Notizie religiose nelle Marche
Inaugurata la prima colonnina pubblica per la ricarica di veicoli elettrici. Si trova nel parcheggio di via Gorgonero, la stazione è stata attivata da Estra in collaborazione con il Comune. Si tratta di un progetto fortemente voluto da Estra, azienda che sta muovendo i primi passi nel settore della mobilità elettrica, per rispondere alle attuali e future esigenze di un trasporto sempre più evoluto e a basso impatto ambientale.  
“Questo investimento - afferma il presidente di Estra, Francesco Macrì - conferma l’impegno del Gruppo a sostegno dei principi dell’efficienza energetica e dell’ecosostenibilità. La mobilità elettrica rappresenta un tema cruciale per il nostro futuro, su cui l’azienda, da sempre attenta all’ambiente, ha deciso di puntare. Per Estra si tratta della prima colonnina di ricarica per veicoli elettrici installata nelle Marche, a testimonianza della grande vicinanza a questo territorio”.  
“La nostra attenzione alle tematiche ambientali - sottolinea il sindaco Rosa Piermattei - è da sempre molto alta. Dopo aver sottoscritto, lo scorso anno, il Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile e il clima, stiamo seguendo una serie progetti per lo sviluppo di una mobilità sempre più a basso impatto ambientale. L’inaugurazione della prima colonnina pubblica va in questa direzione, così come vanno in questa direzione la volontà di introdurre nuovi bus elettrici per il servizio urbano e il progetto di taxi sociale a propulsione elettrica”.  
La stazione di ricarica sarà attiva 24 ore su 24. Essa è dotata di 2 prese di tipo 2 a 22 Kw (ricarica accelerata). Ricaricare un veicolo è molto più semplice di come si possa pensare: per fare il “pieno” sono infatti sufficienti una carta di credito e un tocco sul display del proprio smartphone. Un sistema di ricarica veloce ed innovativo, reso possibile da Estra attraverso la app dedicata “e-ricaricati”, disponibile per Ios e Android. Per attivare e gestire ricarica e pagamento con il telefonino, è sufficiente collegarsi alla rete della colonnina, dotata di un hot spot wi-fi, scaricare la app “e-ricaricati” e registrarsi. Più d’una le funzioni della app, che permette anche di visualizzare tutte le stazioni su mappa interattiva. Per usufruire del servizio non è necessario essere clienti Estra.  
Quello di San Severino è il primo progetto realizzato da Estra nelle Marche. Attualmente le colonnine attive nelle regioni servite dalla multiutility sono 9 ed altre 6 saranno attivate entro la fine dell’anno. Fino al 31 dicembre il “pieno” sarà gratuito in tutte le stazioni di ricarica Estra.  
Gaia Gennaretti 
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Sconcerto e commozione a Camerino nell'apprendere dell'improvvisa morte di Lanfranco Ferroni avvenuta a San Marino, A stroncarlo, all'età di 68 anni, è stato un malore fatale poco dopo essere arrivato al lavoro. Dallo scorso marzo Magistrato dirigente del Tribunale unico dela Repubblica di San Marino, Lanfranco Ferroni è stato trovato morto nel suo ufficio del tribunale, da un dipendente. Con tutta probabilità causa del decesso è stato un arresto cardiaco. Numerosi gli incarichi accademici ed istituzionali che ha ricoperto nella sua carriera. Nato ad Ascoli Piceno il 6 luglio 1950, Lanfranco Ferroni dopo aver conseguito la maturità classica e poi il diploma di laurea in Giurisprudenza è stato Professore Ordinario di Istituzioni di Diritto Privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. In  precedenza aveva insegnato nelle Università di Salerno, Catanzaro ed Ancona, docente anche presso la Scuola di Specializzazione in Diritto Civile dell’Università di Camerino; Giudice delle Appellazioni Civili presso il Tribunale della Repubblica di San Marino, ove è stato a lungo anche Direttore dell’Istituto Giuridico Sammarinese e pro-rettore dell'ateneo.In passato ha anche ricoperto la carica di Direttore scientifico delle Scuole Forensi dell’Ordine degli Avvocati di Ancona e di quella dell’Ordine degli Avvocati di Pesaro e uditore Militare con il grado di Maggiore. Nato ad Ascoli Piceno aveva vissuto a Fiuminata e poi a Camerino; sposato con Lidia Mogetta, dalla loro unione erano nati tre figli Matteo, Francesca e Cecilia. Qualche anno fa un brutto male le aveva portato via per sempre l'amata moglie. Organista del coro Cappella Musicale del duomo e organista ufficiale della cattedrale di Camerino per oltre 30 anni, anche se il suo lavoro lo aveva portato lontano dalla città ducale, vi faceva spesso ritorno.

