Notizie religiose nelle Marche

Arrendersi? Mai. Difficile descrivere il turbine di sentimenti sprigionatisi a Camerino nell’ edizione numero 49 della rievocazione della Sei giorni di enduro del 1974.  Passione allo stato puro quella che si è respirata in tutte le due giornate, unita all’insolito piacere che si è provato nel sentire il rombo dei motori, compresi tutti gli odori caratteristici della partenza. Una sessantina i piloti giunti in sella da tutta Italia, per partecipare con i loro pezzi d'epoca alla manifestazione della rinascita. “ Lavorare e trovarci assieme come Moto Club – ha detto il presidente Stefano Ronconi- è stato già rinascere. In questa città, si respira da sempre aria di moto e Camerino riparte anche dalla Sei giorni”. Da valente pilota di enduro, anche il presidente FMI Giovanni Copioli non è voluto mancare all’appuntamento, partendo col pettorale n.1, nel giro che ha ripercorso ciottoli e stradine dell’entroterra.

Giovanni Copioli

Nella foto sopra il presidente FMI Giovanni Copioli che indossa il pettorale di partenza

Non una gara, ma un autentico abbraccio, arrivato da tutti i centauri presenti, giunti belli carichi della grinta tipica di questo sport e protagonisti di uno spirito di vera, grande amicizia. Lacrime di commozione in Dino Mercatelli, ex Fiamme Oro. A Camerino 44 anni fa, c’era anche lui tra i 300 piloti provenienti da 18 nazioni; poco più che ventenne, a cavallo della sua SWM riuscì a strappare un 5° posto nella classe 100. Ma a prescindere da quel risultato, la cosa che più ricorda ancora, è quel clima magico, mai più ritrovato, perfino in altre Sei giorni che lo videro competitore internazionale.

Dino Mercatelli

 Caloroso l’impatto della prima giornata di presentazione, con il presidente Ronconi a fare gli onori di casa, vicino a Giovanni Copioli.  A fare da spalla, l’esperto- restauratore Duccio D’Amico che ha sapientemente illustrato carattere e potenzialità di ogni modello, insieme alle qualità dei conducenti. Racconti, aneddoti e  forte spirito di unione tra tutti i piloti che si sono avvicendati nella consegna dei pettorali. Nelle loro parole, non sono mancati riferimenti al dramma della città, della quale coi loro occhi hanno constatato un’evidente devastazione; ognuno di loro, tornando a casa, si è ripromesso di veicolarne il messaggio. Calore umano, vicinanza e gesti concreti di solidarietà, avevano già avuto modo di esprimersi in più forme da molti di loro sin dall’immediato post sisma.

Cesare bernardi 2

 Nella foto sopra il pilota e campione camerte Cesare Bernardi

Appassionati, curiosi e cittadini, hanno rivissuto nel fine settimana una miriade di ricordi incancellabili. Almeno quelli nessuno potrà mai demolirli. E celebrando memoria di agognati trofei, bolidi e centauri si sono incamminati tra i panoramici sentieri di una toccante rievocazione. Il ristoro finale tra i palazzi sfregiati del quartiere di Vallicelle, ha nuovamente mostrato agli enduristi, tutta la durezza e la violenza del sisma ma, anche la forte determinazione della gente, uscita di casa per salutarli e respirare un attimo di serenità. Un infortunio non grave, ha purtroppo coinvolto un pilota lungo il percorso: a lui il Moto Club Camerino ha fatto subito pervenire i migliori auguri di pronta guarigione . Un abbraccio e un grazie speciale,  il sodalizio camerte lo ha voluto rivolgere allo storico segretario Luigino Micozzi.

