"Che la ricostruzione della Città non fosse tra le priorità della nuova amministrazione ne avevamo avuto immediata percezione leggendo il primo punto del programma elettorale proposto dalla lista “Camerino Insieme”, poi risultata vincitrice della recente competizione elettorale. Avevamo, comunque, intimamente sperato che la dichiarata volontà di rivedere i piani attuatiti, il programma straordinario di ricostruzione, il piano di cantierizzazione, il quadro geologico per la ricostruzione delle frazioni di Sant’Erasmo, Calcina, Arnano, fossero solo argomenti da campagna elettorale e che una volta superata, chiunque fosse risultato vincitore, avrebbe ripreso il lavoro svolto con rinnovato vigore e determinazione. Siamo oggi costretti, nostro malgrado, a prendere atto che ci sbagliavamo e che quelle dichiarazioni erano tutt’altro che estemporanee ma evocative di una concreta intenzione di rimettere in discussione quanto realizzato, con il rischio di un sicuro rallentamento del processo di ricostruzione tanto faticosamente avviato". 

Si apre con queste parole di dura critica la nota del gruppo consiliare di minoranza "Ripartiamo" che, oltre a considerare 'vago ed elusivo" il contenuto della risposta scritta all’interrogazione presentata il 2 agosto, con la quale si è chiesto di avere informazioni su diversi argomenti tra i quali anche lo stato di avanzamento della ricostruzione, disapprova fortemente la decisione adottata dalla giunta comunale  di concedere al responsabile del settore lavori pubblici Ing. Marco Orioli, il collocamento in aspettativa per consentirgli di prestare servizio alle dipendenze del comune di Civitanova Marche, ove assumerà l’incarico di dirigente del V settore lavori pubblici.

"Un provvedimento con il quale viene decapitato il settore più importante e nevralgico della macchina amministrativa; il settore deputato alla ricostruzione della Città. Con l’adozione di quella delibera la giunta ha inteso, quindi, definitivamente sgomberare il campo da ogni possibile dubbio o fraintendimento e chiarito, una volta per tutte, che la ricostruzione della Città non rappresenta più un obiettivo primario da perseguire ad ogni costo e il più velocemente possibile ma, molto più semplicemente, viene espunta dalle priorità dell’azione amministrativa e ridotta a un mero atto di ordinaria amministrazione. Si tratta di una scelta sicuramente legittima - continuano i consiglieri dell'opposizione- ma, ci sia consentito, difficilmente accettabile per quanti (e noi siamo tra quelli) hanno sperato, lavorato e profuso ogni energia per tentare di uscire da una situazione della quale, fino a tre anni fa, era quasi impossibile vedere la luce.
Con la concessione dell’istituto dell’aspettativa all’Ing. Orioli, al quale facciamo le più vive felicitazioni augurandogli un buon lavoro, ci si priva di un professionista caratterizzato da un consistente bagaglio di esperienze, accumulate in anni di permanenza nella nostra città, oltre che di un conoscitore delle tante problematiche tecniche, vissute e affrontate in prima persona già nel corso della ricostruzione conseguita al sisma del 1997.
Non sarà peraltro possibile per l’amministrazione, procedere alla sua sostituzione atteso che quella posizione, continua a essere compresa nell’organico del comune. Il settore lavori pubblici, sebbene faticosamente rinforzato da personale assunto dalla precedente amministrazione - precisano - è connotato da giovani motivati e ben preparati che scontano, però, il limite delle ridotte conoscenze in materia di procedure amministrative, dovuto al breve periodo di servizio prestato alle dipendenze della pubblica amministrazione.
Altro aspetto critico è rappresentato dalla circostanza, tutt’altro che secondaria - sottolinea la nota di Ripartiamo- , che nella persona del responsabile dei lavori pubblici, era accentrata la titolarità delle funzioni di RUP (Responsabile Unico del Procedimento) relativamente agli interventi più importanti e complessi della ricostruzione: si pensi, su tutti, al restauro del palazzo comunale e del teatro. Ci si domanda a chi saranno affidati quei procedimenti; a chi sarà attribuita la responsabilità dell’Ufficio; chi seguirà gli interventi connessi con l’Ordinanza Speciale; chi si occuperà di seguire quelli relativi all’adozione dei piani attuativi relativamente alla parte pubblica (se e quando la nuova amministrazione vorrà darvi corso); cosa ne sarà, per esempio, del procedimento per l’interramento dell’elettrodotto nel quartiere Vallicelle; chi si incaricherà di seguire i progetti presentati e quelli da presentare per l’acquisizione dei fondi del PNRR.
L’amministrazione era forse obbligata a concedere il provvedimento richiesto? Assolutamente no! - concludeono i consiglieri di minoranza- 
Da una attenta lettura del documento appare, con tutta evidenza, come la Giunta comunale abbia deliberatamente e consapevolmente deciso di assecondare i desiderata dell’Ing. Orioli considerandoli preminenti rispetto agli interessi di una Città così gravemente ferita e che mai come in questo momento, ha necessità di impiegare tutte le forze a disposizione per superare quello che può essere considerato, a ragione, il momento più difficile della sua storia. Prendiamo atto, non senza rammarico, che per i nuovi amministratori non è così. E per la cittadinanza?




                                                                      



                                                                                             
"Finalmente, dopo giorni di disagio dovuti allinterruzione della fornitura idrica a causa di una rottura dellacquedotto, il sindaco e lassessore ai lavori pubblici comunicano alla cittadinanza lavvenuta riparazione del danno e il ripristino dellerogazione dellacqua. A sentirli, sembra abbiano compiuto unimpresa epocale, quasi lavessero riparato con le loro mani.  La storia invece è ben altra".
Ad evidenziarlo in una nota è il gruppo consiliare di minoranza "Ripartiamo", guidato dall'ex sindaco Sandro Sborgia. 

"Non dicono il sindaco e lassessore (o fanno finta di non sapere), che il guasto alla linea idrica è da ricondurre alla vetustà degli impianti, alla scarsa manutenzione ma soprattutto alla mancanza di investimenti finalizzati al rinnovamento degli impianti.- sottolineano i consiglieri dell'opposizione-. 
Non dice il sindaco Lucarelli, o finge di non ricordare, di essere stato dal 2016 al 2019, vice presidente dellAato 3  (autorità dambito che tra i vari compiti annovera anche quello di provvedere alla programmazione e al controllo della gestione del servizio idrico e responsabile della stipula di convenzioni con gli enti gestori per la programmazione degli interventi di ammodernamento e per far fronte ai casi di necessità); non dice il sindaco o non ricorda che nel 2015, nella sua veste di vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, insieme allattuale consigliere regionale vice presidente del consiglio regionale delle Marche Gianluca Pasqui, allepoca sindaco della Città, fu responsabile della cessione del servizio idrico allAssm di Tolentino.

