“Ci rivedremo l’anno prossimo per l’inaugurazione di altre due strutture e poi nel 2025”, ha aggiunto Valastro, annunciando la consegna di altre opere nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia. Proprio pensando all’impegno della Croce Rossa in quei difficili momenti, il Presidente della CRI ha inoltre rivolto un pensiero a chi era in prima linea durante quella grave emergenza: “Le Volontarie e i Volontari che sono qui oggi sono le braccia, le gambe e il cuore che i cittadini conoscono. A loro il mio ringraziamento per quello che fanno tutti i giorni: hanno portato speranza in un momento tanto difficile”.
“Con Croce Rossa condividiamo la consapevolezza che l'erogazione dei servizi nell'Appennino centrale debba avvenire in spazi inclusivi, che rispondono al criterio della sostenibilità energetica, nei quali i nostri cittadini possano sentirsi accolti e condividere il senso di comunità. Per questo l’inaugurazione di oggi del centro polifunzionale Maria Ciccotti a Valfornace è particolarmente significativa. Capacità, efficacia e solidarietà: la Croce Rossa conferma ancora una volta la sua vicinanza nei confronti di questi territori. All'opera di soccorso portata alla popolazione nel 2016 oggi si affiancano interventi affini con l’opera di riparazione sociale ed economica che stiamo mettendo in campo” le parole di Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione Sisma 2016, intervenuto dopo i saluti del Sindaco di Valfornace, Massimo Citracca.
Un ringraziamento alla CRI è arrivato anche dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: “Questa inaugurazione fa parte di un percorso - ha detto - attraverso il quale vengono restituite strutture ai nostri territori. Ringrazio la Croce Rossa per il contributo non solo alla realizzazione di questa struttura ma perché i Volontari con le loro o divise rosse sono diventitati un punto di riferimento per la nostra comunità”.
Al termine della cerimonia, il Presidente del Comitato CRI di Camerino, Gianfranco Broglia, ha consegnato al Sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, un DAE per uso adulto pediatrico, donato da Poste Italiane, dispositivo che integra la rete di cardioprotezione realizzata dalla CRI nelle aree del Cratere Sisma. Si tratta del sedicesimo DAE donato ad oggi ai Comuni delle zone colpite dal Sisma del 2016.
“La parola chiave per la sua realizzazione è stata una sola: fiducia. Quella nella Croce Rossa, nei cittadini, nelle istituzioni e nei donatori, che ringrazio per il loro impegno a sostegno delle nostre attività per la ricostruzione. In questi luoghi abbiamo tanti Comitati della CRI che ci sono sempre, pronti a far fronte ad ogni necessità della popolazione. Per me è bello ed emozionante – ha concluso Valastro – vedere qui i Presidenti dei Comitati CRI di tutto il cratere, uniti fraternamente da una esperienza tanto drammatica”.
“Il significato di questa giornata è di particolare valenza perché ricostruzione per noi vuol dire ricostruire meglio: rafforzare e attivare la comunità attraverso nuovi spazi e stimoli. Questo luogo ospiterà l’ambulatorio medico, la Pro Loco, le associazioni, la società sportiva. Servizi, spazi aggregativi di confronto, lavoro e svago. Anche questa è riparazione. Diciamo grazie a chi fa dell’accudimento e della difesa dei più deboli la cifra della propria vita. E lavoriamo costantemente per essere all’altezza di tutte queste testimonianze operose di buona volontà”. Così Guido Castelli, Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016.
“Ero stato qui cinque anni fa e ricordo la sensazione di disperazione e tristezza, con tante persone che stavano lasciando il territorio. Sono felice di essere qui, di constatare la determinazione della popolazione, delle famiglie che sono tornate in queste aree. Mi si scalda il cuore questa testimonianza di speranza e coraggio. Siamo tutti fratelli”, ha aggiunto Pascal Mathieu, Vicepresidente della Croce Rossa Canadese.
“In Canada ci sono 1,6 milioni di persone di origine italiana. Il Canada è l’Italia. La speranza non deve mai svanire, non dovete mollare mai, non dobbiamo mollare mai. L’impossibile deve diventare possibile. Dobbiamo credere alla ricostruzione, a noi stessi, alla Croce Rossa e a noi che siamo pronti ad aiutare”, ha detto il Senatore canadese, Tony Loffreda.