C.C.

piloti

saluto sei giorni

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Inaugurato il nuovo monastero di Santa Chiara. L'intera comunità camerte si è ritrovata per festeggiare il ritorno a casa delle clarisse. Presenti le autorità militari e civili, con il sindaco Gianluca Pasqui, il rettore di Unicam Claudo Pettinari, un fiume di persone ha voluto condividere fraterni sentimenti di gioia nell'accogliere il bel segnale di una ripartenza, resa possibile dalla sinergia di intenti tra Caritas Ambrosiana di Milano, primo benefattore, alla quale si sono unite le Caritas bergamasca e bresciana.

inaugurazione monastero clarisseUn segno di rinascita per il monastero di Santa Chiara, la cui antica struttura il sisma ha completamente devastato; le sei sorelle  che vi abitavano, finora hanno trovato ospitalità nel monastero di San Severino Marche, eppure, sin da subito hanno dimostrato la loro  forte determinazione nel voler restare. Realizzato completamente in legno, per una superficie di 400 metri quadrati,il nuovo monastero sorge nel cortile adiacente all’edificio inagibile. Alla significativa cerimonia hanno preso parte anche Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e l'ingegnere Cristina Compagnucci che ha progettato e seguito tutti i lavori della struttura . Affollata la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Padre Ferdinando Campana, Ministro provinciale dell'Ordine dei Frati Minori.

monastero messa

Immensa gratitudine per un dono che riempie il cuore, nelle parole del primo cittadino e del rettore.  Felici di tornare a casa e della sensibile partecipazione cittadina, le sei sorelle clarisse, a cominciare dalla Madre badessa suor Chiara Laura Serboli:  "Una giornata di luce, nella quale abbiamo sentito presente Santa Camilla Battista insieme a tutti i santi e tutta la gente che ci vuole un gran bene. Un autentico spettacolo vedere un numero così grande di persone, unito alla commozione e alla testimonianza dell'affetto che nutrono per noi. In tutti questi anni. - ha detto suor Chiara Laura-  il legame  con la città, è stato davvero importante;  sentivamo la mancanza noi di loro e loro di noi e , alla fine, oggi è stato un vero tripudio di relazione ".  "Quello che è stato realizzato- ha dichiarato il direttore della Caritas Ambrosiana Gualzetti-è una grande sorpresa anche per noi-. Non è così scontato che a due anni di distanza da un evento così grave, si possa ripartire con una struttura; la nostra esperienza nei confronti delle chiese che hanno subito dei terremoti, con azioni di vicinanza e prossimità e col tentativo di rimettere in piedi alcune strutture pastorali, ci dice che non è facile ripartire in tempi così brevi. Qui sicuramente va sottolineato il merito delle suore che hanno scelto di non andarsene e di voler ripartire da qui, in mezzo alla gente, offrendo uno spazio con più funzioni, utili alla comunità. Un luogo che non è solo la loro casa come monastero, ma anche chiesa e foresteria per l'accoglienza dei pellegrini. Abbiamo da subito condiviso un'idea e, non abbiamo fatto nient'altro che trovare degli offerenti che credessero nel progetto; alla fine, si sono affiancati a noi anche gli amici delle Caritas di Bergamo e Brescia. Quando succedono drammi come questo, non basta dire bisogna restare e ripartire ma, occorre darsi una mano. E' questo un po' il compito della Caritas: rendere concreto quello che celebriamo nelle messe e quello che diciamo tentando di essere fedeli al Vangelo. Nei momenti di difficoltà è necessario soccorrere e, soprattutto, far ripartire le persone e le comunità; noi potremmo restare vicini alla popolazione anche uno o due anni,  poi però, sono quelli che rimangono che debbono ricostruire quello che conta, cioè i legami tra le persone, le attività e l'essere comunità. Questo è in sostanza il compito delle Caritas in Italia e, credo che in questa occasione si sia potuto concretizzare completamente".            

C.C.

monastero 1

monastero sindaco

 

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Mostra attività produttive: non solo tipicità ma anche buone pratiche per la sicurezza. Fra gli stand presenti in piazza del Popolo, a San Severino, anche quello del comitato locale di Croce Rossa che nella giornata di oggi sarà impegnato in dimostrazioni delle manovre di disostruzione delle vie aeree. La prima è in corso in questi istanti (vedi foto, ndr), e nel pomeriggio, intorno alle 16 ne verrà fatta anche un’altra. In quanto dimostrazioni, non sarà rilasciato alcun attestato, ma osservare e fare un po’ di pratica è già un passo importante soprattutto per chi ha dei bambini.

