Notizie di politica nelle Marche

Due giornate di approfondimento, dedicate all’analisi del passato per interrogare sul rilancio e sullo sviluppo dell’Appennino centrale. Diviso in tre sessioni, il convegno interdisciplinare organizzato dall’università di Camerino, ha in particolare inteso focalizzare l’attenzione sulle manifatture di eccellenza che hanno reso ricco e vitale un territorio, oggi in profonda crisi, ma desideroso di rinascere. Scopo principale del focus, quello di approfondirne la conoscenza e nel contempo, promuovere iniziative concrete di rilancio. Dal convegno, che ha riconfermato la volontà di eleggere Camerino a sede di una riflessione interregionale, come snodo strategico, contributi di indagine del passato sono venuti, oltre che dai distretti marchigiani, dal versante umbro, laziale e abruzzese. Ne è venuta fuori l’immagine di una realtà dell’ Appennino centrale per nulla immobile, periferica, statica e povera, bensì dinamica, ricca e popolata. Un’ immagine del tutto diversa da quella di oggi e che alla fine, potrebbe portare a pensare che sia il posto sbagliato dove vivere, perché i terremoti lo rendono complicato o  per l’assenza di opportunità,  altrove presenti. Memoria storica per analizzare le possibilità di recupero di quello che ha funzionato nei secoli dal XIII al XX e che potrebbe essere recuperato; si è potuta ad esempio riscoprire la peculiarità dell’abitato di Pioraco, piccolo paese industrializzato disseminato di antiche gualchiere che la geo-archeologia, potrebbe aiutare a conoscere meglio. Il convegno ha anche offerto l’occasione per effettuare la visita guidata del Museo della Carta e Filigrana di Pioraco e dell’archivio di Stato di Camerino, dove la prof. Emanuela Di Stefano, ha rinvenuto il “Quinternus” del 1264, il più antico documento in carta bambagina delle Marche e uno dei più antichi dell’Europa occidentale.

