Notizie di cronaca nelle Marche
Tenta di colpire i poliziotti con una mannaia, arrestato un nigeriano di 35 anni senza fissa dimora.

Sono stati attimi di paura quelli vissuti nel pomeriggio di domenica nei pressi della stazione ferroviaria di Macerata dove una pattuglia in servizio di controllo ha fermato l’extracomunitario che si aggirava nella zona con fare sospetto.

Alla richiesta degli agenti di fornire i documenti il nigeriano ha cominciato a inveire e minacciare i poliziotti brandendo una mannaia che nascondeva nel proprio zaino e tentando di colpire i tutori dell’ordine, per poi darsi alla fuga.

Allertati i rinforzi il trentacinquenne è stato bloccato in una via vicina, disarmato e arrestato.

La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire un’altra mannaia simile a quella impugnata poco prima nonché la somma di 11.000 euro in banconote italiane, oltre ad un’altra somma in banconote nigeriane la cui provenienza è ancora al vaglio e numerosi telefoni cellulari.
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Assegnato ad Alex Cupidi il primo premio della estemporanea di pittura “Camerino tra arte e natura” che si è svolta sabato 19 agosto nei giardini della Rocca Borgesca di Camerino. D’intenso significato la sua opera in bianco e nero ”Restauro della psicologia camerte” che, all’unanimità, ha convinto la giuria di esperti composta dalla presidente della pro loco Delfina Benedetti e da Giovanni Falaschi, Raffaele Ferranti, Maria Laura Moreni, Laura Pennesi.
Alex Cupidi


Reduce da altre due vittorie ottenute nelle settimane precedenti, al secondo posto si è classificata l’artista di Chiaravalle Romina Ravaglia. “Girasoli a Camerino” il titolo dell’opera proposta dalla giovane chiaravallese, per testimoniare il proprio messaggio di speranza alla città.
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Un richiamo alla Corsa alla Spada nel dipinto realizzato dal poliedrico e noto
artista settempedano Adriano Crocenzi che con il suo “Storia e natura nel paesaggio camerte” si è aggiudicato il terzo posto

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Oltre che dai diretti protagonisti, la cui creatività ha avuto modo di esprimersi all’ombra di alberi secolari e a stretto contatto con la bellezza di uno dei luoghi storici più suggestivi della città, l’iniziativa è stata molto apprezzata anche da numerosi visitatori e turisti.


«Vuoi per l’interesse suscitato, vuoi per gli artisti che vi hanno partecipato così come per le tante persone che durante la giornata sono venute a visitare la Rocca, possiamo dire che è stato un bel successo – dichiara la presidente della Pro Camerino Delfina Benedetti -. Eravamo partiti con l’idea di fare una sorta di prova generale ma, visto l’interesse suscitato, di sicuro riproporremo l’iniziativa anche per il prossimo anno, migliorandola e arricchendola. Uno stimolo alle altre manifestazioni del genere che, come pro loco, abbiamo in programma. Il nostro intento è di allargare l’orizzonte e far vedere la vivacità delle iniziative che caratterizzano la nostra città e che abbracciano i più diversi ambiti».  Tutte le opere partecipanti all’estemporanea “Camerino tra arte e natura” sono in esposizione all’interno della sede dello Iat e della Pro Camerino. Con la collaborazione dei commercianti, l’idea che si intende sviluppare è anche quella di un allestimento nelle vetrine dei negozi del Sottocorte village.  






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“Grande territorio, grandi sogni” è lo slogan coniato per la festa biancorossa di inizio stagione nel corso della quale il Camerino calcio si presenta alla cittadinanza e ai tifosi.

L’appuntamento è per sabato 26 agosto nell’area del City park della città ducale per una serata all’insegna della musica, con Dj Mera Loco e “I recidivi”, cover band di Vasco Rossi”, del food e, appunto, del sipario che si alza sulla squadra che si sta preparando al prossima campionato di Prima Categoria e che sarà presentato insieme allo staff tecnico, capitanato ancora da mister Andrea Tiburzi.