Le statistiche infatti dicono che ogni anno, in Italia, circa 450 bimbi vengono colpiti da ostruzione delle vie aeree e di questi, 30 muoiono per complicanze o perché non sono state eseguite le giuste manovre. 

La Croce Rossa di San Severino dunque, invita la cittadinanza a partecipare alle dimostrazioni in piazza del Popolo dove poi sarà possibile assistere anche a spettacoli di musica e ballo, unendo così l’utile al dilettevole.

g.g.

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La politica camerte fa registrare un'uscita " anticipata " dalla prossima competizione elettorale del segretario del Partito democratico di Camerino Andrea Caprodossi. Lui stesso con una nota ha voluto spiegare le motivazione. Non mancano gli affondi all'attuale maggioranza. 

Di seguito il comunicato integrale: 

"Con questa nota vorrei’ rassicurare tutti coloro abbiano pensato dopo l’articolo apparso su di un quotidiano locale qualche settimana fa, che io non sarò candidato come Sindaco alle prossime elezioni comunali di Camerino e se servirà non sarò nemmeno presente in lista come consigliere.

Questo perché nonostante  abbia un’apprezzabile curriculum, abbia conseguito master, frequentato scuole di specializzazione, abbia viaggiato per 4 continenti e abbia anche una discreta esperienza politica-amministrativa, mi rendo benissimo conto di non essere la persona giusta, oggi, per affrontare le problematiche gravissime che sta attraversando la nostra città.

L’umiltà, quella vera, è sempre merce più rara nella nostra quotidianità, tutti si sentono in grado di saper fare tutto senza aver dimostrato nulla nella vita… e, i risultati si vedono a tutti i livelli della società che risulta sempre più piatta e inconsistente. Io intendo la politica come senso civico e passione, chi fa politica attiva e soprattutto chi ricopre cariche pubbliche a mio modesto avviso dovrebbe avere anche un lavoro e dovrebbe ricoprire tale carica con uno spirito di servizio alla collettività per un breve periodo, per poi tornare alla propria vita e al proprio lavoro.

Nella nostra città, a me sembra che questo non avvenga, anzi si è legati con le catene a quelle sedie come se nella vita non si abbia alternativa, anche e soprattutto dopo aver dimostrato di essere palesemente inadeguati alla carica.

Le norme, le leggi, i decreti sono eguali in tutto il territorio nazionale, se abbiamo avuto per ultimi le SAE rispetto alle altre cittadine, se il nostro centro storico è lasciato al suo destino mentre nelle altre città si demolisce e si puntella e si riapre, se della scuola ministeriale non si è vista nemmeno la prima pietra, mentre negli altri comuni sono state costruite, inaugurate e funzionanti, un motivo ci sarà!

Quello che manca sfortunatamente all’attuale amministrazione è una visione del futuro, si vive alla giornata e si pensa solo alla campagna elettorale perché non si fa politica per senso civico e passione ma forse per necessità e questo Camerino soprattutto in queste condizioni non se lo può permettere!

L’attuale Sindaco crede di potersi scegliere il candidato avverso più debole perché politicizzato, sono mesi che testate giornalistiche tentano di tirarmi in ballo per accreditarmi come possibile avversario, invece la cittadina ha bisogno di tutto tranne di politica e di divisioni, bisogna mettere da parte le ideologie, remare tutti dalla stessa parte e se necessario fare un passo indietro."

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Un grande successo, con circa un migliaio di spettatori, la prima serata di “Febbre a 45 giri”. Ieri la serata zero ha incantato il pubblico di Porto Recanati, all’Arena Beniamino Gigli.

Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione Fontana di San Severino, presieduta da Claudio Brunacci, vuol far rivivere la musica degli anni ‘60 e, quindi, le maggiori copertine dei dischi che all’epoca andavano di moda, i 45 giri, attraverso le voci di giovanissimi talenti affiancati affiancati da artisti, cantanti e musicisti, di più esperienza. Ospiti fissi Romolo Forlai e Angelo Carestia.

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Le prossime date già fissate sono l’11 ottobre all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino, il 7 Dicembre al Teatro Feronia di San Severino, l’ultimo dell’anno al Teatro Comunale di Treia. In via di definizione le date di Tolentino, Cingoli, Matelica, Morrovalle, Castelraimondo, Civitanova. Saranno un totale di dieci spettacoli entro marzo 2019.

g.g.

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Insieme per ricominciareA Camerino, una tre giorni di festa per dare il benvenuto agli abitanti rientrati in città. L'organizzazione si deve all'Ordine francescano secolare d'Italia e di Camerino, all'Ordine dei frati minori Cappuccini, alle sorelle povere di Santa Chiara e alla gioventù francescana d'Italia, col patrocinio del Comune di Camerino . " La speranza abita qui" tema centrale della giornata che, sin dal mattino, ha riunito moltissime persone nella Geostruttura del City Park. Aperto dai saluti del dott. Giulio Mancinelli, Ministro responsabile dell'Ordine francescano secolare di Camerino, l'incontro si è potuto fregiare degli interventi dell'arcivescovo Francesco Brugnaro,  di Paola Braggion Ministro nazionale dell'Ordine e del sindaco Gianluca Pasqui. Erano presenti anche l'assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, Marina Mazzego del Consiglio Nazionale dell'Ordine Francescano e numerosi religiosi. Subito, Giulio Mancinelli ha spiegato il significato della tre giorni, da cogliere ancora come un forte segnale di vicinanza da parte del consiglio nazionale e regionale dell'Ordine, in aggiunta al sostegno che fin dai primissimi momenti del dramma,  è stato già espresso a favore della comunità. Recuperare il senso del tempo più che dello spazio, centrale nelle parole dell'arcivescovo Brugnaro, che ha tenuto a sottolineare come la speranza sia in realtà  il presente: "Credo che dal punto di vista cristiano ma anche antropologico, la speranza, cioè  tutto quello che ancora non si è realizzato, trovi il suo fondamento nel presente.  Il che richiede  capacità di invenzione oggi, operatività oggi per quello che può diventare possibile realizzazione per domani  e poi responsabilità civile, nel senso di creare consenso attorno a quello che si può e che si deve fare.  Infine,  chiedere a chi ha una responsabilità ancora più grande, di mettere a disposizione quei  finanziamenti che sono necessari per avviare la ricostruzione per il futuro.  Allora tutto diventa un qualcosa di vero e di credibile". Dedicata all’ascolto dell diverse esperienze, la seconda parte dell’appuntamento, segnata dai racconti delle persone e da momenti di commozione.

La speranza pubblico

 

 “Una giornata che cercavamo da tempo- dichiara Mancinelli-; ne abbiamo parlato spesso con i nostri fratelli dell'ordine Francescano a livello di Consiglio Nazionale e, debbo dire che sono stati proprio loro a spingerci a farla, con lo spirito di stare insieme alla popolazione per ascoltare la loro esperienza, sentirne le esigenze e le difficoltà, soprattutto, cercare di essere vicini . E il modo con cui la gente ha risposto all’appuntamento, vale a testimoniare che la difficoltà è ancora presente; è vero che un numero consistente di cittadini è potuto finalmente rientrare ma, e lo si è sentito dalle loro parole, le persone vivono forti disagi nell’ adattamento sebbene siano animate da coraggio e voglia di ricominciare . E’ per questo che credo che ognuno di noi debba essere attento a mettere quella goccia di aiuto in più che potrà essere importante per tutta la comunità”.