Una decisione  - rimarca la nota - che sollevò non pochi dubbi per lopacità delloperazione sia in ordine alla scelta del gestore in luogo dellASSEM di San Severino Marche, sia perché non era ben chiaro quale fosse il piano di investimenti della società sulle tratte di acquedotto che interessano la città, le ripercussioni sulle bollette e nei servizi al cittadino compresi quelli informativi.

Ciò che invece sarebbe importante rammentare, messe da parte le roboanti prodezze compiute dallattuale amministrazione e gli altisonanti e trionfalistici quanto inutili comunicati stampa, è che il comune di Camerino attraverso la gestione del servizio idrico introitava una somma che si aggirava intorno a oltre 900.000 euro annui.
Denari che dal 2015 finiscono nelle casse della società Assm di Tolentino la quale, a quanto è dato sapere, impiega ingenti risorse in importanti investimenti in quella città (vedi per esempio la realizzazione, nel 2021, di importanti interventi sulla piscina comunale, nuovi impianti sportivi e termali ecc.)
Al contrario, non ci risulta che, a fronte delle ingenti risorse che la cittadinanza camerte ha corrisposto in questi anni in conseguenza della cessione delle reti idriche, siano stati previsti e/o effettuati investimenti per lammodernamento degli impianti. Viceversa, comera prevedibile, si è provveduto esclusivamente a interventi durgenza conseguenti a rotture e perdite, operazioni di rattoppo su una rete abbisognevole, invece, di importanti interventi di rinnovamento.

Qualcuno si sarà consolato del fatto che, grazie a quelloperazione e allinteressato sostegno dellamico sindaco di Tolentino, lallora vicesindaco Lucarelli fu nominato vice presidente dellAato3 Macerata. Cosa abbia fatto per la nostra città in quella veste non è dato sapere, ma vuoi mettere ? - continuano i consiglieri di "Ripartiamo"-

"È notizia di queste ore che proprio lAato3 di Macerata sarà lunico ente che non beneficerà dei 78 milioni di euro dei fondi del PNRR finalizzati proprio alla riduzione delle massicce perdite di acqua nelle reti di distribuzione. Il motivo sembrerebbe da ricercarsi nella mancanza di tempo, di voglia e capacità di accordarsi con altri gestori e presentare progetti. Unaltra occasione persa non solo per la nostra Città ma per tutto il territorio provinciale.

Ancora una volta - concludono- dobbiamo, con amarezza, prendere atto di come gli interessi generali siano sacrificati sullaltare della conservazione e perseguimento dei soliti interessi di parte.
«Verrebbe da dire che “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Non sono passate che poche settimane dall’insediamento, che la “nuova” amministrazione comunale (si fa per dire!), con l’approvazione della delibera di assestamento di bilancio, ha così ripreso quelle vecchie e cattive abitudini di sperpero di denaro pubblico, già conosciute in passato e che pensavamo ormai fossero solo un brutto ricordo».

Esordisce con queste parole la nota del gruppo "Ripartiamo" che rappresenta la minoranza in seno al consiglio comunale di Camerino. 

«Abbiamo per un attimo pensato fossimo tutti consapevoli delle difficoltà economiche che interessano famiglie e imprese, a causa della necessità di fronteggiare l’alto costo delle forniture energetiche e il rincaro generalizzato dei prezzi e che mai come in questo momento, fosse necessaria una oculata gestione delle risorse disponibili. Ci eravamo sbagliati - sottolineano i componenti la minoranza -.
  L’amministrazione Lucarelli - continua la nota-, nel portare in approvazione il documento di assestamento dei conti pubblici, incurante della situazione che si prospetta, ha scelto di navigare in direzione diametralmente opposta. Piuttosto che intervenire sulla possibilità di un alleggerimento del carico fiscale, ha preferito devolvere la considerevole somma di 31.000 euro per il finanziamento di una serata dedicata all’opera lirica in omaggio al nostro illustre concittadino U. Betti. Iniziativa sicuramente lodevole e dall’alto valore culturale - sottolinea "Ripartiamo"-  se non fosse che tale somma equivale a quasi quanto l’intero importo che il Governo ha trasferito ai comuni con il decreto cd. “aiuti” per far fronte al caro energia (euro 39.000 circa) nonché di poco inferiore a quella impiegata per lacquisto dello stabile Banca Marche che tanto scalpore suscitò nellodierna maggioranza.
Una scelta a dir poco inopportuna dal momento che il peso finanziario necessario per coprire i rincari energetici non potrà che finire per gravare sulle tasche dei cittadini. Ma tant’è!!!
Come se ciò non bastasse,- aggiungono- nella stessa seduta è stata deliberata la modifica allo statuto comunale nel senso di prevedere l’istituzione, a titolo oneroso, della figura del Presidente del Consiglio Comunale, oggi obbligatoria solo per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Respinti gli emendamenti che chiedevano lo svolgimento dell’incarico a titolo gratuito.

Il gruppo "Ripartiamo"- prosegue la nota -,  nel rinnovare tutta la sua contrarietà ai provvedimenti deliberati che non tengono in alcun conto delle esigenze e dei bisogni delle tante famiglie e imprese in difficoltà a causa della situazione economica in atto, non può non rilevare come vi siano altre e più importanti priorità che l’amministrazione comunale è chiamata ad affrontare e sulle quali invece non si percepisce alcun interesse e passo in avanti.
Destano particolare apprensione le comunicazioni del Sindaco Lucarelli riguardo l’esito degli incontri intercorsi con il gruppo Karrer incaricato della redazione dei piani attuativi e con il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini.
E’ stata riferita l’intenzione dell’attuale amministrazione, di voler procedere ad un ulteriore approfondimento dello studio geologico da eseguirsi nelle frazioni di Sant’Erasmo, Arnano, Calcina e Nibbiano, i cui risultati saranno consegnati non prima di un anno e mezzo.
Ci permettiamo di segnalare alla nuova amministrazione come sia stato ormai più volte ribadito e certificato in atti pubblici e per ultimo dalla stessa Regione Marche che la presenza di una frana in quei territori non è di ostacolo alla ricostruzione, a conferma che allo stato attuale non vi sono impedimenti di sorta alla presentazione di progetti e all’avvio delle opere di ricostruzione.
Al contrario l’intenzione di procedere ad ulteriori approfondimenti appare confermare quella ostinata volontà di bloccare il processo di ricostruzione faticosamente avviato. Vorremmo tanto che l’attuale amministrazione ci confortasse circa una diversa volontà rispetto a quelli che sono i segnali che inequivocabilmente trapelano alla nostra attenzione.
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Ci risulta inoltre, al contrario di quanto comunicato dal Sindaco, che l’incontro con il Commissario Legnini sia stato tutt’altro che proficuo e che sia stata presentata dall’amministrazione comunale insieme a un non meglio precisato gruppo di tecnici, una proposta di ricostruzione del centro storico da lasciare seriamente perplessi.
Ci auguriamo siano solo chiacchiere non rispondenti al vero - conclude la minoranza -.
Comunque sia, sappia l’amministrazione comunale e quanti hanno interesse a un rallentamento delle attività in corso, che il gruppo “Ripartiamo” è testardamente determinato a procedere speditamente sulla strada di una ricostruzione sicura e veloce e che utilizzerà ogni mezzo previsto dall’ordinamento per difendere e tutelare i diritti dei tanti cittadini a vedere ricostruita la propria abitazione in tempi ragionevoli.


