“Ancora qualche settimana per il lotto che collega Fabriano a Matelica Nord”. Lo ha detto Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata, in occasione del sopralluogo ai cantieri della Pedemontana.

Nel fabrianese i lavori procedono spediti, e Pettinari ne è soddisfatto: “Entro breve la tratta tra Fabriano e Matelica sarà ultimata: aver effettuato questi sopralluoghi è importante per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte, in modo da portare avanti opere che rappresentano il bene comune”.

La visita nel Muccese, insieme ai funzionari della Soprintendenza Archeologica delle Marche e ai vertici di Quadrilatero, ha invece fatto il punto sui ritrovamenti di interesse storico riemersi nel corso degli scavi per la costruzione dello svincolo con la strada 209 della Valnerina. Il tratto è soggetto alle indagini della Soprintendenza, appunto, e Pettinari ha sottolineato: “In questo caso è fondamentale che si proceda con grande rispetto e considerazione dell’interesse culturale dei ritrovamenti, coniugando la tutela del patrimonio archeologico alla rapidità nel completamento di un’opera di primaria importanza per la montagna maceratese”.

l.c.
Un'antica strada romana ferma i lavori per la nuova Pedemontana. A Muccia, luogo che vedrà sorgere lo svincolo che collegherà la nuova arteria alla superstrada 77 e alla Valnerina, i lavori hanno subito una battuta d’arresto. Durante gli scavi sono stati infatti rinvenuti alcuni reperti archeologici di epoca romana, connessi con la vicina zona archeologica della Maddalena. A questo positivo “inconveniente” culturale, si sommano i lavori dovuti alle interferenze con le linee di acqua, luce e gas. Il sindaco Mario Baroni spera in qualcosa di storicamente rilevante, che possa dare ulteriore importanza agli scavi già presenti nell’area.

“I lavori sono fermi e si sta procedendo soltanto per la risoluzione interferenze degli impianti di distribuzione elettrica, dell’acqua e del metano – ha commentato Baroni –. Oltre a questo si è aggiunta la questione archeologica, con la Sovrintendenza che ha rinvenuto i resti di una antica strada romana. Speriamo che venga trovato qualcosa di importante: stando al confine con la zona archeologica della Maddalena c’è la possibilità di rinvenire reperti rilevanti, che inciderebbero in maniera positiva sull’attrattività anche turistica dell’area”.

l.c.
"La Pedemontana non si fermi a Camerino o Muccia, ma prosegua fino ad Ascoli Piceno". Questo quanto sottolineato dal presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, intervenuto a Fermo all'incontro con i sindaci sul Recovery Plan per i comuni del cratere promosso dal presidente della regione Francesco Acquaroli per affrontare le problematiche di una ricostruzione che finalmente ha mosso i primi passi.

"Dobbiamo prendere come esempio quanto fatto dopo il sisma del 1997 per la realizzazione della superstrada che collega i nostri territori con Foligno" - il parere del presidente dell'Unione Montana, che ha poi evidenziato il problema SOA "per il quale le imprese del territorio, ferme ormai da quattro anni, sono di fatto ai margini della ricostruzione. Occorre invece fare in modo che queste possano lavorare e diventare protagoniste proprio della ricostruzione, perché ciò significa volano per lo sviluppo economico dell’intera area alto maceratese.Vogliamo una ricostruzione a misura d’uomo e di territorio - ha concluso Gentilucci - perché dalle macerie e dal dolore si riemerga con rinnovata forza e capacità di ripartenza. Ce lo chiedono i cittadini e tutti gli operatori, a cominciare dai tecnici, che operano quotidianamente su questo fronte”.