La speranza Pasqui

Nel pomeriggio Festa di comunità aperta a tutti, presso il Palazzetto dello sport della località Le Calvie, arricchita da merenda offerta dalla Fraternità di Camerino e animata da tanti giovani Dopo la riflessione- afferma Mancinelli- era necessario un momento di festa. Tante volte ci si chiede se è possibile festeggiare in condizioni comunque difficili e, la risposta è sì. Si deve festeggiare. Si deve, perché comunque la comunità si è riformata ed è questo l’elemento sostanziale. Si è riformata tra mille carenze, però si è riformata, ed questo è il motivo per cui vogliamo stare tutti insieme. E di questo ringraziamo molto gli scout di Camerino e i ragazzi della Gifra Gioventù Francescana per essere voluti venire qui da tutta Italia, ad accogliere in maniera divertente e serena i camerinesi rientrati nella loro città”.

A conclusione della tre giorni, questa domenica 16 settembre avrà luogo l’inaugurazione del Monastero di Santa Chiara con la celebrazione della Santa messa alle ore 10.30. Costruito da Giulio Cesare da Varano per far tornare in città la sua figlia prediletta, Santa Camilla Battista Varano, il monastero delle clarisse è stato completamente distrutto dal sisma del 2016. Le sei sorelle clarisse, ospitate al monastero di san Severino, mai hanno pensato di andarsene altrove. Realizzato completamente in legno, per una superficie di 400 metri quadrati,il nuovo monastero sorge nel cortile adiacente all’edificio inagibile.

“Le nostre sorelle Clarisse, mancavano alla comunità - conclude Giulio Mancinelli- . Come tante altre realtà che abbiamo perso, anche quella del Monastero di Santa Chiara, ha sicuramente lasciato un vuoto grande; il fatto che anche le sorelle possano ritornare a Camerino, penso che sia significativo per tutta la comunità e sarà bello condividere tutti insieme la gioia di riacquistare un altro importante tassello che ci fa guardare avanti con speranza. Le sorelle clarisse ci sono mancate veramente: sono state e siamo certi che continueranno ad essere, uno stimolo di luce per tante persone”.

C.C.

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Nuova Tac e Risonanza Magnetica al Centro Medico Blu Gallery: “La nostra famiglia crede e investe nel territorio per dare servizi importantissimi”.

Così Samuele Lucentini, amministratore del centro, ha salutato i presenti all’inaugurazione dei due nuovissimi macchinari a elevate prestazioni che hanno arricchito l’offerta del Blu Gallery. Presenti l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, gli onorevoli Tullio Patassini e Francesco Acquaroli, il consigliere regionale Elena Leonardi, il cardinale Edoardo Menichelli e il dottor Annibale Francioni, direttore del centro.

Dopo il taglio del nastro con il sindaco Rosa Piermattei, il convegno su“Ruolo e utilità della diagnostica per immagini”, con Maurizio Lucarelli che ha presentato i nuovi macchinari, Roberto Rotini, direttore della chirurgia della spalla e del gomito dell’Istituto Rizzoli di Bologna, che ha relazionato sul tema“L'utilità della RM sulla patologia della spalla dolorosa”; e Leonardo Pasotti, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia, che ha presentato la relazione su “Il ruolo della diagnostica per immagini nel trauma distorsivo di ginocchio”. 

“Siamo orgogliosi di inaugurare questi nuovi spazi - ha detto Lucentini - che finalmente completano la nostra capacità diagnostica. La nostra famiglia investe nel territorio per creare servizi importantissimi come quelli per la salute. Facciamo le cose col massimo impegno e serietà. Non vogliamo sostituirci alla sanità pubblica ma auspichiamo una collaborazione sempre più stretta”.

Da parte sua l’assessore Sciapichetti ha ringraziato la famiglia Lucentini definendola illuminata: “Amano questo territorio e ci investono. È una struttura bellissima e in un momento difficile come questo è uno dei più bei segnali di speranza che avrebbero mai potuto dare. Tutti insieme possiamo far rinascere più bello e vivibile questo territorio. Sarà un lavoro lungo di molti anni, noi dobbiamo fare la nostra parte, ma con imprenditori così illuminati ce la faremo”. 

