“51 opere d’arte lesionate”. Cristini: La mostra si faccia a Camerino!

Mercoledì, 27 Marzo 2019 19:06 | Letto 1632 volte   Clicca per ascolare il testo “51 opere d’arte lesionate”. Cristini: La mostra si faccia a Camerino! Si faccia a Camerino, anziché a Senigallia, la mostra sulle 51 opere d’arte lesionate . La proposta e la provocazione, viene dall’’architetto Luca Maria Cristini , docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e a lungo Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Camerino –San Severino Marche.  “Va benissimo che degli enti delle associazioni propongano di fare delle mostre nel nostro territorio- afferma l’architetto- Il tema della mostra è il restauro di 51 opere d’arte lesionate e, a dire il vero, sul fatto che siano veramente tutte lesionate ho le mie perplessità, ma questo è un altro discorso. Il fatto che comunque ci sia questa volontà di collegare la mostra agli eventi sismici, mi ha fatto riflettere, nel senso che probabilmente questa mostra sarebbe meglio farla a Camerino. Trovo che un luogo così profondamente colpito nel proprio patrimonio e nella sua intimità anche nelle abitazioni, meriterebbe attenzione. Noto purtroppo un forte senso di sfiducia in città e credo che una bella mostra fatta in quel luogo, possa attrarre turismo, possa riportare Camerino al centro dellattenzione di coloro che amano il patrimonio culturale. Penso che potrebbe essere un vero e proprio aiuto a questa città e, quanto al possibile contenitore – continua Cristini- ricordo che il terremoto del 1997 portò unassociazione lodevole come il Rotary a donare un immobile che poi nel tempo è stato utilizzato e che, ancora oggi, contiene la Biblioteca Valentiniana. Si tratta di mettere su un prefabbricato, un edificio di basso costo che sono sicuro che molti enti caritatevoli sarebbero disposti a realizzare. Una mostra allestita in un prefabbricato di quel genere - prosegue l’architetto-, intanto potrebbe attrarre turismo questestate e fare sì che le attività ricettive e commerciali della città possano tirare un respiro di sollievo e poi, una volta terminata la mostra che secondo i progetti dovrebbe andare a Roma, il luogo creato potrebbe comunque rimanere come contenitore per le opere darte meravigliose della pinacoteca civica di Camerino che, segregate ora in un deposito, attendono che il loro spazio fisico torni di nuovo agibile. Visto come stanno andando le cose, credo che per il ritorno alla normalità ci vorranno anni per cui - conclude l’architetto Cristini-, terminata la mostra, dentro questo spazio museale si potrebbe allestire almeno una scelta di opere della pinacoteca civica, ricostituendo, anche se non completamente, un museo della città di Camerino per dare in futuro la possibilità ai turisti, agli studiosi e a tutti coloro che vogliano ammirare le opere del 400 camerte, un luogo dove poterlo fare”.   Carla Campetella

Si faccia a Camerino, anziché a Senigallia, la mostra sulle "51 opere d’arte lesionate ". La proposta e la provocazione, viene dall’’architetto Luca Maria Cristini , docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e a lungo Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Camerino –San Severino Marche.

 “Va benissimo che degli enti delle associazioni propongano di fare delle mostre nel nostro territorio- afferma l’architetto- Il tema della mostra è il restauro di 51 opere d’arte lesionate e, a dire il vero, sul fatto che siano veramente tutte lesionate ho le mie perplessità, ma questo è un altro discorso. Il fatto che comunque ci sia questa volontà di collegare la mostra agli eventi sismici, mi ha fatto riflettere, nel senso che probabilmente questa mostra sarebbe meglio farla a Camerino. Trovo che un luogo così profondamente colpito nel proprio patrimonio e nella sua intimità anche nelle abitazioni, meriterebbe attenzione. Noto purtroppo un forte senso di sfiducia in città e credo che una bella mostra fatta in quel luogo, possa attrarre turismo, possa riportare Camerino al centro dell'attenzione di coloro che amano il patrimonio culturale. Penso che potrebbe essere un vero e proprio aiuto a questa città e, quanto al possibile contenitore – continua Cristini- ricordo che il terremoto del 1997 portò un'associazione lodevole come il Rotary a donare un immobile che poi nel tempo è stato utilizzato e che, ancora oggi, contiene la Biblioteca Valentiniana. Si tratta di mettere su un prefabbricato, un edificio di basso costo che sono sicuro che molti enti caritatevoli sarebbero disposti a realizzare. Una mostra allestita in un prefabbricato di quel genere - prosegue l’architetto-, intanto potrebbe attrarre turismo quest'estate e fare sì che le attività ricettive e commerciali della città possano tirare un respiro di sollievo e poi, una volta terminata la mostra che secondo i progetti dovrebbe andare a Roma, il luogo creato potrebbe comunque rimanere come contenitore per le opere d'arte meravigliose della pinacoteca civica di Camerino che, segregate ora in un deposito, attendono che il loro spazio fisico torni di nuovo agibile. Visto come stanno andando le cose, credo che per il ritorno alla normalità ci vorranno anni per cui - conclude l’architetto Cristini-, terminata la mostra, dentro questo spazio museale si potrebbe allestire almeno una scelta di opere della pinacoteca civica, ricostituendo, anche se non completamente, un museo della città di Camerino per dare in futuro la possibilità ai turisti, agli studiosi e a tutti coloro che vogliano ammirare le opere del 400 camerte, un luogo dove poterlo fare”.

 

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