Ricostruzione ferma. Falcucci: " Fatti e risposte. Non è più tempo di attese"

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 11:07 | Letto 1697 volte   Clicca per ascolare il testo Ricostruzione ferma. Falcucci: " Fatti e risposte. Non è più tempo di attese" “Per la prima volta dopo il sisma ho avvertito che ad Amatrice sta per spegnersi la speranza”. Così il sindaco di Amatrice Filippo Palombini in una intervista rilasciata a Il Giornale seguita da un passaggio sul Gr nazionale per dire che la ricostruzione è ferma e che, se non arriveranno risposte, tutti i sindaci del cratere marceranno presto uniti e rimetteranno il loro mandato. Le leggi ci sono ma il problema più grande è il vuoto normativo dei decreti che ne blocca l’operatività. Come noto, Palombini ha stilato una pseudo bozza di documento da inviare al governo e condivisa da numerosi sindaci del cratere . In questi giorni se ne sta definendo il contenuto di sintesi che fa riferimento alle specifiche istanze di ognuno e che non possono più attendere. Una linea concertata dunque quella tra il primo cittadino di Amatrice e i colleghi delle quattro regioni colpite dal sisma, di recente visitate dal Commissario Straordinario Farabollini e dal Sottosegretario Vito Crimi con delega per la ricostruzione. Criticità, lentezza infinita e una mole di ostacoli insormontabili, ormai da oltre due anni stanno mettendo a dura prova le popolazioni del Centro Italia e le stesse amministrazioni, impegnate in una lotta alla sopravvivenza, tra i meandri di complesse procedure. Nel frattempo le luci di una vera ripartenza sembrano allontanarsi sempre di più.” Dopo due anni e mezzo bisogna dire che siamo immobili, questa è la verità”. E’ tornato a gridarlo ormai con un filo di voce Mauro Falcucci , sindaco di Castelsantangelo sul Nera , paese fantasma su cui pesa una distruzione del 99 per cento e la cui devastazione risale già al 24 agosto 2016. “ La linea del sindaco di Amatrice è stata concertata – ha detto al Gr1 Rai Falcucci, ricordando l’azione unitaria dei sindaci del cratere- La verità è che ci troviamo di fronte ad un grande blocco; stiamo predisponendo un documento per condividerlo tra colleghi e che invieremo al governo per poter avere in risposta degli atti formali. Non è più il tempo delle attese. Non è questo il modo di andare avanti- ha rimarcato il sindaco Falcucci-. Ci vogliono i fatti e le risposte. Ci sono dei decreti e delle ordinanze che o vi si dà corso o si modificano. Siamo fermi per una serie di ragioni che noi abbiamo evidenziato più volte e, per quel che ci riguarda, lo siamo per lo più da quando è stato nominato il Commissario. Finora le promesse sono rimaste tali: questa è la grande verità che noi abbiamo potuto appurare; c’è stato detto non vi lasceremo soli eppure noi non riusciamo a fare un passo avanti. Siamo bloccati perché non vengono stornate le risorse per dare corso alle perimetrazioni e far partire i piani attuativi. Ne consegue che non possiamo fare l’atto amministrativo che richiederà altro tempo. La delicatezza del nostro territorio è tale da richiedere approfondimenti di carattere idrogeologico e per studiarlo noi abbiamo fatto quello che c’è stato indicato dal Commissario per la Ricostruzione; ci siamo incontrati col Commissario Farabollini addirittura il 12 novembre 2018 a Rieti e per avere una risposta che è doverosa, abbiamo scritto di nuovo al Commissario il 5 dicembre e ancora il 17 gennaio scorso ma ancora non sappiamo il perché non ci vengono stornate le risorse. A Rieti ci fu detto che si trattava di questione tecnica che sarebbe stata risolta nel giro di pochi giorni e invece, ancora attendiamo dal 12 novembre. Sappiamo che l’Appennino Centrale già di per sé era area disagiata e che la desertificazione era già iniziata da anni: E allora non c’è più tempo: o invertiamo con delle certezze future creando un’area esentasse , una piccola Livigno dove non si debba pagare l’IVA per 20-30 anni o diamo reale applicazione alla norma completamente disattesa della Legge sulla Montagna, altrimenti è la fine del territorio e di ogni speranza”. C.C.

