Una tonnellata di droga in spiaggia, arrestati 4 albanesi

Giovedì, 15 Febbraio 2018 15:04 | Letto 861 volte   Clicca per ascolare il testo Una tonnellata di droga in spiaggia, arrestati 4 albanesi Volevano sbarcare sul litorale portorecanatese più di nove quintali di stupefacente, ma sono stati traditi dalle taniche di benzina e dai cellulari. Sono 4 i soggetti di origine albanese, tutti regolari sul territorio nazionale, tratti in arresto dai Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata e della Stazione di Porto Recanati, poiché coinvolti nell’ingente rinvenimento di oltre 900 kg di marijuana dello scorso 29 giugno: K.R., 34 anni, F.P., 49; G.E., 30, H.K., 26. Nessuno di loro risiede in provincia di Macerata. Lo scenario dell’ingente rinvenimento di marijuana è quello della spiaggia di Porto Recanati, nei pressi della pineta nelle vicinanze di via della Repubblica, quando intorno alle 6,30 del 29 giugno dello scorso anno, i Carabinieri della locale Stazione, durante un normale servizio di perlustrazione, avevano notato, arenato sulla spiaggia, un motoscafo da altura, bianco, lungo quasi 10 metri dotato di 2 motori da 200 cv. Nelle immediate vicinanze una trentina di imballi (con impressi alcuni segni distintivi), poi risultati contenere dai 10 ai 30 kg ciascuno di marijuana, 28 taniche piene di benzina (dai 20 ai 30 litri ognuna), 4 bottiglie d’acqua, 1 giaccone, 1 paio di scarpe, 1 paio di sandali, 1 maglia e poi altri 4 imballi di marijuana abbandonati a circa 50 metri dal motoscafo, nascosti in pineta. La notte precedente aveva fatto brutto tempo e il mare era stato burrascoso, quindi era ipotizzabile che chi occupava lo scafo bianco (da qui “Operazione White Boat”) era rimasto senza carburante, incagliato sulla sabbia, e lo avevano dovuto abbandonare. Dopo le attività di sopralluogo e repertamento svolte dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitanova Marche e del Nucleo Investigativo di Macerata che permettevano di contare complessivamente 915 kg di marijuana, le prime indagini venivano avviate dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati che, concentrandosi sui codici presenti sulle taniche di benzina, riuscivano a risalire ai 2 negozi di Senigallia che le avevano commercializzate. I militari di Porto Recanati, dopo essere riusciti a risalire ai giorni in cui erano state vendute le taniche – precisamente il 26 e il 28 giugno 2017 – visionavano le riprese di video sorveglianza, interne ed esterne, del negozio ed estrapolavano le immagini dei soggetti che si erano recati ad acquistare le taniche di plastica, identificati successivamente. Veniva analizzato anche tutto il traffico di dati intercorso sulle celle di copertura di tutte le zone di interesse, dalla spiaggia di Porto Recanati, ai negozi di Senigallia, per poi passare ai tabulati telefonici relativi alle utenze in uso ai soggetti identificati. L’esame dei notevoli dati acquisiti consentiva di ricostruire tutti i movimenti effettuati dai soggetti coinvolti: un primo sopralluogo presso la spiaggia di Porto Recanati – meta poi scelta per lo sbarco dello stupefacente – è stato effettuato nel tardo pomeriggio/sera del 23 giugno 2017 e, a seguire, una ricognizione anche a Civitanova Marche, nei pressi della foce del fiume Chienti; la mattina del 26 giugno 2017, due degli indagati si recavano presso 2 negozi, puntualmente individuati, per acquistare parte delle taniche di plastica e per effettuare poi rifornimenti di benzina per riempire le stesse, presso due distributori, individuati al di fuori della provincia; nella notte tra il 26 e il 27 giugno 2017 è stato fatto un secondo sopralluogo alla nota pineta di Porto Recanati; il pomeriggio del 28 giugno 2017, uno degli indagati si recava, per la seconda volta, nei 2 punti vendita dove venivano acquistate le restanti taniche di plastica e poi effettuati i rifornimenti di benzina per riempirle, presso un distributore individuato al di fuori della provincia; nelle prime ore del 29 giugno 2017, giorno del rinvenimento, venivano registrati gli esatti movimenti degli indagati che si recavano a Porto Recanati giungendo verso le 02.00, ove sostavano per circa due ore e mezza nei pressi della nota pineta. Verso le ore 04.30 circa si spostavano poi da Porto Recanati, in località individuata, ove si fermavano intorno alle ore 05.30. Quindi, dopo una sosta di poco più di mezz’ora, ripartivano di nuovo alla volta di Porto Recanati ove giungevano alle ore 07.00 circa, dopodiché, senza fare soste (in quel caso perché già presenti sul posto i Carabinieri di Porto Recanati), si dirigevano alle ore 07.15 da Porto Recanati verso località individuata; sono emersi contatti telefonici tra gli indagati, puntualmente registrati. Lo stupefacente era destinato a varie piazze ed avrebbe fruttato un valore al dettaglio di oltre 5 milioni di euro. Le operazioni di localizzazione degli stessi si concludevano nella mattinata odierna, dopo averli rintracciati presso i rispettivi domicili. Tre degli arrestati sono stati tradotti presso le competenti case circondariali e l’altro sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.  