«Velocizzare la ricostruzione e massima attenzione ai fondi Pnrr». Sono le priorità del gruppo consiliare di minoranza "Ripartiamo" guidato da Sandro Sborgia. Il giorno "zero" della giunta Lucarelli è ormai finito in archivio, con le nomine degli assessori e del vicesindaco, e ora è già tempo di confronti in vista della prima seduta del consiglio comunale in programma per il prossimo 29 giugno.

La minoranza targata Sborgia tiene alta l’attenzione su quelle che sono «questioni da affrontare con la massima urgenza». Al primo posto proprio la ricostruzione post sismica. «In considerazione delle tante ed importanti questioni che necessitano di essere affrontate con estrema urgenza – dicono da Ripartiamo –, il gruppo invita il sindaco e la giunta a procedere con speditezza all’approvazione dei piani attuativi redatti e consegnati dallo studio Karrer. L’adozione dei piani consentirà ai tanti cittadini proprietari di abitazioni ubicate nelle aree perimetrate di poter finalmente avviare le attività necessarie alla ricostruzione delle loro abitazioni e al Comune di affidare la progettazione dei lavori necessari a mettere definitivamente in sicurezza il centro storico della città. Auspichiamo che la nuova amministrazione – rilanciano –, in considerazione dei tempi ristrettissimi per la presentazione dei progetti volti all’acquisizione dei fondi del Pnrr, faccia proprie le proposte avanzate dall’amministrazione uscente con particolare riguardo ai progetti relativi alla sistemazione e la riqualificazione degli impianti sportivi e per la creazione di spazi e strutture per il Coworking».