Lanfranco Ferroni allorgano

Tante le amicizie che la passione per la musica e l'ambiente accademico gli avevano fatto conservare. Persona solare e molto socievole, Lanfranco Ferroni ha sempre coltivato i suoi impegni di lavoro con grande professionalità e competenza.  Anche come musicista, tutti ne ricordano la preparazione e la grande sensibilità musicale ereditata dal suo maestro, quel don Costantino Fefè, recentemente scomparso, che aveva saputo trasmettergli anche l'attenzione alla correttezza della musica liturgica. Solo pochi giorni fa era tornato a Camerino per partecipare alla messa di suffragio per don Costantino, ritrovando i suoi carissimi amici coristi. 

Ferroni a Camerino

C.C 

 

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Avrà per tema " La microzonazione sismica ai tempi del terremoto" l'incontro divulgativo in programma il prossimo sabato 29 settembre alle ore 17.00 nell'aula magna dei Licei di Camerino, polo scolastico provinciale. Organizzato dal Comitato concentrico, l'incontro aperto a tutta la cittadinanza, avrà per relatore il prof. Pierluigi Pieruccini del Dipartimento di Scienze della Terra all'Università degli studi di Torino

"In relazione agli eventi sismici che ci hanno colpiti - dichiara il presidente del comitato Francesco Nobili- , crediamo che si tratti di un tema di grande attualità, anche nell'ottica di utilizzare questo tipo di analisi scientifica per fare prevenzione. Ci aiuterà a comprenderne l'importanza il prof. Pieruccini che oltre ad essere docente nelle materie di geografia fisica e geomorfologia all'università di Torino, fa parte del Centro di Microzonazione Sismica nazionale. Le finalità dell'incontro sono divulgative poiché ci siamo resi conto che, mai come ora, è necessario fornire ai cittadini delle informazioni su quelli che sono gli strumenti e le normative, fondamentali per poter far fronte alla ricostruzione. Aperto alla partecipazione di tutti i cittadini- continua Nobili-  l'appuntamento toccherà anche degli aspetti tecnici e sarà l'occasione per comprendere quale ragionamento vi sia dietro agli interventi di 'mappatura' della sismicità nel Paese e soprattutto con riferimento alle nostre zone. Come comitato c'è l'intenzione di organizzare anche altri incontri divulgativi; siamo già in contatto con altri relatori ed esperti che ci possano aiutare a far luce su tutti gli aspetti della ricostruzione e della pianificazione che necessariamente dovrà precedere la stessa ricostruzione".     

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Il partito comunista italiano dice “no” al progetto di realizzazione di un nuovo impianto inceneritore e smaltimento rifiuti a Tolentino.

Un progetto che ha subito preoccupato l’intera cittadinanza e per il quale anche il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, aveva annunciato l’impegno per impedirlo.

“Al momento – scrive il PCI in una nota - le uniche informazioni rese disponibili ai cittadini sono quelle diffuse dal consigliere regionale Sandro Bisonni che ha tutto il nostro sostegno nel proseguire la sua attività di opposizione al progetto. La società proponente Biorecovery srl, ditta di Falconara, ha già depositato la richiesta alla Provincia di Macerata, la quale dovrà valutare se autorizzare o meno la realizzazione dell’impianto la cui potenzialità è enorme e sarebbe in grado di bruciare circa la metà dei fanghi prodotti dall’intera Regione. Ciò significa che, nel caso l’impianto venisse realizzato, per i prossimi 50 anni più di 100 tonnellate al giorno di fanghi provenienti da moltissimi depuratori delle Marche saranno raccolte e smaltite a Tolentino, in uno stabilimento ubicato a pochissima distanza dal centro abitato e da un futuro polo scolastico.

