Gagliole primo comune del cratere ad aprire la “zona rossa”. Rientrano a casa una ventina di famiglie

Lunedì, 24 Aprile 2017 12:08 | Letto 8936 volte   Clicca per ascolare il testo Gagliole primo comune del cratere ad aprire la “zona rossa”. Rientrano a casa una ventina di famiglie A sei mesi dal sisma, Gagliole è il primo comune del cratere sismico ad eliminare la zona rossa. Dopo i lavori di primo intervento nel piccolo comune di circa 650 abitanti messo in ginocchio dal sisma , il 26 aprile alle ore 11 riapre il centro storico. Sarà una piccola significativa cerimonia a siglare il rientro di una ventina di famiglie nelle loro case. “ Anche se si tratta di 50-60 persone è un segnale che ci dà molta speranza – commenta il sindaco Mauro Riccioni- A sei mesi dal sisma tornano nelle loro case interessate da una inagibilità indotta; a gravare sugli immobili era la pericolosità della Rocca che abbiamo prontamente sistemato e grazie poi alla sollecitudine con cui anche le Fast hanno lavorato (già 40 giorni fa abbiamo completato infatti tutti i controlli) si è raggiunto questo bel traguardo che ci ha consentito di eliminare la zona rossa. Il centro storico di Gagliole torna a vivere”- dice entusiasta il sindaco, auspicando di proseguire positivamente con l’inizio della ricostruzione leggera. “E’ già tutto pronto – conferma il primo cittadino- e a maggio le prime case cominceranno ad essere sistemate. Oggi c’è la mia personale soddisfazione e quella dei cittadini del centro storico, parecchi dei quali per sei mesi hanno vissuto nelle roulotte, in situazione di grande disagio, consumando i pasti nella mensa pubblica e dividendo con gli altri gli spazi comuni. Alcune delle famiglie per due mesi avevano utilizzato come sistemazione i dormitori allestiti nell’emergenza e dunque, varcare la porta di quello che è il proprio nido, assaporare il piacere di mettersi sul letto e chiacchierare con la propria moglie, penso che significhi riacquistare quell’intimità che solo casa tua può darti. Ritornare alla quotidianità di prima, anche se tutto quello che ti circonda non è la vita di un tempo, ha un valore enorme. Seppur per pochi - sottolinea Riccioni- andiamo a far sì che da un 48 per cento di persone i cui immobili erano inagibili, oggi con il ritorno in centro storico di 15- 20 famiglie, l’inagibilità riguardi circa un terzo di abitanti. Con la ricostruzione leggera inoltre pensiamo di far rientrare per l’inverno una cinquantina di altre famiglie, per un totale di 150 persone, il che ci fa essere ottimisti. Per quel che riguarda la ricostruzione pesante vedremo; siamo in attesa di ordinanze e circolari per capire come fare per partire perché al momento non c’è molta chiarezza. Qui purtroppo- conclude Riccioni- il comune può fare ben poco; ci auguriamo che facciano molto Governo, Commissario straordinario e chi di dovere”.

A sei mesi dal sisma, Gagliole è il primo comune del cratere sismico ad eliminare la zona rossa. Dopo i lavori di primo intervento nel piccolo comune di circa 650 abitanti messo in ginocchio dal sisma , il 26 aprile alle ore 11 riapre il centro storico. Sarà una piccola significativa cerimonia a siglare il rientro di una ventina di famiglie nelle loro case. “ Anche se si tratta di 50-60 persone è un segnale che ci dà molta speranza – commenta il sindaco Mauro Riccioni- A sei mesi dal sisma tornano nelle loro case interessate da una inagibilità indotta; a gravare sugli immobili era la pericolosità della Rocca che abbiamo prontamente sistemato e grazie poi alla sollecitudine con cui anche le Fast hanno lavorato (già 40 giorni fa abbiamo completato infatti tutti i controlli) si è raggiunto questo bel traguardo che ci ha consentito di eliminare la zona rossa. Il centro storico di Gagliole torna a vivere”- dice entusiasta il sindaco, auspicando di proseguire positivamente con l’inizio della ricostruzione leggera. “E’ già tutto pronto – conferma il primo cittadino- e a maggio le prime case cominceranno ad essere sistemate. Oggi c’è la mia personale soddisfazione e quella dei cittadini del centro storico, parecchi dei quali per sei mesi hanno vissuto nelle roulotte, in situazione di grande disagio, consumando i pasti nella mensa pubblica e dividendo con gli altri gli spazi comuni. Alcune delle famiglie per due mesi avevano utilizzato come sistemazione i dormitori allestiti nell’emergenza e dunque, varcare la porta di quello che è il proprio nido, assaporare il piacere di mettersi sul letto e chiacchierare con la propria moglie, penso che significhi riacquistare quell’intimità che solo casa tua può darti. Ritornare alla quotidianità di prima, anche se tutto quello che ti circonda non è la vita di un tempo, ha un valore enorme. Seppur per pochi - sottolinea Riccioni- andiamo a far sì che da un 48 per cento di persone i cui immobili erano inagibili, oggi con il ritorno in centro storico di 15- 20 famiglie, l’inagibilità riguardi circa un terzo di abitanti. Con la ricostruzione leggera inoltre pensiamo di far rientrare per l’inverno una cinquantina di altre famiglie, per un totale di 150 persone, il che ci fa essere ottimisti. Per quel che riguarda la ricostruzione pesante vedremo; siamo in attesa di ordinanze e circolari per capire come fare per partire perché al momento non c’è molta chiarezza. Qui purtroppo- conclude Riccioni- il comune può fare ben poco; ci auguriamo che facciano molto Governo, Commissario straordinario e chi di dovere”.

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