Prodotti contraffatti di abbigliamento e accessori di noti marchi nazionali e internazionali. E' quanto commercializzavano 98 siti Web scoperti e oscurati dalle Fiamme Gialle di Macerata, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio. Le indagini hanno accertato che i gestori dei siti, per sviare e rendere difficile l'attività di polizia giudiziaria, avevano collocato all'estero i siti: Germania, Francia, Danimarca, Stati Uniti, Panama, Cina, Gran Bretagna. Enorme l'illecito giro d'affari stroncato.
Tutto è partito da una denuncia di un cittadino italiano che, dopo aver acquistato un giubbetto spacciato come Moncler, è un paio di scarpe Golden Goose, ha avuto il sospetto che si trattasse di merce contraffatta. "Abbiamo innanzitutto chiesto alle case madri se quei due prodotti fossero originali - ha spiegato il comandante di Compagnia di Macerata, capitano Emilio Fuscellaro - e poi abbiamo inviato l'informativa alla procura della Repubblica di Macerata. Il procuratore Giovanni Giorgio ha deciso poi di estendere l'attività per tentare di ricostruire la filiera del falso. abbiamo monitorato circa 200 siti, e alle case madri di quattro principali marchi (Golden Goose, Stone Island, Pinko e Moncler) se i siti fossero legittimati a commercializzare i loro prodotti e se quelli fossero contraffatti. Prezioso è stato il contributo del perito esperto in contraffazione, Pietro Dal Ben". La guardia di finanza è riuscita ad evidenziare come i siti fossero fuori legge e come, soprattutto, il materiale fosse contraffatto. È emerso anche che in alcuni di questi siti era possibile effettuare ordini all'ingrosso, per ingenti quantità. Evidente, dunque, l'imponenza del giro d'affari. "Tra l'altro - ha sottol il capitano - tutti questi siti traevano facilmente in inganno poiché presentavano immagini originali prese dei siti delle case madri, violando anche la legge sul copyright ". A illustrare nello specifico le modalità per riconoscere quando un sito vende merce contraffatta è stato Dal Ben: "Alcuni siti avevano copiato non solo le immagini della merce ma anche anche una parte della pagina ufficiale delle case madri, e avevano un dominio molto simile all'originale. Questi siti erano particolarmente idonei a ingannare le persone". Va ricordato anche che chi acquista merce contraffatta, seppur online e inconsciamente (diverso il caso ad esempio di chi compra prodotti in spiaggia che lo fa consapevolmente), incorre comunque in una multa di non meno di 250€. "Un altro modo per capire se il sito non è affidabile - aggiunge - è di provare modalità di pagamento sicuro come PayPal o American Express che ridanno indietro i soldi. Mettono il logo ma poi quando all'atto di pagare non ti permettono di concludere se non con Visa". 
Da parte sua il procuratore Giorgio ha fatto un riepilogo di alcuni dati sull'e-commerce e la contraffazione: "I consumatori che comprano online sono 19milioni per un giro di affari smisurato e in questo contesto la contraffazione cresce del 15,6% a livello mondiale. I prodotti italiani sono fra i più contraffatti. Le indagini su questo caso sono state particolarmente complicate anche perché i titolari dei siti e i server non erano in Italia (ma in Cina, Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca e Panama). 

g.g.





Scacco alla filiera del falso. Disarticolata un’organizzazione criminale specializzata nella contraffazione di noti marchi di abbigliamento. In 35 sono stati denunciati e in 9 arrestati. Una 40ina di clienti finali sono stati sanzionati. 

Importante il risultato dell’operazione del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Macerata e della Compagnia di Civitanova. Si è trattato di una complessa indagine ad ampio raggio coordinata dal Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, che ha consentito di sgominare un sodalizio criminoso dedito abitualmente all’attività di contraffazione dei più noti marchi di abbigliamento.

L’operazione, denominata “Tailleur”, è stata svolta dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Macerata in sinergia con la Compagnia di Civitanova che, in collaborazione con altri Reparti del Corpo alla sede di Napoli, Torino, Sesto San Giovanni e Cles, hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal Giudice per le indagini preliminari di Macerata, Claudio Bonifazi. Sui nove soggetti accusati gravano il divieto di dimora e l’obbligo di firma, in base alle diverse posizioni dei soggetti indagati, italiani ed extracomunitari. 