Rimane netta la posizione della minoranza sul Programma straordinario di ricostruzione. «Continueremo a profondere il massimo impegno perché il lavoro fatto in questi anni non vada perduto – sostengono –. Consapevoli delle difficoltà legate alla rigenerazione del nostro territorio, ci dichiariamo fin da subito disponibili a collaborare nella direzione di una velocizzazione del processo di ricostruzione secondo gli obiettivi fissati e nel solco del lavoro fatto. Allo stesso modo contrasteremo con forza ogni tentativo di cancellare o modificare sostanzialmente il Programma straordinario di ricostruzione, la revisione dei Piani Attuativi o altre iniziative che dovessero portare ad ulteriori quanto inutili e dannose perdite di tempo».
Con la proposta della terza individuazione di sette aggregati edilizi (sei del centro storico e uno della frazione di Tuseggia), approvata l’ultima parte dei 54 interventi unitari di ricostruzione coinvolgenti 190 edifici del centro storico e delle frazioni del comune di Camerino. La votazione che ha registrato l’unanimità dei consensi da parte di maggioranza e minoranza, è avvenuta nel corso della seduta consiliare di ieri sera mercoledì 27 maggio. Nelle comunicazioni seguite all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, il primo cittadino Sandro Sborgia ha ricordato l’istituzione del tavolo tecnico permanente della ricostruzione che vede riuniti il Comune di Camerino, la Curia arcivescovile, l’Università, la Struttura commissariale, l’USR La Sovrintendenza e l’associazione nazionale dei Costruttori.  All’ordine del giorno del consiglio comunale anche una interrogazione e due mozioni presentate dal Gruppo consiliare “Radici al futuro”.
Con l’ interrogazione, i consiglieri di minoranza chiedevano una risposta sul futuro dell’ospedale di Camerino dopo la sua trasformazione in Covid Hospital; è seguita poi da parte del consigliere Pasqui l’illustrazione della prima delle due mozioni presentate e con la quale si chiedeva un impegno ad interventi di sostegno per le attività del territorio in difficoltà a causa della pandemia. Sul punto, la maggioranza ha ritenuto di esprimere voto contrario in quanto come spiegato da Sborgia, nell’immediatezza dell’emergenza sanitaria la giunta ha sospeso numerosi tributi il cui pagamento inizierà a decorrere dal momento in cui si chiuderà lo stato di emergenza. Nel motivare il respingimento della mozione, seppur accogliendo con favore la sollecitazione del gruppo Radici al Futuro, il sindaco ha fatto sapere che in realtà misure a sostegno delle attività in difficoltà sono contenute in una delibera di giunta del 26 maggio e che, inoltrando una semplice richiesta al comune, prevede la possibilità che gli esercenti utilizzino gli spazi di suolo pubblico antistanti le loro attività, senza alcun onere di spesa,. Sborgia ha aggiunto che aiuti alle aziende sono stati assicurati anche per gli acquisti di dispositivi di protezione e sicurezza e che si è a disposizione delle attività economiche per qualsiasi altra necessità di sostegno. Nell’attesa di conoscere il contenuto dell’atto ufficiale della delibera, il consigliere Falcioni ha risposto che sarebbe stata preferibile la pubblicazione di un bando per l’accesso agli aiuti messi a disposizione dal Comune. Favore unanime invece sulla seconda mozione proposta da “Radici al futuro”,avente ad oggetto il conferimento della cittadinanza onoraria al Maestro Bocelli e alla sua signora Veronica Berti. Bollata come insoddisfacente dal Capogruppo Gianluca Pasqui che l’ha illustrata, la risposta che il sindaco ha dato alla interrogazione riferita al futuro dell’ospedale di Camerino.
“E’ chiaro che l’ospedale di Camerino  dopo questa fase d’emergenza, sarebbe tornato- dichiara Gianluca Pasqui all’indomani della seduta consiliare-. A dirlo non è stato né l’ex sindaco Pasqui, tantomeno il sindaco Sborgia ma, ricordo che proprio quella domenica 8 marzo nel corso della riunione in Comune con i vertici dell’Asur e della politica regionale, sia la dott.ssa Storti, direttore generale Asur Marche che il responsabile dell’Area Vasta 3 Maccioni, dissero chiaramente che finita l’emergenza, il presidio di Camerino sarebbe tornato così com’era. La cosa che mi è dispiaciuta ancora di più sono state le sottolineature che il sindaco ha fatto parlando del Covid Hospital- continua Pasqui- dando quasi a capire che, dalla sua nascita e in tutti questi anni, l’ospedale di Camerino sia servito a salvare vite umane solo nel frangente di questa emergenza. Forse il sindaco non sa che il nostro ospedale ha sempre salvato vite umane ed è sempre stato un fiore all’occhiello della sanità locale e regionale, prestandosi e adoperandosi costantemente attraverso medici, professionisti, infermieri e personale paramedico che ringrazio per quello che hanno fatto per questo frangente e per il passato. L’ospedale è dunque sempre stato uno dei migliori centri sanitari della Regione. Quello che tuttavia il sindaco Sborgia non ha spiegato è una cosa fondamentale che era stata richiesta: quale sarà la politica e cosa accadrà da adesso in poi. Il sindaco – sottolinea Pasqui- si preoccupa sempre di parlare dell’operato passato ma si deve ricordare che è lui che gestisce le sorti della città e dunque, a prescindere da me che ho perso le elezioni e non sono io ad amministrare, deve parlare di quello che deve fare. In questo caso invece, non si è detto nulla. Ricordo alla popolazione che sulla sanità invece il sindaco Pasqui, oltre ad aver portato tre primari, con una votazione all’unanimità ha anche garantito la permanenza dell’ospedale di Camerino, a prescindere o meno dalla creazione dell’ospedale unico. Chi non sapeva questo, probabilmente erano l’attuale assessore alla sanità dott. Sfascia e l’attuale sindaco che in tutta la loro campagna elettorale hanno raccontato cose assolutamente diverse rispetto a queste”.
Rammarico poi sulla bocciatura della mozione che mirava ad impegnare la giunta nel sostenere le attività del territorio colpite dal Covid che, secondo Pasqui, avrebbe dovuto essere approvata: ”Non vorrei che questo sostegno che il sindaco e la giunta hanno detto di aver pensato, derivi da atti successivi alla presentazione della nostra mozione. Se così fosse, da un lato mi dispiace perché vuol dire che prima non ci avevano pensato, dall’altro però mi rende felice perché sta a significare che la nostra mozione è servita a qualcuno. Non potevano poi che approvare la mozione che aveva ad oggetto il conferimento della cittadinanza onoraria al Maestro Andrea Bocelli e alla sua signora. A tal proposito, voglio ricordare che né il sindaco Sborgia, né qualcun altro, ha deciso la donazione di ABF per Camerino. Ad adoperarsi è stata la Madre Badessa Suor Chiara Laura e ricordo a tutti che ad accogliere per la prima volta nel centro storico di Camerino il Maestro Bocelli c’era l’amministrazione Pasqui e che ne sono seguiti altri lavori di programmazione. Il grazie va alla Badessa, al maestro Correnti e al presidente Spurio che si sono adoperati tanto per questa iniziativa sotto il mandato di un sindaco che ha un nome e cognome preciso. Ho infine invitato il sindaco ad uscire dalla campagna elettorale. L’ho apprezzato tantissimo in questo periodo perché tra i grazie, le condoglianze e gli auguri di compleanno, ha brillato di sicuro per vicinanza alla popolazione, ma questa è una popolazione che ha bisogno di atti concreti e deve ricostruire. Ricordo anche che l’attuale sindaco diceva che le messe in sicurezza non servivano e poi leggo che nonostante 9 milioni di euro nelle casse per la ricostruzione del Palazzo comunale e del teatro di Camerino, ancora facciamo puntellamenti al teatro. La domanda è rivolta ad un sindaco che si propone per ricostruire ma dopo un anno fa ancora messe in sicurezza e nessuna ricostruzione. Con questo- conclude Pasqui- dico auguri e buon lavoro a Camerino. Io nel mio ruolo di oppositore costruttivo ci sono insieme ai consiglieri Nalli, Lucarelli e Falcioni, disponibili tutti a lavorare anche se pare di vedere che non vi sia la volontà di accogliere il nostro segnale”. Il Capogruppo di Radici al Futuro ha anche detto di esser rimasto deluso e preoccupato dalla comunicazione della ricostruzione del tavolo tecnico permanente al quale siedono tutte le istituzioni rappresentative della ricostruzione:  “Si è dimenticato il sindaco di dire che quel tavolo c’era ed era perfettamente funzionante. Lo aveva costituito l’amministrazione Pasqui e con quel tavolo avevamo deciso insieme le perimetrazioni. Era un tavolo che stava lavorando tantissimo per il territorio. La mia preoccupazione è che comunicando l’istituzione del tavolo, il sindaco per un anno, non abbia fatto più funzionare un’ importantissima istituzione tra istituzioni”.

