È "chiara e serena" come lui stesso la definisce, la replica del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, alla critica mossa da alcuni cittadini e dal Movimento 5 Stelle per le mascherine consegnate agli over 65 della città.
"Da questa situazione di emergenza - dice il sindaco . si capisce quanto cuore e quanta organizzazione siano state messe in campo nella nostra città.
Si tratta di una iniziativa mirata agli over 65 - spiega - che molto spesso non hanno la mascherina e non hanno possibilità di uscire spesso di casa. Per questo motivo abbiamo deciso di distribuire quasi 6000 mascherine a questi cittadini.
Ci siamo impegnati a guardare le loro residenze e le abbiamo consegnate.
Sono mascherine lavabili che possono essere imbustate più volte. In Comune, con guanti sterilizzati, sono state imbustate e consegnate, ma dobbiamo ancora terminare.
Credo sia troppo pretendere di riceverle in buste sterilizzate; io credo che arrivino già alla Protezione Civile in pacchi da 50 e non in confezioni sterili.
Se questo per qualcuno e per i grillini può essere un motivo di polemica ci dispiace.
Noi facciamo quello che sappiamo fare - aggiunge - : aiutare la gente e non c'era alcuna normativa che ci obbligava a consegnarle.
Chi non si fida delle modalità con cui è stata imbustata può sempre sanificarla e poi indossarla. 
La polemica sterile non serve a nessuno - conclude - se qualcuno vuole fare il perfezionista, prima di farlo sulla stampa lo faccia rendendosi utile per la società civile".

GS
Consegnate a Tolentino le mascherine destinate agli over 65, ma non sono mancate le polemiche sulle modalità di consegna e sulla fattezza del dispositivo di protezione.
A lanciare il disappunto è stato un cittadino che, tramite un video pubblicato sui social, mostra la busta della consegna e la mascherina. Non si è fatto attendere il commento del Movimento 5 stelle con il consigliere di minoranza, nonchè candidato presidente alle prossime elezioni regionali, Gianni Mercorelli: "Hanno consegnato delle mascherine in una busta di carta - dice - , non sigillata e nemmeno sterile. Non si sa chi le abbia imbustate e tantomeno consegnate. Mascherine senza alcun marchio, di un materiale che sembra carta e che andrebbero legate con una fettuccia che non è elastica.
Una cosa indicibile - denuncia - . Se sono state donate, ringrazio per il gesto ma credo che il donatore abbia sbagliato acquisto e modalità di consegna. Se invece le ha acquistate il Comune si tratta di uno spreco di soldi pubblici incredibile.
Gli amministratori - conclude - non sono stati in grado di capire che quelle mascherine non sono adeguate all'uso né per le caratteristiche tecniche e né per le modalità con cui sono state consegnate.

GS

FOCUS NOTIZIE
ASCOLTA QUI L'INTERVISTA RADIOFONICA AL CONSIGLIERE MERCORELLI

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Grande paura questo pomeriggio, intorno alle 17, in viale Benadduci a Tolentino.
Una Fiat Punto, condotta da un 85enne tolentinate, mentre procedeva in viale Benadduci direzione Palazzo Europa, si è scontrata per cause in corso di accertamento con una Fiat Panda, condotta da una tolentinate di 75 anni, che arrivava da via Santini, all’altezza del Bar dell’Angolo. Dopo lo scontro la Fiat Panda è salita su un marciapiede, ribaltandosi su un fianco.

Subito sono stati chiamati i soccorsi. Sul luogo dell’incidente sono arrivate due pattuglie della Polizia Locale per rilevare i dati e per disciplinare il traffico oltre ai Vigili del Fuoco e al personale sanitario del 118.

Entrambi i conducenti sono stati curati sul posto e la 75enne è stata trasportata per gli accertamenti del caso al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata.