Il centro polifunzionale di Muccia, è una struttura di 500 mq realizzata dalla Croce Rossa Italiana per sostenere le comunità colpite dal sisma. È suddiviso in due aree, una dedicata ai servizi (ambulatori medici ed uffici), una a disposizione della comunità, disponibile come piazza coperta da utilizzare per eventi e manifestazioni di carattere socio-culturale. L’opera è stata intitolata al prof. Cesare Angelucci Lami, esempio di carità e di grande umanità per la popolazione, in virtù delle attività svolte proprio in queste terre andando incontro alle necessità di quanti erano in difficoltà e per migliorare, in generale, le condizioni di vita delle fasce più deboli.
La cerimonia ha visto inoltre la partecipazione di Guido Castelli, Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, Gianluca Pasqui, Vicepresidente del Consiglio della Regione Marche, Mario Baroni, Sindaco di Muccia, Giorgio Cancellieri, Membro del Comitato dei garanti CRI, Rocco Gustavo Maruotti, Membro del Comitato Direttivo Centrale Associazione Nazionale Magistrati, Antonio Sciascia, Presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi (CNIC) Regione Québec.
L’opera è stata realizzata grazie alle donazioni fatte a Croce Rossa Italiana da Abbvie, Allianz, Associazione Nazionale Magistrati, Comitato di Genova della Croce Rossa Italiana, Comunità italiana in Canada e Croce Rossa Canadese, Global Giving e al Comune di Muccia da parte dell'Ente Nazionale di Educazione Ambientale (ENEA Onlus).
Al termine della cerimonia, il Presidente del Comitato regionale della Marche della CRI, Andrea Galvagno, ha consegnato al Sindaco di Muccia un nuovo defibrillatore ad uso pediatrico, donato da Poste Italiane SpA al centro polifunzionale di Muccia.
A lungo attesa, l’opera si avvale del progetto donato dalla Scuola di architettura e design dell’Università di Camerino.
Una volta realizzata, la struttura garantirà accoglienza diurna e notturna alle persone anziane e, oltre all’assistenza medica, offrirà agli ospiti anche l'opportunità di svolgere attività ricreative e di socializzazione.
Un fondamentale passaggio,segno di vicinanza,amicizia e solidarietà, sottolineato in tutti gli interventi che hanno preceduto la cerimonia e che, in una sala consiliare gremita di volontari nonché autorità civili e militari, a partire dal sindaco di Camerino Roberto Lucarelli hanno visto prendere la parola il vicepresidente della CRI d’Italia Rosario Valastro, il segretario della commissione sanità in Senato Elena Leonardi, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, i presidenti di Croce Rossa comitato di Camerino Gianfranco Broglia e della fondazione “Casa Amica” Sante Elisei, il responsabile Area manager Marche di BNL Valerio Principi.
Nel portare innanzitutto il saluto del presidente Francesco Acquaroli, il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, da cittadino ed ex sindaco di Camerino, ha sottolineato con emozione il valore di un’opera a lungo desiderata per dare giusta e degna ospitalità alle persone anziane.
«Quella di oggi è una giornata di gioia e di festa, con un pensiero rivolto al futuro».
Contrapposta alle tante situazioni di drammatica devastazione prodotte dal sisma del 2016, c’è oggi «una giornata straordinaria, per questa città e per la sua montagna per l’intera regione, una giornata – ha detto Pasqui – che è un simbolo per tutta la nazione».
Nel ringraziare coloro che a tutti i livelli hanno reso possibile un traguardo aspettato da oltre vent’anni, Pasqui ha voluto sottolineare come il periodo difficile del post sisma sia stato caratterizzato da uno Stato presente con istituzioni come Croce Rossa che nell’immediato, fattivamente e in concreto, sono riuscite a dare alla comunità quello che serviva, a offrire certezze per rimanere e affrontare un futuro».