Siamo contrari alla realizzazione di questi impianti – affermano - perché pongono un rischio sanitario e ambientale, secondo noi altissimo.. Non vorremmo scattasse la “caccia” ai rifiuti per ogni dove con ovvio aggravio del traffico pesante sul nostro territorio e quindi un conseguente aumento di inquinamento atmosferico”.

Il PCI chiede così di aderire a pieno titolo al Comitato “NO INCENERITORE a Tolentino”  e chiede che venga accreditato a partecipare alla Conferenza dei Servizi Provinciale.

Inoltre si farà portavoce per chiedere alle forze Politiche di maggioranza e tutto il consiglio comunale di deliberare, anche con un consiglio straordinario aperto ai cittadini, che all’unanimità venga respinta questa richiesta nel nostro territorio.

Giulia Sancricca

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Una delegazione dei Licei di Camerino, insieme a quelle di altre scuole della provincia di Macerata, ha soggiornato per una settimana in Cina a Taicang, stringendo un significativo legame con la realtà locale. Create le condizioni per un gemellaggio che porterà i Licei ad instaurare una forte sinergia con la zona più ricca della Cina. Un gemellaggio con la città di Taicang, sta già interessando il comune di Macerata; la firma di un accordo tra il preside Rosati e il dirigente della Taicang Experimental Middle School China è il primo segno della concreta possibilità per i Licei Sportivo e Linguistico di Camerino di intrecciare proficue relazioni. Il Prof Alberto Montecchia è rienrtrato dalla Cina proprio oggi,  portando a  termine la missione dell’ “accordo di lunga amicizia” che ha per base lo sport e il calcio in particolare e quale finalità ultima, anche quella di favorire un soggiorno di studi in Cina per gli studenti dei Licei, in un utile scambio di  reciproche competenze. “ Abbiamo potuto riscontrare la loro apertura e un forte interesse verso lo sport e il calcio in particolare- dichiara il docente del Liceo Sportivo - Hanno capito che il calcio, non si impara in un anno o due e che sono necessarie basi molto più profonde da gettare. A colloquio con i massimi esponenti dell’amministrazione di Taicang, della quale facevano parte il sindaco il vicesindaco e l’assessore allo sport, ho potuto far comprendere loro come si tratti di disciplina la cui pratica inizia già dalla tenerissima età e per la quale, è richiesto un forte impegno e tempi lunghi di preparazione atletica. Di grande utilità il confronto diretto che abbiamo avuto – continua il prof. Montecchia- e che testimonia il grande interesse della città cinese per la nostra scuola e per l’accordo che è stato sottoscritto, in prospettiva di una crescita reciproca. Da parte nostra, il raffronto con la velocità della loro economia è un qualcosa che non può che stimolarci, per cui non possiamo che essere prontissimi ad offrire il nostro forte contributo in questo reciproco scambio di conoscenze e competenze.  Portiamo a casa, sicuramente l’onore di aver conosciuto una realtà molto importante e la soddisfazione per un sodalizio che apre prospettive di rilevo -conclude il docente-. La città di Taicang conta oltre un milione di abitanti; nel presentarci a loro abbiamo tenuto ad illustrare le caratteristiche del nostro comune e dell’ università di Camerino: siamo convinti che questo bellissimo scambio potrà arrecare utilità, non solo ai Licei “ Varano” ma anche ad altre scuole, all’ateneo e a tutto il territorio”.

C.C.

Taicang 1

Taicang Montecchia

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Scontro tra due auto oggi pomeriggio, poco dopo le 15, lungo la strada “Cingolana” all’altezza dell’incrocio per la località Granali, nel territorio del Comune di San Severino Marche.

Per cause in corso di accertamento da parte della Polizia Locale, una Volkswagen Golf condotta da F.F., 37 anni, imprenditore agricolo del posto, è entra in collisione con una Fiat Panda condotta da D.M., 59 anni, pensionato. Insieme agli agenti della Polizia Locale sul posto anche il personale del “118” che ha provveduto al trasferimento dei due feriti all’ospedale di Camerino. 
g.g.

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“Costruiamo la comunità nella responsabilità e nella corresponsabilità”. Questo è stato il tema affrontato durante l’ultima Tre giorni diocesana conclusasi ieri con il discorso di Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro e il saluto della comunità.