Poi la parola passerà al campo con le prime gare ufficiali della stagione nella coppa Marche di categoria in attesa dell’inizio del campionato fissato per il 23 settembre.
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Scontro tra tre auto ieri sera sulla strada provinciale 132 Sfercia- Camerino. Erano da poco trascorse le 21,30, quando si è verificato l'incidente sulla cui dinamica sono in corso approfondimenti da parte dei carabinieri.
C'erano anche dei bambini (usciti illesi)  tra i dieci occupanti le auto coinvolte nell'incidente: una Opel una Fiat multipla e una Panda.
Il bilancio è di quattro feriti.

Un giovane alla guida della prima utilitaria e proveniente da Camerino, ne avrebbe perso il controllo  finendo contro la Fiat Multipla che sopraggiungeva in direzione opposta. Nell'urto, l'auto condotta dal giovane si sarebbe rigirata, scontrandosi anche con la Fiat Panda, all'interno della quale viaggiavano due anziani. 
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno collaborato con il personale sanitario del 118 nelle operazioni di soccorso.
In seguito ai primi accertamenti medici nessuna delle persone coinvolte avrebbe riportato conseguenze preoccupanti. 

Per la coppia di anziani, i sanitari hanno ritenuto opportuni esami più approfonditi. La donna è stata trasportata in ambulanza  all'ospedale di Camerino  l'uomo è stato invece trasferito all'ospedale di Torrette in eliambulanza.
A Torrette in automedica è stato trasportato anche un 29enne mentre, sempre in ambulanza, un'altra giovane donna è stata trasferita al nosocomio camerte. 

Le loro condizioni non sarebbero gravi. 

I vigili del fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dei mezzi e dell'area dell'intervento.


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Il ponte lungo la strada Provinciale 47, che unisce le due sponde del lago di Fiastra, da oggi sarà intitolato a Dario Conti. E’ stata scoperta dal Presidente della Provincia Sandro Parcaroli e dal sindaco Sauro Scaficchia, infatti, la targa in memoria dell’ex sindaco di Camerino, scomparso il primo maggio 2018, a 73 anni. Conti, dopo una lunga carriera politica, è stato in carica alla guida della città ducale dal 2009 al 2014. Consigliere comunale dal 1970 al 1995, ha ricoperto anche le cariche di assessore e vicesindaco; consigliere provinciale di Macerata dal 1999 al 2001, assessore dal 2002 al 2006.

“Conti si è sempre battuto in difesa del territorio, in particolare di quello montano che amava profondamente. Tante le battaglie portate avanti, ma qui voglio ricordare quelle per l’istituzione di una legge speciale per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto e quelle contro la chiusura del tribunale e del carcere di Camerino – ha ricordato il Presidente Parcaroli -. La nostra amministrazione ha deciso di portare avanti convintamente la scelta, fatta nel 2019 dell’ex Presidente Pettinari, di intitolare il ponte a Dario Conti perché crediamo che si tratti di una figura che ha dato molto al nostro territorio”.

“Ringrazio l’ex Presidente Pettinari che, nel momento in cui sono terminati i lavori sul ponte, si è speso per poterlo intitolare al compianto Dario Conti – ha aggiunto il sindaco Scaficchia -, così come ringrazio l’attuale Presidente Parcaroli che ha dato seguito a quella scelta fatta nel 2019. Conti è stato un amministratore che, sia in qualità di assessore provinciale che di sindaco di Camerino, non ha mai evidenziato la sua appartenenza politica, ma ha sempre ragionato per la crescita del territorio. Non posso dimenticare, inoltre, quello che la famiglia Conti ha rappresentato per Fiastra fin dall’inizio del Novecento. Grazie alle attività industriali, come quella presente nella frazione di San Lorenzo al Lago, la famiglia ha permesso la crescita di altre realtà di cui ha beneficiato tutta la vallata, garantendo posti di lavoro. Personalmente, infine, ricordo la grande amicizia che mi legava a Conti, con cui c’è stato sempre massimo rispetto, anche se a volte le nostre idee non collimavano. Dario non era una persona divisiva, un po’ come questo ponte che unisce le due sponde del lago”.

