Notizie di spettacolo nelle Marche
Hanno tenuto fede a quanto annunciato qualche giorno fa. I sindaci Pietro Tapanelli e Vincenzo Felicioli, rispettivamente di Sefro e Fiuminata hanno presentato un esposto per i disagi alle linee telefoniche e internet e soprattutto alle reti della Rai: "Stamattina io e il collega Tapanelli abbiamo presentato l'esposto alla caserma dei Carabinieri di Fiuminata - spiega Felicioli -. E' rivolto al Procuratore Giovanni Giorgio e al Prefetto di Macerata Iolanda Rolli per quanto di loro competenza e abbiamo segnalato le disfunzioni che ormai da anni gravano su questi territori sia per quanto riguarda la telefonia mobile e internet ma soprattutto per quanto riguarda la Rai che è un servizio di Stato". Delle 12 reti nei territori di Sefro, Fiuminata e anche Pioraco, ne vengono captate solo quattro benché i cittadini, come tutti gli italiani, paghino regolarmente il canone. "Spesso e volentieri anche il segnale di queste reti salta per dei problemi tecnici al ripetitore che si trova tra il Comune di Fiuminata e quello di Pioraco. La situazione è insostenibile - incalza - lo diciamo da diverso tempo e lo sosteniamo con forza". Infatti non si può dire che i sindaci non abbiano cercato di risolvere il problema per altre vie. Hanno chiamato, scritto, alzato la voce, si sono appellati addirittura ai presidenti della Camera e del Senato, alle associazioni dei consumatori ma niente: "Mai avuto nessun tipo di riscontro, né positivo né negativo. Nessuno ci ha mai cercato e quindi abbiamo ritenuto che l'ultima ratio fosse quella di depositare questo esposto. Vedremo cosa ne sortirà".
g.g.
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Il tempo cupo della pandemia viene rischiarato da alcuni esempi di positiva reatttività che hanno consentito ad alcune case di riposo dell’entroterra di non registrare né casi di positività né casi sospetti tra le persone anziane che sono ospitate nelle strutture.

Misure stringenti e mirati accorgimenti hanno permesso ad esempio alla residenza per anziani di Matelica di evitare rischi di contagio tra i 90 ospiti e i 50 dipendenti della struttura. “Da oltre un mese e tempestivamente, sin dalle prime avvisaglie nel nord Italia- spiega Margherita Lancellotti, presidente della Fondazione Tommaso de Luca- Enrico Mattei Casa di riposo di Matelica - abbiamo interdetto tutte le visite dei parenti e conoscenti ai nostri numerosi ospiti. All’inizio qualche perplessità c’è stata ma hanno presto capito che tutto veniva fatto per tutelare non solo i nonni ma anche i 50 dipendenti che operano nella struttura.
Dal 13 marzo inoltre sia il personale infermieristico che le OSS , hanno accetato di fare turni di una settimana ciascuno a gruppi di 15 in modalità H24 e dunque senza uscire mai dalla struttura per una settimana e a tale scopo abbiamo predisposto dormitori spogliatoi, bagni distinti maschili e femminili e il tutto corrdinato dal personale della cucina, alberghiero e della lavanderia. Finora l’esperimento sta riuscendo in una maniera eccellente – continua l’avvocato Lancellotti-. Nella struttura abbiamo predisposto anche un’ala d’isolamento e, nel caso che ci auguriamo non avvenga di casi sospetti o simili, siamo già in grado di rispondere con delle stanze apposite. Aggiungo che il personale è dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale; ce ne sono stati donati tantissimi di ogni genere da chiunque, sia da enti pubblici che da privati e per ora l’esperimento adottatto sta rispondendo in maniera efficace ed eccellente”. Il legale rappresentante della Casa di riposo di Matelica, nell’organizzare l’emergenza ha agito in collaborazione e coordinamento con la direttrice della struttura dott.ssa Raffaella Cimarossa e con la responsabile sanitaria dott.ssa Maria Grazia Argalìa. I pasti vengono preparati nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza e prevedendo separazione tra i moduli A e B, allo scopo di evitare troppa commistione tra gli ospiti;  la stessa cucina si è dotata di scatole termiche messe a disposizione da una ditta di catering con l’accorgimento di impedire qualsiasi contatto tra il personale di cucina e quello sanitario che è in isolamento con turnazione settimanale. Telefoni cellulari e tablet attraverso video-chat, consentono un contatto quotidiano degli ospiti con i familiari da casa; continuano anche le attività ludiche e di cura della persona che vengono diffuse sulla pagina facebook della struttura e dunque visibili da parte dei loro cari. “ Ci fa piacere che tutti abbiano capito queste misure restrittive fatte nell’interesse dei nonni. Più noi teniamo le maglie strette e più abbiamo possibilità di tenere fuori il virus e questo vogliamo preservare”. 