Prima sessione cstorica convegno

“ Obiettivo della prima giornata storica- afferma la prof.ssa Di Stefano- è stato proprio quello di riflettere sul passato purtroppo dimenticato, ma che appartiene a questa nostra montagna e a tutto l’Appennino. La storia ci dice che, sotto il profilo delle attività economiche e delle Manifatture, anche Camerino ha avuto un passato importante. In questi luoghi esisteva una vera e propria propensione e vocazione alle Manifatture e alla mercatura, ed è quello che ha reso ricco il territorio di risorse, di materiale e di capitali e che- sottolinea- sono poi risultati investiti nel patrimonio artistico di cui la nostra montagna è dotata più di altre zone delle Marche. Abbiamo voluto riflettere su questo grande passato e, insieme agli studiosi, invitare anche il mondo politico, per comprendere insieme come questo territorio abbia avuto un passato così vitale. Oggi il tema centrale è quello della ricostruzione ma dobbiamo porci la domanda del cosa vogliamo ricostruire: il passato più recente in cui c'erano ormai segni del declino o, vogliamo tornare invece a quello che può essere definito un modello di sviluppo plurisecolare, fatto della compenetrazione tra manifatture, risorse ambientali (perché l'energia idrica era fondamentale) e di quel che proveniva anche dal bosco o dall'allevamento. A mio avviso- aggiunge - non ci può essere valorizzazione senza conoscenza; non ci può essere ricostruzione corretta ed efficace, senza conoscere l’identità di un territorio. Il nostro è un passato millenario; parliamo di un secolo intero in cui si può ascrivere che questo è il luogo della prima industrializzazione marchigiana. Una industrializzazione che, sia pure in forma sempre più esigua, si è mantenuta fino all’ 800 inoltrato. Fino a quell’epoca, dobbiamo ricordare che Camerino aveva ancora la produzione dei tessuti di seta e l’inversione è stata recentissima. Non possiamo dimenticarlo e, auspicare che una nuova inversione possa avvenire”. “ Appennino, ritorno al futuro, il tema della terza sessione che, attraverso i contributi dell’esperienza di successo degli imprenditori del territorio Nando Ottavi della Simonelli Group, Sandro Parcaroli, del gruppo Med Store e di Federico Maccari, dell’azienda Entroterra S.P.A titolare del Marchio La Pasta di Camerino, ha approfondito il ruolo della manifattura quale investimento strategico nazionale ed europeo. Imprese del territorio che hanno retto benissimo il contraccolpo della crisi e del terremoto, addirittura accrescendo il loro ruolo e la loro presenza sui mercati nazionali e internazionali.  Il discorso si è portato infine sulle progettualità e sulle possibilità di sviluppo e rilancio, grazie anche agli interventi del presidente di ISTAO Pietro Marcolini e del Segretario generale di Symbola Fabio Renzi. “ Proprio la giornata conclusiva- osserva Daniele Salvi ,Capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale- ci ha consegnato la fiducia di un lavoro che sta andando avanti e che riguarda l’irrobustimento del sistema produttivo delle aree interne che è fatto di tante cose; c’è cultura, turismo, ambiente, agricoltura di qualità, artigianato artistico tipico tradizionale, produzioni manifatturiere e, se vogliamo irrobustire questa economia- continua Salvi- una leva importante diventa quella della manifattura sostenibile e culturale; una manifattura innovativa che non inquina, che sposa i contenuti delle tipicità ambientali del nostro territorio e che punta sull'innovazione tecnologica perché è quella che può dare occupazione di qualità, maggiore solidità, ricchezza e solidità produttiva per il territorio. Proprio gli imprenditori che stanno lavorando in questa direzione ce ne hanno dato la prova; hanno reagito in maniera eccezionale alla crisi; altre sfide possono nascere dal “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo” su cui sta lavorando la Regione Marche ma, anche da un impegno nazionale a cui l’ente regionale chiamerà il governo, chiedendo che vi sia un intervento qualificato pubblico- privato a che grandi centri di studi nazionali possano fare di queste zone, un’ area di eccellenza di alta formazione, di ricerca e di innovazione, a supporto anche di un modo nuovo di fare impresa”.

Carla Campetella

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A Camerino, sono state consegnate questa mattina le ultime casette. Quattordici a Cortine ampliamento e otto  nella frazione di Arcofiato, consentiranno ad altrettanti nuclei familiari di tornare ad una dimensione di vita più intima e serena. L'arrivo inaspettato dell'arcivescovo Francesco Massara nell'area Sae Le Cortine, ha impresso un significato ancora più bello alla piccola cerimonia del rientro a casa. Onorati e sorpresi nel ricevere una visita così gradita in un momento tanto importante per la comunità. lo stesso vicesindaco Roberto Lucarelli e il personale comunale. " Non era prevista la mia presenza - ha detto l'arcivescovo Massara- ma sono venuto davvero con grande gioia e piacere per salutare i miei primi parrocchiani. Ho voluto trasmettere loro il mio messaggio di speranza evangelica, affinché possano davvero andare avanti e che il Signore li aiuti a ritrovare il senso della famiglia, anche attraverso una piccola casa".  Alla vigilia della grande festa del suo ufficiale insediamento, l'arcivescovo ha voluto sottolineare lo spirito con cui affronta questa nuova esperienza: " Il camminare insieme è importante perchè ci aiutiamo l'un l'altro; nel confronto e nella collaborazione si costruisce sempre qualcosa di buono. Sarò il vescovo della strada; come ho sempredetto sin dal primo momento della mia nomina, continuerò a fare il parroco anche da vescovo, con la gente e tra la gente".