Famiglia e giovani sono senz’altro le parole chiave individuate da don Luigi Verolini e dal vicario don Nello Tranzocchi ma anche dal vescovo Francesco Giovanni Brugnaro.

“Viviamo un momento particolare - ha detto don Nello Tranzocchi - di avvicendamento, ma che dobbiamo vivere nella continuità. Mi piace insistere sull’importanza della famiglia, sui genitori. Sono questi i promotori di responsabilità, prima all’interno della famiglia e poi all’esterno. I coniugi devono prima realizzare il proprio bene. Il primo amore è fra di loro. La prima loro responsabilità è amarsi, cercare il benessere del coniuge. Quando arriva un figlio di solito nascono i problemi, tutta l’attenzione va a lui ma questo è un errore enorme”.

E educare i figli alla responsabilità significa farli crescere e renderli capaci di separarsi dai propri genitori per avere una famiglia propria. 

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E se poi la famiglia funziona bene, allora potrà essere d’aiuto ad altri perché “la Chiesa non ha bisogno di maestri ma di testimoni. Educhiamoci alla responsabilità che è la capacità di scegliere e accettare le conseguenze della scelta. Conosciamo noi stessi, gli altri e collaboriamo insieme”.

A ricordare il motivo del tema scelto è stato don Luigi Verolini: “Noi formiamo un corpo, un popolo, una Chiesa in cui siamo corresponsabili. Abbiamo scelto questo tema per coerenza con il nostro battesimo, perché spronati dal Papa e per il desiderio di un cristianesimo che non sia solo rituale e morale ma anche evangelico”. La corresponsabilità, ha detto Verolini, presuppone anche la volontà di uscire, prendere iniziative senza delegare qualcun altro, senza restare nella pigrizia. Da qui la “ricetta” proposta da don Luigi: formazione personale e comunitaria, ascolto e meditazione e preghiera sulla Parola, momenti periodici di condivisione, formazione secondo l’esortazione dell’evangelii gaudium e il magistero del Papa, formazione alla corresponsabilità dei laici; formazione dei catechisti con incontri parrocchiali, vicariali e diocesani; formazione alla e della Caritas per non delegare l’impegno della carità come comandamento di Cristo ad un piccolo gruppo ma estenderlo alla comunità; formazione specifica nei vari gruppi operanti in diocesi. In ultimo, anche la proposta di coinvolgere i laici in esercizi di corresponsabilità negli uffici pastorali e affari economici.

Domenica invece la giornata di chiusura, introdotta nuovamente da don Luigi Verolini e seguita dal saluto di Monsignor Brugnaro. 

“Il nostro vescovo - ha detto - è stato per noi tutti un padre. Con misericordia e tanto rispetto per ciascuno. È stato fermo nelle sue decisioni, non ha avuto paura di inginocchiarsi davanti a chi lo ha offeso, ha dato tutta la sua vita, negli ultimi 11 anni alla diocesi, non si è mai risparmiato, non ultimo durante il terremoto. Ha messo pace tra di noi, lascia una comunità protesta alla concordia, all’amicizia e all’amore. Ha messo al sicuro economicamente tutte le istituzioni della diocesi - ha aggiunto - si è circonda di collaboratori generosi, rispettosi, leali. Ha risolto tanti problemi con scrupolo, attenzione e dedizione. Ci ha fatto amare la parola di Dio, e questo è il dono più grande”.

Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro ha salutato la comunità diocesana, domenica in occasione della chiusura della Tre giorni con una riflessione e l’invito alla condivisione, al volersi bene, a credere nei giovani e a pretendere per loro, e per il territorio, la giusta attenzione.

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“Bisogna cercare di crescere nell’esperienza di una vita fraterna, di una vita che ha cura dei giovani e delle giovani famiglie e soprattutto far in modo che anche i sacerdoti crescano in un reciproco spirito di accoglienza, fraternità e sopportazione. Non sono parole devoto ma il rapporto stretto, profondo, con il messaggio evangelico. Possiamo realizzare la Missione nella misura in cui viviamo fino in fondo il precetto della carità che non è una cosa superflua ma è essenziale per la vita cristiana”.

