Continua il ciclo di incontri dedicati al centro storico e frazioni di Caldarola in previsione della ricostruzione post sisma.

L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Architetto Giovanni Marinelli dell’Università Politecnica di Ancona, ha predisposto una serie di appuntamenti con tutti i residenti di Caldarola per valutare ogni minimo dettaglio al fine di ottimizzare la vivibilità delle case dal momento in cui inizierà la ricostruzione.

Come già detto sono stati calendarizzati diversi incontri con i residenti, divisi per zone di pertinenza, per conoscere le criticità che le abitazioni presentavano prima del sisma e tentare di superarle, ove possibile singolarmente e, se necessario e con l’accordo di tutti i diretti interessati, con soluzioni in comune che risolvano i disagi e superino gli ostacoli.

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L’appuntamento di venerdì scorso, sempre presso la sala polifunzionale “A. Tonelli”, ha visto una partecipazione ancora più massiccia della precedente. Erano presenti quasi tutti i proprietari degli immobili e diversi tecnici incaricati dai privati che negli appuntamenti precedenti avevano già preso contatti con l’amministrazione e i responsabili dell’Università Politecnica.

Il fine ultimo è la condivisione di idee e progetti per attivare azioni sinergiche volte a migliorare la qualità della vita dopo un evento così traumatico come il terremoto.

I prossimi incontri saranno venerdì 30 novembre, lunedì 3 dicembre e l’ultimo il venerdì 6 dicembre.

Altri due appuntamenti sono già in calendario per l’anno prossimo, il primo prevede una nuova riunione con i tecnici, l’altro servirà per fare il punto della situazione con tutti i cittadini alla luce dei dati che sono emersi durante le precedenti sedute.

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A Camerino si è svolta la prima riunione ufficiale per la costituzione del "Tavolo permanente della Ricostruzione". Nei giorni scorsi, – dice il Sindaco Pasqui -il prorettore di Unicam, Andrea Spaterna, e il nuovo arcivescovo, Francesco Massara, hanno accolto la mia richiesta  di dare vita ad un tavolo che indirizzasse tutte le decisioni relative alla Ricostruzione. Insieme abbiamo poi deciso di chiedere la partecipazione anche dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, e della Soprintendenza, così da rappresentare tutti i soggetti coinvolti nel percorso di ricostruzione. L'iniziativa é stata particolarmente gradita anche al nuovo commissario, prof. Farabollini, che ha voluto prendere parte alla riunione  in cui è stata formalizzata ai soggetti citati la richiesta.

L'obiettivo é quello di "provare a saltare passaggi" attraverso la condivisione. Chiaramente non si tratta di scavalcare le normative e la legge, ma sono convinto che le decisioni già concordate al Tavolo della Ricostruzione, essendo già note a tutti i soggetti, potranno seguire percorsi più snelli o comunque con meno intoppi di natura burocratica.

 