Anche l’onorevole Tullio Patassini ha sottolineato l’importanza di avere famiglie di imprenditori che investono sul proprio territorio creando così lavoro e indotto, oltre ad offrire servizi: “Dobbiamo e possiamo andare avanti. E qual è la cosa più importante che abbiamo? La vita. Pertanto avere l’opportunità di vivere e curare, per quanto possibile, o prevenire è importante. La famiglia Lucentini - ha aggiunto - sta facendo un’opera di carità perché dà al territorio ciò che da qui ha ricevuto in termini di vicinanza, lavoro, notti insonni, indotto”. Ha voluto tenere per ultimo il proprio intervento, dopo il convegno, il cardinale Menichelli che ha anche dato la sua benedizione ai nuovi spazi. Quelli di sua eminenza sono stati degli input, dei suggerimenti per non dimenticare l’importanza di mantenersi umani: “È importante - ha detto - che si vada alla ricerca del bene-essere e non solo del benessere perché talvolta l’uomo porta addosso una distruzione che la diagnostica per immagini non può vedere. Come assistente nazionale dei medici cattolici faccio alcuni appunti: innanzitutto c’è un pericolo, che la medicina sia qualcosa per i sani e non per i malati e questo dipende molto dalla politica. Poi vorrei che al centro non ci sia solo accanimento della ricerca ma la persona. Viviamo in un tempo in cui sembra siamo tutti malati, cadiamo in una sorta di ansia. I medici dovrebbero  esser capaci di far capire al soggetto che al di là della fisicità c’è qualcosa che distingue la persona umana”. 

Menichelli ha poi invitato ad uscire da quell’onnipotenza che a suo avviso sta sempre di più caratterizzando il genere umano: “Non c’è nulla di onnipotente, cerchiamo di adorare di più la nostra corporeità. Ritroviamo la sacralità del corpo in cui viviamo, che è ben fatto, armonico”.

g.g.

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Per iniziativa del comitato Concentrico (Comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino)venerdì 14 settembresi è svolto un incontro tra rappresentanti del comitato, l’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico. Ne riferisce lo stesso comitato informando che alla riunione ha preso parte anche  il direttore dell’ufficio speciale ricostruzione (Usr) della Regione Marche, ing. Cesare Spuri.

Il comitato ha ringraziato gli uffici preposti per l’enorme mole di lavoro che stanno svolgendo, invocando però da parte dell’amministrazione comunale, un chiaro indirizzo politico che faciliti le decisioni di natura tecnica.

L’incontro era stato sollecitato dal comitato per ottenere, a quattro mesi dalla presentazione delle proposte di perimetrazione tenutasi l’11 maggio scorso in pubblica assemblea, delle risposte sull’iter della ricostruzione. Tre le richieste avanzate: sapere a che punto è l'esame delle osservazioni presentate dai cittadini;conoscere le intenzioni dell'amministrazione sulle perimetrazioni e, in particolare se si intenda proseguire sulla strada delle sei perimetrazioni del centro storico con eventuale coordinamento, o si reputi più opportuno (come richiesto dal comitato) adottare un’unica perimetrazione che includa tutta la città storica. Da ultimo il comitato ha chiesto se l'amministrazione abbia in programma di dotarsi di un documento direttore per la ricostruzione (Ddr) che espliciti la linea politica del recupero della città e possa svolgere funzioni di coordinamento.

Nel corso dell'incontro, l’ing. Spuri ha ricordato gli scopi e le opportunità delle perimetrazioni e dei piani attuativi che sono quelli di ripensare e migliorare aree del territorio, adottare strategie di riqualificazione, consentire interventi urbanistici straordinari, anche su infrastrutture purché danneggiate dal sisma. È stato inoltre chiarito che il documento direttore per la ricostruzione dovrebbe contenere indicazioni dettagliate sul futuro assetto della città, con particolare riguardo alle vie di fuga e agli snodi nevralgici, nonché all’interazione tra la città storica e l’immediata periferia.

Quanto al finanziamento di tali interventi di pianificazione si è rivelato utile il parere inviato dalla struttura commissariale nazionale al comitato, in risposta a un suo quesito posto in tal senso. Il documento direttore per la ricostruzione può essere finanziato – così recita la risposta elaborata dalla struttura commissariale e dall’ufficio speciale della regione – attingendo alle risorse per la redazione dei piani attuativi, risorse che saranno immediatamente rese disponibili.

Infine il comitato ha di nuovo avanzato la proposta, riprendendo una petizione ampiamente condivisa sui social media, di dare autonomia attuativa alla zona di piazza Cavour-inizio di corso Vittorio Emanuele II, al fine permettere un rapido ripristino di alcune strutture nevralgiche, che potrebbero favorire la ripartenza della città, quali il Palazzo ducale, il Duomo, il Palazzo arcivescovile con il Museo diocesano, il Palazzo comunale, il teatro F. Marchetti, il parcheggio meccanizzato di viale E. Betti.

Dopo ampia discussione e, a seguito di un’attenta disamina della vigente normativa, i presenti hanno convenuto sulla necessità che il comune rediga e approvi formalmente un vero e proprio  documento direttore che integri gli studi preliminari compiuti dallo studio Cucinella, in modo da poter dare finalmente avvio alla prima fase della ricostruzione.

La prossima assemblea del comitato Concentrico è fissata per lunedì 17 settembre alle ore 21.15 presso il centro sociale di San Paolo; nell'occasione verranno approfondite  le tematiche toccate nell'incontro. 

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“La Regione crede molto su quello che è il motore delle Marche, l’artigianato e le attività produttive”. Così l’assessore regionale Manuela Bora all’inaugurazione della 28esima Mostra mercato delle Attività Produttive di San Severino. 

Si tratta di una delle iniziative più longeve della città, dietro a cui c’è il lavoro di Pierino Verbenesi e Renzo Leonori e delle varie amministrazioni che nel corso degli anni hanno creduto nella manifestazione. Nemmeno il sisma ha messo un punto sulla Mostra ma anzi, è proprio dal terremoto e dalla ricostruzione che si vuole ripartire. Fra gli stand infatti, ce ne sono alcuni dedicati appositamente alla ricostruzione.

Non manca poi il padiglione della Coldiretti che espone il meglio dei prodotti tipici locali.

attività produttive

“Oggi è un’altra bella giornata - ha detto il sindaco Rosa Piermattei -. Siamo riusciti anche quest’anno a organizzare molto bene, la Piazza è davvero elegante. Speriamo che in molti vengano a visitare questa mostra, perché è giusto che le nostre attività produttive crescano e si facciano conoscere anche fuori. Sono fiera di essere il primo cittadino di questa comunità in cui in molto si stanno dando da fare”.

All’assessore Bora, accompagnata dall’assessore Angelo Sciapichetti, il compito di ricordare quanto la Regione creda nelle attività produttive: "La delega dell’artigianato è quella che più mi affascina e che mi ha dato la possibilità di conoscere tante realtà e tante persone straordinarie, donne, giovani e uomini che hanno deciso di investire nei mestieri storici della nostra regione e che hanno resistito al terremoto. Non è un caso - ha aggiunto - che fra le prime attività post sisma della nostra giunta hanno riguardato le attività produttive come i fondi messi a disposizione e, per quanto riguarda la normale amministrazione, il marchio 1M, dedicato all’artigianato tipico e di eccellenza”.