Per leggere il servizio completo sulle giornate di sabato e domenica, è possibile consultare il prossimo numero de L’Appennino Camerte, in edicola giovedì.

g.g.

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Avrebbe potuto avere tragiche conseguenze l'incidente verificatosi a Matelica, in via del Crocifisso, a poca distanza dallo stadio San Giovanni Paolo II.

Due giovani fratelli stavano raggiungendo lo stadio a bordo di un Ape Car, condotto dal maggiore dei due, quando, forse a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia, il conducente ha perso il controllo del mezzo che si scontrato con una Fiat Panda. Nel violento impatto l'Ape Car è andata completamente distrutta. Allertati i soccorsi, sul posto sono arrivati i sanitari a bordo di due ambulanze che hanno provveduto a soccorrere i due ragazzi e a trasportarli presso il vicino ospedale. Le condizioni dei due fratelli, fortunatamente, non sembrano destare particolari preoccupazioni. Sul luogo dell'incidente anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla rimozione dei mezzi e alla messa in sicurezza della zona.

 

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Non rinunciare mai ad un sogno, solo perché pensi che ti ci vorrà troppo tempo per realizzarlo. Il tempo passerà comunque". Con questa frase di Nazim Hickmet, l'emozionato rettore Claudio Pettinari, ha inaugurato la coloratissima cerimonia di consegna delle pergamene di laurea, davanti ad un parterre decisamente affollato. Circa 400 i laureati presenti, sul   totale dei 1289 che hanno raggiunto la mèta nell'anno accademico 2017-2018.  Motivi di spazio e di sicurezza non hanno permesso di accoglierli tutti,  ma l'impatto scenico dell'area del Campus, ha sicuramente restituito un'immagine grandiosa e imponente. Alla grande festa che, ovviamente in forma diversa, si tiene a Camerino da 700 anni,  hanno partecipato  intere famiglie e numerosi  amici dei neo-dottori, provenienti da tutto il mondo. A rendere ancora più suggestiva la cerimonia, gli interventi al microfono della dott.ssa Antonietta Lombardozzi e del prof. Ezio Bartocci. Partiti da laureati all'università di Camerino, hanno raggiunto ruoli  di assoluto prestigio professionale nei rispettivi campi.

Festa Laurea 3Toccante e significativa la testimonianza della dottoressa Antonietta Lombardozzi, laureata in chimica ad Unicam, e, oggi direttore tecnico superiore della Polizia di Stato, responsabile del laboratorio chimico Forense dei Gabinetti interregionali di Polizia scientifica per il Piemonte  e per la Val d'Aosta, nonché  dirigente del Gabinetto di Torino. Altra autorevole esperienza quella raccontata dal professor Ezio Bartocci, laureato in informatica ad Unicam  e oggi professor associato presso la Cyber - Physical Systems Research Division della facoltà di Informatica dell'Università di Vienna. Alla presenza del Pro Rettore vicario Graziano Leoni e dei Direttori delle Scuole d’Ateneo, introdotti dai canti intonati dal Coro Universitario diretto dal maestro Luciano Feliciani, si è potuti entrare nel vivo della grande festa che ha tributato un saluto speciale anche ai docenti Mario Cocchioni. e Sandro Frigio e, ai tecnici  Anna Maria Antonini. e Tiziano Pennesi,.che hanno lasciato il servizio nel corso dell’ultimo anno.

