Oltre mezzo milione di articoli per fumatori soggetti a imposta di consumo irregolarmente importati in Italia da San Marino. Li hanno sequestrati i militari della Guardia di finanza di Macerata nell’ambito dell’attività di controllo del territorio. Il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

L’operazione si è sviluppata lungo la costa, al casello autostradale di Civitanova Marche. Qui i militari hanno fermato per un controllo un’autovettura carica di merce. La successiva ispezione del veicolo ha portato alla scoperta di oltre cinquecentomila prodotti per il consumo di tabacco, come cartine e filtri, tutti soggetti a imposta di consumo. La persona firmata non era in possesso di alcun documento che potesse giustificare l’acquisto e che attestasse il versamento delle imposte. Oltre a ciò mancava anche la licenza di autorizzazione all’acquisto di beni in esenzione di imposta. Le successive indagini dei militari hanno confermato come questi articoli fossero stati acquistati a San Marino, destinati poi a essere ceduti a diverse tabaccherie del territorio, tuttora in corso di identificazione. Questo tipo di contrabbando è legalmente equiparabile alla vendita illecita di tabacchi lavorati: chiunque venga fermato con un quantità di tabacchi lavorati esteri di contrabbando è punito con una multa di cinque euro per chilo di prodotto e con un periodo di reclusione che va dai due ai cinque anni. Nella fattispecie, l’uomo fermato è stato trovato in possesso di circa 27 chilogrammi di prodotti considerati dalla legge come equivalenti al tabacco di contrabbando. 

La merce rinvenuta e l’autovettura sono state poste sotto sequestro. La persona fermata, stante la presunzione di innocenza, è stata denunciata appunto per contrabbando di tabacchi lavorati esteri.




Pugno di ferro contro la violenza nel mondo del calcio. È la linea dura adottata dalla Questura di Macerata dopo gli scontri tra ultras in occasione di Maceratese-Osimana. Diciassette Daspo emessi nei confronti dei responsabili dei tafferugli nel capoluogo. Un numero che potrebbe anche aumentare, visto che la Questura ha fatto sapere come le indagini siano ancora in corso.

Il pomeriggio dello scorso 10 dicembre la partita si era guadagnata i titoli di giornale non soltanto per quanto successo in campo (zero a zero il risultato finale, ndr), ma anche e soprattutto per il contorno. Gli scontri tra le falangi più agguerrite dei sostenitori – a dire il vero previsti dalle forze dell’ordine, visti i rapporti di tensione tra le due tifoserie –, avevano infatti causato seri danni ad auto di servizio, ai cancelli dello stadio, alle strutture divisorie e alla segnaletica stradale. Non solo: addirittura due agenti della Questura erano rimasti feriti nel corso del loro servizio d’ordine.

Le indagini sono partite immediatamente. Se ne è occupata la Digos della Questura, supportata dalla Polizia Scientifica e dal Commissariato di Osimo, oltre che dai Carabinieri di Tolentino. Le forze dell’ordine sono così riuscite a identificare 17 soggetti di entrambe le fazioni, ritenuti responsabili a vario titolo degli eventi. A loro sono contestati i reati di lesioni, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti e danneggiamento.

Con la segnalazione all’autorità giudiziaria è partito anche l’iter amministrativo: la divisione anticrimine della Questura ha emesso 17 provvedimenti di Daspo, nove nei confronti di tifosi osimani, sei a carico di maceratesi e due rivolti a tifosi residenti a Tolentino, legati all’Osimana in virtù di un gemellaggio tra le due tifoserie. I provvedimenti prevedono il divieto di accesso alle manifestazioni sportive e ai luoghi limitrofi a dove vengono ospitate. Diversa la gravità della sanzione, che dipende dai reati contestati a ciascun soggetto. Si parla di divieti che variano dai tre anni ai dieci con l’obbligo di firma. Per i tifosi colpiti dal Daspo con obbligo di firma, gli atti sono al momento in Tribunale per la convalida e riguardano i sei tifosi maceratesi e due della fazione osimana.
Automobili rigate in serie nel centro cittadino di San Severino Marche, individuato e denunciato il responsabile. È un quarantenne residente in città.

I fatti sono avvenuti durante le feste padronali nello scorso giugno, quando diversi cittadini hanno ricevuto una brutta sorpresa. Quattro automobili, parcheggiate tra il piazzale della stazione, viale Bigioli e via San Michele, sono state ritrovate dai proprietari graffiate su tutta la carrozzeria. Il vandalo non si sarebbe infatti limitato solamente a rigarle, ma si sarebbe accanito anche sui cofani anteriori e posteriori e su entrambe le fiancate. Non solo: tra le “vittime” anche un fuoristrada della polizia locale.