A evidenziare il prezioso operato del mondo del volontariato che in tante situazioni emergenziali e socio- sanitarie, rende grandi le Marche e l’Italia, il senatore Elena Leonardi, felice di presenziare alla posa della prima pietra della nuova “Casa Amica”, opera «importantissima per una comunità e per tutto l’entroterra della provincia di Macerata. Noi abbiamo un dovere che è quello di aiutare e di tutelare soprattutto le persone più fragili,e in primo luogo i ‘nonni d’Italia’ che hanno contribuito a fare grande la nostra nazione e a costruire le nostre comunità e portarle avanti negli anni. Persone che nella fase più delicata della loro vita, hanno bisogno di una struttura che li possa accogliere, garantire un servizio, tenerli ancorati alle proprie radici territoriali. Sono proprio loro ad aver dimostrato la maggiore caparbietà a restare in queste terre. La struttura che sorgerà a Camerino è significativa perché riconosce l’importanza di mantenere dei servizi in un entroterra la cui fragilità il sisma ha acuito. Io la definirei anche una infrastruttura – ha concluso- in quanto consente di avere un punto di riferimento, di mantenere attiva la comunità e di avere una prospettiva».
Visibilmente commosso nel ricordare i passaggi di un progetto partito 5 anni fa e tortuosamente approdato oggi ad un passaggio significativo, al ruolo ricoperto da Croce Rossa nell’emergenza del terremoto, Gianfranco Broglia ha accostato l’impegno fattivo dell’associazione umanitaria nell’adoperarsi anche per la costruzione degli alloggi per universitari di Unicam, per il sostegno psicologico alla comunità durato due anni, nonché per l’avvio di due cantieri di costruzione di centri polifunzionali, attualmente in fase di realizzazione l’uno a Muccia e l’altro a Valfornace.
«Caratteristica della nostra comunità è la sua longevità – ha affermato Sante Elisei – Una caratteristica che ha bisogno di strutture e servizi, senza i quali la comunità si impoverisce e rischia di perdere popolazione. Credo che questa festa ci porti anche quella speranza che purtroppo vedo affievolirsi tra i nostri concittadini, di vedere ricostruite le proprie case ma anche servizi. Servizi che per Camerino, centro principale di una montagna in difficoltà, debbono per forza andare avanti. Questa speranza oggi ce l’ha data la Croce rossa italiana e la sua unità sisma che, di fronte all’iter incredibilmente difficoltoso di questo progetto, non ha mollato di un centimetro e non si è arresa».
I valori della sostenibilità sociale e della responsabilità sono stati al centro dell’intervento del responsabile dell’Area Marche BNL Valerio Principi:«Valori che come banca cerchiamo di dimostrare non solo a parole ma anche nei fatti; un esempio è la nostra partnership con Telethon che ha portato a raccogliere 300 milioni di euro da destinare alla ricerca nell’ambito delle malattie rare e genetiche. Un altro esempio è quello portato avanti attraverso la fondazione BNL in occasione di eventi calamitosi che è già avvenuto per situazioni specifiche e, nel caso di Camerino, per aiutare CRI nel finanziare un’opera a medio- lungo termine. Questo è avvenuto grazie alla generosità di dieci mila persone, fra colleghi Bnl e clienti, che hanno donato oltre 500mila euro».
In chiusura, prima del gesto simbolico della prima pietra, le parole del vicepresidente nazionale di CRI Rosario Valastro, dettosi orgoglioso dei componenti l’unità sisma per come hanno rappresentato la croce rossa italiana. Rimarcati i tratti principali di umanità e attenzione verso i più vulnerabili dell’organismo umanitario, ha festeggiato l’ennesima opera che dallo stesso viene donata ai territori.
«In un contesto economico e normativo complesso come quello attuale, ne abbiamo 16 in programma di cui dieci già consegnate e altre di cui è stata poggiata la prima pietra come quella di Camerino. Questa per noi è l’ennesima manifestazione d’orgoglio e soprattutto di onore per come abbiamo dato risposta alla fiducia degli italiani e dei donatori.
Per una associazione umanitaria, la fiducia è la prima cosa e si sposa alla competenza. Saper rispondere con competenza alle richieste di chi ha bisogno di aiuto, è saper rispondere bene con integrità a chi dà anche un solo euro. Questa è per noi la scommessa».
Oltre a Bnl, partner di supporto dell’iniziativa sono l’Ambasciata di Berna,il Caf America, Becton Dickinson e Croce Rossa Svizzera.