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Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti anche l’assessore comunale Jacopo Orlandani, il prorettore dell’università di Camerino Andrea Spaterna, Tarcisio Antognozzi che ha fatto le veci del presidente provinciale Antonio Pettinari, Giordano Nasini e Francesco Fucili, direttore provinciale e presidente provinciale di Coldiretti, Rebzo Leonori, presidente provinciale di Confartigianato e Giorgio Menichelli, segretario provinciale di Confartigianato: “La piccola impresa - ha spiegato - si sta polarizzando. C’è un 20% che ce la sta facendo, ha colto i segnali della crisi, ha investito nell’innovazione tecnologia e si è riposizionata sul mercato. Un altro 20% ha grosse difficoltà e il restante 60% è a metà del guado a va aiutato a diventare dinamico. L’invito che vi faccio è di provare a spendere in prodotti 100% Made in Italy”.

g.g.

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g.g. 

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Primo suono di campanella e note positive per i Licei Costanza Varano di Camerino. Saranno circa 170 le nuove matricole da accogliere nell’aula Magna del Polo scolastico. In tutto saranno 750 i ragazzi dei Licei, divisi nei 5 indirizzi di studio, Classico, Scientifico, Sportivo, Linguistico e Scienze umane, con un ulteriore aumento di classi e incremento del corpo docenti che, grazie alle nuove immissioni in ruolo, registra anche un cambio generazionale. Gli studenti dei Licei potranno presto usufruire anche del rafforzamento delle strutture didattiche, grazie ai nuovi laboratori che la provincia di Macerata ha ricavato all’ultimo piano della sede di via Madonna delle Carceri. Iniziati a giugno, i lavori per l’allestimento dei tre laboratori informatico/linguistico, Chimica e Fisica, dovrebbero terminare entro un paio di mesi. “Negli ultimi anni - spiega il dirigente- l’istituto si è dotato di nuove attrezzature per il laboratorio di fisica e per l’aula di informatica, con strumentazioni continuamente aggiornate, mentre sarà nuovo di zecca il laboratorio di Chimica, allestito secondo le norme di sicurezza, e con la possibilità per gli studenti di effettuare esperimenti a livello individuale”. Sull’area del Polo scolastico provinciale sono in procinto di partire altri importanti lavori: la costruzione della nuova palestra, il completamento dell'auditorium e l'ingresso definitivo alla sede, quest’ultima forse l’opera più complessa da eseguire, dato che dovrà tenere conto delle nuove strutture che stanno sorgendo in quella zona, prima fra tutte il nuovo Istituto Comprensivo Ugo Betti. Numerose le novità che dunque varranno ad arricchire anche dal punto infrastrutturale la sede del Polo scolastico, i cui Licei riaffermano l’ottimo posizionamento a livello di eccellenze rispetto ai dati medi nazionali riferiti alle votazioni per fasce di voto, riportate agli esami di stato. Le informazioni fornite dal Ministero dicono infatti che il 65% dei ragazzi italiani ha riportato un voto medio superiore a 70, mentre il dato medio delle cinque classi dei licei di Camerino si attesta sull’85% degli studenti. Per quel che concerne i 100 e i 100 e lode, la percentuale riferita ai Licei di Camerino è di gran lunga superiore al dato nazionale, nonché superiore al dato del Paese riferito ai soli licei. “ E le prime informazioni sui cosiddetti dati a distanza- aggiunge Rosati- ci dicono che i nostri ex studenti si stanno comportando molto bene anche all’università. Altra nota molto positiva è il dato della Fondazione Agnelli che ci qualifica come il miglior Liceo Scientifico della provincia e, tra i primi tre dell’intera Regione”. Oltre alla qualità dei progetti dell’offerta formativa che integrano i programmi curricolari (come i corsi di cinese, spagnolo o matematica avanzata), grazie all’intercettazione di Fondi europei, anche i Licei metteranno in campo significativi progetti. Tra questi, di indubbio valore considerato il contesto del post sisma, quello in procinto di partire e volto all’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico”. Ventitré in tutto i microprogetti che verranno organizzati nell’arco dell’anno scolastico e che vedranno i Licei Varano, capofila di una importante rete con il coinvolgimento attivo dell’Università di Camerino.

Carla Campetella

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