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Proroga di un anno per lo stato di emergenza e di due anni per la struttura del Commissario e per la gestione della ricostruzione. Proroga di due anni per i contratti a tempo determinato del personale tecnico dei comuni e degli uffici della ricostruzione. Le misure che il Governo ha inserito nella manovra di Bilancio,  appena approvate in Parlamento dopo il via libera del Capo dello Stato, si aggiungono alla ordinanza n. 69, la prima emessa dal commissario straordinario Piero Farabollini, all’interno della quale viene stabilita la proroga dal 31 ottobre al 31 dicembre 2018 del termine per la presentazione delle richieste di contributo per la ricostruzione di immobili gravemente danneggiati dalle scosse; l'ordinanza riguarda gli immobili ad uso produttivo compreso l'acquisto di nuovi stabili in cui spostare la propria attività e ad uso abitativo con danni gravi. Prorogati al 31 dicembre 2018 anche i termini relativi ai contributi per rendere definitive le strutture temporanee ad uso agricolo o zootecnico. Tornando alle misure approvate dalla Camera, si allunga dunque a tutto il 2019 lo stato di emergenza con lo stanziamento della somma di 360 milioni di euro per l’assistenza alla popolazione, moduli abitativi e completamento delle opere della messa in sicurezza. La gestione straordinaria commissariale è stata allungata fino al 2020, per consentire la progressiva cessazione delle funzioni commissariali che si ha l’obiettivo di trasferire agli enti ordinari. Come più volte richiesto e atteso dai sindaci del cratere vengono dunque  confermati per altri due anni i contratti di circa mille tecnici ovvero delle 700 persone che lavorano nei comuni cui si aggiunge il personale degli Uffici Speciali per la Ricostruzione. Per coprire questa misura, sono a disposizione nel biennio 123 milioni di euro. Passa al vaglio del Senato per la seconda lettura a seguito  dell’approvazione dell’aula di Montecitorio, anche il Decreto Genova, contenente una serie di norme che riguardano le zone terremotate. Tra le misure si prevede la possibilità di sanatoria dei cosiddetti piccoli abusi o lievi difformità edilizie, dietro il pagamento di una sanzione dai 500 ai 5000 euro per gli edifici realizzati prima delle scosse del 2016 e il rilascio dell'autorizzazione statica o sismica. Esclusi dalla norma ( e dunque da sanatoria)  gli interventi edilizi totalmente abusivi per i quali sono stati emessi ordini di demolizione.

La "Legge di Bilancio" approderà nell'aula della Camera tra il 29 e il 30 novembre. Il 21 e 22 novembre per consentire alle Commissioni l'esame della Manovra, non ci saranno sedute d'Aula. 

C. C.

"Non sono un politico ma un tecnico, sono stato nominato per accelerare la ricostruzione".Così il Commissario Straordinario Piero Farabollini che ha incontrato a Camerino i sindaci del cratere. " Un incontro- ha detto- doveroso, per far capire che da parte della struttura del Commissario c'è la più alta disponibilità. Mi sono rivolto ai sindaci perchè interlocutori fondamentali, insieme ai presidenti di Regione e delle province, insieme ai cittadini, in un rapporto di massima collaborazione, per trovare delle modalità che permettano una ricostruzione adeguata, efficiente ed efficace". E' un percorso già avviato quello che Farabollini prende in mano, utilizzando delle procedure che sono state impostate   " Mi trovo a riorganizzare il tutto, tenendo a mente quello che c'è stato di buono ma con un'accelerazione per una ricostruzione che, come ha dichiarato il presidente Ceriscioli, è ancora ai blocchi di partenza".  E' risultato della cabina di coordinamento del 29 ottobre, l'ordinanza n.69 che proroga fino al 31 dicembre 2018  il termine per la presentazione delle richieste di contributo per i danni pesanti, altrimenti in scadenza il 31-10-2018. La legge è già esecutiva dal 31 ottobre. C'è anche la garanzia per la proroga della struttura commissariale fino al 2020, nonchè la ferma volontà del governo di prorogare il personale assunto nei comuni e negli USR. Quanto agli emendamenti approvati che in qualche modo modificano i rapporti tra Commissario e Governatori delle Regioni, il geologo ha spiegato che modificando la parola " previa intesa con i Governatori" con " sentiti i Governatori" il governo ha ritenuto introdurre una modalità diversa per dare accelerazione. L'incontro di coordinamento di ieri con i Presidenti delle regioni è servito secondo Farabollini a togliere di torno ogni dubbio sulla volontà del Commissario di lavorare sinergicamente con le istituzioni. Il Commissario ha anche detto di aver già avviato incontri con il Comitato Tecnico Scientifico che sta lavorando per i regolamenti e le linee guida per la ricostruzione, chiedendo specificamente che in qualche modo si confronti con gli Uffici Speciali della Ricostruzione. Il CTS sta lavorando sul  regolamento per la ricostruzione pesante e Farabollini ha detto che farà in modo che vi sia una convocazione congiunta con gli uffici della ricostruzione,  perchè è doveroso sentire i tecnici che dovranno lavorare su quei regolamenti . Altri incontri vi sono stati tra il Commissario e le componenti della Rete delle Professioni tecniche nazionale, alle quali ha evidenziato la necessità di fare un tavolo di coordinamento misto con i tecnici che lavorano sul territorio, utile per verificare, a livello procedurale e di applicazione di una norma, se quella norma, è utile per quel territorio. " I riferimenti della struttura del Commissario, sono gli USR; i riferimenti degli USR sono i tecnici del territorio; questi ultimi sentono anche i sindaci per quel che concerne gli aspetti normativi e le esigenze reali dei cittadini che un amministratore conosce meglio di chiunque altro; la mia volontà - ha sottolineato- è di evitare che si perda questa filiera, anzi di incentivarla. Non c'è la volontà di scavalcare, nè di esautorare nessuno.  Da soli non si va da nessuna parte ed è necessario lavorare tutti insieme coordinatamente ".  Volontà del Commissario è quella di andare nei territori per valutare le specificità e cercare di risolvere i problemi insieme agli USR, ragionando e valutando in termini di congruità del personale presente negli stessi USR, come nelle strutture periferiche e nel personale dei comuni, per cercare di offrire il più possibile un supporto. Cominciare a sviscerare le problematiche insieme è l'intento: per il prossimo 8 novembre è stata già fissata una Cabina di coordinamento con gli USR in modo da dare risposte alle problematiche.

