"Il Cosmari informa che per l’intera giornata di lunedì 8 novembre è stato annunciato uno sciopero generale da parte delle organizzazioni sindacali nazionali del comparto pubblico e privato di igiene ambientale".

Lo fa sapere proprio il Consorzio tramite una nota stampa, che prosegue sottolineando le possibili "problematiche inerenti la raccolta dei rifiuti ed in particolare della raccolta dei sacchetti gialli dell'indifferenziato. Cosmari ha attivato le procedure per assicurare comunque, durante lo sciopero, i servizi e le prestazioni indispensabili. Potrebbe tuttavia accadere che in alcune zone i sacchetti non vengano raccolti. Si invitano quindi i cittadini - chiudono dal Cosmari -, nel caso specifico di non ritiro, di conservare i propri sacchetti, che potranno essere conferiti successivamente o utilizzando i centri di raccolta (isole ecologiche) del proprio Comune. Cosmari si scusa sin d’ora per gli eventuali disservizi che potrebbero verificarsi anche nel settore di igiene urbana e di pulizia delle strade, facendo appello al buon senso dei propri utenti".

l.c.


I tempi per la discarica provinciale sono destinati ad allungarsi, forse “oltre i prossimi due anni”. Questo quanto emerge dalle parole del neo eletto Presidente del Cosmari, Giuseppe Pezzanesi. “L’attendismo non è buona cosa – ha denunciato proprio Pezzanesi, che a pochi giorni dal suo insediamento deve confrontarsi con un tema piuttosto spigoloso – . Oggi ci troviamo a dover gestire una situazione della massima importanza e che, per alcune scelte tardive, potrebbe ricadere sui cittadini della nostra provincia e in particolar modo sulle spalle del Comune di Cingoli”.

Dettagliatamente: il sindaco di Tolentino e numero uno del Cosmari ha lanciato un appello al primo cittadino di Cingoli, Michele Vittori, per invitarlo a considerare il prolungamento del ciclo vitale della discarica sita nel suo Comune. Una soluzione gravosa per Cingoli, ma che ha ancora i connotati della proposta e non quelli della decisione definitiva.

Pezzanesi ha spiegato: “Chiaramente i meccanismi premianti per chi si sobbarca un tale peso devono essere ponderati. Dobbiamo la massima riconoscenza a Cingoli e dobbiamo allo stesso modo ricordare che l’accogliere la discarica non è piacevole per nessuno. Oggi paghiamo un eccessivo attendismo, che non è prerogativa della buona amministrazione: dovremo capire che il tema ambientale non è una questione accessoria o trascurabile e va affrontato con la massima tempestività. Ora per questi motivi pagheremo dei prezzi, che rischiano di gravare sulle spalle dei cittadini, visto che la discarica non sarà pronta per i prossimi due anni. Anche se Vittori dovesse fare questo atto di disponibilità nei nostri confronti – sottolinea Pezzanesi –, il problema si rimanderebbe soltanto e comunque potremmo essere costretti a delocalizzare la discarica fuori provincia. Questo – conclude il Presidente del Cosmari – significherebbe un aumento dei costi per i cittadini. Il mio compito sarà quello di evitare questa eventualità con ogni mezzo”.

l.c.
Credere nei cittadini di domani non è sempre scontato, ma quando lo si fa si vedono i frutti.
È quello che è accaduto a Belforte del Chienti dove l'impegno nei confronti della salvaguardia dell'ambiente ha portato a far comprendere ai più piccoli l'importanza dei gesti di ogni cittadino.
Lunedì scorso, infatti, un gruppo di ragazzi tra i 10 e i 12 anni si è amrato di guanti e sacchetti per ripulire la frazione Fornaci del paese.
Ad elogiarli su Facebook è stato il sindaco, Alessio Vita, che ha annunciato di premiarli con una merenda tutti insieme, ma ha anche sottolineato come il gesto dei più giovani dovrebbe essere da esempio per gli adulti che, invece, ancora non riescono a rispettare le regole.
"Lo hanno fatto di loro iniziativa - commenta Vita - hanno fatto il giro del quartiere armati di guanti e sacchetti ed hanno ripulito tutta la frazione. È stato un gesto davvero fantastico e ritengo che sia il frutto di tutti i messaggi che vengono veicolati grazie alla collaborazione tra Comune, scuola e famiglie. Credo che per i genitori sia un motivo di grande soddisfazione sapere che i propri figli sono un esempio per chi, più grande di loro, non si comporta come dovrebbe. Basti pensare che proprio durante la raccolta organizzata dai ragazzi è stata trovata una latta di olio che, con pazienza, hanno raccolto e gli operai comunali hanno ritirato.
I ragazzi si meritano un premio - ammette - e abbiamo deciso di fare tutti insieme una merenda a base di pizza come segno di ringraziamento e nella speranza che questo sia da monito per chi non ha a cuore l'ambiente". 

