Un nome che da tempo circola nel toto candidati per la poltrona di sindaco di Macerata è quello di Sandro Parcaroli, imprenditore originario di Camerino e amministratore del Gruppo Med Store. Negli ultimi giorni le voci di una sua candidatura alla guida del comune capoluogo di provincia si sono fatte sempre più insistenti, al punto che appariva imminente l'ufficializzazione che, però, non è arrivata e forse non arriverà. Sandro Parcaroli ha sempre dichiarato di voler riflettere sul da farsi e sembrerebbe che lo stesso, qualora decidesse di scendere in campo in prima persona, sarebbe più propenso ad impegnarsi in seno al consiglio regionale per farsi interprete delle esigenze del territorio montano. A questo lo spingerebbero gli abitanti delle zone del cratere, per le quali Sandro Parcaroli non ha mai nascosto il proprio amore impegnandosi in prima persona in iniziative di vicinanza e solidarietà a favore di scuole, associazioni, cittadini, e i legami con la "sua" Camerino, da dove all'interno di un garage ha mosso i primi passi imprenditoriali, e con l'intero territorio circostante. Sicuramente la sua visione imprenditoriale, che ha portato la Med Store a divenire azienda leader nel settore in Italia, appare diversa da quella di tanti politici "navigati", spesso più interessati  più alla poltrona che alla soluzione dei problemi reali, e su tale caratteristica farebbero leva coloro che lo vedrebbero sugli scranni del consiglio regionale. Ecco perchè una larga parte della società civile insieme a rappresentanti delle istituzioni stanno cercando di convincere Parcaroli a scendere in campo per la prima volta in una competizione elettorale. 




Un programma che nasce dall'ascolto dei cittadini e che mette l'ambiente al primo posto.
È quanto emerge dall'intervista al candidato governatore pentastellato Gian Mario Mercorelli dopo che gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno già ricevuto la richiesta di partecipare ad un sondaggio per condividere le necessità del territorio: "Queste sono operazioni tipiche del Movimento - dice il candidato - che come unica forza si propone in maniera interattiva con i propri iscritti e con la cittadinanza in genere perchè, oltre al formulario della piattaforma, è stata aperta a qualunque cittadino marchigiano la possibilità di intervenire sul porgramma".

Si è svolta poi una riunione dei gruppi M5S della provincia di Macerata tra i candidati alla carica di Consiere Regionale, gli attivisti e i simpatizzanti del MoVimento per discuterete di problemi ambientali: "Il bacino idrico del basso Chienti, il rigassificatore di Porto Recanati, l'inquinamento da campi elettromagnetici ed erosione costiera sono state alcune delle tematiche che verranno portate direttamente all’attenzione del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa. Accanto a queste la questione dell'Api per l'Anconetano: un problema evidente per tutti; ma oltre ai temi più ampi ce ne sono altri subordinati e meno impattanti, ma importanti per comunità più piccole: a Montemarciano - spiega - c'è il problema dell'erosione della costa, ci sono delle case aggredite dal mare perchè nessuno, negli anni, si è preoccupato di limtare l'erosione. È stato il Ministro stesso - precisa Mercorelli - a chiederci di fornirgli informazioni sulla situazione ambientale della Regione. Se pensiamo di rilanciare la Regione non pensando a queste tematiche, allora le Marche non avranno un futuro. ".

Torna quindi sul tema della partecipazione che "Per noi del Movimento - dice -  è sempre stata uno dei nostri punti cardine. Vorrei poi sottolineare come per i partiti  non ci siano ancora dei programmi, ribadendo che il nostro sarà fatto da persone che hanno voluto essere partecipi con il proprio contributo".

In merito agli altri avversari Mercorelli attacca: "Un elemento che evidenzia la poca chiarezza del modo dei partiti di fare politica è che ci sono stati per mesi dei balletti per scegliere il candidato governatore delle coalizioni, ma nessuno si preoccupa di guardare la qualità dei candidati, sono tutti concentrati sugli equilibri politici. Non credo poi che sia secondario conoscere i nomi dei candidati consiglieri. Per il Movimento i candidati possono piacere o meno, ma la certezza è che sono incensurati".

