Una fiaccolata, per uscire dal buio di quella notte e illuminare la speranza

Sabato, 27 Ottobre 2018 01:57 | Letto 1526 volte   Clicca per ascolare il testo Una fiaccolata, per uscire dal buio di quella notte e illuminare la speranza Quale sarà il futuro di Camerino?Una domanda ripetuta ad ogni tappa, con le fiaccole in mano e la speranza nei cuori. In tanti hanno illuminato le vie che da San Venanzio conducono  allo sbarramento di sotto al duomo, limite della zona rossa sorvegliato dai militari. Quel limite che pesa come un macigno e che sembrava ormai superato. Due anni dopo, bambini, anziani, famiglie intere,  hanno ripercorso in salita quella stessa strada che impauriti e smarriti, avevano fatto a scendere quella notte del 26 ottobre. Flash improvvisati del maestro Vincenzo Correnti hanno introdotto il cammino notturno, organizzato dallassociazione  IoNonCrollo  per dire che la voglia di tornare lassù non deve spegnersi mai.  Sindaco, rettore, arcivescovo, presidi delle scuole cittadine e sindaci dei paesi limitrofi hanno voluto esserci perchè ora più che mai è importante essere vicini pensando ad un unico territorio e perchè no, ad una città metropolitana che condivida esigenze, eventi e strategie per lo sviluppo comune della nostra terra. Lo ha detto il presidente dellassociazione Claudio Cingolani, salutando la gradita presenza di una scolaresca di Villarbasse, accompagnata dal vicesindaco del comune torinese. Luci nella notte, manifestazione del forte attaccamento dei camerti alla loro città e segno della determinazione a voler ricostruire, per credere ad un futuro reale. Luce di speranza che ha guidato tutto il percorso, scandito da più interventi. Il primo futuro è tentare di riaprire il prima possibile la città- ha detto il sindaco Pasqui-  vi posso anticipare che per gli assi principali così come deciso nel gennaio 2017 con la Protezione Civile e con i vigili del fuoco, ci arriveremo nel 2020 sempre che continuino ad esserci finanziamenti. Il sindaco ha anche annunciato che sarà reso noto a breve il cronoprogramma che riguarda le messe in sicurezza: Sui versanti principali dovremmo riuscire a riaprire piazza Cavour  entro 90 giorni da oggi. Altre zone che via via verranno riaperte saranno quella di Santa Maria in Via, via Lili e i principali percorsi; per il mese di gennaio si dovrebbe arrivare di fronte allHotel i Duchi e per marzo di fronte al palazzo municipale. Sul complesso San Domenico che alla base  non ha riportato  danni, posso dirvi che per il prossimo anno si è deciso di preparare una grande mostra darte. La organizzeremo insieme ai comuni di San Severino e San Ginesio. Il cratere va rivisto, senza cacciare nessuno- ha ribadito-  ma cercando di dare ad ognuno quello di cui ha bisogno, perchè se cè uningiustizia nella vita, lingiustizia è dare a soggetti diversi cose uguali. Non vi posso promettere sogni; quello che dobbiamo fare è impegnarci tutti insieme, uniti verso un unico obiettivo. Dei due anni trascorsi e delle difficoltà affrontate senza mollare mai la presa, camminando insieme agli studenti verso nuovi orizzonti, hanno parlato i presidi dellIstituto Betti Maurizio Cavallaro, dei Licei Francesco Rosati e il rettore delluniversità di Camerino . Non ci siamo mai fermati- ha detto Claudio Pettinari- Siamo partiti già da quest  anno con un nuovo Corso di studi. Stiamo dando impulso alla ricerca e rafforzando i nostri laboratori. Cè futuro.  Ultimo tragitto a lume di fiaccola, quello che ha condotto al limite della zona rossa. Quel limite che il maestro Correnti ha sottolineato con delle note che per un momento sono sembrate un urlo di dolore:  Cara Camerino, se non ci sarai, ti ricostruirò con le mie mani. E dalle parole scritte di getto da una bambina e condivise da tutti, che larcivescovo Francesco Massara ha preso spunto per dire che la ricostruzione è da fare tutti insieme. Ognuno di noi deve dare il proprio contributo nel proprio piccolo a ricostruire questa città; a ricostruirla nelle mura, nei rapporti fra di noi, nella comunione fraterna e la vostra presenza è un segno tangibile di questo. Quello che dobbiamo fare, lo dobbiamo fare per i bambini. Sono loro il futuro di Camerino e qualsiasi sacrificio che facciamo, dobbiamo farlo per loro. Mons. Massara ha ricordato che la chiesa del Seminario, unica chiesa fruibile della città, è simbolicamente aperta ogni giorno dalle ore 8.30 alle 16.30, informando che si è giunti allultimo passaggio per far partire i lavori per la basilica di San Venanzio. Lintervento è reso possibile da un privato grande benefattore e, chiuso lultimo passaggio e partiti i lavori, nel giro di un anno la chiesa potrà essere riaperta. Lunedì mattina- ha aggiunto larcivescovo- faremo un incontro in comune con la presenza delluniversità per cercare di trovare un punto dincontro e una soluzione per poter cominciare i lavori per riaprire la piazza. Tutte le chiese e tutte le cose che riusciremo a far ripartire sono a disposizione della comunità; oltre al progetto dellasilo che don Marco sta portando avanti e speriamo possa concretizzarsi per Natale,  al seminario contiamo di riuscire a realizzare un oratorio per i ragazzi . Sappiate che la chiesa è sempre aperta per voi e il vescovo è sempre a vostra disposizione. Se siamo da soli non andiamo da nessuna parte. Se lavoriamo insieme qualcosa di buono uscirà sicuramente C.C.  

Quale sarà il futuro di Camerino?Una domanda ripetuta ad ogni tappa, con le fiaccole in mano e la speranza nei cuori. In tanti hanno illuminato le vie che da San Venanzio conducono  allo sbarramento di sotto al duomo, limite della zona rossa sorvegliato dai militari. Quel limite che pesa come un macigno e che sembrava ormai superato. Due anni dopo, bambini, anziani, famiglie intere,  hanno ripercorso in salita quella stessa strada che impauriti e smarriti, avevano fatto a scendere quella notte del 26 ottobre. Flash improvvisati del maestro Vincenzo Correnti hanno introdotto il cammino notturno, organizzato dall'associazione  IoNonCrollo  per dire che la voglia di tornare lassù non deve spegnersi mai.

fiaccolata accensione

 Sindaco, rettore, arcivescovo, presidi delle scuole cittadine e sindaci dei paesi limitrofi hanno voluto esserci "perchè ora più che mai è importante essere vicini pensando ad un unico territorio e perchè no, ad una città metropolitana che condivida esigenze, eventi e strategie per lo sviluppo comune della nostra terra". Lo ha detto il presidente dell'associazione Claudio Cingolani, salutando la gradita presenza di una scolaresca di Villarbasse, accompagnata dal vicesindaco del comune torinese. Luci nella notte, manifestazione del forte attaccamento dei camerti alla loro città e segno della determinazione a voler ricostruire, per credere ad un futuro reale. Luce di speranza che ha guidato tutto il percorso, scandito da più interventi. " Il primo futuro è tentare di riaprire il prima possibile la città- ha detto il sindaco Pasqui-  vi posso anticipare che per gli assi principali così come deciso nel gennaio 2017 con la Protezione Civile e con i vigili del fuoco, ci arriveremo nel 2020 sempre che continuino ad esserci finanziamenti". Il sindaco ha anche annunciato che sarà reso noto a breve il cronoprogramma che riguarda le messe in sicurezza: "Sui versanti principali dovremmo riuscire a riaprire piazza Cavour  entro 90 giorni da oggi". Altre zone che via via verranno riaperte saranno quella di Santa Maria in Via, via Lili e i principali percorsi; per il mese di gennaio si dovrebbe arrivare di fronte all'Hotel i Duchi e per marzo di fronte al palazzo municipale. "Sul complesso San Domenico che alla base  non ha riportato  danni, posso dirvi che per il prossimo anno si è deciso di preparare una grande mostra d'arte. La organizzeremo insieme ai comuni di San Severino e San Ginesio.

fiaccolata san domenico 1

Il cratere va rivisto, senza cacciare nessuno- ha ribadito-  ma cercando di dare ad ognuno quello di cui ha bisogno, perchè se c'è un'ingiustizia nella vita, l'ingiustizia è dare a soggetti diversi cose uguali. Non vi posso promettere sogni; quello che dobbiamo fare è impegnarci tutti insieme, uniti verso un unico obiettivo". Dei due anni trascorsi e delle difficoltà affrontate senza mollare mai la presa, camminando insieme agli studenti verso nuovi orizzonti, hanno parlato i presidi dell'Istituto Betti Maurizio Cavallaro, dei Licei Francesco Rosati e il rettore dell'università di Camerino . " Non ci siamo mai fermati- ha detto Claudio Pettinari- Siamo partiti già da quest'  anno con un nuovo Corso di studi. Stiamo dando impulso alla ricerca e rafforzando i nostri laboratori. C'è futuro". 

correnti 2

Ultimo tragitto a lume di fiaccola, quello che ha condotto al limite della "zona rossa". Quel limite che il maestro Correnti ha sottolineato con delle note che per un momento sono sembrate un urlo di dolore:  "Cara Camerino, se non ci sarai, ti ricostruirò con le mie mani". E' dalle parole scritte di getto da una bambina e condivise da tutti, che l'arcivescovo Francesco Massara ha preso spunto per dire che la ricostruzione è da fare tutti insieme. " Ognuno di noi deve dare il proprio contributo nel proprio piccolo a ricostruire questa città; a ricostruirla nelle mura, nei rapporti fra di noi, nella comunione fraterna e la vostra presenza è un segno tangibile di questo. Quello che dobbiamo fare, lo dobbiamo fare per i bambini. Sono loro il futuro di Camerino e qualsiasi sacrificio che facciamo, dobbiamo farlo per loro". Mons. Massara ha ricordato che la chiesa del Seminario, unica chiesa fruibile della città, è simbolicamente aperta ogni giorno dalle ore 8.30 alle 16.30, informando che si è giunti all'ultimo passaggio per far partire i lavori per la basilica di San Venanzio. L'intervento è reso possibile da un privato grande benefattore e, chiuso l'ultimo passaggio e partiti i lavori, nel giro di un anno la chiesa potrà essere riaperta. " Lunedì mattina- ha aggiunto l'arcivescovo- faremo un incontro in comune con la presenza dell'università per cercare di trovare un punto d'incontro e una soluzione per poter cominciare i lavori per riaprire la piazza. Tutte le chiese e tutte le cose che riusciremo a far ripartire sono a disposizione della comunità; oltre al progetto dell'asilo che don Marco sta portando avanti e speriamo possa concretizzarsi per Natale,  al seminario contiamo di riuscire a realizzare un oratorio per i ragazzi . Sappiate che la chiesa è sempre aperta per voi e il vescovo è sempre a vostra disposizione. Se siamo da soli non andiamo da nessuna parte. Se lavoriamo insieme qualcosa di buono uscirà sicuramente"

C.C.

vescovo la carezza

 

vescovo in piazza

fiaccolata via filzi

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