Le indagini sono partite da qui: i proprietari delle vetture hanno sporto denuncia e, grazie alla videosorveglianza predisposta dal comune e a diversi servizi in borghese effettuati dagli agenti della municipale, il responsabile è stato individuato. Il quarantenne è stato ora denunciato dalla polizia locale alla Procura della Repubblica. Dovrà rispondere del reato di danneggiamento, aggravato dall’aver colpito - tra gli altri - anche un mezzo del patrimonio pubblico.
Compra diversi immobili con gli aiuti destinati alle imprese durante l’emergenza Covid, denunciato un imprenditore civitanovese. Sequestrati nove immobili e quattro rapporti finanziari. Sono i risultati di un’indagine della guardia di finanza di Civitanova Marche.

I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.

I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.

l.c.
Controlli dei carabineri in materia di sicurezza sul lavoro nei cantieri della ricostruzione. Il titolare di una ditta edile è stato denunciato per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e per l’installazione di passarelle e andatoie irregolari. Per l’uomo anche una sanzione di 3000 euro. Multe e prescrizioni anche per il titolare di un’azienda che si occupa di installazione di ponteggi e per il coordinatore della sicurezza in fase esecutiva dei lavori. Sono questi i risultati dei controlli coordinati dal comando provinciale dei carabinieri di Macerata, messi in atto in maniera congiunta dai carabinieri di Tolentino e dal nucleo per l’ispettorato del lavoro di Macerata.

Nel primo caso i militari hanno denunciato il legale rappresentante della ditta appaltatrice di un cantiere di Tolentino. L'azienda era operativa in una palazzina di otto appartamenti nel centro della città. Il controllo dei carabinieri ha fatto luce su diverse irregolarità sul piano della sicurezza relativa alla viabilità nei cantieri edili e alle difese nelle aperture. L’attività è stata sospesa, mentre al titolare è stata comminata una sanzione amministrativa di 3000 euro.

Altre violazioni sono state contestate al legale rappresentante di una ditta di installazione di ponteggi e al coordinatore della sicurezza in fase esecutiva per la mancata redazione del piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio. In questo caso sono state applicate prescrizioni e ammende penali.

Controlli anche sulle strade. Un sessantenne residente in provincia è stato denunciato per recidiva alla guida con patente revocata. I militari dell’aliquota radiomobile lo hanno fermato alla guida e l’uomo ha esibito la fotocopia di un titolo di guida rilasciato in Spagna. Dai controlli dei militari è emerso che il titolo originale gli era stato ritirato nel 2018, dopo essere stato emesso a seguito della conversione della sua patente italiana, revocata invece nel 2017.

Sanzioni amministrative, invece, per un 53enne residente in provincia che nel febbraio scorso aveva causato un incidente sulla strada provinciale 78. Dai rilievi delle forze dell’ordine era emerso come l’uomo avesse invaso l’altra corsia, andando a sbattere contro due auto. In seguito era risultato positivo alle analisi eseguite all’ospedale di Macerata con un tasso alcolemico di 0,8 grammi per litro. È scattata a questo punto la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Oltre a questo è emerso come al momento dell’incidente l’uomo fosse sprovvisto del titolo di guida, in quanto la patente gli era stata ritirata nello scorso gennaio. Per questo i carabinieri lo hanno segnalato alla Prefettura di Macerata per la revoca del titolo di guida.

l.c.
Si ribalta con l’auto, arrivano i carabinieri per gli accertamenti e lo trovano sotto l'effetto di stupefacenti. Denunciato un uomo di trent’anni. È successo nei giorni scorsi lungo la strada provinciale 96 in direzione di Colfiorito. L’uomo stava percorrendo un tratto di strada in salita quando ha perso il controllo dell’auto, ha colpito un cartello segnaletico e si è ribaltato più volte, restando ferito. Sono stati gli altri automobilisti a segnalare l’incidente alle autorità e, soprattutto, il fatto che la vettura incidentata fosse rimasta al centro della carreggiata, occupando la corsia di marcia di senso contrario.

Insospettiti dalla strana dinamica dell’incidente, avvenuto in un tratto di strada appunto in salita, i carabinieri della stazione di Pieve Torina hanno svolto gli accertamenti del caso, compreso il test antidroga. L’automobilista è risultato positivo ed è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata.
Atti di autoerotismo di fronte ad una 19enne a Ripe san Ginesio. I militari della Stazione di Loro Piceno, a conclusione indagini, hanno denunciato un sessantenne, di origini rumene  residente in provincia, per il reato di atti osceni in luogo pubblico.Lo scorso  17 settembre questi aveva avvicinato una ragazza di diciannove anni dinnanzi a un giardinetto pubblico di Ripe san Ginesio, luogo di abituale ritrovo per bambini e ragazzi.
Dopo aver attirato l’attenzione della giovane, l’uomo, a bordo della propria autovettura, ha mostrato i genitali e iniziato atti di autoerotismo. La giovane si è subito allontanata e ha sporto denuncia ai carabinieri del posto, fornendo loro una descrizione e i primi elementi per giungere all’identificazione dell’autore del gesto.