GS
Forza Italia al lavoro per il programma elettorale e la scelta dei nomi che rappresenteranno il partito di Silvio Berlusconi alle elezioni regionali.
A spiegare l'impegno organizzativo per il territorio della provincia di Macerata è il coordinatore provinciale Riccardo Sacchi: "Avremo domani un incontro con il coordinatore regionale Francesco Battistoni che sarà in provincia per incontrarmi, insieme ad una selezione del coordinamento provinciale, per poter cominciare a ragionare sulla formazione delle liste che sarà sicuramente molto qualificata. Terrà conto - spiega Sacchi - non solo del singolo peso dei candidati e delle candidate che saranno 6 con un'equa distribuzione uomo-donna, ma osserveremo attentamente il criterio dei rappresentanti di tutte le zone: dalla montagna alla costa senza tralasciare la media collina. Dovranno essere candidati con le giuste competenze e capacità per rappresentare le istanze che Forza Italia porterà nel Centro destra".
Un Centro destra rappresnetato da Francesco Acquaroli di cui Sacchi ribadisce le qualità: "È bene evidenziare come in tutta Italua i candidati del Centro destra siano scelti in maniera condivisa e compatta. Francesco Acquaroli è molto preparato ed è sempre passato per il vaglio degli elettori, credo sia un'ottima scelta per il nostro territorio, forse una delle migliori che si potevano fare".

Sacchi sottolinea quindi la forte presenza del partito nel futuro politico regionale, annunciando i punti salienti del programma di Forza Italia: "La ricostruzione al primo posto - ha detto - che, a causa dell'incapacità politica del centro sinistra che dal 2016 ad oggi ha governato sia la Regione che il Paese, si trova in condizioni disastrose. Le responsabilità non lasciano, quindi, spazio a dubbi. Dei circa 300 comuni colpiti dal sisma la provincia di Macerara è quella che in percentuale ha avuto più centro colpiti da questa sciagura. Non dimentico l'attenzione dell'allora Presidente del Parlamento Europeo Tajani con ingenti fondi per il sisma: credo che se anche il Governo e la Regione avessero avuto questa sensibilità forse oggi non avremmo avuto ancora 1/4 delle macerie da rimuovere. Quel che è certo - spiega - è che faremo del sisma e della ricostruzione uno dei punti principali. A questo seguirà la sanità, dal momento che il Covid ci ha mostrato come lo schema sanitario dell'Asur regionale vada ridiscusso, tenendo conto delle specificità territoriali e della conformazione del territorio. Poi la questione del riequilibrio tra costa ed entroterra, perchè determina l'armonia della nostra terra: per fare questo sono cenessari interventi sulla viabilità e sulle infrastrutture, a partire da un aeroporto che non è degno delle potenzialità turistiche della nostra regione, così come il trasporto su rotaie e su gomma".

Infine la critica alla scelta di andare al voto a settembre: "Credo sia un delitto politico - denuncia - , la scadenza per la formazione delle liste sarà in prossimità di ferragosto. Bisogna pensare cosa significa questo termine per una macchina organizzativa che ha già affrontato la pandemia".

