"Sbloccare la Perugia-Ancona". Mozione e interrogazione dell'On. Acquaroli (FDI)

Mercoledì, 27 Marzo 2019 19:59 | Letto 905 volte   Clicca per ascolare il testo "Sbloccare la Perugia-Ancona". Mozione e interrogazione dell'On. Acquaroli (FDI) “Il blocco della Perugia – Ancona pesa duramente su un territorio già in forti difficoltà. Governo,Regioni, Anas e Quadrilatero si assumano la responsabilità di sbloccare la situazione, riaprire subito i cantieri e tutelare i lavoratori e le imprese creditrici, che devono ricevere pagamenti per oltre 40 milioni di euro. Una situazione che crea forti preoccupazioni; queste imprese rappresentano un’eccellenza umbro-marchigiana, e oggi rischiamo di compromettere il loro futuro, decine di posti di lavoro e un patrimonio economico rilevante”. Il deputato marchigiano Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) ha presentato una mozione e un’interrogazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dello sviluppo economico. Attraverso la mozione, si intende capire  quali siano gli intendimenti del Governo rispetto alla situazione a cui ha portato la crisi e lo stato della società Astaldi, General Contractor dell’appalto, che mette a grave repentaglio i tempi e l’ultimazione della Perugia – Ancona.  “Non possiamo che condividere appieno l’appello degli operatori economici coinvolti – ha scritto Acquaroli  – volto ad affrontare una vera e propria emergenza territoriale, così come si è già fatto per altre Regioni e altri territori colpiti da gravissime crisi, anche attraverso provvedimenti straordinari. L’obiettivo deve essere quello di avere l’opera ultimata, di trovare le soluzioni più idonee per il pagamento dei crediti pregressi vantati dalle imprese, definendo regole nuove capaci di garantire chi è impegnato nei lavori, facilitare il loro accesso al credito e dare avvio finalmente alla ripresa dei lavori, più volte annunciata ma rinviata mese dopo mese, fino ad oggi che si parla di aprile 2019”. Per questo, l’onorevole ha chiesto al Governo l’istituzione di un tavolo permanente di confronto politico e tecnico insieme ai creditori, così come già domandato dalle Regioni Marche e Umbria, di porre in essere strumenti normativi capaci di affrontare con urgenza la grave crisi economico-aziendale delle imprese fornitrici di Astaldi (nella parte relativa alla SS76-E45 Ancona-Perugia), anche attraverso l’attivazione di uno specifico Fondo pubblico di garanzia, e di superare i limiti temporali previsti dalla normativa attuale in termini di ammortizzazioni sociali o prevedere misure specifiche per i lavoratori dipendenti di imprese non coperte dalla Cigs. “Occorre chiarezza – ha commentato Acquaroli – queste situazioni sembrano paradossali, quando lo Stato paga le imprese che lavorano a opere pubbliche e le stesse non pagano i propri fornitori. Bisogna anche verificare le responsabilità di coloro che dovevano controllare gli stati di avanzamento dei lavori. Occorre una norma che consenta a chi ha lavorato onestamente e correttamente di percepire quello che gli è dovuto. Rischiamo che quando si arriverà a restituire le somme dovute alle imprese, per loro sarà troppo tardi. Lo Stato deve sostituirsi, pagando i crediti alle imprese”.

“Il blocco della Perugia – Ancona pesa duramente su un territorio già in forti difficoltà. Governo,Regioni, Anas e Quadrilatero si assumano la responsabilità di sbloccare la situazione, riaprire subito i cantieri e tutelare i lavoratori e le imprese creditrici, che devono ricevere pagamenti per oltre 40 milioni di euro. Una situazione che crea forti preoccupazioni; queste imprese rappresentano un’eccellenza umbro-marchigiana, e oggi rischiamo di compromettere il loro futuro, decine di posti di lavoro e un patrimonio economico rilevante”.

Il deputato marchigiano Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) ha presentato una mozione e un’interrogazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dello sviluppo economico.

Attraverso la mozione, si intende capire  quali siano gli intendimenti del Governo rispetto alla situazione a cui ha portato la crisi e lo stato della società Astaldi, General Contractor dell’appalto, che mette a grave repentaglio i tempi e l’ultimazione della Perugia – Ancona.

 “Non possiamo che condividere appieno l’appello degli operatori economici coinvolti – ha scritto Acquaroli  – volto ad affrontare una vera e propria emergenza territoriale, così come si è già fatto per altre Regioni e altri territori colpiti da gravissime crisi, anche attraverso provvedimenti straordinari. L’obiettivo deve essere quello di avere l’opera ultimata, di trovare le soluzioni più idonee per il pagamento dei crediti pregressi vantati dalle imprese, definendo regole nuove capaci di garantire chi è impegnato nei lavori, facilitare il loro accesso al credito e dare avvio finalmente alla ripresa dei lavori, più volte annunciata ma rinviata mese dopo mese, fino ad oggi che si parla di aprile 2019”.

Per questo, l’onorevole ha chiesto al Governo l’istituzione di un tavolo permanente di confronto politico e tecnico insieme ai creditori, così come già domandato dalle Regioni Marche e Umbria, di porre in essere strumenti normativi capaci di affrontare con urgenza la grave crisi economico-aziendale delle imprese fornitrici di Astaldi (nella parte relativa alla SS76-E45 Ancona-Perugia), anche attraverso l’attivazione di uno specifico Fondo pubblico di garanzia, e di superare i limiti temporali previsti dalla normativa attuale in termini di ammortizzazioni sociali o prevedere misure specifiche per i lavoratori dipendenti di imprese non coperte dalla Cigs.

Occorre chiarezza – ha commentato Acquaroli – queste situazioni sembrano paradossali, quando lo Stato paga le imprese che lavorano a opere pubbliche e le stesse non pagano i propri fornitori. Bisogna anche verificare le responsabilità di coloro che dovevano controllare gli stati di avanzamento dei lavori. Occorre una norma che consenta a chi ha lavorato onestamente e correttamente di percepire quello che gli è dovuto. Rischiamo che quando si arriverà a restituire le somme dovute alle imprese, per loro sarà troppo tardi. Lo Stato deve sostituirsi, pagando i crediti alle imprese”.

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