Grazie all'ausilio delle telecamere del Comune, i militari hanno ricostruito il tragitto effettuato da un’autovettura in orario compatibile e, attraverso fonti testimoniali sono arrivati all’identificazione e al riconoscimento dell’uomo, già noto alle forze di polizia.

c.c.


Sotto sequestro oltre 20 mila metri quadrati di discarica abusiva, denunciato il proprietario. È successo a Civitanova Marche, dove i finanzieri della compagnia locale hanno posto i sigilli a due capannoni pericolanti con il tetto in cemento e amianto e ad un’area che custodiva rifiuti di diverso genere.

Durante un controllo sul territorio, i finanzieri hanno individuato un’area in chiaro stato di incuria. In questa zona, oltre a diverso materiale abbandonato, anche le due strutture pericolanti. Immediati i controlli per risalire al proprietario delle strutture e del terreno. L’uomo è un italiano gravato da precedenti di polizia simili. Le Fiamme gialle, ipotizzando che tutta la zona potesse essere effettivamente utilizzata come discarica abusiva hanno approfondito i controlli, rinvenendo una serie di oggetti potenzialmente nocivi per l’ambiente: vasche da bagno, canne fumarie in cemento-amianto, pneumatici, batterie, elettrodomestici, vecchi veicoli. Dopo aver accertato lo stato di abbandono del sito, i finanzieri hanno proceduto al sequestro probatorio.

Per il proprietario delle strutture e dell’area è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata. Alcuni dei rifiuti, quelli contenenti amianto, sono poi passati all’Arpam di Macerata per le analisi sull’effettiva pericolosità dei materiali.

l.c.
Vessazioni, maltrattamenti e richieste di denaro nei confronti di suo padre, un uomo finisce in carcere. Denunciato per maltrattamenti in famiglia, un uomo di San Ginesio è stato allontanato dalla casa familiare e costretto a indossare il braccialetto elettronico per evitare di nuocere ancora al genitore. Non è bastato, però. L’uomo non ha rispettato le misure restrittive e per questo ieri i carabinieri lo hanno arrestato e trasferito alla casa circondariale di Fermo.

L’uomo, con problemi di tossicodipendenza, dopo settimane in cui ha incessantemente vessato suo padre nel tentativo di ricevere denaro, è stato denunciato. Una situazione insostenibile per il genitore: l’auto danneggiata, le irruzioni in casa, le minacce e le violenze. Immediata, dopo la denuncia, la richiesta del Pubblico Ministero per l’allontanamento dell’indagato dalla casa familiare. Un provvedimento concesso dal Gip, ma purtroppo insufficiente. L’indagato, infatti, nonostante la misura cautelare a suo carico, è entrato comunque in casa: qui i carabinieri lo hanno sorpreso durante i controlli di rito per assicurare il rispetto delle prescrizioni. È scattato l’arresto in flagranza di reato.

Il Pubblico Ministero, considerata la gravità del quadro, la mancata presentazione dai carabinieri per l’apposizione del braccialetto elettronico e l’episodio che ha poi condotto all’arresto, ha chiesto ancora al Gip misure più restrittive, ancora una volta accordate. Da oggi l’uomo è detenuto nel carcere di Fermo.
L’Iphone appoggiato vicino al registratore di cassa. Una cliente lo vede e, mentre paga il conto, lo ruba alla cameriera. I carabinieri la rintracciano poco dopo grazie alla geolocalizzazione e la denunciano, restituendo il telefono alla proprietaria. È successo in un ristorante di Castelluccio di Norcia, domenica scorsa. Una coppia, originaria del Pesarese, ha raggiunto il ristorante per la pausa pranzo. Al momento del pagamento del conto la donna, una sessantacinquenne, si è accorta del telefono lasciato incustodito vicino alla cassa e lo ha preso con sé, nascondendolo nella sua borsa. Poco dopo la coppia è ripartita a bordo di una moto.

Non ci è voluto molto prima che la vittima si accorgesse del furto. La cameriera ha immediatamente attivato l’applicazione che permette di rintracciare il proprio Iphone e ha chiamato i carabinieri. È stata lei a guidare i militari nelle operazioni di ricerca, dopo essersi accorta che la coppia stava viaggiando verso Camerino. A quel punto la centrale operativa dei carabinieri ha messo in allerta le pattuglie in servizio nel territorio camerte: poco dopo la moto con a bordo la donna e il cellulare rubato è stata fermata a Muccia.

La perquisizione sul posto ha permesso di recuperare il cellulare e di restituirlo alla proprietaria. L’autrice del furto è stata denunciata in stato di libertà.
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