GS






Gran fermento, soprattutto nel sottobosco della politica, in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale delle Marche previste per il prossimo mese di settembre. Mentre nella coalizione di centro sinistra, sia pure con qualche “mal di pancia”, tutte le forze si stanno coalizzando intorno alla candidatura di Maurizio Mangialardi altrettanto non può dirsi per quanto riguarda il centro destra dove il nome di Francesco Acquaroli quale candidato governatore non trova ancora l’unanimità. L’unica certezza al momento, pur se ancora manca l’ufficialità, sembra essere la candidatura in consiglio dell’ex sindaco di Camerino Gianluca Pasqui nelle fila di Forza Italia. “Ho dato la piena disponibilità al mio partito – le parole di Pasqui – nelle persone del senatore Battistoni, del presidente Tajani e del coordinatore provinciale Riccardo Sacchi. Una decisione che è stata accolta benevolmente per cui ritengo che dovrei esserci a rappresentare in seno al consiglio regionale non solo il mio territorio, che è quello della zona montana cui sono particolarmente legato, ma l’intero territorio provinciale”. Appare fiducioso Gianluca Pasqui anche sulle possibilità di successo della coalizione di centro destra. “Penso che diversi siano i punti di vantaggio rispetto al centro sinistra e se questo dovesse essere sicuramente mi impegnerò all’interno della maggioranza di governo regionale per portare avanti tutte le istanze necessarie”.

f.u.
Mentre il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha dedicato la mattinata di ieri alle Marche, partendo da Osimo e toccando altri centri tra cui Montegranaro e Fermo, potrebbe essere Fratelli d'Italia ad aggiudicarsi il candidato del centrodestra per le possime elezioni regionali.
Una conferma che potrebbe arrivare nelle prossime ore a seguito di diverse riunioni tra i vertici dei principali partiti del centrodestra da cui dovrebbe emergere il nome del deputato Francesco Acquaroli, come rivendicato da Giorgia Meloni già a dicembre scorso.
Se così fosse decaderebbe quindi il nome di Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, che era il favorito delle liste civiche e del leader della Lega.
Un nome, quello di Acquaroli, che sta prendendo piede sul tavolo nazionale di centrodestra che alla fine sembra possa essere disposto a cedere sul primo dei nomi fatti da tempo, nonostante la Lega abbia subito rifiutato le candidature della Meloni in tutte le regioni di riferimento. 
Una volta confermato il deputaro resta poi da capire quali saranno i nomi che sosterranno questa candidatura.

GS
Passata la tempesta del virus l'attenzione può tornare gradualmente sul piano politico. Sembrano riapparire all'orizzonte le prime indiscrezioni per la corsa alle elezioni regionali.
Stabilito che si voterà a settembre resta solo da chiedersi quali siano i candidati che rappresenteranno la provincia di Macerata e pare che, tra conferme e indiscrezioni, molti arrivino da Tolentino.
Primo tra tutti, ed unica certezza, l'attuale consigliere di minoranza Gian Mario Mercorelli in corsa per la carica di presidente in rappresentanza del Movimento 5 Stelle.
Tra le indiscrezioni spuntano tre nomi che invece siedono tra i banchi della maggioranza: il sindaco Giuseppe Pezzanesi, anche in una recente intervista pubblicata sul settimanale L'Appennino Camerte ci ha confidato il suo sogno di correre insieme ad un gruppo di altri sindaci poer portare in Regione le istanze del territorio.
Altre indiscrezioni vedrebbero poi in corsa l'assessore alla Sicurezza Giovanni Gabrielli in rappresentanza del partito di Matteo Salvini e l'assessore ai Servizi Sociali, Francesco Pio Colosi, per il partito di Giorgia Meloni.
Indiscrezioni che trovano terreno fertile anche nelle ultime vicende politiche di Tolentino: c'è infatti chi sostiene che il primo cittadino abbia preferito 'spegnere i riflettori' sull'attuale giovane assessore Colosi, temendolo come avversario proprio alle elezioni regionali.
Infine i due assessori silurati: Forza Italia potrebbe richiedere l'impegno di Alessia Pupo e non è detto che, in una lista civica di centro, Alessandro Massi Gentiloni Silveri non decida di scendere in campo anche in virtù del ruolo che suo padre Francesco ha ricoperto fino a pochi anni fa in Regione.
Tutte ipotesi che potrebbero trovare certezza nelle prossime settimane quando gli assetti politici si faranno più sicuri ed evidenti.
Quel che è certo è che Tolentino, anche nel panorama politico regionale, continua a confermarsi come una città dove il fermento politico è sempre vivo.