Soddisfatto della seduta consiliare il primo cittadino Sandro Sborgia e, in primo luogo, per il lavoro compiuto nel portare a votazione l’ultima parte degli aggregati edilizi. “Il lavoro più grande da fare era nell’individuare le unità immobiliari per permettere ai cittadini di mettere mano alle attività di progettazione, presentazione dei progetti e quindi affidamento dei lavori. Gravoso e complicato il tutto, tuttavia aspettava di esser fatto ormai da 4 anni- commenta il sindaco-. In meno di un anno siamo riusciti a fare ciò che avrebbe dovuto esser fatto nell’immediato e il merito va ai consiglieri Ortenzi, Marassi, all’assessore ai lavori pubblici Fanelli, al collaboratore Tromboni e all’intero personale dell’ufficio tecnico. E’ una soddisfazione grande essere riusciti a concludere questo capitolo fondamentale per la città e che adesso permetterà di concentrarci sulle altre parti che sono rimaste in sospeso per via delle complicanze che in qualche modo vi sono tra strutture”. Quanto all’interrogazione sull’ospedale il sindaco commenta che “speculare su una cosa di primaria importanza come il presidio sanitario, dovrebbe far riflettere: l’ospedale- dice Sborgia- non è della maggioranza o della minoranza. L’ospedale è di una comunità allargata che comprende Camerino e un intero territorio. Abbiamo sicuramente affrontato un periodo difficilissimo; abbiamo assistito alla sua riconversione in Covid Hospital ed è servito per curare e salvare vite umane. Il ritorno alla normalità è qualcosa che tutti volevamo e che tutti desideriamo, insieme alla sconfitta della pandemia. Che il Capogruppo di “Radici al futuro” ci dica che sull’ospedale manchiamo di un piano politico sanitario, non fa che mettere in luce una totale assenza di conoscenza delle norme che regolano l’offerta sanitaria e l’organizzazione sanitaria del nostro Paese,. Non so se lo fa scientemente oppure colpevolmente e in quest’ultiimo caso è bene che si metta a studiare perché scoprirà che un piano sanitario non lo fa il Comune ma è materia esclusiva della Regione Marche. Il problema invece è un altro- sottolinea-. Capisco la sua insoddisfazione perché forse Pasqui avrebbe voluto che le cose fossero andate diversamente rispetto al fatto che il nostro ospedale torna comunque ad avere un reparto di Terapia Intensiva potenziato, cosa diversa dalla situazione venutasi a creare durante la sua amministrazione. E’ del 2018 infatti l’atto della Regione Marche che certificava la soppressione dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’ospedale di Camerino. Questo è successo nel momento in cui il consigliere Pasqui ricopriva la carica di sindaco e, non mi risulta che il consigliere all’epoca sindaco, rispetto a quella soppressione, abbia mai protestato, né sollevato un dito, né detto alcunché. Tutto è passato nell’assoluto silenzio, quindi, o lui lo sapeva e ha taciuto e dovrebbe allora spiegare le ragioni per le quali ha taciuto, o addirittura il fatto è avvenuto nel suo completo disinteresse e allora, una ragione in più per i cittadini di mandarlo a casa. Credo quindi che sull’argomento della sanità il consigliere Pasqui, forse prima di parlare dovrebbe contare, poiché su quel versante c’è stato tutto il suo assoluto e completo disinteresse, tanto che appena insediati, la prima cosa che come amministratori abbiamo dovuto affrontare, è stata la grave carenza di organico del reparto di Cardiologia. Mancavano 4 cardiologi e, quell’ospedale scontava un problema di organico anche in altri reparti, che noi abbiamo fronteggiato grazie agli interventi fatti su Regione, Direzione Generale che tutti ricorderanno. E’ chiaro che il Capogruppo e i consiglieri di minoranza sono dispiaciuti e insoddisfatti: forse avrebbero voluto che le cose fossero andate diversamente ma, purtroppo per loro, non è andata così e nella delibera di Giunta che ha previsto la riconversione dell’ospedale di Camerino in struttura Covid, noi abbiamo preteso che fosse certificato e cristallizzato che una volta terminata la fase acuta dell’emergenza, il presidio sanitario di Camerino venisse potenziato. Nella stessa delibera di Giunta è scritto e sottoscritto che tutto il materiale di cui è stato dotato il presidio nel periodo Covid, rimarrà patrimonio della struttura”. Quanto al tavolo permanente della ricostruzione, il primo cittadino non nega che il tavolo sia stato costituito nel novembre 2018 quando era in carica l’amministrazione Pasqui:
Quel tavolo in realtà si è riunito una sola volta ma non risulta che abbia prodotto alcun atto. Noi invece lo abbiamo rimesso in piedi e lo riteniamo molto importante soprattutto in vista delle nuove ordinanze che sono state emanate dal Commissario Legnini per dare un segnale d’accelerazione al processo di ricostruzione. Lo stesso Commissario è membro componente di quel tavolo e vi partecipa fattivamente. Uno strumento necessario e fondamentale che ci ha visti oggi pomriggio già di nuovo riuniti. La diversità è se quel tavolo tecnico produce o non produce e, noi tutti insieme vogliamo farlo lavorare”.
C.C.
E’ stato l’ultimo punto all’ordine del giorno, ad infuocare la seduta dell’ultimo consiglio comunale di Camerino. Licenziati serenamente una lunga serie di argomenti, si è passati alla votazione per l'approvazione delle linee programmatiche di mandato. 
E’ proprio in relazione alle azioni e alla programmazione del mandato dell’attuale amministrazione che, anticipando il voto contrario dell’opposizione, il capogruppo di “Radici al futuro” e sindaco uscente Gianluca Pasqui si è fatto portavoce di aspre critiche, alimentando risposte altrettanto forti da parte del primo cittadino Sandro Sborgia.

Vuote, secondo Pasqui, le linee programmatiche dell'amministrazione Sborgia

Linee programmatiche vuote e prive di contenuto – le ha definite Pasqui- Portano un cappello che non conosce vergogna e, fortemente offensivo nei confronti di un territorio e di 1820 persone che hanno sostenuto la mia lista e l’amministrazione uscente che, aldilà della condivisione o meno di quello che è stato fatto, ha lavorato in maniera incessante ed instancabile con grande spirito di appartenenza e volontà di risolvere problemi”. A detta di Pasqui le affermazioni che introducono le linee di programma, rappresentano un’offesa gratuita e sono inutili al percorso che ci si appresta a fare.
 “ Lei – ha detto- vuole fare un percorso partecipato, talmente aperto e partecipato che, nel ringraziare il presidente uscente della Fondazione Casa amica, per la prima volta, ci troviamo a vedere un gruppo di opposizione non interpellato nella nomina dei membri in seno al suo consiglio di amministrazione. So benissimo che il regolamento non lo prevede, ma è stato sempre fatto. In linea con la legge si è reputato di non farlo ma è perfettamente irrispettoso e irriverente nei confronti di una comunità. Questo è il mio e il pensiero e credo sia anche il pensiero di molti. Io da sindaco e i miei predecessori, non abbiamo avuta questa difficoltà”.
Altro punto criticato quello delle demolizioni, partite per le frazioni di Strada e di Valle Vegenana sulle quali è stato sottolineato l’avvio da parte dell’amministrazione uscente.
Linee programmatiche che sanno di ‘libro Cuore” e rivolte, non ai bambini, ma ad una comunità fortemente in crisi per il terremoto e non  a motivo di una situazione economica difficoltosa pre-sisma, da lei citata. Siamo in crisi oggi, prima non lo eravamo- ha continuato Pasqui- Noi eravamo la Camerino del Palazzo della musica, dell’università che stava investendo nel centro storico e la Camerino che nei primi anni del mio mandato, si trovava a garantire con grande successo la guida di tutto un territorio ed era da esempio non solo ad un territorio montano che secondo lei è stato da Camerino abbandonato.  Linee programmatiche che giustamente parlano di ricostruzione, senza che il sindaco indichi nelle sue linee programmatiche come vuole ricostruire, quali sono le tempistiche, quale la metodologia, quale l’indicazione e la strada da seguire; se poi la strada è quella delle perimetrazioni che avete presentato, credo che qualche problema questa città potrebbe averlo. Se la strada da seguire sono i livelli di danno, i problemi sono ancora maggiori, perché secondo me appartengono alla volontà dei privati e non al sindaco. Le linee sono piene di cose che non si riescono e non riuscirete a fare e quelle che arriveranno in porto sono tutte cose ben avviate dall’amministrazione Pasqui”.
A tal proposito sono stati ricordati i finanziamenti già pronti per le aree cimiteriali o la realizzazione della nuova Scuola della musica che vede in prima linea la fondazione ABS e il maestro Bocelli che Pasqui ha ricordato di aver ricevuto e accolto in visita nel centro storico grazie al contatto trovato dalla badessa delle Clarisse e al contributo di Vincenzo Correnti e di tutto il suo gruppo. “ Anche in quel caso lei parla nelle sue linee programmatiche di cose che sono state ben avviate; così è per i percorsi lauretani o per le opere d’arte che, sempre la mia amministrazione ha garantito restassero a Camerino, quando tutti ci indicavano la strada fuori le mura cittadine. Se sono qui, tutto il percorso è partito insieme all’arcivescovo Brugnaro e al suo successore. La crisi economica precedente al sisma dunque non esiste, se non riferita a difficoltà contingenti all’essere un territorio montano” . Quanto all’unione con la diocesi o l’università, il consigliere Pasqui ha detto che, anche se sempre si può migliorare, non c’è niente da unire di più rispetto a quanto fatto. "Nel tavolo di concertazione abbiamo definito le perimetrazioni e portato avanti tutto un percorso che ha gestito l’emergenza vera che ha garantito alla comunità di esistere oggi e che trova nei percorsi già avviati le sue linee programmatiche”. Sull’unione con le altre istituzioni, la critica è stata mossa alla votazione contraria del sindaco in seno al consiglio dell’ente montano che, a detta di Pasqui, “ ha isolato completamente in soli due mesi, una città . L’Unione montana è stata voluta anche dal comune di Camerino; è stata salvata una massima istituzione, e la città per la prima volta, senza volere la poltrona, si è messa a disposizione del suo territorio, portando importanti risultati”.
Poi, richieste di chiarimento sul percorso avviato per la sede della Compagnia dei Carabinieri e sulla possibilità negoziata dal sindaco di rivedere Camerino rappresentata con la vicepresidenza all’ATO.
“ Spero che il suo programma non siano queste linee programmatiche; pur utilizzando ‘competenze molto significative', lei è stato l’ultimo a creare la Giunta lasciando fuori la rappresentanza più importante della dottoressa Ortenzi. Credo che facendo qualche assestamento forse possiamo sperare in un futuro che non sia quello di crisi che lei ha sottolineato, ma un futuro reale e non di parole”.