Consegna Sae Capitano

"Un passaggio significativo quello della consegna delle ultime SAE- ha detto il vicesindaco Roberto Lucarelli -La felicità è doppia perchè, oltre a questa tappa importante per la comunità, abbiamo avuto il piacere di accogliere l'arrivo a sorpresa del nuovo arcivescovo della diocesi di Camerino - San Severino Marche a. Un blitz inaspettato nei confronti del quale, non possiamo che esprimere profonda gratitudine e felicità. Con Cortine ampliamento e poi con l'area della frazione di Arcofiato,  segnale forte di un''amministrazione che tiene a preservare dall'abbandono tutte le sue zone - ha aggiunto-  chiudiamo un primo capitolo di emergenza che garantisce un tetto ai nostri cittadini, primo passo verso la chiusura di quel percorso di attività di gestione del tragico evento che ha colpito la città  e che ci vede impegnati quotidianamente".         

 

Carla Campetella

Consegna SAE Lucarelli vescovo

 Nella foto sotto, consegne ad Arcofiato

Arcofiato 1

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Sta per mettersi in moto  l'iniziativa di solidarietà “RiminiChiama Camerino”, prevista sulla costa romagnola il prossimo  sabato 27 ottobre. Nel secondo anniversario del sisma che ha colpito l'Italia Centrale, a Rimini  si terrà una camminata di solidarietà e raccolta fondi a favore della Ricostruzione della “Casa della musica di Camerino”. Tutto è potuto iniziare grazie ai parrocchiani di Sant'Andrea dell'Ausa che, conosciuta la realtà camerte,  hanno deciso di prendersi a cuore le difficoltà della città, costruendo nei mesi una vera rete di solidarietà che riunisce Istituzioni e Associazionismo del riminese. 

A Rimini si è recata questa mattina l’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli. Ad accoglierla nella Residenza comunale c'era  il Vicesindaco Gloria Lisi, insieme ad una delegazione degli organizzatori dell’iniziativa di solidarietà e gli amici della Parrocchia del Crocifisso. 

"Ancora una volta- ha dichiarato l'assessore Nalli- abbiamo testimonianza del grande cuore degli italiani, tanto più che l'incontro con la comunità di Rimini è avvenuto casualmente. Nell'ambito della giornata del "Plen Air" tenutasi a Camerino il 30 settembre 2017 - spiega- un gruppo di camperisti presenti alla manifestazione,  ha potuto toccare con mano la realtà che purtroppo ci troviamo a vivere quotidianamente. Già in quell'occasione avevano compreso quanto la nostra città sia stata abbandonata dalle istituzioni; è stato proprio in seguito a quell'incontro che si è potuta instaurare una bella amicizia. La proloco di Rimini si è davvero adoperata per starci vicino, tanto che, a seguito di vari incontri intercorsii anche con il presidente dell'associazione camerte Adesso Musica, hanno deciso di portare un aiuto concreto e tangibile, sposando il progetto della ricostruzione della "Casa della Musica". Nulla da dire di più- conclude Antonella Nalli - se non che questo gesto parte dal loro e arriva diretto al nostro cuore. Non possiamo che leggerlo come un bellissimo e grande segnale di speranza" Partenza dunque dalla Piazza Tre Martiri di Rimini  alle ore 16 di sabato 27 ottobre per "RiminiChiamaCamerino", camminata solidale organizzata con la collaborazione tecnica de “la Pedivella”e le cui offerte libere per l'iscrizione, verranno interamente devolute per la ricostruzione della "Casa della musica". La consegna del ricavato avverrà direttamente nelle mani del presidente dell'associazione " Adesso Musica" Gilberto Spurio 

Carla Campetella

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Condono tombale” per le case abusive di Ischia; per i 138 comuni del cratere che cercano di ricostruire i loro paesi, nemmeno la sanatoria dei piccoli abusi.