Presenti alla cerimonia anche la sorella di Dario Conti, Mirella che ha ringraziato a nome di tutta la famiglia le autorità per aver voluto portare avanti la memoria del fratello, il presidente della Comunità Montana di Camerino, Alessandro Gentilucci, e i sindaci dei Comuni Roberto Lucarelli (Camerino), Mario Baroni (Muccia) e Massimo Citracca (Valfornace). A ricordare la figura di Conti anche Antonio Pettinari che, nel 2019, firmò il decreto per intitolare il ponte all’ex sindaco, stante “l'impegno profuso a favore dell'intero territorio provinciale nella sua qualità di vicesindaco e sindaco di Camerino, nonché di consigliere e assessore provinciale”.

“Conti era un galantuomo – ha spiegato Pettinari -, serio, onesto, leale, attento ai bisogni e alle necessità di tutti. Un uomo delle istituzioni, politico battagliero, tenace e appassionato protagonista della storia politica provinciale. Amava profondamente la sua montagna, Camerino e tutto l’entroterra a cui faceva sentire la sua vicinanza e il suo sostegno, senza trascurare tutti cittadini dell’intera provincia, cui riservava un'attenzione quanto mai dedita al bene comune e agli interessi generali. Numerose sono le battaglie di cui si è reso protagonista dall'inizio del suo impegno politico, fino a giungere alle più recenti, specie dopo il sisma 2016 per la ricostruzione e il rilancio economico e sociale delle aree interne. Era profondamente convinto della necessità di un riequilibrio tra i diversi sistemi costiero, collinare e montano; diceva che i tre sistemi dovevano coesistere senza prevaricazioni in una compiuta e reale visione della ‘terra delle armonie’. Ho sempre condiviso queste sue idee, le battaglie per il mantenimento nelle aree interne dei principali servizi pubblici e il potenziamento di tutte le infrastrutture viarie e ferroviarie”.
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Cade rovinosamente mentre percorre un sentiero di montagna in bicicletta. Il ferito è stato trasportato a Torrette in eliambulanza.
È accaduto questa mattina in località Vallemontagnana, nel Comune di Fabriano.
In soccorso dell'uomo, che dopo aver perso il controllo del mezzo ha riportato nella caduta traumi e contusioni, è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Fabriano che ha collaborato con i sanitari del 118 per il recupero del ferito.
Atterrata nelle vicinanza l'eliambulanza, l'uomo è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette in Ancona.
c.c.