f.u.
“La pedemontana è un progetto molto importante: penso sia chiaro che non ci possa essere sviluppo economico senza infrastrutture”. Così l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Camerino, Marco Fanelli, intervistato sui lavori della pedemontana che riguardano il tratto che attraverserà il territorio camerte.
L’opera, partita a gennaio di quest’anno, su cui il Comune si era già espresso formalmente nel 2018, presenta alcune criticità secondo l’amministrazione Sborgia. La già avvenuta progettazione esecutiva, il finanziamento e la consegna dei lavori renderanno ristretti i margini di manovra per apportare delle migliorie. Fanelli sottolinea che è comunque responsabilità del Comune far presenti queste problematiche e, nei limiti del possibile, trovare soluzioni percorribili.  “Abbiamo riscontrato delle criticità e le stiamo affrontando – ha spiegato Fanelli –, consapevoli comunque che lo spazio di manovra sia ridotto se non addirittura nullo. Il Comune di Camerino si era già pronunciato formalmente nel 2018 e dunque sarà molto difficile intervenire in maniera radicale su determinate scelte. Nonostante questo stiamo cercando di verificare quali siano gli ambiti in cui sarà possibile apportare delle migliorie: la più importante è certamente quella che riguarda lo sbocco della pedemontana in località Rio. La scelta, probabilmente presa per motivi economici, non lascia pienamente soddisfatti: verificheremo se ci saranno margini per apportare modifiche, considerando anche il fatto che una parte della cittadinanza non sembra essere entusiasta. L’amministrazione valuterà tutte le possibilità: siamo consapevoli dell’importanza dell’opera, ma cercheremo spiragli per perfezionarla”.

l.c.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, ha accolto lomologo umbro Enrico Melasecche Germini. Si sono incontrati per parlare di collegamenti tra le due regioni e tra il Tirreno e lAdriatico. E' emersa la volontà di avviare un percorso condiviso per disegnare una visione complessiva sulle principali infrastrutture di Marche e Umbria che sia in grado di imprimere un vero cambio di passo alle politiche di sviluppo di territori chiave per tutto il Centro Italia e i collegamenti con lEst Europa.


Il nord delle Marche – precisa lassessore Baldelli – soffre di un isolamento storico che solo una visione più ampia e intermodale del sistema delle infrastrutture può sanare: mi riferisco alla Fano-Grosseto e al sistema delle Pedemontane e delle Intervallive, una rete stradale da collegare alla Quadrilatero nelle province di Ancona e Macerata e, più a sud, alla Salaria. Mi riferisco anche alla Ferrovia Orte-Falconara e al 'grande anello di ferro’ che abbiamo pensato per collegare la costa pesarese con Urbino, lentroterra ricco di borghi e bellezze naturalistiche, Fabriano e Civitanova Marche, iniziando un percorso di salvaguardia e di rilancio di tratte ferroviarie ritenute a torto e troppo in fretta rami secchi. Un anello che potrebbe incrementare il turismo nelle aree interne ed essere un volano utile a sconfiggere lo spopolamento di queste zone, partendo dallo sviluppo dei servizi essenziali, come quelli dedicati alla salute, alleducazione e alla formazione dei giovani, affiancati da una mobilità moderna e funzionale, per avere cosi una crescita equilibrata della nostra regione”.

Sottolinea lassessore Melasecche: "Abbiamo entrambi voluto questo incontro per coordinare gli sforzi di Umbria e Marche nell’ottenimento di una modernizzazione delle infrastrutture comuni.”

Nelle prossime settimane seguirà un altro incontro per affrontare la questione delle altre infrastrutture che interessano soprattutto il Centro Sud di entrambe le regioni.

B.O.







Proclamato, da parte delle sigle sindacali, lo stato di agitazione, a partire da domani, nei confronti della Astaldi spa che "dopo 16 mesi - spiegano i sindacati - non ha ancora rispettato il Contratto Integrativo Edili Industria vigente nella provincia di Macerata nei confronti delle maestranze impiegate in attività all’interno del territorio della provincia per il cantiere della Pedemontana delle Marche".

A lanciare l'allarme, questa mattina, in videoconferenza, Massimo De Luca di Fillea Cgil, Andrea Casini di Feneal Uil e Giuseppe Quinzi di Filca Cisl.