Essere indignati è il minimo”. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, su quelle che definisce inaccettabili disparità di trattamento introdotte dal Decreto Genova con il quale ad Ischia , il governo consente di intervenire anche in deroga ai vincoli paesaggistici “purché le costruzioni non siano totalmente abusive”, offrendo pure un “contributo fino al 100%” per ricostruire. C’è rabbia nelle parole del primo cittadino di uno dei centri tra i più devastati dal sisma e già dall’agosto 2016. Da due anni lotta contro una  burocrazia che non permette di sanare nemmeno le piccole irregolarità quando, gli si presenta sotto gli occhi il Decreto su Genova che consente all’isola d’Ischia di sanare richieste di condono pendenti fin dagli anni ‘80 ; verranno collegate alla ricostruzione post terremoto del 21 agosto 2017. Edifici abusivi costruiti negli anni ’80 che ,oltre ad essere sanati otterrebbero il completo rimborso da parte dello Stato per la ricostruzione. La sanatoria riguarda gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma per i quali è stata presentata istanza di condono alla data di entrata in vigore del decreto legge. “ Più che altro -continua Falcucci-da noi-  alle parole continuano a non seguire  i fatti; continuiamo ad assistere a grandi appelli ed annunci, l’ultimo quello del vice ministro Di Maio le cui dichiarazioni ormai viaggiano sui social; da Accumoli si è detto vicino alle popolazioni dei territori feriti e poi leggiamo sull’art.25 del Decreto speciale sulla ricostruzione n.109 del settembre 2018 che consente ad Ischia una sanatoria degli abusi richiamando alle conformità della legge 47 del 1985, molto più aperta rispetto ai successivi condoni , normati dalle leggi del 1994 e del 2003, le cui disposizioni sono molto più restrittive sia in ordine alle cubature, sia sulla tassativa esclusione dal condono degli immobili realizzati in aree di vincolo paesaggistico o culturale.” Intanto- prosegue il sindaco- credo che tutti con me siano convinti dell’incostituzionalità di questo decreto che in momento di rettifica non potrà passare perché non si possono creare norme da applicare ad una sola realtà. Confermo di essere indignato ed insieme a me lo è la popolazione della montagna; il terremoto vero è qui e noi che siamo pieni di difformità su quello che dobbiamo ricostruire, non possiamo e non potremo fare nulla . Aggiungo che il decreto 109 avrebbe dovuto inserire anche un perimetro perché così ci era stato anticipato che sarebbe stato; poi,  per ragioni di carattere politico espresse in termini di consensi e di voti, anche su questo punto si è soprasseduto e invece abbiamo messo una bella chicca con la sanatoria che fa riferimento alla legge 47 del 1985 che invito tutti a leggere per vedere quanto è diversa dalla sanatoria del 1994 . Cosa aggiungere? La sensazione è che questa politica di oggi , quella di prima e  tutto quello che ci hanno promesso, non trova il modo di dirci cosa dobbiamo fare. L’ho detto anche in altre occasioni : quando andiamo dal medico perché, nostro malgrado siamo colpiti da una malattia il medico con tutte le cautele e tutte le delicatezze del caso ha l’obbligo di dirci qual è la patologia e quale la diagnosi e da lì possiamo comprendere qual è la prognosi Allora, ci dicano che per noi non c’è più nulla da fare.  Che il nostro destino è infausto e che, per via di questioni tecniche, economiche, sociali e quant’altro, i nostri paesi non verranno ricostruiti. Diciamo la verità; non illudiamo perché è un’offesa all’essere umano. Con questo decreto Genova che , anche se deve essere convertito per ora è legge, viene leso per l’ennesima volta il diritto costituzionale di vivere in questa Repubblica e allora bisogna dire che le promesse che sono state fatte dal Capo dello Stato in poi, e che erano priorità nazionale sono solo un assunto. Credo che dopo due anni- conclude Falcucci-  abbiamo il sacrosanto diritto di sapere la verità o di vedere iniziative vere per quello che dobbiamo fare ‘ieri’ e non con quello che dobbiamo fare domani. Purtroppo siamo rimasti all’altro ieri”.