Volevano sbarcare sul litorale portorecanatese più di nove quintali di stupefacente, ma sono stati traditi dalle taniche di benzina e dai cellulari. Sono 4 i soggetti di origine albanese, tutti regolari sul territorio nazionale, tratti in arresto dai Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata e della Stazione di Porto Recanati, poiché coinvolti nell’ingente rinvenimento di oltre 900 kg di marijuana dello scorso 29 giugno: K.R., 34 anni, F.P., 49; G.E., 30, H.K., 26. Nessuno di loro risiede in provincia di Macerata.

Lo scenario dell’ingente rinvenimento di marijuana è quello della spiaggia di Porto Recanati, nei pressi della pineta nelle vicinanze di via della Repubblica, quando intorno alle 6,30 del 29 giugno dello scorso anno, i Carabinieri della locale Stazione, durante un normale servizio di perlustrazione, avevano notato, arenato sulla spiaggia, un motoscafo da altura, bianco, lungo quasi 10 metri dotato di 2 motori da 200 cv. Nelle immediate vicinanze una trentina di imballi (con impressi alcuni segni distintivi), poi risultati contenere dai 10 ai 30 kg ciascuno di marijuana, 28 taniche piene di benzina (dai 20 ai 30 litri ognuna), 4 bottiglie d’acqua, 1 giaccone, 1 paio di scarpe, 1 paio di sandali, 1 maglia e poi altri 4 imballi di marijuana abbandonati a circa 50 metri dal motoscafo, nascosti in pineta.

La notte precedente aveva fatto brutto tempo e il mare era stato burrascoso, quindi era ipotizzabile che chi occupava lo scafo bianco (da qui “Operazione White Boat”) era rimasto senza carburante, incagliato sulla sabbia, e lo avevano dovuto abbandonare.

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Dopo le attività di sopralluogo e repertamento svolte dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Civitanova Marche e del Nucleo Investigativo di Macerata che permettevano di contare complessivamente 915 kg di marijuana, le prime indagini venivano avviate dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati che, concentrandosi sui codici presenti sulle taniche di benzina, riuscivano a risalire ai 2 negozi di Senigallia che le avevano commercializzate.

I militari di Porto Recanati, dopo essere riusciti a risalire ai giorni in cui erano state vendute le taniche – precisamente il 26 e il 28 giugno 2017 – visionavano le riprese di video sorveglianza, interne ed esterne, del negozio ed estrapolavano le immagini dei soggetti che si erano recati ad acquistare le taniche di plastica, identificati successivamente.

Veniva analizzato anche tutto il traffico di dati intercorso sulle celle di copertura di tutte le zone di interesse, dalla spiaggia di Porto Recanati, ai negozi di Senigallia, per poi passare ai tabulati telefonici relativi alle utenze in uso ai soggetti identificati.

L’esame dei notevoli dati acquisiti consentiva di ricostruire tutti i movimenti effettuati dai soggetti coinvolti: un primo sopralluogo presso la spiaggia di Porto Recanati – meta poi scelta per lo sbarco dello stupefacente – è stato effettuato nel tardo pomeriggio/sera del 23 giugno 2017 e, a seguire, una ricognizione anche a Civitanova Marche, nei pressi della foce del fiume Chienti; la mattina del 26 giugno 2017, due degli indagati si recavano presso 2 negozi, puntualmente individuati, per acquistare parte delle taniche di plastica e per effettuare poi rifornimenti di benzina per riempire le stesse, presso due distributori, individuati al di fuori della provincia; nella notte tra il 26 e il 27 giugno 2017 è stato fatto un secondo sopralluogo alla nota pineta di Porto Recanati; il pomeriggio del 28 giugno 2017, uno degli indagati si recava, per la seconda volta, nei 2 punti vendita dove venivano acquistate le restanti taniche di plastica e poi effettuati i rifornimenti di benzina per riempirle, presso un distributore individuato al di fuori della provincia; nelle prime ore del 29 giugno 2017, giorno del rinvenimento, venivano registrati gli esatti movimenti degli indagati che si recavano a Porto Recanati giungendo verso le 02.00, ove sostavano per circa due ore e mezza nei pressi della nota pineta. Verso le ore 04.30 circa si spostavano poi da Porto Recanati, in località individuata, ove si fermavano intorno alle ore 05.30. Quindi, dopo una sosta di poco più di mezz’ora, ripartivano di nuovo alla volta di Porto Recanati ove giungevano alle ore 07.00 circa, dopodiché, senza fare soste (in quel caso perché già presenti sul posto i Carabinieri di Porto Recanati), si dirigevano alle ore 07.15 da Porto Recanati verso località individuata; sono emersi contatti telefonici tra gli indagati, puntualmente registrati.

Lo stupefacente era destinato a varie piazze ed avrebbe fruttato un valore al dettaglio di oltre 5 milioni di euro.

Le operazioni di localizzazione degli stessi si concludevano nella mattinata odierna, dopo averli rintracciati presso i rispettivi domicili.

Tre degli arrestati sono stati tradotti presso le competenti case circondariali e l’altro sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

 

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