Quale messaggio per il futuro, dopo che nel 2020 l’associazione ha donato alloggi per studenti ad Unicam, il vicepresidente di Cri si è augurato che la struttura di casa Amica che sarà certamente d’aiuto alla popolazione anziana «possa essere anche un trait d’union tra i giovani e gli anziani. Io credo che da esperienza e innovazione, possiamo davvero costruire una società più inclusiva, una società migliore,attenta agli uni e agli altri».
A seguire hanno avuto luogo una breve visita all’area di costruzione della nuova “Casa amica” e, presso la sede del comitato di Croce Rossa di viale Giacomo Leopardi, l'inaugurazione dello "sportello sociale" con tutti gli ospiti della giornata e con l’intervento della coordinatrice Mirella Buccolini.
Si tratta di un punto d’accesso che all’intera comunità, al singolo cittadino e alle famiglie, permetterà un riferimento per chiedere indicazioni su come poter beneficiare dei servizi che Croce Rossa e strutture di socio – assistenza, possono offrire alla persona.
C.C.
"Siamo in contatto costante con la Croce Rossa – afferma il sindaco di Camerino Sandro Sborgia –, con l’obiettivo di seguire scrupolosamente lo svolgersi delle procedure e arrivare all’inizio dei lavori il prima possibile. Abbiamo sbloccato le pratiche, ora cerchiamo di accelerare, anche in ragione dell’emergenza pandemica”.
La nuova struttura metterà a disposizione trentacinque posti letto.
red.
"i giovani sono non solo il futuro, ma anche il nostro presente - ha fatto eco l'arcivescovo Francesco Massara - Per questo dobbiamo sostenerli e fare in modo di creare tutte
le condizioni per un'accoglienza bella, di solidarietà e di gioia per la loro giovinezza".
Al centro l'Arcivescovo Francesco Massara e a destra il rettore Claudio Pettinari
“Tanti i progetti realizzati in favore delle popolazioni terremotate che stiamo uno alla volta inaugurando – a parlare Barbara Contini, già collaboratrice per 4 anni nelle vesti di sottosegretario generale di Croce Rossa Italiana del presidente Francesco Rocca e pronta ad assumere incarichi a livello internazionale – Abbiamo messo in campo tanta passione e soprattutto un grande amore per la nostra gente che, già dalla stessa sera in cui c’è stato il terremoto, abbiamo subito iniziato ad aiutare.
“Camerino ha bisogno della presenza di studenti e questi alloggi permettono all’università di ampliare la propria offerta – così il sindaco Sandro Sborgia – Il nostro grazie va a Croce che ha realizzato questo studentato nel quale i giovani potranno vivere in tranquillità e assoluta sicurezza, ma è un grazie che si estende anche per quello che sarà realizzato in futuro, vale a dire la struttura che ospiterà gli anziani della nostra casa di riposo”.
Al centro l'assessore Angelo Sciapichetti e il sindaco Sandro Sborgia
Nei prossimi quindici giorni sarà consegnato il progetto e dopo la sua approvazione si potrà dare il via alla procedura dell'affidamento dei lavori.
"Un tassello importantissimo per tutti noi, anzi fondamentale - commenta il sindaco Sandro Sborgia - Abbiamo lavorato dal primo momento per cercare di recuperare questo progetto che era bloccato dal 2017 per una serie di questioni che risultavano irrisolte e che rischiavano di far saltare la realizzazione della nuova struttura della Fondazione Casa Amica donata dalla Croce rossa per i nostri anziani. Si tratta di un progetto da oltre 2milioni di euro che siamo stati sul punto di perdere.
Appena insediati, con la nuova amministrazione comunale, abbiamo avuto un incontro con i vertici nazionali e locali della Croce rossa italiana che hanno curato la sottoscrizione del progetto e ci hanno evidenziato una serie di problematiche che erano state lasciate in sospeso e alle quali abbiamo subito posto riparo per non perdere questa importante donazione con la quale si realizzerà la struttura che va a beneficio, non solo della popolazione più anziana, ma di tutta la città. Oggi, col parere positivo, abbiamo ottenuto la risposta che tanto aspettavamo ed è il passo fondamentale che ci permetterà di realizzare la nuova casa di riposo. Colgo l'occasione - conclude il sindaco Sandro Sborgia - per fare i complimenti anche a tutto il direttivo della Fondazione Casa Amica, a partire dal presidente Sante Elisei e all'intera equipe dei suoi preziosi collaboratori, per come stanno gestendo la situazione di emergenza causata dal Covid19. Un plauso che è doveroso da parte di tutta la città".
