Dividi et impera per il Centro Italia, e all’Usr si “interpretano” le norme

Giovedì, 26 Settembre 2019 13:13 | Letto 900 volte   Clicca per ascolare il testo Dividi et impera per il Centro Italia, e all’Usr si “interpretano” le norme Dividi et impera sembra il motto per questo Centro Italia terremotato e intanto all’Ufficio Speciale Ricostruzione sono costretti ad interpretare le norme per la ricostruzione. Insomma, un classico tutto italiano, poiché le norme non sono spesso chiare e quindi a chi deve applicarle si lascia la facoltà di interpretarle, talvolta andando addirittura contro la legge. A segnalarlo è sempre il sindacato Inarsind Marche, degli ingegneri e architetti liberi professionisti, presieduto da Roberto Di Girolamo.  “Alcuni sindaci si incontrano ad Ancona - ha scritto in un post sui social, altri si incontrano ad Amatrice, alcuni comitati incontrano Conte, altri non lo incontrano; le quattro regioni chiedono senza una voce comune; ogni USR è un mondo a parte; ogni comune adotta una sua procedura autorizzativa e adesso i sindaci, in forza delle assurde e stupide scadenze, fanno litigare i cittadini con i professionisti. Tutti contro tutti, tutti divisi, il governo, il commissario e anche i presidenti delle regioni pascolano tranquilli ridendo della nostra divisone, ridendo della nostra incapacità di fare massa critica, essendo consapevoli, forti della nostra divisione, di poter continuare a fare quello che gli pare”. Piacerebbe poter pensare che non sia così, eppure è di fatto la triste verità. Ma con i microfoni di Radio C1 abbiamo sentito l’ingegner Di Girolamo per capire meglio la situazione: “Interpretare le norme - spiega - purtroppo è essa stessa una norma. Le leggi non sono chiare e devono quindi essere interpretate o aggiustate. Non ce l’ho con gli uffici dell’Usr che si trovano di fronte a norme scritte male e dove addirittura alcune fattispecie che sono all’interno delle nostre costruzioni non ci sono. Quindi bisogna arrampicarsi sugli specchi per poter dare una linea”. Questo fa sì che ad esempio l’Usr di Ascoli interpreti diversamente una norma rispetto all’Usr di Caccamo. Perché questo non accada dovrebbero essere riviste alcune ordinanze, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Alcuni danni non sono contemplati, “come per esempio la muratura a sacco. Questo incide sul contributo, di conseguenza sulla qualità del progetto o sull’accollo che i proprietari delle abitazioni dovranno sostenere per avere una casa restaurata a regola d’arte”. g.g.
Dividi et impera sembra il motto per questo Centro Italia terremotato e intanto all’Ufficio Speciale Ricostruzione sono costretti ad interpretare le norme per la ricostruzione. Insomma, un classico tutto italiano, poiché le norme non sono spesso chiare e quindi a chi deve applicarle si lascia la facoltà di interpretarle, talvolta andando addirittura contro la legge. A segnalarlo è sempre il sindacato Inarsind Marche, degli ingegneri e architetti liberi professionisti, presieduto da Roberto Di Girolamo. 

“Alcuni sindaci si incontrano ad Ancona - ha scritto in un post sui social, altri si incontrano ad Amatrice, alcuni comitati incontrano Conte, altri non lo incontrano; le quattro regioni chiedono senza una voce comune; ogni USR è un mondo a parte; ogni comune adotta una sua procedura autorizzativa e adesso i sindaci, in forza delle assurde e stupide scadenze, fanno litigare i cittadini con i professionisti. Tutti contro tutti, tutti divisi, il governo, il commissario e anche i presidenti delle regioni pascolano tranquilli ridendo della nostra divisone, ridendo della nostra incapacità di fare massa critica, essendo consapevoli, forti della nostra divisione, di poter continuare a fare quello che gli pare”.

Piacerebbe poter pensare che non sia così, eppure è di fatto la triste verità. Ma con i microfoni di Radio C1 abbiamo sentito l’ingegner Di Girolamo per capire meglio la situazione: “Interpretare le norme - spiega - purtroppo è essa stessa una norma. Le leggi non sono chiare e devono quindi essere interpretate o aggiustate. Non ce l’ho con gli uffici dell’Usr che si trovano di fronte a norme scritte male e dove addirittura alcune fattispecie che sono all’interno delle nostre costruzioni non ci sono. Quindi bisogna arrampicarsi sugli specchi per poter dare una linea”. Questo fa sì che ad esempio l’Usr di Ascoli interpreti diversamente una norma rispetto all’Usr di Caccamo. Perché questo non accada dovrebbero essere riviste alcune ordinanze, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Alcuni danni non sono contemplati, “come per esempio la muratura a sacco. Questo incide sul contributo, di conseguenza sulla qualità del progetto o sull’accollo che i proprietari delle abitazioni dovranno sostenere per avere una casa restaurata a regola d’arte”.

g.g.

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