Bisonni interroga la Regione: amianto nelle macerie del sisma al Cosmari?

Sabato, 19 Gennaio 2019 11:53 | Letto 1322 volte   Clicca per ascolare il testo Bisonni interroga la Regione: amianto nelle macerie del sisma al Cosmari? I problemi ambientali ancora al centro dell’attenzione del Consigliere regionale, Sandro Bisonni. Questa volta a finire sotto la lente d’ingrandimento sono le macerie del terremoto situate nel deposito allaperto presso il Cosmari, soprattutto in relazione all’eventuale presenza di amianto. Cinque i quesiti contenuti in una interrogazione e rivolti al Presidente della Giunta ed all’Assessore competente. Bisonni vuole sapere se l’Arpam era a conoscenza del deposito all’aperto ed eventualmente come sia intervenuta a riguardo; se il protocollo per la gestione corretta delle macerie preveda o meno questo stesso tipo di depositi, anche temporanei, presso il sito del Cosmari; per quale motivo non sono state trattate esclusivamente in opifici depressurizzati e se sono state, in forma preventiva, lavate e pretrattate al fine di eliminare le eventuali polveri di amianto. Infine, nell’atto si chiede se la gestione futura delle macerie nel sito in questione preveda o meno il loro trattamento negli opifici di cui si faceva cenno. “Sono ormai 25 anni – evidenzia Bisonni – che l’amianto è stato messo al bando eppure i dati del Ministero dell’ambiente sono allarmanti. I siti censiti sono 33.610, la cui massima concentrazione si registra nelle regioni Marche ed Abruzzo. Ad oggi le bonifiche eseguite sono poco più di 800 e quelli risanati, solo parzialmente, sono circa 340”. Il Consigliere ricorda, inoltre, che “la presenza di eternit o cemento amianto è ancora forte nelle scuole, negli ospedali, nelle residenze per anziani, così come nelle aree residenziali ed industriali, sia attive che dismesse. E’ noto che le fibre e le polveri dello stesso amianto, se inalate, sono cancerogene e responsabili di diverse e gravi patologie”. Detto questo, nell’interrogazione si fa presente che la potenza distruttiva del terremoto del 2016 ha prodotto tonnellate di macerie, che ora devono essere smaltite e che contengono frazioni disomogenee di materiali per la cui rimozione sono previste procedure particolari e definite. In base a notizie riportate anche a mezzo stampa, le autorità competenti in passato avrebbero riscontrato la presenza di amianto presso un deposto temporaneo. “Per la rimozione delle macerie - conclude Bisonni - il meccanismo pubblico individuato a livello nazionale prevede diverse e precise fasi d’intervento. La gestione delle materie, che potenzialmente potrebbero contenere amianto, anche sotto forma di polvere, dovrebbe avvenire, a mio avviso, in opifici posti in depressione. Vedere le macerie stoccate allaperto lascia inevitabilmente perplessità e dubbi che mi auguro siano fugati dalla risposta dellAssessore competente in materia”.g.g.

I problemi ambientali ancora al centro dell’attenzione del Consigliere regionale, Sandro Bisonni. Questa volta a finire sotto la lente d’ingrandimento sono le macerie del terremoto situate nel deposito all'aperto presso il Cosmari, soprattutto in relazione all’eventuale presenza di amianto. Cinque i quesiti contenuti in una interrogazione e rivolti al Presidente della Giunta ed all’Assessore competente. Bisonni vuole sapere se l’Arpam era a conoscenza del deposito all’aperto ed eventualmente come sia intervenuta a riguardo; se il protocollo per la gestione corretta delle macerie preveda o meno questo stesso tipo di depositi, anche temporanei, presso il sito del Cosmari; per quale motivo non sono state trattate esclusivamente in opifici depressurizzati e se sono state, in forma preventiva, lavate e pretrattate al fine di eliminare le eventuali polveri di amianto. Infine, nell’atto si chiede se la gestione futura delle macerie nel sito in questione preveda o meno il loro trattamento negli opifici di cui si faceva cenno. “Sono ormai 25 anni – evidenzia Bisonni – che l’amianto è stato messo al bando eppure i dati del Ministero dell’ambiente sono allarmanti. I siti censiti sono 33.610, la cui massima concentrazione si registra nelle regioni Marche ed Abruzzo. Ad oggi le bonifiche eseguite sono poco più di 800 e quelli risanati, solo parzialmente, sono circa 340”. Il Consigliere ricorda, inoltre, che “la presenza di eternit o cemento amianto è ancora forte nelle scuole, negli ospedali, nelle residenze per anziani, così come nelle aree residenziali ed industriali, sia attive che dismesse. E’ noto che le fibre e le polveri dello stesso amianto, se inalate, sono cancerogene e responsabili di diverse e gravi patologie”. Detto questo, nell’interrogazione si fa presente che la potenza distruttiva del terremoto del 2016 ha prodotto tonnellate di macerie, che ora devono essere smaltite e che contengono frazioni disomogenee di materiali per la cui rimozione sono previste procedure particolari e definite. In base a notizie riportate anche a mezzo stampa, le autorità competenti in passato avrebbero riscontrato la presenza di amianto presso un deposto temporaneo. “Per la rimozione delle macerie - conclude Bisonni - il meccanismo pubblico individuato a livello nazionale prevede diverse e precise fasi d’intervento. La gestione delle materie, che potenzialmente potrebbero contenere amianto, anche sotto forma di polvere, dovrebbe avvenire, a mio avviso, in opifici posti in depressione. Vedere le macerie stoccate all'aperto lascia inevitabilmente perplessità e dubbi che mi auguro siano fugati dalla risposta dell'Assessore competente in materia”.
g.g.

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