C.C.
A rendere possibile il progetto, l'unione d'intenti tra Croce Rossa Italiana, Croce Rossa del Canada e Governo Canadese, nell'ambito delle numerose attività iniziate e avviate a sostegno delle zone colpite dal sisma. Ad aprire la cerimonia l'inno d'Italia e la lettura dei 7 principi ispiratori dell'etica e di ogni azione di Croce Rossa: umanità, imparzialità neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità.
"Festeggiare la prima pietra con i colleghi canadesi- ha detto la sottosegretario di CRI Barbara Contini- vuol dire regalare un sorriso a favore di una svolta, per far nascere dal problema una grande opportunità". Un'idea condivisa e abbracciata con forte determinazione dalla Croce Rossa Canadese inseritasi con convinzione nella rete di solidarietà per dare una mano ai territori colpiti dal sisma del 2016. Un intervento carico di passione quello del Rettore Claudio Pettinari che ha riunito nei ringraziamenti tutte le istituzioni coinvolte, senza dimenticare lo stimolo propulsivo e lungimirante di coloro che lo hanno preceduto nella guida dell'Università di Camerino, a partire dal prof. Ignazio Buti per proseguire con i prof. Fulvio Esposito e Flavio Corradini, le cui azioni concrete sono state ispirate dal garantire continuità della formazione, innovazione e sviluppo.
Sentimenti di gioia e felicità per un altro passo in avanti sono stati espressi dal presidente regionale di CRI Fabio Cecconi e dal sindaco di Camerino Sandro Sborgia che, a nome del governo cittadino, ha rinnovato disponibilità e forte sinergia d'intenti con l'ateneo. Grazie alle due nuove palazzine, l'area del Campus Unicam realizzata nel 2000, arriverà ad assicurare ulteriori 50 posti letto, grazie a Croce Rossa Italiana e al contributo di 1 milione e 200 mila euro venuto da Croce Rossa e Governo Canadese. L'ampliamento totale previsto in zona dovrebbe assicurare in futuro un totale di 150 nuovi posti disponibili. La progettazione, seguita e monitorata nelle varie fasi dal prorettore vicario Graziano Leoni, è opera dell'architetto Raffaelle Mennella della Scuola di architettura e Design di Unicam.
" Il vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso". E' sufficiente questa frase conclusiva, pronunciata dal vice presidente del consiglio degli studenti Alessandro Di Stefano, a sintetizzare il significato dei piccoli passi che conducono lontano.
cc
Servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte
Il progetto, è reso possibile grazie al sostegno della Croce Rossa Italiana, del Governo Canadese e della Croce Rossa Canadese e rientra nell’ambito delle numerose attività e iniziative avviate dalla CRI in seguito al sisma che ha colpito le regioni del Centro Italia.
La cerimonia è prevista questo sabato 14 settembre alle ore 11.00 presso il Campus Universitario di Camerino; vi prenderanno parte autorità istituzionali e locali, rappresentanti della Croce Rossa Italiana, della Croce Rossa Canadese e rappresentanti del Governo Canadese.
Il sisma del 2016 ha colpito duramente tutta la zona di Camerino; l’Università ha dovuto fare i conti con oltre 40.000 metri quadri di strutture didattiche inaccessibili e una perdita di circa 1.800 posti letto negli appartamenti privati. La Croce Rossa Italiana, grazie al supporto della consorella Canadese e del Governo del Canada, si è impegnata a donare un’intera ala del nuovo campus universitario, fornendo alloggi per gli studenti. Nello specifico, verranno realizzate due palazzine a schiera costituite da 17 stanze singole e 13 stanze doppie, per una capacità di 43 posti letto in totale.