Una maggiore presenza dello Stato su un territorio sottovalutato in termini di dimensioni e danneggiamento, tra le richieste del rettore Claudio Pettinari, alla guida di un ateneo che è da valutare come l'impresa  più grande del territorio del cratere e la più fortemente danneggiata nel cratere.  "Se le dimensioni del territorio sono quelle che sono, il personale deve essere maggiore- ha affermato aprendo l'incontro- L'ordinarietà non può essere lo strumento per far rinascere queste zone: chiediamo la possibilità di strumenti straordinari". Necessario per il rettore anche un coordinamento tra le parti.

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" A due anni dalla seconda scossa- ha dichiarato il sindaco Gianluca Pasqui- non riusciamo ancora a vedere la luce. La ricostruzione è lontana e siamo ancora alle messe in sicurezza sulla pubblica via, con procedure che non hanno una logica per il personale che abbiamo a disposizione. Dateci la possibilità di adempiere con una macchina idonea. Abbiamo opere pubbliche finanziate, ma ci manca il personale. Il cratere va differenziato, senza togliere a nessuno, ma non si può curare tutti con la stessa medicina".  Del ruolo delle regioni nella predisposizione delle ordinanze  ha parlato l'assessore Angelo Sciapichetti: " quando si dice che le regioni chiedono che venga mantenuta l'intesa che era stata data, è per cercare di essere d'aiuto. A due anni dalle scosse oggi possiamo trarre un bilancio di quello che ha funzionato e insieme discutere e cercare di trovare soluzioni ai munerosi problemi e ai meccanismi che non hanno funzionato. Occorre semplificare il percorso e riuscire a far capire che con procedure ordinarie questa ricostruzione non la si affronta. I tempi si dilatano; occorre intervenire sul versante del personale; va accelerata la partita della ricostruzione leggera perchè permetterà ad una serie infinita di persone di tornare a casa. Dobbiamo lavorare insieme a stretto giro". L'errore di una gestione centralizzata è stato posto in risalto dal sindaco di Montefortino Ciaffaroni, mentre il primo cittadino di Montalto Marche ha richiamato ad un'attenzione certamente maggiore per i comuni con vittime e più disastrati ma che non venga tolta a tutti gli altri che comunque rientrano nel cratere. Ha sottolineato la mancata presenza all'incontro di un rappresentante del governo, il sindaco di Macerata Carancini " La politica e il governo debbono garantire con la loro presenza lo stato dell'arte ed è un errore che nessun rappresentante dell'esecutivo abbia preso parte a questo primo incontro. Un errore anche quello di non coinvolgere i presidenti delle Regioni nella predisposizione delle ordinanze. Contrario ad un ridimensionamento del cratere, per dare una priorità di risposte ai centri più colpiti,  il sindaco di Macerata ha proposto la creazione di una struttura parallela che agisca sulle 'zone rosse'. 