L’attività investigativa, condotta anche mediante l’ausilio di indagini tecniche, ha permesso di assestare un duro colpo ad esperti “artigiani del falso”, di etnia senegalese i quali ricevevano, da loro connazionali e non, abiti e accessori “anonimi”, per poi trasformarli, grazie alla propria abilità e manualità, mediante l’utilizzo di appositi macchinari, in prodotti riproducenti note griffes di alta moda, nonché capi di abbigliamento sportivo griffati.

L’organizzazione, operativa nell’hinterland del comune di Porto Recanati e nella zona sud di Civitanova e che aveva stabilito la propria base all’interno dell’Hotel House, prevedeva una precisa ripartizione dei ruoli: approvvigionatori di etichette, sarti, venditori e persino vere e proprie sentinelle. La cessione dei prodotti finiti avveniva sia mediante la classica esposizione della merce nelle zone a più alta frequentazione, sia attraverso le piattaforme messe a disposizione dai più noti social networks. 

Dalle indagini è emersa l’esistenza quindi di una vera e propria filiera del falso: nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro circa 5.700 articoli contraffatti nonché macchinari, attrezzature e materiali vari, utilizzati nell’attività illecita. 

Il fenomeno della contraffazione è un moltiplicatore di illegalità: parallelamente, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del commercio abusivo, del riciclaggio e di altri gravi illeciti. Chi compra merce contraffatta, peraltro, oltre a commettere un illecito, mette a rischio la propria salute, poiché tali prodotti spesso non rispettano gli standard di sicurezza.

Gli accertamenti esperiti hanno consentito di individuare numerosi clienti “finali” (circa 40), sanzionati mediante irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie.
g.g.
Continua senza sosta l’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti da parte Guardia di Finanza di Porto Recanati. Sequestrati circa 60 grammi di eroina in possesso a due cittadini extracomunitari al termine di una operazione all'Hotel House.
Nei giorni scorsi, in due distinti servizi di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i militari hanno controllato, nelle aree comuni dell'Hotel House, due pakistani, entrambi di 32 anni, con precedenti specifici per spaccio, trovati in possesso di 60 grammi circa di eroina. La sostanza è stato sequestrata, mentre i due  sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Macerata.

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Inoltre, per uno dei due  è stata rigettata la domanda di protezione internazionale ed è stato ritirato il passaporto rilasciato dall'Autorità della Repubblica Islamica del Pakistan. 

Sequestrato anche denaro contante, ritenuto provento dell’attività di spaccio. 

GS
Indagate dieci persone, tra cui il direttore generale dell'Asur Marche, per il tentativo di favorire una specifica azienda nella gara pubblica, ancora in essere, per l'appalto da 200 milioni per le pulizie nei locali Asur Marche e ospedalieri.

Sono gli addebiti, contenuti nei decreti di perquisizione, in fase iniziale, che riguardano gli indagati, finiti nel mirino di un'inchiesta della Guardia di Finanza di Ancona coordinata dal pm Andrea Laurino, dopo che il 16 luglio scorso i finanzieri hanno eseguito perquisizioni e sequestri di documentazione nell'ambito delle indagini avviate nei loro confronti.

Sulla vicenda, il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli ha detto: “Abbiamo piena fiducia nell’operato della Magistratura e chiediamo che si faccia subito piena luce sull’intera vicenda. Contiamo che le persone coinvolte possano dimostrare la totale estraneità a quanto viene loro contestato e che il tutto si chiarisca in tempi molto brevi. L’attività sanitaria della Regione prosegue in tutte le proprie funzioni, garantendo come sempre ai cittadini la qualità dei servizi offerti”.

GS

Operazione dei finanzieri della Tenenza di Porto Recanati a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Arrestati tre pakistani per detenzione di oltre 400 grammi di eroina, mentre altri due soggetti sono stati segnalati quali assuntori. Prosegue l’attività della Guardia di Finanza finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, attraverso il controllo economico del territorio, che quotidianamente viene posto in essere dal Corpo mediante il dispiego di pattuglie operative. 

