intorno alle due del mattino, infatti, è scattato l’allarme dei depositi della società municipalizzata settempedana, in località Colotto. Immediato l’intervento degli addetti al servizio di vigilanza, accorsi sul posto insieme alle forze dell’ordine e alle squadre in turno di reperibilità. Dei malviventi, però, non c’era traccia.

Accertata, nel frattempo, l’entità dei danni. Una delle porte della sede è stata forzata probabilmente con un piccone, mentre alcuni dei cavi del sistema di allarme sono stati tagliati. Non è stato comunque sufficiente ad evitare che scattassero le sirene che hanno messo in fuga i ladri e allertato i vigilanti.

Obiettivo del colpo, con tutta probabilità, il rame contenuto nei depositi dell’azienda. Sui fatti indagano i carabinieri.
Tragedia a Camerino. Nella mattinata di oggi un giovane di circa vent’anni si è tolto la vita impiccandosi. È successo alla Rocca Borgesca, tra le 7 e le 8. A dare l’allarme un passante, che ha allertato i carabinieri della stazione camerte. Immediato l’intervento dei militari, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118. Per il ragazzo non c’era però più nulla da fare.

I carabinieri indagano sul movente del gesto, mentre dai primi rilevamenti effettuati sul posto non emergono dubbi sulle dinamiche. Si tratta di un gesto volontario. Al momento del gesto il giovane non aveva con sé i documenti.
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