Esempio virtuoso anche quello della Casa di Riposo di Camerino, gestita dalla Fondazione Casa Amica.
“ Finora le misure stringenti adottate hanno sortito un effetto positivo- dice il presidente Sante Elisei-, anche se, visto quello che sta succedendo intorno e vicino a noi, è presto per cantare vittoria. Siamo stai scrupolosi nel seguire tutte le prescrizioni e indicazioni che sono venute da Governo, Regione e Ministero della salute, trovando piena collaborazione nei nostri operatori. Finora si è rivelata un’arma vincente che ha ben funzionato e speriamo di continuare in positivo su questa strada”.
Ma Sante Elisei aggiunge anche un aspetto che dovrebbe essere considerato primario e cioè quello della prevenzione che necessiterebbe di essere supportato da un maggiore ausilio da parte del Sistema Sanitario:
“ Noi come le altre case di riposo- sottolinea – abbiamo bisogno di uno screening da farsi sugli ospiti prima che si verifichi un’emergenza di casi sospetti.
Il sistema dei tamponi deve per noi essere attivato prima che si verifichi il primo caso ; solo in questo modo potremmo prevenire quello che purtroppo sta succedendo anche nelle strutture a noi vicine. Crediamo necessario il tampone sia per il personale che per gli ospiti; molti casi di coronavirus infatti sono asintomatici ed è sicuramente possibile che nella piena fede dell’operatore, magari ignaro della sua positività, possa innescarsi un’eventualità di contagio e di trasporto del virus in un sistema estremamente fragile quale una casa di riposo”.
Intanto video-chiamate mettono in contatto quotidiano gli ospiti con i loro cari mentre continuano i momenti ricreativi consueti che li tengono attivi. La raccolta fondi attivata dalla struttura per far fronte alla carenza di Dispositivi di protezione individuale, sta ottenendo buon riscontro. I contributi in denaro sono stati subito utilizzati per l’acquisto dell’occorrente, fondamentale per la sicurezza degli ospiti e del personale.

Positivo anche l'esempio della casa di riposo Lazzarelli di San Severino. Fin dal 25 febbraio la presidente Teresa Traversa ha disposto la limitazione delle visite da parte di esterni e per i fornitori è stato predisposto un percorso affinché non vi fosse un contatto diretto con gli ospiti. La decisione era stata presa "ascoltando la preoccupazione stessa di nonnini e nonnine che seguono le notizie sui giornali e dai telegiornali, di comune accordo con il sindaco e le autorità sanitarie". All'interno della struttura è stata messa in atto tutta una serie di buone prartiche tra cui la costante e continua sanificazione degli ambienti che, certo, non costa poco. Il sindaco poi, ha chiesto e ottenuto anche che a tutti, anziani e personale, fosse fatto il tampone per capire se vi fossero dei casi di positività e ha chiesto a gran voce raccolte fondi per pagare le sanificazioni e per acquistare i dispositivi di protezione individuale.
C.C. e G.G.



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Si accerti se siano state o meno rispettate le regole per la tutela di ospiti e personale delle case di riposo. Con questo obiettivo il Procuratore Giovanni Giorgio ha incaricato l'Arma dei Carabinieri di raccogliere informazioni relativamente alle strutture in cui si sono verificati focolai di Coronavirus. Prima fra tutte, a finire sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti è stata la struttura per anziani di Cingoli, dove 29 ospiti sono stati contagiati e sei persone sono decedute, dopo che una di essi, ormai un mese fa circa, era stata portata all'ospedale di Jesi per alcuni controlli. Colpite da simile sorte anche le case di riposo di Castelraimondo, dove si registrano per ora 18 persone infette, Recanati, che conta 7 vittime, e Corridonia dove 8 operatori e una 20ina di anziani sono stati contagiati. Insomma una conta che fra le altre cose non arresta a fermarsi e che quindi ha portato il Procuratore di Macerata a voler capire come si sono sprigionati questi focolai, eventuali carenze nella sicurezza e responsabilità.
g.g.
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Giovedì, 02 Aprile 2020 09:55