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Grande successo per la 37^ edizione del Camerino Festival che si è conclusa lo scorso lunedì 14 agosto.
Una rassegna partecipata da un pubblico numeroso in ognuna delle date in cartellone che, a conferma della grande qualità, hanno visto esibirsi artisti di fama nazionale e internazionale.
Protagonista del concerto finale, l'Orchestra di Fiati Città di Camerino diretta dal maestro Vincenzo Correnti che, dopo il successo della passata edizione, tornava al Camerino Festival con un nuovo progetto dedicato alla canzone italiana.
L'orchestra è formata da circa 65 elementi tra cui molti giovani studenti dell'Istituto musicale Nelio Biondi e si è esibita in diverse occasioni importanti e location di prestigio quali il Senato della Repubblica e lo Sferisterio di Macerata accompagnando artisti come Andrea Bocelli e Giovanni Caccamo.
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Nella suggestiva cornice offerta dalla Rocca Borgesca il suono dei fiati ha guidato attraverso il passato e il presente della musica italiana, partendo da quella napoletana, che iniziò a diffondersi al di fuori della Campania solo dopo l’Unità d’Italia, in una "Rapsodia" che raccoglie le melodie popolari più tipiche e celebri, molto orecchiabili, da cantare a voce spiegata, su testi spesso di argomento amoroso o sentimentale, caratteristiche tipiche della canzone melodica o “all'italiana”.
Il viaggio è proseguito con motivi celebri degli anni '30, legati alle trasmissioni radiofoniche e alla nascita del cinema sonoro; tra questi "Parlami d'amore Mariù", composta per la voce di Vittorio De Sica ed inserita nel film "Gli uomini, che mascalzoni…" poi "Lucciole vagabonde", "Violino tzigano" e "Mamma", raccolte in "Canta Italia" da Fernando Francia. Un doveroso omaggio è stato dedicato a Domenico Modugno, eseguendo la famosissima melodia "Volare" in versione jazz, che ha coinvolto tutto il pubblico; a Lucio Dalla di cui l'orchestra ha suonato "Caruso" e a De André, I Nomadi, Zucchero, Battisti e Renato Zero attraverso dei medley che raccolgono i loro migliori lavori. Il concerto si è concluso con "C'era un ragazzo che come me" durante il quale all'orchestra si è unito il pubblico che ha cantato e saltato a ritmo di musica dimostrando così il proprio entusiasmo.

L'imprevisto del guasto di una centralina elettrica, ha permesso di creare un'atmosfera molto intima e magica.
Un inconveniente che è stato prontamente risolto  grazie al lavoro dei tecnici di "DPM Service" di Giuseppe Di Paola e dei giovani volontari sempre presenti in tutti i concerti, dimostrando ancora una volta che nulla può fermare la musica.
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“Quattro anni di GINESIO FEST. Oggi non potremmo più farne a meno – scrive Isabella Parrucci, direttore Generale del Ginesio Fest - Una sfida lanciata poco tempo fa con molta determinazione e senza la piena consapevolezza che un progetto simile, dedicato al teatro, in un piccolo – seppur meraviglioso – Borgo dell’entroterra maceratese, sarebbe riuscito a diventare un punto di riferimento nella geografia festivaliera italiana, un appuntamento tanto atteso quanto acclamato. Ed è così che San Ginesio si trasforma in un incantevole palcoscenico: giornate di pura magia in cui spettacoli, residenze artistiche, seminari e laboratori per professionisti, bambini e adolescenti si intrecciano con gli spazi della cittadina in un dialogo inclusivo tra i professionisti della scena, il loro pubblico e la comunità. È qui che si è deciso di ripercorrere, in una lettura contemporanea e innovativa, il lungo rapporto che da sempre San Ginesio ha avuto con le arti performative. È qui che fu costruito il primo Teatro Stabile marchigiano - quasi cinque secoli fa - nel luogo che porta il nome di colui che è conosciuto come il Santo Protettore degli Attori. È da questo che bisognava ripartire. Sono stati raggiunti risultati e traguardi molto importanti, non ultimo il finanziamento di un progetto con i fondi complementari al PNRR per le aree sisma che consentirà la riqualificazione dell’ex Istituto “Renzo Frau”, attraverso la realizzazione di una struttura polivalente in cui le arti teatrali saranno strumento di inclusione e accesso alla cultura e, soprattutto, canale di sviluppo economico per un interoterritorio. Evviva il teatro, evviva San Ginesio, EVVIVA IL GINESIO FEST”.