Proprio nel corso di uno di tali servizi, i finanzieri hanno intercettato a Recanati un’autovettura, sottoponendo a controllo i due occupanti, un italiano ed un extracomunitario, risultati in possesso di eroina, detenuta per uso personale. Entrambi sono stati segnalati alla locale Prefettura quali assuntori di stupefacenti.

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L’attività investigativa posta in essere dai finanzieri nell’immediatezza, permetteva di individuare un casolare nelle campagne recanatesi, occupato da tre pakistani, che veniva perquisito con il supporto delle unità cinofile della Compagnia di Civitanova Marche.

Nel corso della perquisizione del casolare venivano rinvenuti, occultati all’interno della cucina, un involucro, risultato contenere eroina, un flacone contenente metadone nonché sostanze da taglio e materiale utile al confezionamento dello stupefacente a fini di spaccio.

Le attività di servizio sono state poi estese terreno della corte antistante il casolare, ove sono stati rinvenuti, profondamente interrati, ulteriori tre involucri di cellophane, risultati anch’essi contenere eroina.  

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Complessivamente, sono stati sequestrati oltre 400 grammi di eroina pura e 20 ml di metadone, oltre a 440 euro in contanti, verosimilmente provento dello spaccio.

I tre pakistani sono stati tratti in arresto ed associati alla Casa Circondariale di Montacuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’operazione di servizio, che ha visto anche il controllo di 7 automezzi e l’identificazione di 11 persone, si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, costante impegno della Guardia di Finanza a difesa della salute pubblica.

Gaia Gennaretti 

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Proseguono incessanti le attività della Guardia di Finanza per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.In questo senso prisegue il costante presidio all’interno e nelle aree prospicenti  l'Hotel House.

Proprio nel corso di un dispositivo di osservazione e controllo, all’interno del palazzone, attuato dai militari del Nucleo Mobile della Tenenza di Porto Recanati, è stato individuato un soggetto che, nervosamente e con fare sospetto, si aggirava nei corridoi.

I finanzieri hanno bloccato l’uomo, rivelatosi un cittadino afgano domiciliato all’interno dell’Hotel House. Dalla perquisizione personale, emergeva il possesso di un involucro contenente sostanza stupefacente ed in particolare eroina, per un totale di 150 grammi.

L’afgano, di 33 anni, con regolare permesso di soggiorno per “protezione sussidiaria”, è stato tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Montacuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
g.g.

I finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche hanno scoperto un professionista responsabile di aver evaso redditi per oltre 700mila euro.

Si è conclusa con la constatazione di una maxi evasione fiscale una attività di polizia economico-finanziaria svolta dalla Compagnia di Civitanova Marche nei confronti di un professionista.

L’attività ispettiva ha preso le mosse da una pregnante e preliminare attività info-investigativa sul soggetto, attuata sia attraverso il controllo economico del territorio che la valorizzazione delle numerose banche dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria. Infatti, non è passato inosservato l’elevato tenore di vita manifestato e la sproporzione tra il valore dei numerosi immobili (terreni e fabbricati) e mobili (cavalli con relativo maneggio all’interno della propria lussuosa abitazione), dei quali è risultato essere intestatario, con quanto dichiarato al fisco dallo stesso.

Particolare rilevanza, ha assunto l’acquisizione di documentazione extra-contabile, rinvenuta all’interno di una valigetta in pelle che il professionista deteneva in una pertinenza dell’abitazione principale e che lo stesso ha tentato di sottrarre al controllo.

Infatti, il professionista, mentre i finanzieri procedevano alle iniziali attività di controllo, credendo di averne distolto l’attenzione dalla sua persona, si allontanava repentinamente dall’abitazione ed entrava nella dependance al fine di recuperare la valigetta e lanciarla all'interno di un cespuglio. 

Tentativo maldestro non riuscito, in quanto non è passato inosservato ai finanzieri che, una volta recuperata la valigetta, ne hanno constatato il contenuto, consistente in agende e fogli mobili riportanti annotazioni riconducibili all’attività esercitata dal professionista.