Carla Campetella

 

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Prime giornate di incontri sul territorio per il prof. Piero Farabollini, nella nuova veste che assomma al ruolo di tecnico e geologo che ben conosce le problematiche delle zone colpite dal sisma, la nomina a nuovo Commissario per la ricostruzione. Prima di affrontare la novità di un incarico del quale ha dichiarato di sentire tutta la responsabilità, il neo-commissario, forte anche di competenze amministrative acquisite nel lavoro svolto all’Ufficio Progetti della Regione Marche nel post-sisma del 1997, più volte è intervenuto in questi lunghi mesi, sui temi della ricostruzione e del rischio sismico, insistendo per un maggiore coinvolgimento dei geologi anche nell’elaborazione delle normative di settore. Lo scorso 5 ottobre la notizia del mandato, seguito cinque giorni dopo dall’insediamento ufficiale.

“ Il mio impegno – dice Farabollini- è quello di dare risposte al territorio il più velocemente possibile e, nelle more di tutto il lavoro che è stato fatto finora, cercare di dare un input affinché la ricostruzione possa partire in tempi brevi. Sono arrivato da poco a ricoprire questo ufficio – continua- ed è ovvio che io debba prendere coscienza e conoscenza di tutto quello che finora è stato fatto,è chiaro però che nell’ordinario andiamo avanti”.

Lentezza nelle procedure, burocrazia farraginosa, colli di bottiglia, difficoltà nell’interpretare le norme e le tante ordinanze che si sono succedute, hanno portato ad un numero esiguo di progetti effettivamente partiti. Invocato da lunghi mesi, quel desiderio di maggiore speditezza ha trovato frapposti per strada una miriade di impedimenti e ostacoli.

“ Tutto questo è innegabile ma- continua il neo commissario- bisogna anche capire i colli di bottiglia da che parte stanno; è per questo che credo sia necessario ascoltare le comunità, i tecnici e tutte le istituzioni che fanno capo al territorio, per capire con attenzione quali siano le difficoltà che si incontrano nella presentazione dei progetti e, ovviamente, anche lì si cercherà di intervenire. Se vogliamo far partire la ricostruzione è indubbia la necessità di evitare il più possibile di frapporre ostacoli che possano rallentare; occorre dunque andare a vedere quali sono gli impedimenti”.

Provenendo dal territorio del maceratese, dove peraltro ha studiato, si è laureato e  finora ha insegnato come docente all’università di Camerino, pensa che dal suo ruolo potrà imprimere anche un’attenzione diversa a queste zone dell’entroterra che per certi versi, si sentono un po’ trascurate dalla politica e dal governo nella risoluzione delle loro problematiche?

La cosa che ha creato più difficoltà in questo drammatico evento sismico- spiega Farabollini- è senz’altro la vastità dell’area che è stata coinvolta e, soprattutto, un entroterra con delle caratteristiche geologiche, strutturali, edificatorie, economiche, sociali, anche particolari. E in effetti la questione danneggiamento è poi fortemente collegata all’assetto del territorio e a quella che era la tipologia edilizia e questo, il terremoto l’ha fatto vedere; cercare comunque di ragionare in questa ottica, tenendo conto degli aspetti del territorio credo che possa portarci ad affrontare le problematiche in una certa maniera. A mio avviso, non è tanto una questione di differenziare le zone, quanto pensare a porre in essere delle norme, dei regolamenti e delle linee guida che siano veramente rispondenti a quella che è la realtà, cercando di calare i provvedimenti sul territorio. E’ proprio per questo che dico che c’è necessità di un forte confronto con chi il territorio lo sta vivendo, sia da un punto di vista professionale, sia istituzionale, sia tecnico. E' così che la ricostruzione potrà avviarsi, procedere e camminare da sola. La mia intenzione è pertanto quella di trovare una forte sinergia con chi questo territorio lo studia, lo conosce, lo frequenta, ci lavora e lo gestisce da un punto di vista amministrativo”.