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" Vogliamo sapere se c'è un futuro, altrimenti non ha senso - è tornato a ripetere il sindaco di Castelsantangelo Falcucci- Serve scrivere una legge sulla montagna. La gente non va più offesa e iillusa. La politica deve dirci la verità. Abbiamo diritto di sapere se dobbiamo sopravvivere o no. Altrimenti, se volete fare una Pompei dell'Appennino, basta dirlo". Critico sulla disparità di trattamento introdotta dal Decreto Genova e dalle norme che favoriscono la sanatora degli abusi di Ischia, il sindaco di Belforte del Chienti Paoloni, fiducioso nella funzione di raccordo del Commissario tra sindaci e Regione. Dal sindaco di Cingoli Saltamartini, l'invito al Commissario a dotarsi di  consulenti tecnico -giuridici amministrativi, per una normativa più rispondente alle esigenze dei territori, auspicando anche un aumento del personale dell'USR.  "Quando si parla di divisione di cratere, si parla di territori che non hanno più nulla- ha detto il sindaco di Pieve Torina Gentilucci- Bisogna individuare i temi, i servizi da ridare alle popolazioni. Il terremoto del Centro Italia non può essere un'appendice del Decreto Genova, perchè qui si perde un pezzo d'Italia vera. La ricostruzione non c'è:770 persone per il livello di distruzione della Regione Marche non bastano. Non siamo tutti uguali. Si parta da chi è più danneggiato, da chi rischia di scomparire e poi ricostruiamo gli altri comuni". Anche dai successivi interventi dei sindaci delle regioni Lazio, Umbria e Abruzzo,  il Commissario ha tratto la convinzione dell'utilità di questo tipo di cofronti che vorrà ripetere: " La serata- ha concluso- è stata ricca di spunti. Le priorità sono uno snellimento di tutta la macchina e una velocizzazione. Sulle problematiche di natura tecnica ragioniamo insieme: questo approccio mi permette di offrire elementi al governo per poter trovare delle soluzioni. Partiamo dagli aspetti tecnici, analizziamo gli ostacoli che fin qui hanno rallentato e troviamo la maniera di tradurre in norme. C'è tutta la mia ferma volontà di farmi portavoce delle vostre esigenze. Faccio conto sulla vostra esperienza,sulle vostre capacità e i vostri consigli". 

Carla Campetella 

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Sta per mettersi in moto  l'iniziativa di solidarietà “RiminiChiama Camerino”, prevista sulla costa romagnola il prossimo  sabato 27 ottobre. Nel secondo anniversario del sisma che ha colpito l'Italia Centrale, a Rimini  si terrà una camminata di solidarietà e raccolta fondi a favore della Ricostruzione della “Casa della musica di Camerino”. Tutto è potuto iniziare grazie ai parrocchiani di Sant'Andrea dell'Ausa che, conosciuta la realtà camerte,  hanno deciso di prendersi a cuore le difficoltà della città, costruendo nei mesi una vera rete di solidarietà che riunisce Istituzioni e Associazionismo del riminese. 

A Rimini si è recata questa mattina l’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli. Ad accoglierla nella Residenza comunale c'era  il Vicesindaco Gloria Lisi, insieme ad una delegazione degli organizzatori dell’iniziativa di solidarietà e gli amici della Parrocchia del Crocifisso. 