A nome dell'intera comunità universitaria e studentesca, ringraziando sentitamente la Croce Rossa Italiana per la sua vicinanza e per il sostegno al progetto, il rettore prof. Claudio Pettinari ha voluto sottolineare l'importanza del raggiungimento di un sogno, reso possibile da un lavoro fatto tutti insieme:
"Siamo grati a tutte le persone che si sono adoperate affinché esso si realizzasse -ha detto-. Unicam rappresenta per l’intero territorio su cui insiste un importantissimo volano economico e culturale, specie dopo quanto accaduto nel 2016, di cui gli studenti sono il fulcro. Aumentare e consentire la residenzialità degli studenti vuol dire dunque sostenere e sviluppare queste nostre zone così duramente colpite dagli eventi sismici”.
Ricostruire per ricominciare e rispondere in modo concreto ad una esigenza arrivata direttamente dalla comunità colpita, rientra negli obiettivi e nella mission dell’Associazione, impegnata nella realizzazione di un progetto di “co-abitazione sociale” che coinvolgerà, inoltre, gli studenti in un percorso di sensibilizzazione e avvicinamento alle attività di volontariato della CRI.
cc
sotto, la zona di ampliamento del Campus Unicam
(Servizio completo nel prossimo numero de L'Appennino camerte)
la targa a Ermenegildo Piergentili, padre dell'attuale sindaco di Sarnano Luca piergentili
Dopo la donazione di una struttura antisismica a uso scolastico, inaugurata a maggio dello scorso anno, le Missioni Estere dei Cappuccini hanno completato la loro opera di solidarietà nei confronti dei piccoli alunni terremotati della scuola dell’Infanzia “Gentili” con l’installazione anche di un tunnel estensibile destinato a collegare il vecchio al nuovo plesso. Alla festa per la nuova donazione, svoltasi questa mattina, hanno preso parte il sindaco, Rosa Piermattei, il rappresentante delle Missioni Estere dei Cappuccini, padre Francesco Pettinelli, il Ministro provinciale dei Cappuccini, il settempedano fra Sergio Lorenzini, il custode delle Missioni dei Cappuccini marchigiani in Africa, padre Giulio Pierani, il guardiano del convento di Recanati, fra Giulio Criminese, il guardiano del convento settempedano, fra Aurelio Pela, insieme al dirigente scolastico, Sandro Luciani, ai docenti, al personale della scuola e agli alunni. Con il taglio del nastro del tunnel sono state anche inaugurare le strutture accessorie a protezione degli ingressi della scuola commissionate dal Comune di San Severino Marche all’impresa Piancatelli lavorazioni metalliche. Alla cerimonia erano presenti anche il cardinale Edoardo Menichelli, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, gli assessori Sara Bianchi e Paolo Paoloni, i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana. “Sarete sempre ricordati nelle nostre preghiere per quello che avete fatto per la nostra comunità ferita dal sisma - ha sottolineato il sindaco, Rosa Piermattei, nel suo intervento di saluti - Quella donata dalle Missioni Estere dei Cappuccini è stata la prima struttura scolastica inaugurata dopo l’emergenza terremoto. Anche oggi vedere i bambini gioiosi e festosi ci fa veramente piacere, abbiamo visto nei loro occhi la paura mentre la terra tremava e sappiamo cosa questo ha voluto dire anche per loro”. “Il tunnel era una struttura necessaria per collegare il vecchio al nuovo plesso ma anche per far passare i pasti durante il periodo invernale” - ha voluto aggiungere il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, Sandro Luciani. Per la comunità settempedana l’inaugurazione è stata una festa nella festa visto che ha fornito anche l’occasione per salutare la prima uscita pubblica di fra Sergio Lorenzini, nominato in questi giorni ministro provinciale dei Frati Cappuccini delle Marche: “Il nostro è un segno concreto di vicinanza che i nostri frati hanno voluto dare. Provvidenzialmente torno nel luogo dove sono nato - ha aggiunto fra Sergio - per il primo momento pubblico dopo la mia nuova nomina. Mi piace vedere questi segni di vita come una speranza”. “Nostra missione è essere vicini a chi vive una situazione di bisogno, come nel caso della nostra terra terremotata, o di povertà, come nel caso dell’Africa” – ha tenuto a sottolineare, invece, padre Francesco Pettinelli, rappresentante delle Missioni Estere dei Cappuccini.
Gaia Gennaretti