Il programma della prima giornata di VENERDÌ 18 AGOSTO vedrà alleore 18:00 – presso il Chiostro Sant’Agostino – l’EVENTO DI INAUGURAZIONE DEL GINESIO FEST 2023, condotto da Christian La Rosa. Alle ore21:30 – sempre presso il Chiostro Sant’Agostinoandrà in scena lo spettacolo “La scimmia” di e conGiuliana Musso, liberamente ispirato al racconto Una Relazione per un’Accademia di Franz Kafka, produzione La Corte Ospitale.
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Sono entrati nel vivo in questi giorni i lavori di deviazione del fiume Chienti, attraverso la realizzazione di argini provvisori, propedeutici all’avvio degli interventi di messa in sicurezza del ponte lungo la Provinciale 46 “Fermana”, tra i Comuni di Morrovalle e Monte San Giusto. “Il fiume verrà deviato progressivamente in diversi tratti per consentire poi i lavori sui pali di fondazione che sostengono il ponte – spiega il Presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -. Per il rafforzamento dell’intera struttura sono previsti, infatti, oltre due milioni di euro interamente finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile”.

Il ponte, che rappresenta una linea di demarcazione tra i due Comuni (visto che la sponda nord ricade nel territorio di Morrovalle, mentre la sponda sud in quello di Monte San Giusto), è stato costruito nel 1918 ed è formato da dieci pile e undici archi in muratura di mattoni. Negli anni ha subito diverse sistemazioni che hanno riguardato le pile e il consolidamento dell’impalcato.

I lavori sull’intera struttura, affidati alla Sv Edil srl dell’Aquila che ha offerto un ribasso d’asta del 20,74% e quindi si è aggiudicata l’appalto per un importo di 1.495.916 euro, prevedono il rafforzamento di parte delle fondazioni mediante realizzazione di micropali e iniezioni di colonne di consolidazione mediante la tecnica del jet grouting, la sostituzione dei giunti sotto la pavimentazione, il rifacimento delle caditoie, il risanamento delle strutture in muratura e la riprofilatura del fondo alveo.

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Arriva il terzo appuntamento, il 18 agosto, al Teatro Cortesi di Sirolo, alle 21.30, con l’«Iliade» interpretata da Corrado d’Elia.

Ascoltare il poema omerico con un moderno cantore, un aedo contemporaneo, vuol dire ritrovare le “connessioni” tra il mito, l’epica e la narrazione. Nell’«Iliade» troviamo, infatti, gli archetipi e i paradigmi del nostro sentire. Immaginare le nostre vite, le nostre relazioni e la nostra storia, senza il modello letterario antico è quasi impossibile. I sentimenti degli esseri umani non hanno tempo e l’amore e l’odio, che Omero cantava quasi 3000 anni fa, sono i medesimi di oggi. Le emozioni hanno la stessa potenza dirompente, la stessa intensa capacità di emozionarci e di farci riflettere. «Ognuno di noi, anche chi non lo sa, anche chi non lo immagina, - dice Corrado d’Elia - è intriso fino al midollo dell'umanità del mito. Da lì veniamo tutti. A quell'origine tutti apparteniamo. Per questo ancora oggi sentiamo l’urgenza di raccontare questa storia straordinaria. Non solo per unirci a un rito antico come il tempo, ma per vivere appieno il suo straordinario percorso di umanità e di contemporaneità”. L’adattamento scenico dell’opera rispetta il testo originale e consente all’attore di tradurre scenicamente le vicende dell’epopea ad alta voce.


Logos ed Epos incontrano così il nostro tempo nell’unica forma possibile, la ποίησις (poiesis), nel suo senso primo e originale, la creazione. Le parole trovano allora il coraggio di rivelarsi nel loro senso più vero, più alto, più puro, diventano luogo dell’anima, reagendo alla perdita di significato che ogni giorno il nostro tempo ci propina. «L’antico si fa contemporaneo e l’ancestrale si incarna nel tempo nuovo. Ne nasce uno spettacolo “interrotto” da 10 stanze. Stanze che sono momenti di riflessione, elegia e salmo su cui ogni tanto fermarsi e meditare; trovare il tempo giusto per comprendere ed assimilare fino in fondo» (Corrado d’Elia).
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