Il successivo esame, effettuato in contraddittorio con lo stesso, per l’occasione assistito dal proprio consulente, ha permesso di ricostruire l’effettiva entità dei compensi percepiti negli ultimi cinque anni d’imposta, portando a constatare, alla fine, un’evasione complessiva di oltre 700mila euro.
g.g.

 

Continua senza sosta l’attività di contrasto al traffico di stupefacenti da parte della Compagnia di Civitanova Marche e Tenenza di Porto Recanati all’Hotel House. Sequestrati 20 grammi, tra hashish ed eroina. Due Afgani segnalati quali assuntori alla locale Prefettura. Determinante il fiuto dei cani antidroga

finanzieri continuano senza sosta a setacciare l’Hotel House al fine di contrastare il traffico e lo spaccio di stupefacenti. 

Intensificate, in proposito, le attività connesse al dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, con il determinante ausilio delle unità cinofile antidroga, che hanno rinvenuto nel parcheggio del condominio, incastrato vicino ad un pneumatico di un’autovettura, un pacchetto di sigarette con all’interno un involucro contenente 18 grammi di hashish. 

Gli interventi sono poi proseguitiall’interno del condominio, dapprima con rinvenimento di un grammo di hashish nascosto vicino ad una colonna e poi con specifici accertamenti a carico di due soggetti afgani domiciliati alI’Hotel House, che hanno consentito di rinvenire poco più di un grammo tra hashish ed eroina. Entrambi gli extracomunitari sono stati segnalati, quali assuntori di stupefacenti, alla locale Prefettura.
g.g.

Blitz delle unità cinofile in una scuola di Macerata. Sequestrati 5 grammi di marijuana. Questo è l'esito di una operazione dei finanzieri della compagnia di Macerata coadiuvati dalle unità cinofile della compagnia di Civitanova in un istituto scolastico maceratese. Il controllo è stato richiesto dal dirigente scolastico e, con la continua assistenza dei docenti presenti, su segnalazione di Charlie, il cane antidroga, è stato rinvenuto in uno zaino di uno studente un involucro. All'interno vi era contenuta una sostanza che, sottoposta all'esame con il "Drop-test", un reagentario, è risultata essere marijuana del peso di oltre 5 grammi. Lo studente è stato segnalato alla Prefettura di Macerata come assuntore di sostanze stupefacenti, mentre la sostanza è stata sequestrata.

g.g. 

 

 

Indagine sulle Sae marce. A disporre le verifiche preliminari il procuratore Giovanni Giorgio che ha affidato l’incarico alla Guardia di Finanza di Camerino e Macerata. La prima cosa da fare è capire se ci siano gli estremi del reato di frode per pubblica fornitura.

E mentre i militari stanno già effettuando i dovuti sopralluoghi, ritornano in mente le polemiche e i problemi susseguitisi col consorzio Arcale e alcune ditte esecutrici delle Sae, specie quelle costruite in montagna.

Senza considerare le irregolarità commesse, con operai al limite dello sfruttamento nel migliore dei casi, quando non completamente in nero, senza dispositivi di sicurezza e anche minacciati in alcuni casi, tre sindaci della montagna fecero scalpore per le posizioni prese. Giuliano Pazzaglini di Visso, Franco Ceregioli di Sarnano e Mauro Falcucci di Castelsantangelo si rifiutarono di consegnare le casette, lo scorso Natale, perché in condizioni pietose, sporche e con le rifiniture non certo degne di una abitazione che così vuol chiamarsi. E proprio le ditte che hanno realizzato le Sae a Visso che ora presentano muffa e soffitti marci, erano le stesse finite nel mirino dei sindacati di Cgil di Macerata. 

Ecco l’articolo in cui raccontavamo le irregolarità nei cantieri: http://www.appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/6347-cantieri-sae-e-non-solo-cgil-tante-irregolarita-questo-e-troppo

Insomma l’ultima beffa per i terremotati della montagna, ritrovatisi senza casa dopo l’agosto e l’ottobre 2016, ora è che almeno 50 famiglie su 228 hanno dovuto o stanno per lasciare la loro Sae inutilizzabili per permettere alle ditte di rifare i tetti. E chissà che non sia finita qui.

G.G.

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