Sonja e Gianluca, la volontà di proseguire

Per Caldarola sono stati un esempio di speranza e rinascita dopo il sisma, oggi provano ad esserlo in piena emergenza sanitaria, nonostante le difficoltà.
Sono Sonja Pontoni e Gianluca Seghetti, proprietari dell'hotel e del ristorante Tesoro.
Proprio loro che, dopo aver visto le proprie strutture ricettive danneggiate dal sisma, hanno saputo imboccare la strada del coraggio di ricominciare, ora si trovano a vivere un altro grave dramma, ma hanno comunque deciso di dare un segnale di speranza ai concittadini.
Nonostante la chiusura imposta, infatti, hanno pensato di organizzarsi con i piatti d'asporto, con consegne gratuite a domicilio, per le festività della Pasqua, dal pranzo del venerdì santo alla cena del lunedì dell'Angelo.
"Una piccola iniziativa - dice Sonja Pontoni - per non restare fermi. Uno stop che avevamo già passato con il terremoto, ora non ci voleva proprio questa situazione".
Seppur con diverse difficoltà, la coppia aveva riaperto il ristorante lungo viale Umberto I, poco dopo le scosse, mentre per l'hotel hanno atteso tre anni e solo a giugno scorso avevano potuto ricominciare con l'attività alberghiera.
"Adesso siamo di nuovo fermi - spiega la proprietaria - . E' saltata la stagione primaverile ed estiva. Avevamo diverse prenotazioni legate anche a manifestazioni sportive che, essendo state annullate, si sono portate dietro tutte le disdette con la giusta restituzione della caparra. Fino a maggio saremo sicuramente fermi, ma abbiamo dei dubbi anche per il periodo estivo: qualora le restrizioni dovessero allentare, siamo consapevoli che ci vorrà tantissimo tempo per far ripartire il nostro settore e per tornare a lavorare con l'estero. E' una situazione devastante".
Intanto la Pasqua potrebbe essere il primo segnale che conferma la volontà di proseguire.

GS


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Tragica fine per un cavallo, questa sera, a Tolentino.
Erano da poco passate le 21 quando, in contrada le Grazie, l'animale è riuscito a fuggire dal recinto che lo proteggeva e ha cominciato a vagare lungo la strada. Purtroppo, nonostante le auto in circolazione siano diminuite in questo periodo, un'auto non è riuscita a schivarlo e lo ha centrato in pieno.
Per il cavallo non c'è stato nulla da fare. Illeso il conducente della vettura. Sul posto i carabinieri di Tolentino.

GS
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Mercoledì, 01 Aprile 2020 20:40

Belforte, comitati uniti per la Croce Rossa

Un paese piccolo ma con un cuore grande. Può essere definito così Belforte del Chienti, i cui cittadini non si sono tirati indietro nemmeno davanti all'emergenza del Coronvirus.
Uno dei paesi dell'entroterra conosciuto per l'impegno che i quartieri mettono in campo per le tradizionali feste estive ha deciso questa volta di mettere insieme le forze per essere d'aiuto alla Croce Rossa di Camerino.
Ad unirsi sono stati i comitati della festa di Villa Pianiglioli, della festa del Murello e l'aasociazione Belfortriders che, insieme, hanno raccolto 1550 euro.

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Hanno chiesto, così, agli operatori della Croce Rossa camerte il materiale di cui avevano bisogno e lo hanno acquistato, al prezzo di costo, alla farmacia Marcelletti di Tolentino.
"Il grazie - dicono - va anche al dottor Marcelletti per la sua disponibilità. Sono stati donati trecento camici, mille cuffie, due termometri, 200 mascherine, due confezioni da 5 litri di gel disinfettante, quattro confezioni da 800 ml di igienizzante spray, due confezioni da 5 litri di sapone igienizzante, quattro caschetti con la visiera, dodici flaconcini di gel disinfettante e sette scatole di guanti".

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Il dottor Marcelletti

Il materiale è stato consegnato agli operatori da Andrea Buresta, presidente di Belfortriders, Fabrizio Cipollari con la moglie Francesca per la festa del Murello e Tiziana Graziaplena in rappresentanza del comitato di Villa Pianiglioli.
Un gesto importante che diventa la prova di come i quartieri organizzino ogni anno con amore gli eventi a Belforte e lo facciano per il loro paese e per chi ne ha bisgno.