Giulia Sancricca
Rinvio delle elezioni regionali e slittamento del referendum sul taglio dei parlamentari. Queste le misure che sarebbero contenute nella bozza del nuovo Decreto Legge sul Coronavirus che determinerebbe il rinvio delle consultazioni per il rinnovo dei Consigli regionali e lo slittamento del referendum di 240 giorni, con la consultazione referendaria rimandata al prossimo autunno. Così sarebbe prolungata di 3 mesi la scadenza degli organi di governo regionali che continuerebbero ad operare nella pienezza dei loro poteri. Decisione definitiva che, comunque, spetterà al Consiglio dei Ministri. 
"Una decisione giusta e inevitabile - il parere dell'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche Angelo Sciapichetti - Siamo in trincea per combattere un nemico ancora sconosciuto e in queste ore a tutto possiamo pensare tranne che alle elezioni. Siamo tutti impegnati a difenderci nel miglior modo possibile contro questo virus e cerchiamo di vincere questa battaglia. Poi, una volta tornati alla normalità, potremo pensare anche alle elezioni regionali".

FU
Regionali Marche. Dopo l'incontro di ieri sera tra le forze di centrosinistra e civiche delle Marche che hanno espresso il loro no ad incontri bilaterali richiedendo il tavolo unico del centrosinistra per la scelta del candidato, interviene con una nota Romina Pergolesi. La Consigliera regionale dei 5 Stelle, "come osservatrice" ha preso parte ieri all'incontro della colaizione di centrosinistra che ha riunito Art. 1, Azione, Diem 25, Italia in Comune, Le nostre Marche, +Europa, Uniti per le Marche (Psi, Verdi e Civici) e Italia Viva, "presenza salutata da tutti come positivo segnale di apertura della coalizione all'elettorato grillino"
"In tanti- afferma Romina Pergolesi -  mi hanno chiesto di ricandidarmi e presentare una lista civica, ma ho già detto che in questo particolare periodo della mia vita ho scelto di dare priorità alla mia famiglia. Voglio comunque impegnarmi per dare la possibilità ai cittadini, che me lo hanno chiesto, di poter votare ed eleggere persone della società civile che in questi anni si sono spese per il bene comune con uno strumento democratico e partecipativo.
Nella coalizione di centro sinistra- conclude la consigliera regionale-  sono un'osservatrice esterna; se il partito di maggioranza avrà il coraggio di allargare seriamente alle esperienze della società civile, darò il mio contributo per un candidato governatore civico".
c.c.