"Ancora una volta- ha dichiarato l'assessore Nalli- abbiamo testimonianza del grande cuore degli italiani, tanto più che l'incontro con la comunità di Rimini è avvenuto casualmente. Nell'ambito della giornata del "Plen Air" tenutasi a Camerino il 30 settembre 2017 - spiega- un gruppo di camperisti presenti alla manifestazione,  ha potuto toccare con mano la realtà che purtroppo ci troviamo a vivere quotidianamente. Già in quell'occasione avevano compreso quanto la nostra città sia stata abbandonata dalle istituzioni; è stato proprio in seguito a quell'incontro che si è potuta instaurare una bella amicizia. La proloco di Rimini si è davvero adoperata per starci vicino, tanto che, a seguito di vari incontri intercorsii anche con il presidente dell'associazione camerte Adesso Musica, hanno deciso di portare un aiuto concreto e tangibile, sposando il progetto della ricostruzione della "Casa della Musica". Nulla da dire di più- conclude Antonella Nalli - se non che questo gesto parte dal loro e arriva diretto al nostro cuore. Non possiamo che leggerlo come un bellissimo e grande segnale di speranza" Partenza dunque dalla Piazza Tre Martiri di Rimini  alle ore 16 di sabato 27 ottobre per "RiminiChiamaCamerino", camminata solidale organizzata con la collaborazione tecnica de “la Pedivella”e le cui offerte libere per l'iscrizione, verranno interamente devolute per la ricostruzione della "Casa della musica". La consegna del ricavato avverrà direttamente nelle mani del presidente dell'associazione " Adesso Musica" Gilberto Spurio 

Carla Campetella

Condono tombale” per le case abusive di Ischia; per i 138 comuni del cratere che cercano di ricostruire i loro paesi, nemmeno la sanatoria dei piccoli abusi.

Essere indignati è il minimo”. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, su quelle che definisce inaccettabili disparità di trattamento introdotte dal Decreto Genova con il quale ad Ischia , il governo consente di intervenire anche in deroga ai vincoli paesaggistici “purché le costruzioni non siano totalmente abusive”, offrendo pure un “contributo fino al 100%” per ricostruire. C’è rabbia nelle parole del primo cittadino di uno dei centri tra i più devastati dal sisma e già dall’agosto 2016. Da due anni lotta contro una  burocrazia che non permette di sanare nemmeno le piccole irregolarità quando, gli si presenta sotto gli occhi il Decreto su Genova che consente all’isola d’Ischia di sanare richieste di condono pendenti fin dagli anni ‘80 ; verranno collegate alla ricostruzione post terremoto del 21 agosto 2017. Edifici abusivi costruiti negli anni ’80 che ,oltre ad essere sanati otterrebbero il completo rimborso da parte dello Stato per la ricostruzione. La sanatoria riguarda gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma per i quali è stata presentata istanza di condono alla data di entrata in vigore del decreto legge. “ Più che altro -continua Falcucci-da noi-  alle parole continuano a non seguire  i fatti; continuiamo ad assistere a grandi appelli ed annunci, l’ultimo quello del vice ministro Di Maio le cui dichiarazioni ormai viaggiano sui social; da Accumoli si è detto vicino alle popolazioni dei territori feriti e poi leggiamo sull’art.25 del Decreto speciale sulla ricostruzione n.109 del settembre 2018 che consente ad Ischia una sanatoria degli abusi richiamando alle conformità della legge 47 del 1985, molto più aperta rispetto ai successivi condoni , normati dalle leggi del 1994 e del 2003, le cui disposizioni sono molto più restrittive sia in ordine alle cubature, sia sulla tassativa esclusione dal condono degli immobili realizzati in aree di vincolo paesaggistico o culturale.” Intanto- prosegue il sindaco- credo che tutti con me siano convinti dell’incostituzionalità di questo decreto che in momento di rettifica non potrà passare perché non si possono creare norme da applicare ad una sola realtà. Confermo di essere indignato ed insieme a me lo è la popolazione della montagna; il terremoto vero è qui e noi che siamo pieni di difformità su quello che dobbiamo ricostruire, non possiamo e non potremo fare nulla . Aggiungo che il decreto 109 avrebbe dovuto inserire anche un perimetro perché così ci era stato anticipato che sarebbe stato; poi,  per ragioni di carattere politico espresse in termini di consensi e di voti, anche su questo punto si è soprasseduto e invece abbiamo messo una bella chicca con la sanatoria che fa riferimento alla legge 47 del 1985 che invito tutti a leggere per vedere quanto è diversa dalla sanatoria del 1994 . Cosa aggiungere? La sensazione è che questa politica di oggi , quella di prima e  tutto quello che ci hanno promesso, non trova il modo di dirci cosa dobbiamo fare. L’ho detto anche in altre occasioni : quando andiamo dal medico perché, nostro malgrado siamo colpiti da una malattia il medico con tutte le cautele e tutte le delicatezze del caso ha l’obbligo di dirci qual è la patologia e quale la diagnosi e da lì possiamo comprendere qual è la prognosi Allora, ci dicano che per noi non c’è più nulla da fare.  Che il nostro destino è infausto e che, per via di questioni tecniche, economiche, sociali e quant’altro, i nostri paesi non verranno ricostruiti. Diciamo la verità; non illudiamo perché è un’offesa all’essere umano. Con questo decreto Genova che , anche se deve essere convertito per ora è legge, viene leso per l’ennesima volta il diritto costituzionale di vivere in questa Repubblica e allora bisogna dire che le promesse che sono state fatte dal Capo dello Stato in poi, e che erano priorità nazionale sono solo un assunto. Credo che dopo due anni- conclude Falcucci-  abbiamo il sacrosanto diritto di sapere la verità o di vedere iniziative vere per quello che dobbiamo fare ‘ieri’ e non con quello che dobbiamo fare domani. Purtroppo siamo rimasti all’altro ieri”.