"Da 16 mesi - dice De Luca - , da quando il tratto Maceratese della Pedemontana delle Marche ha cominciato i lavori, la ditta capofila di tutto l'appalto non ha ancora applicato il contratto integrativo Edile Industria della provincia di Macerata.
Non abbiamo mai urlato questa situazione perchè sappiamo tutti che il Paese è alle prese con problemi ben più gravi, ma questo non può essere più la scusa per non dire ciò che sta succedendo in quei cantieri".

Gli fa eco Andrea Casini: "Macerata - spiega - è una delle poche province in Italia, forse l'unica, che ha alcune maggiorazioni per le lavorazioni svolte per lavori particolari come gli scavi delle gallerie.
Sono soggette anche al pagamento di un elemento variabile della retribuzione legato all'andamento dell'edilizia su questa provincia e ad oggi il contratto non è correttamente applicato".

da qui la decisione di inviare all'azienda il comunicato dello stato di agitazione: "Abbiamo avuto sempre trattative serrate e continue con la Astaldi ma, nonostante questo, ad oggi non ci spieghiamo questo silenzio. Si tratta - dice Giuseppe Quinzi - di un contatto migliorativo rispetto ad altre province d'Italia e di Ancona.
C'è anche una legge regionale che obbliga qualsiasi impresa lavori nel nostro territorio ad iscriversi agli enti previdenziali di Macerata.
Solo a gennaio - dice - la Astaldi ci ha inviato una dichiarazione che procederà all'iscrizione alla Cassa Edile di Macerata. per noi è importante - conclude - attenzionare una azienda così grande, perchè insieme a lei ci sono diverse ditte in subappalto che dovranno, anch'esse, applicare lo stesso  contratto provinciale di Macerata".

GS
Buone notizie arrivano dall’ultimo Consiglio di Amministrazione della Quadrilatero Marche-Umbria Spa.
"È stata infatti approvata - si legge in una nota - la perizia di variante del secondo stralcio della Pedemontana delle Marche, i cui lavori di realizzazione del tratto da Cerreto d’Esi a Matelica Nord sono in corso. Nella variante sono state accolte anche le richieste del Comune di Matelica e la conclusione dell’intero intervento è stato previsto per febbraio 2022. 

Per la fine del 2020, invece, è previsto il completamento del primo stralcio, nel tratto Fabriano-Cerreto d’Esi, la cui realizzazione attualmente è al 65% dell’opera".

Sono stati anche consegnati i progetti esecutivi del terzo e quarto stralcio, da Matelica a Muccia.

"Dopo le necessarie istruttorie e la conseguente approvazione - prosegue la nota - , l’obiettivo è di consegnare i lavori anche di questi stralci entro fine anno".

Novità per la realizzazione definitiva dello svincolo di Muccia: è stato nuovamente aggiornato il progetto con le varie modifiche richieste, anche dal Comune.

“Finalmente potranno ricominciare i lavori dello svincolo attualmente sospesi - afferma Antonio Pettinari, in qualità di consigliere della Quadrilatero Marche-Umbria Spa - non appena sarà approvata la perizia di variante dal CdA della Quadrilatero, che ho chiesto di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, in programma il 30 luglio”.

Per ciò che riguarda l’innesto della statale 16, a seguito della validazione delle ulteriori indagini relative al sottosuolo e ai terreni delle opere necessarie per l’inserzione della superstrada a Civitanova Marche (due rotatorie e un sottopasso), la società di progettazione sta procedendo al completamento del progetto esecutivo, con i lavori necessari alla bonifica dei siti interessati, il quale sarà sottoposto alla conferenza dei servizi convocata poi dal MIT. 