Uniti possiamo vincere, la partita è aperta”. Tempi sempre più stringenti nella corsa elettorale di maggio e il segretario regionale PD Giovanni Gostoli auspica serenità e spiirito unitario: " Domani iniziamo a ragionare con gli alleati sulla costruzione di una rosa di nomi utile per individuare una candidatura di sintesi del centrosinistra che può aprire una fase nuova". Proprio questo venerdì 21 febbraio, il segretario regionale dem Giovanni Gostoli e il vice segretario Fabiano Alessandrini, incontreranno i Socialisti, Verdi e Civici di “Uniti per le Marche”, Articolo Uno, Italia Viva, Azione, Più Europa, la lista civica “Presenza Popolare” e la lista civica “Le Nostre Marche” con Demos, Popolari e Italia in Comune.
"Dal pomeriggio faremo incontri bilaterali e interlocutori utili per fare un quadro delle possibilità - continua Gostoli -. L’auspicio è quello di aprire un confronto con grande serenità e con un forte spirito unitario Vorrei ripetere ancora una volta che la sfida alle prossime elezioni regionali sarà tra noi e la destra. Noi vogliamo farci carico, lo stiamo dimostrando, di costruire l’alleanza più larga possibile. Insieme al Pd si combatte per vincere e dare un buon governo alle Marche, non per fare testimonianza. Se qualcuno pensa di correre da solo- conclude il segretario dem- invece, decide di fare un favore alla destra”, 
c.c.
"Non volevo e non voglio assolutamente essere un problema. Provavo semmai a dare una mano se  ritenuta utile, ma se non serve o non è gradita, nessun problema. Si vada dunque avanti perché ormai il tempo è scorso ampiamente". Così la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli nel fare chiarezza e nello spiegare i motivi che la spingono a ritenersi fuori dalla ventilata ipotesi di una sua candidatura a presidente delle Marche nella prossima tornata elettorale.
Valeria Mancinelli ha deciso di affidare a Facebook il suo lungo messaggio esplicativo, ritenuto doveroso e importante per "dire con chiarezza come stavano e stanno le cose, anche per togliere ogni alibi a chi dentro e fuori il PD ha invece inteso utilizzare strumentalmente in modo inaccettabile la mia disponibilità, come una sorta di contrapposizione, divisione interna, volontà di creare problemi o addirittura volontà di azzoppare il candidato presidente uscente.  Da Ancona vi saluto: ora chi deve decidere, decida;  qui, a Pesaro o a Roma, io sono fuori. Non sono un problema e come marchigiana spero solo che la decisione verrà presa nell'interesse delle Marche tutte per davvero, scegliendo per davvero il candidato, non quello che dà meno fastidio alle varie  fazioni in campo, ma il candidato che effettivamente possa essere più forte, più autorevole, più popolare e dunque più in grado di vincere le elezioni; chiunque sarà il candidato del centrosinistra avrà il mio sostegno". 
Si conclude così il lungo annuncio della sindaca di Ancona, iniziato spiegando che "di fronte alla scadenza del rinnovo del governo delle Marche e alle elezioni regionali, non si pò pensare di dire, la cosa non mi riguarda o per me è indifferente "perché il governo della Regione è un fatto importante che incide nella vita dei cittadini e nel futuro delle città. Proprio perché è un fatto importante, è una materia che va trattata con cautela e con senso di responsabilità da parte di tutti, in particolar modo da parte di un sindaco e, in particolarissimo modo, da parte del sindaco della città capoluogo che ha una responsabilità in più rispetto agli altri. 
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Da qualche settimana - continua Valeria Mancinelli- gira con insistenza il mio nome come possibile candidata del centrosinistra alla guida della regione Marche nelle prossime elezioni. Gira da troppo e anche male; il rischio che si corre  e che si è corso, è quello di apparire anche io attore di un teatrino della politica che francamente non mi appartiene  e che non aiuta la credibilità della politica tutta. E' giunto quindi il momento di fare chiarezza: è una chiarezza dovuta ai cittadini tutti, in particolar modo ai cittadini di Ancona, ma è anche una chiarezza necessaria a appunto a contribuire a preservare quella credibilità della politica che uno degli impegni principali per i quali provo a dedicare tempo ed energie nel ruolo che svolgo come sindaco e nel rapporto con i cittadini".  Con l'intento di fornire delucidazioni nella ricostruzione di tutta la vicenda che da più settimane la sta riguardando, Valeria Mancinelli ha voluto direttamente specificare di non essersi candidata a niente, nè di averne fatto richiesta ad alcuno: " E’ successa un'altra cosa - precisa- e cioè che da novembre dello scorso anno numerosissimi  dirigenti ed esponenti del PD e dell'intero centro-sinistra, mi hanno chiesto se ci fosse una mia disponibilità ad accettare una proposta di candidatura che venisse dal PD e dalla coalizione di centro-sinistra.  Quando dico che non mi sono candidata niente,  intendo proprio questo: non mi passava neanche per l'anticamera del cervello essendo sindaco in carica per il secondo mandato con 3 anni ancora davanti da svolgere.