Per la prima volta dopo il sisma ho avvertito che ad Amatrice sta per spegnersi la speranza”. Così il sindaco di Amatrice Filippo Palombini in una intervista rilasciata a Il Giornale seguita da un passaggio sul Gr nazionale per dire che la ricostruzione è ferma e che, se non arriveranno risposte, tutti i sindaci del cratere marceranno presto uniti e rimetteranno il loro mandato. Le leggi ci sono ma il problema più grande è il vuoto normativo dei decreti che ne blocca l’operatività. Come noto, Palombini ha stilato una pseudo bozza di documento da inviare al governo e condivisa da numerosi sindaci del cratere . In questi giorni se ne sta definendo il contenuto di sintesi che fa riferimento alle specifiche istanze di ognuno e che non possono più attendere. Una linea concertata dunque quella tra il primo cittadino di Amatrice e i colleghi delle quattro regioni colpite dal sisma, di recente visitate dal Commissario Straordinario Farabollini e dal Sottosegretario Vito Crimi con delega per la ricostruzione. Criticità, lentezza infinita e una mole di ostacoli insormontabili, ormai da oltre due anni stanno mettendo a dura prova le popolazioni del Centro Italia e le stesse amministrazioni, impegnate in una lotta alla sopravvivenza, tra i meandri di complesse procedure. Nel frattempo le luci di una vera ripartenza sembrano allontanarsi sempre di più.” Dopo due anni e mezzo bisogna dire che siamo immobili, questa è la verità”. E’ tornato a gridarlo ormai con un filo di voce Mauro Falcucci , sindaco di Castelsantangelo sul Nera , paese fantasma su cui pesa una distruzione del 99 per cento e la cui devastazione risale già al 24 agosto 2016. “ La linea del sindaco di Amatrice è stata concertata – ha detto al Gr1 Rai Falcucci, ricordando l’azione unitaria dei sindaci del cratere- La verità è che ci troviamo di fronte ad un grande blocco; stiamo predisponendo un documento per condividerlo tra colleghi e che invieremo al governo per poter avere in risposta degli atti formali. Non è più il tempo delle attese. Non è questo il modo di andare avanti- ha rimarcato il sindaco Falcucci-. Ci vogliono i fatti e le risposte. Ci sono dei decreti e delle ordinanze che o vi si dà corso o si modificano. Siamo fermi per una serie di ragioni che noi abbiamo evidenziato più volte e, per quel che ci riguarda, lo siamo per lo più da quando è stato nominato il Commissario. Finora le promesse sono rimaste tali: questa è la grande verità che noi abbiamo potuto appurare; c’è stato detto non vi lasceremo soli eppure noi non riusciamo a fare un passo avanti. Siamo bloccati perché non vengono stornate le risorse per dare corso alle perimetrazioni e far partire i piani attuativi. Ne consegue che non possiamo fare l’atto amministrativo che richiederà altro tempo. La delicatezza del nostro territorio è tale da richiedere approfondimenti di carattere idrogeologico e per studiarlo noi abbiamo fatto quello che c’è stato indicato dal Commissario per la Ricostruzione; ci siamo incontrati col Commissario Farabollini addirittura il 12 novembre 2018 a Rieti e per avere una risposta che è doverosa, abbiamo scritto di nuovo al Commissario il 5 dicembre e ancora il 17 gennaio scorso ma ancora non sappiamo il perché non ci vengono stornate le risorse. A Rieti ci fu detto che si trattava di questione tecnica che sarebbe stata risolta nel giro di pochi giorni e invece, ancora attendiamo dal 12 novembre. Sappiamo che l’Appennino Centrale già di per sé era area disagiata e che la desertificazione era già iniziata da anni: E allora non c’è più tempo: o invertiamo con delle certezze future creando un’area esentasse , una piccola Livigno dove non si debba pagare l’IVA per 20-30 anni o diamo reale applicazione alla norma completamente disattesa della Legge sulla Montagna, altrimenti è la fine del territorio e di ogni speranza”.

C.C.

Letto 1697 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo