Demolite parte delle murature residue dell'abbazia che risale al secolo XI.
Inspiegabile abbattimento di quel poco che resta della parte abitativa del monastero risalente al secolo XI. Conci e una parte consistente dello stipite del portale dell'edificio monastico sono stati demoliti e i blocchi di pietra, verosimilmente rimossi con una ruspa, si trovano sul greto del torrente. “Il sisma - commenta l’architetto Luca Maria Cristini - stavolta non c'entra niente: il misfatto è di certo opera dell'uomo.
Mentre la chiesa attende interventi e una urgente messa in sicurezza, per cui nessuno si attiva nonostante i ripetuti appelli da parte della nostra associazione insieme alla sezione locale del CAI, anche quel che resta dell'abbazia viene demolito?”. L’ironia della sorte è che proprio alcuno fa la Regione ha deciso di stanziare diversi milioni di euro per la valorizzazione dell'Antica Via Romano-Lauretana a cui l'abbazia deve la propria esistenza.
“Il nostro circolo (Cristini è responsabile dei beni culturali del circolo “Il Hrillo” Legalbiente) ha adottato dal 1999 la chiesa, che fu oggetto della prima edizione di Salvalarte nell’anno 2000. Grazie alla manifestazione racconta - si riuscì ad ottenere dai proprietari la concessione d’uso per 99 anni in favore della Città di San Severino, che ne è ora di fatto il proprietario. In cambio la municipalità si impegnò a far restaurare l’edificio e a renderlo fruibile al pubblico. Il taglio dei fondi della Legge 61/98 e il disinteresse delle amministrazioni che si sono succedute ha impedito ad oggi il restauro”.
La porzione di mura crollate di recente è su un’area di proprietà del Demanio Forestale della Regione, che dovrà chiarire come ciò sia potuto accadere in un’area dove, per di più, è vietato l’accesso veicolare.
“Le autorità - conclude Cristini - intervengano con urgenza per il recupero delle macerie e per fare luce sui fatti”.
g.g.