Giulia Sancricca


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Mercoledì, 01 Aprile 2020 18:36

Anziani contagiati. L'esperienza di una figlia

Emergenza Coronavirus e difficoltà che si sommano a difficoltà: mai come in questo periodo si vorrebbe essere più vicini alle persone più fragili, come gli anziani, che in queste ore imposte dalla pandemia, per la loro età avanzata, sono i soggetti più a rischio. Toccante e perfino lancinante l’appello gridato ieri sui social dall’insegnante Paola Gerini, nell’impotenza di agire altrimenti. La sua mamma Rosina, di 79 anni, è tra le persone della casa di riposo di Castelraimondo risultate positive al tampone e attualmente ricoverata nella struttura del Covid Hospital di Civitanova. Tante le situazioni che riguardano genitori anziani sui quali il contagio si sta accanendo in tutta Italia; dall’altra parte ci sono tanti figli disperati consapevoli del divieto assoluto nel poterli assistere, farsi sentire vicini al loro capezzale. E in questo lacerante dolore che si aggiunge alla paura di perdere per sempre la possibilità di stringere la mano dei propri cari, ci si affida a chi negli ospedali sta lottando con ogni forza contro questo avido e invisibile nemico.

Ma il racconto di Paola Gerini, infaticabile guerriera del terremoto che tanta solidarietà è riuscita a portare nelle zone più colpite, è carico di umanità.
“Quella che sto vivendo è davvero un’esperienza molto difficile; si vive lontani senza poter avere contatti con queste persone a noi care. Un'esperienza davvero crudele perché in questi terribili momenti, i nostri cari non hanno neanche la possibilità di avere un conforto, una parola, una voce, un “Ti voglio bene vedrai che ce la farai “. Personalmente debbo dire di essere stata fortunata perché nel  dramma che la vede soffrire, mia madre sta lottando, è forte e sono sicura che ce la farà.
Dico questo perchè ho ricevuto la forza e il conforto di tante persone- continua l'insegnante- A volte usiamo Facebook per tante sciocchezze, io ieri sera l'ho fatto in un momento di disperazione ma ho ricevuto tanto. E' bastato un semplice post per avere per risposta tante manifestazioni di amicizia e di affetto e, tramite tante condivisioni, sono riuscita ad arrivare a molti degli angeli che lavorano all'interno dell'ospedale di Civitanova. Mi ha chiamato un'operatrice per dirmi di stare tranquilla raccontandomi che ieri mattina ha fatto fare colazione  a mia madre.  Altra chiamata quella di una dottoressa che le ha fatto la lastra al torace, dicendomi che stamattina sarebbe andata da lei. E poi ancora un angelo che ieri sera me l'ha fatta vedere in videochiamata e stamattina di nuovo la chiamata del dottore pneumologo  Yuri Rosati  che mi ha fatto parlare di nuovo con lei e mi ha rassicurato un po' sulla sua salute. Mi ha detto che mamma sta lottando, che è forte e questo per me è stato un dono grande. La pena è tanta perché all'interno della casa di riposo di Castelraimondo, ci sono tante persone anziane che sono purtroppo risultate positive.  Anche la mamma di mio marito è lì dentro e siamo in attesa di conoscere l'esito del suo tampone.  Con il cuore sono davvero vicina a loro, tra l'altro li conosco tutti e sono affezionata ad ognuno. La  pena è tanta, perché sono persone fragili e con problematiche, quindi tutte a rischio. Porto nel cuore  tutti i loro familiari che come me in questo momento drammatico, stanno soffrendo e sono in attesa di avere notizie dei loro cari”. Una testimonianza forte che ci fa capire con quanta cura e amore siano assistite queste persone e quanta solidarietà sia in movimento, in un periodo in cui al contagio che allontana, si avvicinano gesti di grande umanità e di condivisione del dolore.  
C.C.

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"Per me lo sport è vita". Esce allo scoperto il vice sindaco di Caldarola, Giovanni Ciarlantini, che domenica scorsa è andato a correre in montagna, dimenticandosi di disattivare l'applicazione 'Strada', che segna il percorso fatto.
Una volta terminata la corsa, il tragitto è stato condiviso con gli altri utenti. Un errore che è costato al vice sindaco una multa da parte dei carabinieri.
A qualcuno, infatti, non è passato inosservato il percorso condiviso, tanto da avvertire le forze dell'ordine che, nonostante non lo avessero fermato durante la corsa, hanno stilato il verbale.

"Domenica 29 marzo - spiega il vice sindaco -  il giorno del cambio orario, ho fatto una corsa fuori comune verso la montagna dalle 05.30 del mattino alle 8 del vecchio orario. Non ho incontrato nessuno - precisa -, nessuno mi ha visto, ma ho sbagliato - ammette - e per questo sono stato multato giustamente dalle autorità.
Chiedo scusa ai miei concittadini,  ma penso di non aver arrecato problemi a nessuno. Per me lo sport è vita - dice - mi sento bene e solo con il sano sport, in passato, ho risolto i miei problemi di natura fisica".