Più volte il neo Commissario per la Ricostruzione ha ripetuto che il desiderio grande è quello di affrontare questo suo nuovo percorso con grande forza di volontà e con la voglia di cercare di risolvere i problemi : “E’ da dire che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno – conclude Farabollini - Il mio primo pensiero è però quello di cercare il più possibile di affrontare questa nuova sfida, con decisione e impegno, con la volontà di conoscere, di capire le esigenze, le situazioni complicate e le criticità che vengono espresse dallo stesso territorio. Lo spirito è questo; sicuramente, ci metterò tutta l’energia di cui sono capace

Carla Campetella

 

 

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Sostegno alle persone che vivono nelle casette. Croce Rossa Italiana ha avviato un progetto che prevede nello specifico il supporto di quattro psicologi che presteranno il loro servizio a favore delle persone che vivono le difficoltà della condizione di terremotatoe. Molte di loro hanno perso tutto, abitazione e lavoro e, anche la nuova residenza nelle SAE rappresenta un ulteriore sfida da vincere, dopo essere vissute a lungo in altri luoghi, alberghi della costa o sistemazioni autonome diverse, con la conseguente perdita dei punti di riferimento che caratterizzavano la vita precedente. La CRI nazionale ha messo a disposizione dei fondi per lo svolgimento di tale servizio che per ora tocca i comuni di Camerino, Caldarola e Visso. L’idea del progetto è partita dal presidente del Comitato CRI Camerino Gianfranco Broglia, trovando pronto accoglimento da parte dell’organizzazione nazionale. “ L’iniziativa – spiega Broglia- è partita già lo scorso anno ma , ci siamo accorti che le risorse disponibili non sarebbero state sufficienti.a realizzarla al meglio Abbiamo pertanto atteso dei finanziamenti e dei donatori che si sono detti disponibili a promuovere il progetto a sostegno della popolazione in difficoltà”. Il servizio, che ha ricevuto il pieno sostegno del Comune di Camerino attraverso l’interessamento dell’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, riguarda per ora solo alcuni comuni dell’entroterra , sebbene l’auspicio sia poterlo estendere anche ad altre realtà. Riabituarsi a vivere una vita quotidiana nel proprio ambiente d’origine con situazioni profondamente mutate che hanno costretto ad abbandonare molte delle abitudini da sempre conosciute, ha causato inevitabili delicati riflessi sulle comunità. “ A Camerino- continua il presidente Broglia- il servizio gratuito di sostegno psicologico viene svolto tutti i giovedì  sia nella sede della CRI di viale Giacomo Leopardi n.35, sia ‘porta a porta’, all’interno delle stesse soluzioni abitative d’emergenza. Gli psicologi saranno dunque a disposizione nell’ascolto e delle persone e delle famiglie per capire se vi siano esigenze di sostegno o aiuto e, già dal primo giorno, abbiamo potuto constatare che queste necessità purtroppo sono reali”. Un’ulteriore testimonianza di grande attenzione e vicinanza alle problematiche della popolazione da parte di CRI, sin da subito coinvolta nell’emergenza e in tutte le operazioni di supporto alle comunità colpite dal terremoto. “Oltre all’iniziativa di sostegno alle persone col supporto di psicologi - ricorda il presidente del Comitato CRI di Camerino- tra gli altri progetti in campo, vi sono la realizzazione di un centro polivalente a Visso, un palazzetto e un presidio di 118 a Pievebovigliana; a Camerino realizzeremo il progetto della struttura residenziale per anziani di “Casa Amica” e, in collaborazione con Unicam, stiamo completando l’area aggiuntiva del Campus universitario che prevede circa 250 alloggi per gli studenti”.

C,C.