GS



Una donna di Tolentino è stata multata, nei giorni scorsi, per aver abbandonato rifiuti ingombranti - da prassi smaltibili nelle isole ecologiche - nel comune di Caldarola. Nel farlo ha violato, per altro, le norme restrittive anti-Covid.
Lo ha fatto sapere l'amministrazione comunale di Caldarola con una nota in cui si legge: "L’Amministrazione Comunale, insieme alla Polizia Locale, si è attivata per cercare di risalire alla vettura che poco prima aveva scaricato i rifiuti. E’ stato possibile ricostruire il tragitto che la donna aveva compiuto e risalire all'identità. Esemplare la multa e soprattutto il messaggio che l'Amministrazione Comunale vuole dare a chi contravviene alle regole".

Stando a quanto comunicato dall'Amministrazione, si tratta di un episodio che si era verificato anche in passato: "Non è la prima volta che rifiuti ingombranti vengono abbandonati a Caldarola e gli autori vengono dai comuni limitrofi. Un atteggiamento di grande inciviltà - conclude il comunicato -  e anche stupidità, perché le isole ecologiche forniscono tale servizio in forma completamente gratuita. Un comportamento che giustamente va punito".

l.c.

La questione della gestione dei rifiuti in provincia di Macerata al centro di una nta della candidata al consiglio regionale Deborah Pantana per la lista civica Civitas Civici, a sostegno di Francesco Acquaroli.

"Il Sistema di gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata nei prossimi anni rischia il collasso - denuncia - a causa dell’ingiustificato ritardo nell’individuazione di una nuova discarica provinciale che dovrà sostituire quella di Cingoli, in fase di esaurimento nell’anno 2021".

Un tema, quello dell'individuazione della nuova discarica, che aveva acceso il dibattito pubblico già nei mesi scorsi, con la nascita anche di un Comitato a difesa dei territori del cratere che non possono e non vogliono caricarsi anche di questa incombenza.

"Non è pensabile realizzare la nuova discarica né nelle aree interne martoriate dal sisma (vedi Camerino) né a Recanati, la città di Leopardi - scrive la Pantana in una nota - : la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti come la discarica avrebbe su quei territori vulnerabili, di alto valore paesaggistico e culturale, un impatto ambientale molto significativo e negativo per l’economia locale e per il turismo che rappresenta un motore di sviluppo fondamentale di queste aree. 

Il problema dunque si pone in tutta la sua gravità, sia in termini ambientali, sia in termini di sostenibilità economica in una fase in cui i rifiuti  invece di diminuire, come previsto dal piano regionale, tendono ad aumentare. Infatti negli ultimi due anni i rifiuti indifferenziati sono aumentati del 4,3%: nel 2018 erano 43.822 tonnellate nel 2019 sono diventati 45.760.

Se non verranno adeguatamente affrontate le numerose criticità del sistema di gestione dei rifiuti in ambito provinciale e regionale - precisa - si rischia il collasso ed una crescita esponenziale della tariffa di smaltimento che i cittadini della provincia di Macerata vedranno peraltro già da quest’anno aumentata del + 6,6%". 

Poi l'affondo al governo regionale attuale: "E' sin troppo evidente che la politica di gestione dei rifiuti sin qui perseguita dal centro sinistra si è rivelata del tutto inadeguata ed inefficiente sotto tutti i profili: non si può continuare a immaginare di risolvere il problema pensando alla discarica come l’ unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dei sovvalli delle raccolte differenziate.

Nelle Marche su una produzione annuale di oltre 800 mila tonnellate di rifiuti quasi il 40% finisce ancora in discarica, mentre in Lombardia solo il 4% con una tariffa pro capite più bassa del 20% rispetto alle Marche.

Questo a causa del piano regionale dei rifiuti approvato nel 2015 dal centro sinistra che ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e superato: ad esempio non è stata prevista la possibilità di realizzare un impianto regionale in grado di valorizzare dal punto vista energetico una risorsa energetica, come la “frazione secca” dei rifiuti urbani ed assimilabili, che  finisce sotto terra in discarica. Se fosse stato realizzato un impianto del genere nelle Marche oggi non ci troveremmo ad affrontare la questione della localizzazione di una nuova discarica in provincia di Macerata".

Quindi lo sguardo al futuro: "Chi guiderà la regione Marche per i prossimi 5 anni,  avrà un ruolo fondamentale nel definire una nuova strategia di gestione dei rifiuti, e le loro scelte ricadranno sulla vita di tutti i cittadini. Nelle Marche manca una gestione integrata dei rifiuti ed una base impiantistica matura e solida. Mancano impianti di riciclaggio per la frazione organica e umida (digestori anaerobici, compostaggio di qualità, bioraffinerie), mancano impianti per la gestione dei fanghi di depurazione civili. Mancano impianti per il recupero energetico dei rifiuti combustibili sia urbani che speciali originati a valle della raccolta differenziata o dalla stessa raccolta indifferenziata". 