Lareplica del sindaco Sandro Sborgia

Non si è sottratto alla replica il primo cittadino che, in riferimento alla paventata offesa nei confronti di chi ha votato la lista alternativa ha detto che il suo discorso programmatico, non contiene"una sola parola irrispettosa nei confronti di quelle persone, anzi, nel giorno dell’elezione la mia prima dichiarazione è stata di profondo rispetto per coloro che avevano scelto di votare per l’altra parte ,perché convinti che fosse quella la parte giusta. Semmai è lei che dovrebbe chiedere scusa a quella parte che l’ha votata e che probabilmente ha pensato che più di quello che lei ha fatto, non si potesse fare. La sua campagna elettorale è iniziata molto prima;,per mesi, lei ha detto che tutto quello che era stato fatto era il massimo che si potesse fare e, quelle persone l’hanno creduta. Ma così non è stato; molto più facile e semplice è stato chiudere il centro storico e uscirne negli attimi successivi alle prime scosse quando a Camerino c’era la presenza delle massime istituzioni e delle massime forze, protezione civile, Carabinieri, Guardia di Finanza. Quello era il momento fondamentale affinchè quella Camerino che oggi noi vediamo chiusa, potesse essere messa in sicurezza e, ce n’erano le possibilità. E’ stato molto più facile per lei chiudere e uscire fuori e adesso ci troviamo con una città abbandonata. E’ lei che deve chiedere scusa e, non solo alle 1800 persone che l’hanno votata, perché illuse dal fatto che si potesse fare solo quello. Noi dimostreremo che si poteva fare di più; quello era il momento, e , a tre anni di distanza, noi tutto quello che c’era in quel momento non l’abbiamo più e, ogni santo giorno, facciamo fatica a far sì che la città di Camerino sia tenuta in considerazione e che abbia una corsia preferenziale. Eppure lo abbiamo detto e lo faremo”. Sulle demolizioni il primo cittadino ha inoltre sostenuto che si sarebbero potute fare: “ Su 118 immobili oggetto di sopralluogo da parte del Gruppo Tecnico di Supporto dei Vigili del fuoco, ben 20 erano stati dichiarati da demolire e l’unica demolizione ha riguardato il palazzo ‘Toffee’ grazie al ricorso al tar deii proprietari. Demolizioni dunque avviate e, purtroppo per lei , mai attuate; oggi noi le attuiamo nel rispetto della legge. Lei diceva che la legge non glielo consentiva e non è vero : questo avrebbe dovuto dire alla gente e alle 1800 persone che l’hanno votata, che non era vero che la legge non glielo consentiva. Il gruppo GTS era stato creato apposta e le demolizioni venivano fatte anche dai Vigili del fuoco e dall’esercito che al momento era lì disponibile; lei non ha sfruttato e non è stato capace di sfruttare quella possibilità”. In riferimento alla definizione da libro cuore delle linee programmatiche, Sborgia ha risposto che nelle sue parole“ c’ è sicuramente del sentimento, quello che lei non ha mai messo nella sua attività amministrativa che, direttamente o indirettamente, l’ha vista al governo di questa città per 15 anni “. E sul fatto che la città prima del sisma non fosse in crisi “ forse lei dimentica o le sfugge che lo spopolamento di questo territorio è iniziato nel 2011, quando lei era nel governo di questa città. Lei dice che Camerino è la guida di un territorio quando la presidenza dell’ente è retta dal comune di Pieve Torina; una guida del territorio che negli scorsi mandati ha visto l’allora comunità montana andata in frantumi. Dovrebbe ricordare ai cittadini di Camerino che quella che è stata la prima comunità montana a nascere, oggi non c’è più. Oggi c’è l’Unione montana che è cosa diversa: oggi l'ente non è più costituito, come prevedeva la legge, per numero di comuni, bensì per popolazione. L’escamotage che ha consentito di costtuire l’Unione è dipeso dal numero di abitanti di Camerino che ha consentito alla struttura di esistere, altrimenti non sarebbe esistita. Lo ha permesso un provvedimento di legge regionale proprio per far fronte alla crisi che si era venuta a creare nella ex Comunità montana “. A Pasqui, Sborgia ha criticaro di non aver mai spiegato né resi noti i motivi di quella frattura "quando nel 2014 le era stato dato mandato dai comuni che sono fuoriusciti, di farsi garante di condizioni che avrebbero consentito a tutti di poter rimanere insieme”.
Quanto al voto contrario espresso nella prima riunione dell'Unione, Sborgia ha spiegato che le sue motivazioni sono contenute nella delibera: “ "Ho votato contro in quanto alla richiesta ormai da tempo avanzata dai comuni fuoriusciti di Castelsantangelo sul Nera, Valfornace, Montecavallo ed altri, viene loro detto che possono entrare alle condizioni previste dallo statuto votato dal consigliere Pasqui e dagli altri componenti, statuto che prevede che il presidente e la Giunta siano nominati dai sindaci dei comuni fondatori dell’unione montana . Si dice ai comuni di poter entrare ma senza riconoscere loro diritto di voto. Il diritto è solo a partecipare e l’ex sindaco Pasqui non lo dice perché gli conviene non dirlo; principio ispiratore contenuto nella legge per l’istituzione delle comunità montane, è il far sì che i comuni dell’entroterra più svantaggiati potessero unirsi e condividere servizi ed è quello che stanno facendo le unioni dell’Esino e dei Monti Azzurri che sono cresciute e continuano a offrire servizi, cosa che non è successa da questa parte. Quello che doveva essere lo spirito