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Il sindaco Gianluca Pasqui, torna a sollecitare la visita dei vertici del governo  a Camerino.  Un invito più volte reiterato, anche all'indomani della nomina del nuovo Commissario Farabollini e sinora rimasto senza risposta. Questa volta, il primo cittadino ha scelto il mezzo dei social.  A due anni dalle prime scosse che hanno sconvolto e drammaticamente devastato Camerino, l'arrivo in città delle istituzioni governative sarebbe un forte segnale, anche perchè  potrebbero rendersi conto di persona della situazione che si vive.  Non solo un desiderio, ma addirittura un sogno per il primo cittadino che utilizzando lo strumento dei social scrive: "Questa notte ho fatto un sogno: ho sognato che il Ministro del Lavoro si trasformasse per un giorno in Ministro del LAVORO DA FARE e che il Ministro dell’Interno si trasformasse per quello stesso giorno in Ministro DALL’INTERNO. Quel giorno è il 26 ottobre 2018, ossia la ricorrenza dei due anni dal sisma. Ho sognato che i due ministri, proprio per quel giorno, venissero a Camerino, la città più grande e popolosa dell’intero cratere sismico, per toccare DALL’INTERNO il tantissimo LAVORO DA FARE.Carissimi Ministri, Di Maio e Salvini- continua il sindaco di Camerino- il mio è un sogno e, ve lo prometto, non ho alcuna intenzione di fare polemica. Sarebbe bellissimo, oltre che doveroso e rispettoso nei confronti di una città e di un territorio che stanno soffrendo ininterrottamente da due anni, se questo mio sogno potesse trasformarsi in realtà. Quindi - conclude Pasqui-approfitto dei social, sui quali Vi vedo particolarmente attivi, per rivolgerVi in maniera del tutto informale questo invito assolutamente formale.Vi aspetto a Camerino". 

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Non si arresta la catena della solidarietà, attivatasi in ogni forma, subito dopo il terremoto che ha messo in ginocchio il centro Italia. In prima linea  l’Associazione nazionale Alpini, punto di riferimento per l’emergenza e sempre pronta a rispondere ai bisogni della gente con raccolte fondi e donazioni. Nella sede comunale di Sefro, lo scorso mercoledì 10 ottobre, il sindaco Giancarlo Temperilli ha accolto la visita del vice presidente nazionale dell’Associazione Alpini Lorenzo Cordiglia. Nel corso del cordiale incontro, il primo cittadino ha potuto illustrare le peculiarità storiche, culturali e ambientali del suo ridente paese. Non sono mancati riferimenti alle criticità del dopo sisma e i sentiti ringraziamenti per i numerosi segnali di concreta vicinanza che hanno viste le “penne nere” protagoniste sul territorio. La visita del vice presidente nazionale, fa seguito all’iniziativa degli abitanti della frazione di Agolla e al loro accorato appello in favore della realizzazione di una struttura, idonea a far ritrovare loro un minimo di socialità . Appello che, a nome dell’Associazione nazionale Alpini, il vice presidente Cordiglia ha subito accolto con interesse, esplicitandolo con l’intenzione di donare una struttura polivalente da utilizzarsi come punto di aggregazione e di protezione civile per le emergenze e, data l’inagibilità della chiesetta di Agolla, anche.come luogo per tenervi celebrazioni liturgiche.  Cordiglia ha assicurato che la proposta, supportata dall’attivo interessamento del Presidente della sezione regionale Sergio Mercuri e della sezione Valpotenza di Castelraimondo, verrà  quanto prima sottoposta all’attenzione del Consiglio nazionale che valuterà la disponibilità di fondi per la realizzazione del progetto. Un segno di condivisione e solidarietà, del quale il sindaco di Sefro si è detto profondamente grato e commosso; ad accoglierlo con grande entusiamo la stessa comunità di Agolla che, a coronamento della gradita visita, ha preparato un ricco buffet di prodotti locali con tanto di brindisi finale.