GS




I Carabinieri Forestali di Camerino, nell’ambito di specifiche attività di controllo finalizzate al contrasto dell’abbandono illecito di rifiuti, hanno individuato in località Letegge un notevole quantitativo di rifiuti abbandonati nella boscaglia. Analoga scoperta è stata fatta dagli agenti forestali di Serravalle di Chienti lungo una scarpata della Strada Provinciale 17. All’esito delle indagini i militari hanno scoperto, attraverso indizi ricavati dall’esame dei rifiuti, i responsabili ai quali è stata elevata una sanzione amministrativa con l’obbligo di ripulire l'area imbrattata.

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Avviato il procedimento per la valutazione di impatto ambientale. 

La ditta che ha intenzione di realizzare l’impianto dedicato al recupero di rifiuti non pericolosi (per lo più materiale edile e bituminoso), che sta già destando preoccupazione fra alcuni cittadini, è la Sima snc di Gualdo Tadino. Stando ad una sentenza del Tar Umbria del 2016, non sembrerebbe nuova a problematiche legate ad inquinamento ambientale. 

Il sito individuato si trova in località Rocchetta, lungo la strada provinciale 361, a 6,5 chilometri dal centro abitato. È stato ritenuto strategico per la lontananza dalla città e, al contempo, perché agevolmente raggiungibile. Inoltre, l’area è stata ritenuta già “compromessa” per la presenza di altre attività produttive fra cui lo stabilimento Choncimer e una ex cava. Per il resto, tutt’intorno ci sono terreni agricoli e edifici residenziali o a uso residenziale e agricolo. 

L’estensione del terreno è di circa 20mila metri quadrati ma solo 4mila saranno dotati di superficie impermeabile per lo stoccaggio dei rifiuti. L’intenzione della Sima è quella di trattare annualmente 35mila tonnellate di rifiuti derivanti da demolizioni e costruzioni, 10mila tonnellate di miscele bituminose, 10mila tonnellate di rifiuti costituiti da miscugli o scorie di cemento, mattoni e mattonelle. Il totale dei rifiuti che intende gestire è di 70mila tonnellate per produrre materie prime quali graniglia, pietrisco e sabbia da recupero. Sul prossimo numero de L’Appennino Camerte, in edicola giovedì, ci sarà un articolo di approfondimento sull‘argomento.
Gaia Gennaretti 

Soddisfazione da parte del consigliere regionale Sandro Bisonni per la delibera sullo stanziamento di 268mila euro per la realizzazione di dotazioni a servizio dei Comuni per progetti sperimentali. 

Un’altra buona notizia - commenta - per quanto riguarda il settore dei rifiuti. Con una delibera dello scorso 2 luglio, la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di circa 268mila euro per la realizzazione di dotazioni strutturali o materiali a servizio dei Comuni i quali, tramite le Province, o meglio gli ambiti territoriali, saranno chiamate alla realizzazione di progetti sperimentali di introduzione di un sistema di tariffazione puntuale”. Bisonni, del gruppo misto, è stato estensore della proposta di legge, approvata a marzo, che promuove il contenimento della produzione dei rifiuti prevedendo azioni di stimolo nel confronti degli enti locali per l’applicazione della tariffazione puntuale. La delibera adottata dalla Giunta riguarda l’attuazione de Piano regionale per la stessa gestione dei rifiuti e contempla un primo atto d’indirizzo inerente la ripartizione dei fondi destinati alla realizzazione di interventi di carattere impiantistico e strutturale (dotazione finanziaria prevista nel bilancio regionale 2018/2020, annualità 2018). Le Marche – sottolinea Bisonni – mantengono un ottima posizione, su base nazionale, per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti. Se adeguatamente supportata, anche attraverso le campagne informative che abbiamo previsto, la tariffazione puntuale fornirà un ulteriore impulso in questa direzione. L’obiettivo primario resta quello di incentivare il contenimento della produzione di rifiuti e di potenziare la pratica della raccolta differenziata. Quindi, non possiamo che accogliere positivamente la decisione adottata dalla Giunta”. Bisonni non manca di evidenziare che, per quanto riguarda il settore in questione, nell’ultimo anno sono state compiute scelte importantissime ed in questo senso ricorda la recente approvazione della proposta di legge, che ha promosso e sostenuto con forza, chiamata a vietare la combustione dei rifiuti e di tutti i suoi sottoprodotti sul territorio regionale.