festa laurea rettore" La consegna dei diplomi di laurea- ha detto il rettore- è  forse il momento più bello, perché significa avere compiuto pienamente il proprio lavoro.  Significa vedere concretizzati i propri obiettivi, aver lavorato pienamente per il progresso e per la crescita della nostra società. Un diploma  è un qualcosa di veramente importante"-  ha sottolineato Pettinari, ricordando l'etimologia greca della parola e il documento degli inizi del primo millennio che veniva dato  a coloro a cui veniva assegnata la cittadinanza romana. " Nel  Medioevo il diploma era poi un importante lasciapassare per messaggeri e viaggiatori. Oggi è un documento che attesta il conseguimento di un importantissimo titolo di studio e- ha continuato -, a pensarci bene, è sempre un bel lascia passare per diffondere e portare ovunque la cultura, la conoscenza, la scienza .  Voi siete la centralità delle università che  non esistono senza studenti, come non esisterebbero senza docenti e soprattutto non esisterebbero senza laureati.  Andare all'università significa diventare grandi, autonomi, indipendenti; significa talvolta cadere e, altrettante volte rialzarsi e ripartire con slancio per seguire i propri sogni.  Ecco l'obiettivo di un ateneo e, gli sforzi di tutte le sue componenti debbono essere  proprio quello di farvi comprendere che anche nel momento più basso della  vita, quando tutto sembra andare male quando tutto va a fondo, si può scalciare, si può rialzare la testa e  puntare verso l'alto;  si può far tesoro dell'esperienza e parlare della conoscenza,  vero strumento di lavoro e vero successo". Il rettore ha poi evidenziato come arrivare alla laurea segni la fine di uno dei momenti più belli e ricchi di emozioni e  l'inizio di una nuova vita proiettata verso un lavoro ma che la formazione che si è ricevuta non servirà solamente al lavoro e alla  specializzazione.  "Siete stati formati, educati e preparati per contribuire agli obiettivi e gli scopi del pianeta. Non basta raggiungere gli obiettivi individuali, occorre  che  essi siano integrati, condivisi, rafforzati con gli obiettivi del pianeta e, piuttosto, con gli obiettivi dell'universo che è l’insieme di più cose.  Questo è il vero significato della parola universitas. Per questo vi invito ad essere insieme sempre e il più possibile coesi tra voi e a lavorare insieme". Prima della consegna dei diplomi ai 400 tra laureate e laureati delle cinque Scuole d’Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie). il prof. Pettinari ha posto l'accento sull'importanza del trasferimento di esperienze, di insegnamenti, di conoscenze e di obiettivi,  tra genitori e figli , tra docenti e studenti,  tra persona e persona.  " Un qualcosa che  deve sempre caratterizzare la vostra vita per far crescere il vostro Paese. Non basta solamente essere teneri con voi; dobbiamo porvi al centro della nostra vita. Voi siete la parte migliore di noi e, solo in voi la nostra vita si compie e assume pieno valore".

L'emozionante lancio dei tocchi in aria,  ha poi concluso la bellissima e impecccabile cerimonia.

 Carla Campetella

festa Laurea 1

Festa Laurea G

laureati seduti

Festa Laurea 4

festa laurea 2

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Sullo stop di Cantone ai lavori del capannone in contrada Rancia interviene l’associazione “Città in Comune” nata dall’omonima lista che ha partecipato alle passate amministrative.
Di seguito il comunicato integrale:
 
“L'associazione Città in Comune esprime viva preoccupazione alla luce delle recenti prese di posizione del commissario anticorruzione Cantone, che ha rilevato l'irregolarità delle procedure previste per assegnare i lavori al Capannone de La Rancia, destinato, secondo l'amministrazione comunale, a realizzare 46 appartamenti per i terremotati e acquistato con soldi regionali: l'operazione è in contrasto con le norme del codice dei contratti. La vicenda, al di là dell'aspetto normativo, conferma le perplessità che abbiamo esplicitato da quando il sindaco si è barricato sulle sue posizioni, quindi da un anno a questa parte. Invece che seguire l'iter previsto dalla normativa in risposta all'emergenza abitativa determinatasi con il terremoto, Pezzanesi si è blindato sull'"operazione capannone" senza sentire ragioni, grazie anche a incomprensibili scelte della Regione. Oltretutto a due anni dal sisma, Tolentino rimane l'unica città a non aver fatto letteralmente nulla per uscire concretamente dall'emergenza. Nulla, eccezion fatta per l'area container, vera e propria bomba ad orologeria (così come confermano i tanti volontari che lì operano) sulla quale auspichiamo un intervento delle istituzioni affinché si proceda ad una sistemazione degli ospiti. 
Come associazione torniamo a chiedere con determinazione la convocazione di un consiglio comunale aperto, dove non si sentano solo le autocelebrazioni del Sindaco ma si dìa finalmente voce a chi in questi lunghi anni è stato costantemente messo al silenzio dai monologhi senza capo né coda di Pezzanesi.”
 
G.S.
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