GS


"Se l'unica proposta arrivata dal Centro Operativo Comunale è la consegna delle mascherine per le persone sopra i 65 anni siamo veramente su scherzi a parte".
È duro il Partito Democratico di Tolentino sulle ultime decisioni annunciate dall'amministrazione Pezzanesi: "Le sofferenze economiche dei cittadini vengono gestite senza alcun coordinamento con le Associazioni di Volontariato - scrivono in una nota - . I criterio di assegnazione dei Buoni spesa finanziati dal Governo non sono stati resi noti, chiediamo che siano spiegati prima possibile. Si riunisce l’organo competente per il coordinamento degli aiuti, cioè il COC di Tolentino e come unico risultato si propone la consegna delle mascherine che costano euro 0,50. Pensiamo che quasi tutti gli over 65 rinunceranno volentieri alla mascherina da 50 centesimi in favore di un piano piu’ serio di aiuti alle persone in difficoltà. Capiamo le ragioni della “politica”, anche se non le condividiamo e non le usiamo, ma questa è una grave emergenza sanitaria ma anche economica".

Poi un chiarimento sulle modalità del confronto:"Non ci risulta che alla riunione del COC siano state invitate le Associazioni di Volontariato locale - scrivono - e tutte le forze in campo con l’obiettivo di sostenere le famiglie e le persone in sofferenza economica indotta dallo stato di emergenza dovuto al Coronavirus. Non solo, come Partito Democratico abbiamo dato la disponibilità a fare quanto possibile per limitare i disagi della popolazione piu’ in difficoltà perché riteniamo che le sofferenze siano molte e vadano affrontate in maniera coordinata anche con risorse locali. Chiediamo che tutte le Associazioni di Volontariato, le forze politiche e sociali vengano coinvolte nella gestione dell’emergenza economica che si sta diffondendo sul territorio comunale". 

Infine, nel ribadire la richiesta di un tavolo che coinvolga tutti per la gestione dell'emergenza, la condanna per la mancata seduta consiliare: "In un’emergenza come questa - concludono - l’ Amministrazione non solo non ha sentito la necessità di comunicare ai Consiglieri Comunali la situazione sul territorio Comunale ma non ha svolto, ovviamente on line, neanche il Consiglio Comunale calanderizzato".

GS
Qualcosa di buono questo virus sembra averla fatta. Non solo tra gli adulti di una società che sembrava aver perso la rotta, ma anche e soprattutto tra i più piccoli.
Quella sensibilità che è ancora innata nei bambini è riuscita a cogliere, in questo periodo di difficoltà, il vero valore dei medici e degli infermieri. Lavoratori le cui doti per molti, purtroppo, sembrano essere emerse solo ora. Uomini e donne che da sempre scendono in campo per salvare vite, ma su cui i riflettori si sono accesi troppi tardi.
Medici e infermieri hanno cambiato aspetto anche per un bambino di 11 anni, di Tolentino, che ha fatto recapitare un suo pensiero ad un infermiere della sua città, ammettendo di aver scoperto come dietro quelle divise e quegli sguardi seri e preoccupati, si nascondano dei veri angeli.
Angeli che vanno protetti e per i quali il piccolo tolentinate prega ogni sera. I professionisti che lavorano in ospedale sono diventati gli eroi dell'undicenne, grazie ai quali oggi non ha più paura, non solo di loro, ma nemmeno del virus.
Una lettera che ha toccato il cuore dell'infermiere che l'ha ricevuta e che, in questo modo, ha voluto estenderla a colleghi e cittadini.
Il pensiero del piccolo tolentinate racchiude la sensibilità di chi, grazie alla sua età, sa ancora cogliere i veri valori della vita.
Il suo non è solo un messaggio di coraggio e di speranza per chi lavora oggi nell'ambito sanitario, ma deve essere la fiducia in un domani migliore perchè se bambini così sensibili saranno gli adulti di domani, il futuro non avrà poi così tante nubi nel cielo.

Giulia Sancricca

Di seguito la lettera integrale

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Le città vuote nei giorni di quarantena hanno lasciato spazio al ritorno degli animali, anche nei luoghi che prima erano i più affollati. Il web e i social network hanno custodito immagini che resteranno nella storia e che non hanno riguardato solo le grandi metropoli, ma anche Tolentino.
Proprio in questi giorni, infatti, nella zona del lago delle Grazie, è arrivata una cicogna. Gli scatti che pubblichiamo arrivano da un nostro lettore che, nonostante conosca bene la zona, non le aveva mai viste sui tetti delle case tolentinati. Un arrivo che sorprende, dunque, e che porta il buon umore, come molto spesso la natura e la primavera sono solite fare.