GS
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Con l'emergenza del Coronavirus e della clausura forzata, il tempo della solitudine viene riempito nei più svariati modi: si va dalla cucina di pietanze elaborate mai provate prima, ai lavori d’imbiancatura delle pareti, dal carteggio delle persiane, alle pareti di cartongesso tirate su da nuovo. Altri si scoprono pittori, idraulici improvvisati o musicisti. Altri ancora, presi dal riordinare le stanze, passano davanti a qualcosa che attira la loro attenzione e che diventa un simpatico pretesto per riallacciare rapporti con il passato e ritrovare amicizie distanti. 
E’ quello che è successo all’avvocato camerte Luciano Birocco, che ha deciso di rispolverare quella cosa che più di tutte rimanda alle radici e alle origini camerti: il dialetto.
Chi meglio del poeta vernacolare Quinto De Martella, per raccontare le sfaccettature i vizi e le virtù della popolazione di montagna. Quante novelle, quanta poesia e quante fotografie di vita quotidiana sono usciti da quella penna, semplice, diretta, incisiva e vera. E’ stata proprio la situazione particolare fatta di tante ore da occupare tra le pareti domestiche, a suggerire all’avvocato l’idea di rispolverare quei racconti, offrendone gustose video- letture dal suo profilo social:
“ In questi giorni che ci vedono tutti costretti a casa, mi sono messo a tirar giù i volumi della mia libreria, cambiandoli di posto, riscoprendone alcuni che non toccavo da qualche tempo. E’ fra questi che è saltato fuori il “ Qui se parla cuscì “ di Quinto De Martella. Un libro del 1970 al quale sono molto affezionato e , in particolare al monologo “ Le disgrazie di Antò’” che fu magistralmente recitato dal nostro concittadino Luigino Micozzi parecchi anni fa al Cinema teatro Ugo Betti. E’ in questa occasione particolare che ho pensato di rileggerlo a tutti; tra l’altro- spiega l’avvocato Birocco- facendo io parte del "Gruppo Teatro in bilico”, sto frequentando un corso di dizione per cercare di togliermi delle inflessioni dialettali quindi in maniera scherzosa, ho voluto invece mettermi in gioco per far sentire la mia perfetta pronuncia dialettale camerte, sulla quale non mi batte nessuno”.
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 “ In questi monologhi ho trovato una umanità così ben descritta, che mi è sembrato divertente riproporli- afferma Birocco- Ho pensato anche che fosse proprio questa l’occasione per ritrovare vicinanza con tante persone che magari da tanto tempo non vediamo e non sentiamo. Mi sono detto che mettere online questi spaccati di vita e delle nostre origini, così ben descritti da Quinto De Martella, potesse servire a riscoprire vecchie abitudini, a ricollegarci con le persone che, lontane da qui e sparse in tutta Italia, conservino un ricordo indelebile della nostra città. E l’effetto c’è stato: in molti hanno scritto e, da questa solitudine forzosa, sono riemersi tanti contatti anche di persone che a Camerino hanno frequentato in passato l’università, rimaste affezionate e molto legate alla città che li ha accolti, con un calore e una familiarità che sono tutti nostri. Da un’idea partita con assoluta semplicità- conclude Birocco-, grazie ad un poeta dialettale che mai abbiamo dimenticato, è scaturito un bellissimo segnale di condivisione. Questa è la cosa più bella e che dà da pensare: dalla drammatica realtà di una situazione da incubo, stiamo riscoprendo più umanità”.
C.C.






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Mercoledì, 01 Aprile 2020 15:41

Covid 19, la Banca dei Sibillini si riorganizza

Emergenza Covid 19, anche il Consiglio di Amministrazione della Banca dei Sibillini ha deciso di adeguarsi alla misure di contenimento adottate dal Governo. Fino al prossimo 19 aprile tutte le filiali dell'istituto, allo scopo di evitare assembramenti di persone nei locali delle suddette e di tutelare in tal modo la salute di dipendenti e clienti, resteranno chiuse nel pomeriggio. Per quanto riguarda le filiali di Camerino, Pieve Torina e Caldarola, ospitate dopo il terremoto nei moduli, le stesse resteranno chiuse nei giorni di martedì e giovedì, mentre i locali saranno aperti al pubblico il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 8.30 alle 13.30, previo appuntamento. Il Cda della Banca invita, quindi, la propria clientela ad un utilizzo maggiore degli strumenti elettronici, quali bancomat, carte di credito, servizi on line e utlizzo di mail per le operazioni, sempre allo scopo di evitare il più possibile l'assembrarsi di persone nelle propire filiali.

f.u.


roberta


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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

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L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
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