" Mi hanno chiesto se fossi stata disponibile ad accettare una proposta di candidatura che arrivasse dal PD e dalla coalizione di centro-sinistra: non era facile rispondere e c'ho pensato seriamente a lungo perché se si fosse data quella ipotesi questo significava ovviamente immaginare una interruzione anticipata del mio mandato di sindaco" e " quindi c'era un tema di responsabilità verso la città e c'era anche un tema di correttezza nei confronti della squadra che insieme a me si è presentata alle elezioni nella città di Ancona, parlo non  soltanto di componenti della giunta ma anche dei consiglieri comunali e del mandato che cittadini mi avevano affidato. Ci ho riflettuto quindi a lungo e alla fine avevo dato una disponibilità ad accettare un eventuale candidatura proposta, pensando che le Marche stanno attraversando una fase complicata e difficile della loro storia della loro vita, anche con segnali di ripresa interessanti ma con una crisi economica ancora fortissima che preoccupa e fa che stare nell’incertezza  famiglie e  imprese e quindi anche per il terremoto le Marche sono in un passaggio molto complicato e dunque, se se il sindaco della città capoluogo poteva dare una mano per provare ad affrontare nel modo più efficace queste questioni, ho pensato che potesse essere una responsabilità da prendersi se richiesta. E dunque a chi me la chiedeva ho dato quella disponibilità di accettare una eventuale proposta di candidatura e ho detto però anche a quali condizioni proprio perché lo spirito era questo: ho detto che le condizioni essenziali erano due o tre". 
Prima delle condizioni essenziali per dare la sua disponibilità ad una ipotesi di candidatura  quella di una valutazione fatta dal  Governatore uscente, dal PD e dall'intera coalizione di centro-sinistra"che per tante ragioni, in questa situazione e  in questo contesto, il governatore uscente poteva non essere  il candidato più forte e più competitivo per le prossime elezioni regionali. Se ci fosse stata questa valutazione da parte dello stesso governatore , da parte del PD e della coalizione e dunque se lo stesso governatore il PD e la coalizione, avessero deciso che per provare ad assicurare alle Marche quel governo di cui hanno bisogno, fosse necessario aprire una nuova pagina, una nuova fase, un secondo tempo anche con nuovi giocatori, a quel punto poteva essere spesa se ritenuta utile la mia disponibilità e qualora ovviamente su questo, ci fosse stato il consenso dei soggetti che concorrono a scegliere un candidato governatore. In questa ottica ho detto sono a disposizione. Giochi di partito secondi tempi dei Congressi del Pd non c'entrano niente con la disponibilità che avevo dato in questi termini.
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 L'altra a condizione - prosegue Valeria Mancinelli - era quella dei tempi perché è evidente che qualunque scelta si fosse fatta per il candidato governatore, era necessario stringere i tempi. In realtà ad oggi nessuna di queste condizioni si è verificata perché  legittimamente il governatore uscente, e ce lo dice tutti i giorni in tutti i modi possibili immaginabili, è convinto di essere il candidato più forte che il centro-sinistra può esprimere il più autorevole il più popolare quello più competitivo quello che può vincere più facilmente; ce lo spiega tutti i giorni e dunque già una prima condizione è evidente che non c'è. Il gruppo dirigente del PD o perlomeno la maggior parte dei dirigenti attuali del PD a livello regionale hanno fino a oggi condiviso questa posizione, ritenuto cioè che il governatore uscente fosse il candidato più forte: nessun problema.
Altri dirigenti del PD e parte degli alleati hanno ritenuto che fosse invece necessario aprire una nuova pagina, ma che per questa nuova pagina fosse preferibile puntare sull' alleanza coi 5 Stelle anche aspettando fino a marzo-aprile e che in questa ottica il candidato in qualche modo sponsorizzato dei 5 Stelle, cioè l’ex rettore dell’università Politecnica, fosse il candidato più competitivo, più forte più popolareMi pare  quindi evidente che le due o tre condizioni minime che avevo indicato perché la mia disponibilità potesse essere effettiva, non si siano realizzate". Queste le parole che, almeno per ora, segnano una sorta di uscita di scena della sindaca di Ancona dalla competizione elettorale.
C.C.

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