Carla Campetella

 

Prime giornate di incontri sul territorio per il prof. Piero Farabollini, nella nuova veste che assomma al ruolo di tecnico e geologo che ben conosce le problematiche delle zone colpite dal sisma, la nomina a nuovo Commissario per la ricostruzione. Prima di affrontare la novità di un incarico del quale ha dichiarato di sentire tutta la responsabilità, il neo-commissario, forte anche di competenze amministrative acquisite nel lavoro svolto all’Ufficio Progetti della Regione Marche nel post-sisma del 1997, più volte è intervenuto in questi lunghi mesi, sui temi della ricostruzione e del rischio sismico, insistendo per un maggiore coinvolgimento dei geologi anche nell’elaborazione delle normative di settore. Lo scorso 5 ottobre la notizia del mandato, seguito cinque giorni dopo dall’insediamento ufficiale.

“ Il mio impegno – dice Farabollini- è quello di dare risposte al territorio il più velocemente possibile e, nelle more di tutto il lavoro che è stato fatto finora, cercare di dare un input affinché la ricostruzione possa partire in tempi brevi. Sono arrivato da poco a ricoprire questo ufficio – continua- ed è ovvio che io debba prendere coscienza e conoscenza di tutto quello che finora è stato fatto,è chiaro però che nell’ordinario andiamo avanti”.

Lentezza nelle procedure, burocrazia farraginosa, colli di bottiglia, difficoltà nell’interpretare le norme e le tante ordinanze che si sono succedute, hanno portato ad un numero esiguo di progetti effettivamente partiti. Invocato da lunghi mesi, quel desiderio di maggiore speditezza ha trovato frapposti per strada una miriade di impedimenti e ostacoli.

“ Tutto questo è innegabile ma- continua il neo commissario- bisogna anche capire i colli di bottiglia da che parte stanno; è per questo che credo sia necessario ascoltare le comunità, i tecnici e tutte le istituzioni che fanno capo al territorio, per capire con attenzione quali siano le difficoltà che si incontrano nella presentazione dei progetti e, ovviamente, anche lì si cercherà di intervenire. Se vogliamo far partire la ricostruzione è indubbia la necessità di evitare il più possibile di frapporre ostacoli che possano rallentare; occorre dunque andare a vedere quali sono gli impedimenti”.

Provenendo dal territorio del maceratese, dove peraltro ha studiato, si è laureato e  finora ha insegnato come docente all’università di Camerino, pensa che dal suo ruolo potrà imprimere anche un’attenzione diversa a queste zone dell’entroterra che per certi versi, si sentono un po’ trascurate dalla politica e dal governo nella risoluzione delle loro problematiche?