di creare un’unione di comuni che iniziassero a dialogare tra loro e a condividere i problemi della montagna, a causa dello statuto votato all’epoca da Pasqui, invece di diventare soggetto inclusivo si è trasformato in un ‘club’: si entra se si soggiace alle condizioni dettate, senza poter votare la presidenza né la Giunta, limitandosi unicamente a prendere atto delle decisioni prese dai comuni fondatori Questa è l’espressione massima di quel tipo di democrazia intesa dal consigliere Pasqui e da altri soggetti che fanno parte dell’ente. Ebbene ho votato contrario e rivendico con tutta la mia forza quel voto contrario perché penso che laddove c’è un raggruppamento di enti e di comunità, debbano essere garantiti gli stessi diritti e le stesse condizioni per tutte le comunità che ne fanno parte. Non ambisco io a quella poltrona anche se ritengo che sia ora che Camerino giochi un ruolo di primaria importanza all’interno di questo territorio così come è sempre stato e da tempo ce se ne è dimenticati. Penso anche che la partecipazione democratica all’espressione della governance di quell’ente, debba essere fatta e concessa a chi ne fa parte e con gli stessi diritti e le stesse garanzie. Quella è democrazia, non il club esclusivo”. Sborgia ha anche detto che la perdita della caserma dei Carabinieri per l’allora sindaco non era un problema. Oggetto di un accordo tra l’Unione Montana ( in qualità di ente proprietario dello stabile dove si è pensato di allocare la sede), Agenzia del demanio, Comune di Camerino e Comando Generale dell’Arma, dell’intesa che porterà la caserma nello stabile di Vallicelle se ne parla dal 2018 e, “ finora si è discusso se concedere lo stabile all’Agenzia del demanio per 90 anni, a fronte di un investimento di 5 milioni di euro . “ Alcuni termini dell’accordo sono stati oggetto di discussione e , alla fine si era convenuto in 60 anni la concessione della disponibilità della struttura , ritenuto l’arco di tempo congruo; 60 anni sono stati stimati equi con l’ammortamento dell’investimento del demanio per la ristrutturazione. “ Sembrava che l’accordo fosse fatto ma si dice cha la direttrice dell’unione abbia sollevato eccezioni in ordine ad un possibile danno erariale qualora l’accordo fosse sottoscritto e siglato in quei termini.  Premesso che non si tratta  di contratto di cessione ma di un accordo che tra l’altro consente all’Agenzia del demanio che quei 5 milioni di euro, non vadano persi e siano destinati esclusivamente alla ristrutturazione di quei locali, è evidente che più si attende, più c’è il rischio che le risorse prendano la strada di altri comuni che hanno le medesime esigenze. Guarda caso il problema è stato sollevato nel momento del cambio dell’amministrazione comunale che ha sicuramente delle vedute diverse in relazione a quello che è il governo del territorio di tutto l’entroterra camerte”. Il sindaco ha fatto presente e ricordato che piuttosto che erigere barriere per impedire l’ingresso nell’unione ai comuni che sono fuoriusciti , magari sarebbe il caso di sedersi tutti intorno ad un tavolo e cominciare a ragionare “perché la situazione non è più la stessa del 2014; tutti i comuni dell’entroterra, abbiamo vissuto un terremoto e questo, probabilmente, a qualcuno sfugge; più passa il tempo e più aumenta il rischio che questi territori non si risollevino dalla grave crisi che lei non vede, ma che invece e molti colleghi toccano in prima persona. Non sappiamo cosa significhi stare dentro una Sae, essere lontani dalla propria casa o attendere anni perché la nostra abitazione sia ricostruita, ma c’è gente che è lì ed aspetta una risposta da noi.  E’ forse il caso che prendiamo atto che abbiamo una situazione di crisi e, anziché erigere muri, che si cominci a parlare, a studiare che cosa si può fare non solo per il bene di Camerino, ma di tutta la comunità dell’entroterra”.
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Delle cose buone avviate dalla precedente amministrazione, il sindaco ha poi ricordato il finanziamento dal 2017 del mattatoio che nel 2019 aspetta ancora di essere ristrutturato “ e nel frattempo chi vive del lavoro duro dell’allevamento, è lì che aspetta e per poter macellare è costretto ad andare altrove. Sfugge a qualcuno che Matelica ha un mattatoio avanzato e che se non riusciamo al più presto a mettere a posto il nostro, riuscirà probabilmente ad assorbire il numero di allevatori che abbiamo nel nostro territorio”. Sulle opere d’arte salavate il sindaco ha detto di conoscere bene chi se ne è preso cura, impedendo che fossero portate via .” E’ lei che non deve appropriarsi di cose che non le appartengono ed è ora che cominci a dire la verità su tante cose. Questa è una di quelle”. In ordine all’affermazione di essere stati gli ultimi a formare la giunta, tenendo fuori la dottoressa Ortenzi, Sborgia ha riconosciuto che è vero ma che una giunta così non c’è mai stata e ne è orgoglioso. “ Possiamo andare avanti e presentarci a testa alta. Profonda ammirazione per la dottoressa Ortenzi, per la disponibilità concessa e per quello che fa con enormi sacrifici personali  Pur abitando ad Ascoli, viene a Camerino ed è impegnata da mattina a sera presso l’ufficio tecnico; insieme al sottoscritto e agli altri assessori e consiglieri, è lei che si occupa della gestione della ricostruzione , delle messe in sicurezza, dell’affidamento di appalti”.

