Il cavallino usato per tagliare i capelli ai più piccoli è ancora lì nella bottega di via Lanzi, a Treia. In 60 anni di lavoro, Renzo Castellani chissà quanti visi di bambino imbronciati avrà visto diventare sorridenti di fronte a un nuovo taglio. Il barbiere raggiunge oggi l'importante traguardo e lo fa circondato dall’affetto della famiglia e dei clienti che continuano a varcare l’ingresso di uno dei negozi più longevi del Centro storico. Un mestiere che ha iniziato giovanissimo, il 15 febbraio del 1959, a dodici anni, come garzone di Benito Raponi, il quale, successivamente, avrebbe esercitato il suo talento imprenditoriale anche nello sport e nel manifatturiero, fondando con Luciano Sileoni la Sira e la Lube cucine. Rispettoso e attento, il giovane Renzo non perdeva occasione di carpirne i segreti con gli occhi, seguendo le parole premurose del nonno: «Ruba l’arte e mettila da parte, che nella vita non si sa mai». Consiglio seguito alla lettera, tanto che, vent’anni dopo, Castellani decise di mettersi in proprio, insegnando il mestiere ad altri giovani con quella stessa dedizione. Nonostante le crescenti difficoltà burocratiche e qualche normale acciacco, non è difficile incrociarlo mentre si appresta ad aprire il negozio e accogliere il prossimo cliente. In divisa, come si conviene e sempre con lo stesso sorriso, al servizio di un’arte che, tra mille ricordi e vicende cittadine, in sessant’anni di lavoro dalle mani è passata facilmente al cuore.
Gaia Gennaretti