Per la bretella Campogiano-Macerata la valutazione delle questioni ambientali e le sue procedure, non potranno essere svolte dalla Provincia di Macerata come concordato precedentemente con la Regione e con la Quadrilatero, in quanto spetterebbero al Ministero dell’Ambiente. “Un’altra testimonianza dei vincoli oramai inaccettabili che si pongono sul cammino delle opere pubbliche - commenta Pettinari -, quella semplificazione tanto auspicata e così richiesta a tutti i livelli”. 

"Infine - conclude il comunicato - per l’intervalliva San Severino-Tolentino, la società di progettazione procederà alla redazione dello studio di fattibilità di un secondo tracciato, ai fini della sua comparazione con il precedente. La decisione è stata assunta con la condivisione degli enti interessati: la Regione Marche, la Provincia di Macerata e i due Comuni di Tolentino e San Severino".

GS
Ancora nessuna data per il consiglio comunale aperto richiesto dai consiglieri di minoranza di Muccia in vista dell'inizio dei lavori della Pedemontana, con un progetto che i commercianti contestano perchè si vedono tagliati fuori da quella viabilità, in un contesto già fortemente svantaggiato come quello post sisma.

E ora che i lavori sulla strada in questione sono cominciati, i commercianti non si vogliono arrendere e, con una nota, ripercorrono i passaggi che si sono susseguiti fino ad oggi: "C'eravamo lasciati fiduciosi in un riscontro costruttivo con la nostra amministrazione - dicono - in merito alla questione dello svincolo, poiché così come previsto emarginerà tutta l'area commerciale di Muccia.
Si è svolta un'assemblea aperta con i commercianti in cui il responsabile dell'ufficio tecnico comunale ha spiegato l'evolversi del progetto e come si è arrivati all'attuale situazione. E' seguito poi un confronto tra il sindaco e i commercianti sulle possibili richieste che si potrebbero avanzare per apportare delle migliorie, senza però cambiare nella sostanza il progetto e quindi senza risolvere l'handicap che le attività si vedranno costrette a sopportare".

Poi il problema del mancato consiglio comunale che, secondo la minoranza, sarebbe stato importante programmare prima dell'inizio dei lavori.

"I consiglieri di minoranza - prosegue la nota dei commercianti - avevano richiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente visto l'imminente inizio dei lavori. Ad oggi, ignorando completamente l'urgenza, ancora non c'è stato nessun consiglio e nessun confronto con i consiglieri che avevano preso a cuore la questione, a tutela dei commercianti e di tutta la cittadinanza. Gli interessi, infatti, non sono solo dei commercianti, ma di tutta la comunità che potrebbe essere penalizzata da un'eventuale diminuzione dei servizi. Lo scenario che si potrebbe verificare non è poi così surreale se si considera che il territorio in questione ha visto, negli anni, un costante impoverimento tipico di tutte le zone montane e si è poi aggravato ulteriormente dallo spopolamento a seguito dell'ultimo terremoto.
Non è giustificabile l'atteggiamento dimesso - denunciano - , rinunciatario e di negazione dell'organo che, prima di tutti gli altri, dovrebbe tutelare gli interessi della propria comunità. Deludente, per la minoranza e i commercianti, questo dilungare dei tempi nel "concedere" un consiglio comunale. Non capiamo la desistenza ad un dibattito formale e ci meravigliamo del silenzio e dell'indifferenza degli assessori che hanno completamente ignorato la problematica sollevata".

GS
La protesta dei commercianti di Muccia, uscita in prima pagina nell'edizione del settimanale L'Appennino Camerte della scorsa settimana, tuona in Comune dove maggioranza e minoranza si dividono sul tema.
“Siamo completamente tagliati fuori dalla nuova viabilità di Muccia”. È il grido di allarme dei commercianti del paese dell’entroterra già colpito dal sisma e che ora si trova costretto, stando a quanto riferiscono i proprietari delle attività commerciali del posto, a dover affrontare anche una esclusione dal tragitto della nuova Pedemontana.
A farsi portavoce della questione era stato Nicola Braghetti che ha accenso i riflettori sul tratto di strada che prevede, come da progetto storico, una rotatoria che unisce la strada della Valnerina alla superstrada Valdichienti.