I residenti, emozionati per questo insolito arrivo, si sono impegnati per accudirla. L'augurio è che quell'uccello elegante e sinuoso, spesso simbolo di una nascita, possa essere per Tolentino e per tutto il territorio simbolo di una vera rinascita al termine di un periodo difficile.
Che rappresenti, quindi, l'inizio di una vita più serena per una terra che ne ha affrontate tante.

Giulia Sancricca

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Accusa un malore in bagno ma non riesce ad aprire la porta.
Solo un brutto spavento, nella tarda serata di ieri, a Tolentino. L'uomo, entrato nel bagno della sua abitazione, ha accusato un malore e non è riuscito ad aprire la porta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno trasportato il paziente al pronto soccorso a scopo precauzionale.
Nella caduta, infatti, non avrebbe riportato alcun trauma.
 
Si continua a discutere tra gli amministratori sul Decreto della Presidenza del Consiglio che detta le regole della ripartenza del Paese nella nuova fase della convivenza con il virus. Una voce particolarmente critica quella del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi con riferimento al fatto che il Governo, per bocca del Premier, ha riversato sui primi cittadini l’attività di controllo della cittadinanza. “Una scelta che era necessaria anche per la gestione del terremoto e che purtroppo non è stata fatta – dichiara Pezzanesi – Noi sindaci, comunque, dimostreremo ancora una volta di essere pronti a prenderci tutte le nostre responsabilità. Sicuramente sorveglieremo, pur avendo poco personale a disposizione e ancor meno risorse, ma utilizzeremo il mondo del volontariato mettendoci a disposizione delle nostre comunità e della loro sicurezza. Vorrei, però, sottolineare che se lo Stato ci liberasse anche le risorse che da tempo sono state tagliate attraverso un’autonomia di carattere impositivo, fiscale e amministrativo sapremo dimostrare molto di più. Ciò sarebbe possibile anche per quanto riguarda la ricostruzione post sisma, ma se ai sindaci vengono anteposti i comitati non credo venga percorsa la strada giusta”.

Nel frattempo, dopo la pubblicazione del Decreto, il sindaco Pezzanesi ha anche incontrato i rappresentanti degli asili nido privati impegnandosi ad accogliere le proprie richieste che sono state girate al Prefetto Rolli e al Governatore Ceriscioli perché sollecitino il Governo ad adottare misure per strutture che altrimenti rischiano di scomparire. Argomento questo che sarà approfondito nel prossimo numero del settimanale L’Appennino camerte.

f.u.
Uno stop, quello fino al primo giugno per parrucchieri ed estetiste, che mette in ginocchio due settori che, sebbene non vengano considerati beni primari, lo sono per chi svolge quel tipo di impiego.
Questa mattina l'incontro in Comune, a Tolentino, di una delegazione di parrucchieri (Michela Farabolini, Igor Galassi, Giuseppe Ruggeri e Daniela Ciccarelli) con il sindaco Giuseppe Pezzanesi.
Al centro del dibattito una richiesta da inviare al governatore regionale, Luca Ceriscioli, affinchè faccia da tramite con il Governo centrale per anticipare la riapertura.
Dopo le date annunciate dal Premier Conte era stata la parrucchiera Michela Farabolini, con un videomessaggio pubblicato sui social, a riassumere lo stesso smarrimento dei suoi colleghi.
"Mi devono spiegare il motivo per cui siamo gli ultimi a riaprire - dice - . Mi devono spiegare se si tratta di una questione di sicurezza, dal momento che in chiesa, per i funerali, sono ammesse 15 persone, gli autobus possono essere utilizzati e gli allenamenti sportivi saranno consentiti. Capisco che il nostro non sia un servizio primario, ma non lo sono nemmeno le tabaccherie. 
Noi eravamo pronti: avevamo acquistato mascherine, guanti, asciugamani di carta". 