La cosa che ha creato più difficoltà in questo drammatico evento sismico- spiega Farabollini- è senz’altro la vastità dell’area che è stata coinvolta e, soprattutto, un entroterra con delle caratteristiche geologiche, strutturali, edificatorie, economiche, sociali, anche particolari. E in effetti la questione danneggiamento è poi fortemente collegata all’assetto del territorio e a quella che era la tipologia edilizia e questo, il terremoto l’ha fatto vedere; cercare comunque di ragionare in questa ottica, tenendo conto degli aspetti del territorio credo che possa portarci ad affrontare le problematiche in una certa maniera. A mio avviso, non è tanto una questione di differenziare le zone, quanto pensare a porre in essere delle norme, dei regolamenti e delle linee guida che siano veramente rispondenti a quella che è la realtà, cercando di calare i provvedimenti sul territorio. E’ proprio per questo che dico che c’è necessità di un forte confronto con chi il territorio lo sta vivendo, sia da un punto di vista professionale, sia istituzionale, sia tecnico. E' così che la ricostruzione potrà avviarsi, procedere e camminare da sola. La mia intenzione è pertanto quella di trovare una forte sinergia con chi questo territorio lo studia, lo conosce, lo frequenta, ci lavora e lo gestisce da un punto di vista amministrativo”.

Più volte il neo Commissario per la Ricostruzione ha ripetuto che il desiderio grande è quello di affrontare questo suo nuovo percorso con grande forza di volontà e con la voglia di cercare di risolvere i problemi : “E’ da dire che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno – conclude Farabollini - Il mio primo pensiero è però quello di cercare il più possibile di affrontare questa nuova sfida, con decisione e impegno, con la volontà di conoscere, di capire le esigenze, le situazioni complicate e le criticità che vengono espresse dallo stesso territorio. Lo spirito è questo; sicuramente, ci metterò tutta l’energia di cui sono capace

Carla Campetella

 

 

Siglato a Roma un protocollo d'intesa tra il Commissario Straordinario per la Ricostruzione  e l'Abi, associazione bancaria d'Italia. La firma sul documento è stata apposta per l'Abi dal direttore generale Giovanni Sabatini. L'obiettivo che viene perseguito dall'accordo, quello di stabilire modalità e condizioni in ottemperanza alle quali, le imprese edilizie e i professionisti possono ottenere dalle banche l'anticipo del pagamento dei lavori di ricostruzione ad essi affidati  L'anticipazione delle somme, procederà seguendo gli stati di avanzamento dei lavori, man mano che i soggetti interessati riceveranno il relativo pagamento attraverso i contributi pubblici previsti per la ricostruzione. Il commissario straordinario, anche in collaborazione con le Regioni interessate, renderà accessibile alle banche aderenti, l'utilizzo di una piattaforma informatica.

Per iniziativa del comitato Concentrico (Comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino)venerdì 14 settembresi è svolto un incontro tra rappresentanti del comitato, l’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico. Ne riferisce lo stesso comitato informando che alla riunione ha preso parte anche  il direttore dell’ufficio speciale ricostruzione (Usr) della Regione Marche, ing. Cesare Spuri.

Il comitato ha ringraziato gli uffici preposti per l’enorme mole di lavoro che stanno svolgendo, invocando però da parte dell’amministrazione comunale, un chiaro indirizzo politico che faciliti le decisioni di natura tecnica.

L’incontro era stato sollecitato dal comitato per ottenere, a quattro mesi dalla presentazione delle proposte di perimetrazione tenutasi l’11 maggio scorso in pubblica assemblea, delle risposte sull’iter della ricostruzione. Tre le richieste avanzate: sapere a che punto è l'esame delle osservazioni presentate dai cittadini;conoscere le intenzioni dell'amministrazione sulle perimetrazioni e, in particolare se si intenda proseguire sulla strada delle sei perimetrazioni del centro storico con eventuale coordinamento, o si reputi più opportuno (come richiesto dal comitato) adottare un’unica perimetrazione che includa tutta la città storica. Da ultimo il comitato ha chiesto se l'amministrazione abbia in programma di dotarsi di un documento direttore per la ricostruzione (Ddr) che espliciti la linea politica del recupero della città e possa svolgere funzioni di coordinamento.