“La volontà della Quadrilatero sembra questa – dice Braghetti - , ma anche il Comune poteva intervenire. Non sappiamo, a questo punto, se l’amministrazione abbia proposto il cambiamento del progetto alla Quadrilatero. Noi abbiamo sollevato la questione al Comune e l’amministrazione ci ha risposto che la Quadrilatero non ha voluto prendere in considerazione la loro proposta”.

Il commerciante di Muccia spiega quindi cosa prevede il progetto e propone l’alternativa: “Inizialmente – spiega - la Pedemontana aveva pensato ad uno svincolo verso il cimitero. La scorsa settimana, invece, abbiamo saputo che dall’uscita della superstrada Valdichienti sarà realizzata una rotatoria che raccorda la Valnerina con la superstrada. Sarebbe un tratto della Pedemontana che non terrebbe affatto conto di tutte le attività commerciali del territorio di Muccia.
La proposta – dice - è che dalla superstrada, invece di andare subito verso la Valnerina, si possa realizzare un tratto verso Muccia e poi scendere. Noi commercianti facciamo già tanti sacrifici per resistere in un centro così danneggiato – lamenta Braghetti - e crediamo che questa scelta danneggi ancora di più i nostri possibili guadagni. Avremmo sicuramente avuto una maggiore visibilità e questo ci avrebbe fatto sperare in una lieve ma importante ripresa”.

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Arriva così la posizione del primo cittadino, Mario Baroni, che al microfono di Carla Campetella dice: "Parliamo di un progetto approvato quasi 18 anni fa. Sembra strano che ora i commercianti vengono a protestare per questa strada a distanza di così tanto tempo. La strada è stata solo leggermente curvata in modo da lasciare lo spazio di terra libero, perchè il progetto originale lasciava il campo tagliato a metà. In questo modo l'abbiamo accostata di più verso il fiume, ma non abbiamo cambiato nulla. Una protesta che oggi non ha senso - conclude - , bisognava farla 18 anni fa".
Intanto, a schierarsi dalla parte dei commercianti è la minoranza che pare sia pronta a presentare una mozione per chiedere un consiglio comunale aperto".

Giulia Sancricca

Il deputato marchigiano Francesco Acquaroli ha presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per chiedere chiarezza e tempi di intervento per il ripristino della viabilità sul tratto sud delle Marche dell’autostrada A14.

“Cercheremo di inserirla sul question time in commissione e di farci rispondere il prima possibile dal ministro De Micheli – ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia – chiediamo prima di tutto se si conoscono i tempi di ripristino della viabilità su un tratto che rappresenta uno snodo fondamentale per la viabilità della nostra Regione e del versante adriatico del nostro Paese. Tratto di A14 che oggi vive consistenti disagi, a seguito del sequestro delle barriere new jersey e della conseguente chiusura di una corsia di marcia e della corsia di emergenza quando è presente. La situazione è critica, esistono tratti percorribili soltanto ad una corsia, creando gravi disagi che si riversano anche nella viabilità urbana ed extraurbana in un’area della nostra Regione sempre molto trafficata . Auspichiamo che il Governo si impegni con la Società Autostrade per l’abbattimento, anche parziale, del pedaggio autostradale fino a che persista questa situazione di evidente disagio, perché è inaccettabile pagare per stare in coda per ore”.
Poi i fari puntati sui problemi della viabilità dell'entroterra Maceratese: "Già oggi la nostra Regione presenta delle criticità oggettive sulla viabilità dell’entroterra, senza una Pedemontana che consente lo spostamento nord-sud, con tutti i noti problemi sia sul completamento della 76 che sulle lungaggini per il tratto che dovrebbe collegare il fabrianese, al camerte e al muccese fino alla 77. Inconcepibile complicare la viabilità anche sull’asse costiero paralizzato, senza intervenire concretamente".


GS
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