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Michela Farabolini

La parrucchiera tolentinate, che dopo il sisma era stata costretta a delocalizzare e ricominciare da capo, punta il dito contro il Governo: "Noi terremotati iniziavamo a risollevarci ora - dice - . Adesso non abbiamo più la forza
Una scelta, quella del Governo, che ci sta rovinando. Cosa dirò ai miei dipendenti a cui scade la cassa integrazione a fine maggio - si chiede - ? Ho tre collaboratori e non credo che quando ci sarà permesso di riaprire ci sarà consentito di lavorare tutte contemporaneamente".
Poi la questione del lavoro nero, in casa: "Alla questione finanziaria ci penseranno le forze dell'ordine preposte - dice - . Il mio è un appello ai cittadini affinchè non si rivolgano ai nostri colleghi che, con leggerezza, vanno nelle case per svolgere il nostro lavoro. In questo modo i contagi aumenteranno e a rimetterci saremo sempre noi che non potremo riaprire.
Siamo rimasti in silenzio perchè, per più di un mese, abbiamo compreso il problema. Ora basta. 
Non possono chiederci di restare fermi un altro mese mentre le scadenze dei pagamenti continuano ad arrivare. Se non ci ha ammazzato il virus - conclude - ci ammazza lo Stato". 

Giulia Sancricca
Sono le notizie delle guarigioni che devono sovrastare il rumore di quelle più tristi.
Una di queste riguarda la storia di Francesco Massi Gentiloni Silverj, segretario generale dei Comuni di Recanati, Porto Recanati e Montefano, volto noto in politica per essere stato amministratore della città di Tolentino e consigliere regionale.
È lui stesso a raccontare il periodo del contagio vissuto nell'abitazione di Porto Recanati, dove si era trasferito con la sua famiglia a seguito del sisma del 2016.
"Pensi sempre che a te non accadrà - dice - , poi quando hai la conferma di essere stato contagiato devi fare i conti con la paura".
La malattia per Massi è cominciata ad inizio marzo: "Avevo i sintomi di una normale influenza: una febbre che scendeva con la tachipirina e che, quindi, ha inizialmente fatto escludere l'ipotesi del virus, anche perchè non ero entrato in contatto con persone a rischio. Poi si è aggiunta una tosse devastante, causata da un prurito alla gola che non avevo mai sentito.
Quindici giorni di sintomi che, col tempo, mi hanno fatto pensare di essere stato contagiato. Ho richiesto il tampone e, nonostante i sintomi fossero spariti, a tre settimane dall'inizio della malattia sono risultato positivo.
Sono stato fortunato - confida - perchè non ho avuto complicazioni respiratorie.
Ho affrontato tutto a casa, con l'assistenza continua del medico di famiglia e del servizio dell'Asur che è stato molto puntuale, quotidianamente.
I tamponi sono stati ripetuti fino all'ultimo che è risultato negativo. Complessivamente - dice - il virus, sul mio organismo, è scomparso dopo 41 giorni circa".
Una esperienza che ha fatto riflettere il segretario comunale: "Ringrazio Dio per come ho potuto affrontare la malattia - spiega - . Forse ho retto anche grazie ad un fisico che cerco di tenere allenato con la passione del calcio.
Quando ti guardi intorno e senti di amici e conoscenti che non ce l'hanno fatta e anche di gente più giovane di me che è stata ricoverata in terapia intensiva, ti prende la paura dell'imprevedibile, del precario, del fragile. Non dimenticherò mai le notti, perchè è quello il momento in cui i brutti pensieri prendono il sopravvento".
Nonostante avesse lavorato e frequentato gli amici del calcio fino a pochi giorni prima della manifestazione dei sintomi, nessuno, oltre a sua moglie, ha contratto il virus dopo di lui: "Fortunatamente  - racconta - , vivendo a Porto Recanati, non vedevo i miei figli da tempo, non ho contagiato colleghi, compagni di calcio e nemmeno gli avversari che avevo affrontato qualche giorno prima di ammalarmi. Solo mia moglie si è ammalata una settimana dopo di me e stiamo aspettando che anche per lei arrivi l'esito negativo del tampone a confermarne la guarigione".
Un messaggio di speranza, quello della guarigione dell'ex consigliere regionale, che squarcia un cielo ancora troppo cupo e segnato dalla tristezza per chi non ce l'ha fatta.
L'esempio che dal virus si può guarire e la conferma che la pandemia spinge a riflettere sui valori che troppo spesso sembrano ovvi e dati, inconsapevolmente, per scontati.

Giulia Sancricca

L'intervista sarà pubblicata integralmente con ulteriori pareri e approfondimenti nell'edizione de L'Appennino Camerte della prossima settimana.




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