Nel corso dell'incontro, l’ing. Spuri ha ricordato gli scopi e le opportunità delle perimetrazioni e dei piani attuativi che sono quelli di ripensare e migliorare aree del territorio, adottare strategie di riqualificazione, consentire interventi urbanistici straordinari, anche su infrastrutture purché danneggiate dal sisma. È stato inoltre chiarito che il documento direttore per la ricostruzione dovrebbe contenere indicazioni dettagliate sul futuro assetto della città, con particolare riguardo alle vie di fuga e agli snodi nevralgici, nonché all’interazione tra la città storica e l’immediata periferia.

Quanto al finanziamento di tali interventi di pianificazione si è rivelato utile il parere inviato dalla struttura commissariale nazionale al comitato, in risposta a un suo quesito posto in tal senso. Il documento direttore per la ricostruzione può essere finanziato – così recita la risposta elaborata dalla struttura commissariale e dall’ufficio speciale della regione – attingendo alle risorse per la redazione dei piani attuativi, risorse che saranno immediatamente rese disponibili.

Infine il comitato ha di nuovo avanzato la proposta, riprendendo una petizione ampiamente condivisa sui social media, di dare autonomia attuativa alla zona di piazza Cavour-inizio di corso Vittorio Emanuele II, al fine permettere un rapido ripristino di alcune strutture nevralgiche, che potrebbero favorire la ripartenza della città, quali il Palazzo ducale, il Duomo, il Palazzo arcivescovile con il Museo diocesano, il Palazzo comunale, il teatro F. Marchetti, il parcheggio meccanizzato di viale E. Betti.

Dopo ampia discussione e, a seguito di un’attenta disamina della vigente normativa, i presenti hanno convenuto sulla necessità che il comune rediga e approvi formalmente un vero e proprio  documento direttore che integri gli studi preliminari compiuti dallo studio Cucinella, in modo da poter dare finalmente avvio alla prima fase della ricostruzione.

La prossima assemblea del comitato Concentrico è fissata per lunedì 17 settembre alle ore 21.15 presso il centro sociale di San Paolo; nell'occasione verranno approfondite  le tematiche toccate nell'incontro. 

La fine è veramente molto lontana, ma anche linizio non è dei più incoraggianti - afferma Giordano Saltari, assessore allurbanistica e alla Ricostruzione di San Ginesio - . Anche a livello normativo ci sono molte discordanze fra le deroghe concesse per il sisma e le leggi nazionali sugli appalti e i lavori pubblici. Si va avanti soltanto attraverso decreti e proroghe, ma risposte certe, immediate e veloci ancora nulla. Una normativa stabile e definitiva aiuterebbe almeno a restituire un po’ di fiducia e qualche certezza ai cittadini. Di fronte alla tragedia di Genova e al terremoto di Termoli, che ci vedono assolutamente solidali, chiediamo di non essere messi da parte e che i riflettori continuino ad essere accesi anche su di noi, che certi momenti drammatici li abbiamo già vissuti e li stiamo ancora vivendo.

Noi amministratori e i nostri cittadini siamo sempre più preoccupati e arrabbiati. È tutto fermo al palo, ricostruzione pubblica e privata - continua il sindaco Giuliano Ciabocco -  La cosa preoccupante è che viene prorogato lo Stato di emergenza, mentre lemergenza dovrebbe essere per definizione qualcosa di limitato nel tempo. Questa è la cosa più preoccupante. Sono già passati due anni. Anche sulla questione finanziamenti è tutto un grande punto interrogativo: tutto rimane a livello di assegnazione su carta ma di erogazioni ne abbiamo veramente poche. Le aspettative vengono disilluse perché non abbiamo gli strumenti per poter agire. Speriamo che si cambi rotta il prima possibile e che si pensi di più alle persone che hanno vissuto e vivono questo dramma piuttosto che ai vincoli e alle questioni burocratiche. Luomo deve tornare ad essere protagonista attivo dellinteresse di chi si occupa del bene comune. Vorremmo una politica meno concentrata a fare passerelle e più impegnata sui fatti concreti. 

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