Quadrilatero, sequestrato a Fabriano una vasca di accumulo delle acque di lavorazione

Venerdì, 04 Marzo 2016 13:55 | Letto 2421 volte   Clicca per ascolare il testo Quadrilatero, sequestrato a Fabriano una vasca di accumulo delle acque di lavorazione Il Corpo Forestale dello Stato di Fabriano ha provveduto al sequestro di un manufatto di accumulo di acque provenienti dalle attività di scavo del cantiere dell’Asse viario Umbria - Marche del Progetto Quadrilatero, in località Cancelli di Fabriano. Le acque di lavorazione confluivano in un bacino di decantazione artificiale, dal quale invece di essere convogliate nell’impianto di depurazione, traboccavano e si riversavano nel torrente Giano, di importante rilievo ambientale, rendendolo completamente bianco. Per verificare le caratteristiche fisico – chimiche delle acque sversate, è stata inoltre richiesta la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Ancona, che provvederà ad effettuare le analisi delle acque campionate. I forestali hanno comunque consentito l’uso dell’impianto sequestrato alla ditta, per non bloccare il lavori, intimando comunque alla stessa di procedere secondo quanto previsto dalle prescrizioni tecniche di progetto, al fine di evitare gravi danni all’ambiente. Le indagini hanno portato alla denuncia di cinque persone, tra cui il direttore dei lavori e il responsabile del cantiere, in concorso con altre tre figure dirigenziali della Ditta esecutrice, per i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, immissione di rifiuti liquidi in acque pubbliche, getto pericoloso di cose, alterazione dello stato dei luoghi in zone tutelate da vincolo paesaggistico, reati che prevedono pene fino a tre anni di reclusione.    

Il Corpo Forestale dello Stato di Fabriano ha provveduto al sequestro di un manufatto di accumulo di acque provenienti dalle attività di scavo del cantiere dell’Asse viario Umbria - Marche del Progetto Quadrilatero, in località Cancelli di Fabriano. Le acque di lavorazione confluivano in un bacino di decantazione artificiale, dal quale invece di essere convogliate nell’impianto di depurazione, traboccavano e si riversavano nel torrente Giano, di importante rilievo ambientale, rendendolo completamente bianco. Per verificare le caratteristiche fisico – chimiche delle acque sversate, è stata inoltre richiesta la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Ancona, che provvederà ad effettuare le analisi delle acque campionate.

I forestali hanno comunque consentito l’uso dell’impianto sequestrato alla ditta, per non bloccare il lavori, intimando comunque alla stessa di procedere secondo quanto previsto dalle prescrizioni tecniche di progetto, al fine di evitare gravi danni all’ambiente.

Le indagini hanno portato alla denuncia di cinque persone, tra cui il direttore dei lavori e il responsabile del cantiere, in concorso con altre tre figure dirigenziali della Ditta esecutrice, per i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, deturpamento di bellezze naturali, immissione di rifiuti liquidi in acque pubbliche, getto pericoloso di cose, alterazione dello stato dei luoghi in zone tutelate da vincolo paesaggistico, reati che prevedono pene fino a tre anni di reclusione.

prelievo acque inquinate

 

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