Carla Campetella

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Approvati all’unanimità dall’ Assemblea d’Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro – Macerata ha due importanti provvedimenti. Il primo ha previsto l’aggiornamento dei documenti di pianificazione del servizio idrico integrato che recepiscono i nuovi regolamenti introdotti dall’Autorità nazionale (ARERA) in termini di adeguamento degli standard tecnici di qualità del servizio. Sono stati in particolare individuati obiettivi incentivanti per i gestori operanti nel territorio nel prossimo biennio al fine di garantire un servizio di qualità sempre migliore. Di particolare portata innovativa il secondo provvedimento attraverso il quale è stata approvata l’articolazione tariffaria unica d’Ambito. Grazie ad un lungo e complesso iter istruttorio avviato alla fine dello scorso anno, è stato possibile definire una struttura dei corrispettivi unica che verrà applicata in gran parte dell’ATO 3 Macerata. Soddisfatto della conclusione positiva e della votazione favorevole all’unanimità del provvedimento il presidente Francesco Fiordomo che ha definito la decisione “per certi versi storica”.A partire da oggi - ha commentato- saranno applicate le stesse tariffe a più dell’80% delle utenze sul nostro territorio, superando le ingiustificate differenze presenti fino ad oggi. Questo provvedimento è un ulteriore passo avanti verso il gestore unico d’ambito, grazie al quale potranno essere attuate le economie di scala e di scopo necessarie per una riduzione delle tariffe attuali.” “Assicurare la realizzazione dell’ingente Piano degli interventi previsti nei prossimi anni - continua Fiordomo - servirà per erogare un servizio con livelli di qualità sempre crescenti. Gli investimenti previsti permetteranno un adeguamento delle infrastrutture, soprattutto in termini di riduzione delle perdite idriche.”

L’articolazione unica d’ambito verrà applicata in tutta la fascia collinare e marittima dell’ATO 3, con decorrenza dal 1° gennaio 2018. Rimane esclusa la parte montana nei cui comuni continuerà ad essere applicata la struttura tariffaria previgente. Di questo e di altri temi riguardanti il Servizio idrico integrato, si sta discutendo ad Osimo, in occasione della Giornata della Trasparenza dell’AATO 3.

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“Così non si può più andare avanti. I nostri territori sono al totale abbandono”. Lo dice a chiare lettere il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, riferendo con apprensione dell’arrivo nelle ultime ore di una circolare a firma del dott. David Piccinini, direttore della Protezione Civile delle Marche, che sottolinea l’indisponibilità di fondi. Ne parla sul Corriere della Sera, anche un articolo a firma del giornalista Mario Sensini. Vi si legge che il blocco dei finanziamenti, riguarderebbe la copertura del contributo di autonoma sistemazione, il pagamento degli albergatori che ancora ospitano sfollati, i puntellamenti e le demolizioni delle abitazioni nei centri storici colpiti dal sisma dell’Italia centrale. Non solo le Marche ma anche le altre regioni. “L’invito ai comuni è ad esempio a terminare i lavori iniziati sulle messe in sicurezza, senza andare oltre con impegni di spesa, stante la mancanza di fondi. Ricevere una circolare del genere- continua Pasqui- è come prendere un pugno sullo stomaco perché, sta ad attestare che è impossibile andare avanti. E non si procede di un passo anche per gli altri motivi che sto sostenendo a gran voce nelle ultime ore,  riferiti alla mancanza di personale e all’esistenza di tante norme sulle quali non discuto, perché se ci sono quelle norme e quei regolamenti da rispettare, evidentemente a qualcosa servono , tuttavia, è anche vero che per poter adempiere agli obblighi, c'è bisogno di personale numericamente sufficiente. È un momento di grande difficoltà, eppure c’è anche tanta positività che non può essere bloccata: stanno rientrando le persone nelle SAE; le nostre scuole sono a norma sismica e i nostri figli possono continuare a seguire le lezioni senza fare nemmeno i doppi turni; l’ università sta andando avanti, ma la ricostruzione no. E’ tutto fermo. E’ lì che bisogna ancora lavorare con gli uomini di governo, per far comprendere bene quello che ad oggi, nei fatti, non è stato affatto compreso”.

C.C.

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