Una battaglia lunga dieci anni quella che ha condotto ieri il consiglio regionale a dire no alla combustione dei rifiuti (e di tutti i loro sottoprodotti, compreso il Css, il combustibile derivante dal trattamento dei rifiuti indifferenziati) nelle Marche. È stata infatti approvata una proposta di legge promossa dal consigliere Sandro Bisonni contro quella che lui stesso definisce “una pratica inquinante e assurda sotto molteplici punti di vista”. I ringraziamenti all’Aula ed a quanti hanno sostenuto il suo percorso. 

D’ora in avanti, in sostanza, agli ambiti territoriali di ciascuna provincia sarà negata la possibilità di gestire i loro rifiuti tramite incenerimento e tutti i piani d’ambito dovranno adeguarsi a questa novità. 

La legge non riguarda il biometano, pratica che riguarda i rifiuti organici. 

Fortissima la soddisfazione del consigliere promotore di questa che è una vera e propria svolta: “A stento riesco a trattenere l'emozione per questo risultato epocale che rappresenta per me, e per molti che mi sono stati vicini. È il traguardo di una vita. Ho dedicato gli ultimi 10 anni - precisa - a combattere la combustione dei rifiuti e oggi finalmente vedo realizzarsi quello che sembrava essere solo un sogno. Insieme a tante persone che mi sono state vicine abbiamo vinto tutte le battaglie ed infine, oggi, anche la guerra contro questa pratica inquinante, oltre che assurda sotto molteplici punti di vista”.

In aula Bisonni ha voluto ringraziare tutti quanti, insieme a lui, si sono impegnati per scongiurare lo scenario dell’incenerimento, a partire da tutti i colleghi che hanno approvato la legge, fino ai tanti di Tolentino, Castelraimondo, Matelica, San Severino e Macerata che in questi anni hanno vissuto con lo spettro che nei loro territori si tornasse a bruciare. 

“Con questa legge – conclude Bisonni – le Marche voltano pagina e si candidano ad essere la terra delle armonie e della sostenibilità ambientale, dove vivere in modo green permetterà a noi e alle nuove generazioni di guardare al futuro con maggiore speranza e ottimismo. Un risultato storico per questa regione e per me, oltre che la risposta al mandato conferitomi dagli elettori, una grandissima soddisfazione personale che mi rende orgoglioso del risultato ottenuto.”
Gaia Gennaretti 

L'Assemblea legislativa delle Marche ha approvato oggi la legge sulla tariffazione puntuale dei rifiuti. Un passo importante nel percorso di uniformità della tassa su tutto il territorio regionale, di riduzione dei rifiuti e della tassa a carico del cittadino, di salvaguardia dell’ambiente.” Grande soddisfazione nelle parole del Consigliere regionale Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente e primo firmatario della legge.

Sono felice che questa legge sia stata approvata, perché rappresenta il raggiungimento di un traguardo importante nella gestione dei rifiuti nelle Marche e pone la Regione stessa all'avanguardia nazionale essendo la prima in Italia ad aver agito così specificatamente su questo tema”.

La normativa promuove l'applicazione in ambito regionale della tariffa puntuale al fine di incentivare prioritariamente il contenimento della produzione dei rifiuti e potenziare la pratica della raccolta differenziata. 

Con queste norme - prosegue Bisonni – non si è potuto obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, in quanto vietato dalla norma nazionale, ma per quanto di sua competenza, la Regione introduce e semplifica tutte le condizioni preliminari all'applicazione della stessa. Nello specifico si realizzeranno infrastrutture informatiche per l'implementazione del dialogo dei dati tra Comuni e Regione, verrà istituito un tavolo tecnico che, oltre alla funzione di monitoraggio e controllo, dovrà individuare gli indirizzi per porre i Comuni nelle migliori condizioni possibili e spingerli all'applicazione della tariffa puntuale. Sarà realizzata anche una campagna di comunicazione diretta ad informare e sensibilizzare gli utenti riguardo ai potenziali benefici della tariffa puntuale ed ai risultati raggiunti nei territori in cui essa viene applicata.”

Con la tariffa puntuale - conclude Bisonni - il cittadino è responsabilizzato: sa che diminuendo la quantità di rifiuti diminuirà la spesa, con la tassa attuale invece, può sentirsi legittimato a produrre quanti rifiuti vuole senza differenziarli. Questa legge, oltre a fornire gli strumenti per rendere omogenea la tariffa puntuale in tutto il territorio regionale, accelererà il passaggio alla tariffazione puntuale nel convincimento che questa modalità possa condurre ad una riduzione significativa dei rifiuti conferiti annualmente in discarica, allontanando così anche il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio regionale. I marchigiani da oggi, non solo saranno incentivati a separare meglio i loro rifiuti, ma finalmente riceveranno il giusto riconoscimento con una consistente riduzione della tassa in proporzione alla quantità dei materiali differenziati.”
g.g.

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