L'intervento di Lucarelli 

Prima della votazione, è intervenuto con parole forti anche il consigliere ed ex vice sindaco Lucarelli, sottolineando che in quelle ore il sindaco Sborgia non c’era e, non sa cosa abbia vissuto e patito la città. Nessuna chiusura, anzi,l'unica città ad avere un centro commerciale, unica ad avere opere di urbanizzazione che si stanno aprendo adesso, unica città che può vantare una scuola, primo vero edificio scolastico che si deve alla ricostruzione. “ Prima di parlare di cose che non sa perché solo raccontate, la invito sindaco a documentarsi meglio. Quanto all’esercito che lei ha citato, quando nel 2017 è venuto a spalare la neve abbiamo dovuto pagargli il gasolio e quando abbiamo chiesto al Gts di demolire il palazzo di via Macario Muzio, ci hanno risposto di non avere le attrezzature “.
Una bugia è stata definita poi quella della rilevazione preventiva dei livelli di danno che, a detta di Lucarelli, non può essere fatta dal comune in quanto non ne ha titolarità. Unico a poterlo fare è il proprietario mentre il comune può solo raccogliere i dati. Il consigliere ha anche detto che con le perimetrazioni l’attuale amministrazione ha stravolto completamente il piano Cucinella e quanto al programma di rifunzionalizzazione di grossi contenitori edilizi vuoti ha detto che senza perimetrazione è impossibile; se si volessero fare cambi di destinazione d’uso, sarebbero necessarie le varianti di ogni singolo edificio, perdendo le eventuali risorse economiche che quello strumento poteva dare.
“ Voi avete fatto questo con una delibera che non trova spiegazione in nessuno dei suoi punti". Da ultimo, un appunto sul potenziamento della linea ferroviaria; il Contram è l'ente che sostituisce quelle corse e deve essere la Regione Marche a riconoscere il contributo tot a chilometro, ad un consorzio che è da considerarsi l’azienda più importante del comune di Camerino. “ Preoccupiamoci invece della stazione ferroviaria che dalla Regione Marche viene costruita a Macerata dentro all’università nel quartiere ‘Vergini’ e, di vedere come l’ente regionale si comporta con l’ateneo di Camerino”. Sul mattatoio di Matelica il consigliere ha detto che la sua riapertura avviene grazie ad un contributo regionale, mentre quello di Camerino è fermo al Suam; da più di un anno bloccato senza che la Regione si occupi di fare la gara. Non si è potuta finanziare l’opera con i fondi dell’emergenza perché per il mattatoio non c’era la linea di finanziamento.

Nella sua breve replica, Sborgia ha rammentato che nelle ore immediate al sisma del 24 agosto, seppure in licenza, si è subito recato nelle zone dell’ascolano colpite e, come tutti i sindaci dell’entroterra, Pasqui dovrebbe ricordare che in quei momenti successivi alle scosse dell'ottobre, per le questioni sanitarie della popolazione, non solo a Camerino, ma su un vasto territorio, c'era lui stesso presente. In disaccordo poi il sindaco  sul fatto che il comune non possa fare nulla per le rivelazioni di danno.“ Il comune può fare anche su questo. L’amministrazione, il sindaco e gli assessori e consiglieri devono parlare con la popolazione e far capire dell’importanza di presentare progetti . “ E’ quello che stiamo facendo, dialogando con i tecnici. Con la gente bisogna parlare, probabilmente, voi non avevate questa abitudine di relazionarvi; semmai eravate abituati a dire che la colpa era sempre di qualcun altro”. Con quale coraggio poi si parla ancora del piano Cucinella quando ,consegnato nel 2018, si è scoperto solo un anno dopo e, grazie ad una richiesta agli atti, che chiusa in un cassetto c’era la versione integrale".
C.C.
" Provo emozione e tanta gioia. Adesso la macchina comunale è in moto ". Così il sindaco Sandro Sborgia, al termine della prima seduta consiliare della nuova amministrazione, tenutasi questa sera nella sala consiliare della sede comunale provvisoria del Contram a Camerino . Entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti spetta al sindaco convocare e presiedere il primo consiglio comunale e, così è stato.
Primo punto all'ordine del giorno, la verifica della eleggibilità dei componenti la giunta, adempimento primario che deve precedere ogni altro atto, seguito dalla formula pronunciata dal sindaco Sborgia nel prestare giuramento di osservare lealmente la Costituzione italiana e di adempiere fedelmente a tutti i doveri dello Stato, nell'interesse dei cittadini.
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Il consiglio riunito è composto da 13 persone in tutto, da un lato il sindaco e gli 8 consiglieri della maggioranza del gruppo "Ripartiamo"e dall'altro, i 4 consiglieri del gruppo di minoranza "Radici al futuro" ovvero  Gianluca Pasqui, Roberto Lucarelli, Antonella Nalli e Stefano Falcioni. Il primo cittadino è quindi passato a comunicare la composizione della giunta della quale fanno parte la vice sindaco e assessore Lucia Jajani che ha le deleghe al bilancio, programmazione economica e finanziaria, tributi, attività produttive e sport; altri assessori sono Marco Fanelli  delegato a urbanistica, lavori pubblici, ambiente, politiche per la gestione del verde pubblico e arredo urbano; Stefano Sfascia delegato a Università, sanità, servizi sociali e protezione civile; Giovanna Sartori, cultura, istruzione, turismo e istituzioni giudiziarie. Del gruppo consiliare fanno parte, Luca Marassi, referente referente del sindaco in materia di: organizzazione interna, rapporti con l’Università e ricostruzione post sisma; Riccardo Pennesi,che si occuperà di politiche e associazionismo giovanile, comunicazione e rapporti con gli organi di informazione, ricerca di bandi comunitari, scuola e sport; Marco Marsili referente per le attività produttive e politiche per il lavoro, manifestazioni e spettacoli, servizi cimiteriali. 

Come noto sarà lo stesso sindaco Sborgia ad occuparsi  in maniera diretta della ricostruzione e dello sviluppo economico, affiancato nella ricostruzione da Anna Ortenzi che avrà in materia il ruolo di referente del sindaco, avendo scelto di rinunciare all'assessorato (nonostante abbia riportato il numero maggiore di voti della lista), proprio per dedicarsi completamente ad una fase così importante per la città. 
Nel corso della stessa seduta, sono stati nominati anche i capigruppo consiliari, nelle persone di Luca Marassi per la maggioranza e Gianluca Pasqui per la minoranza. Al termine l'elezione della commissione elettorale comunale; strette di mano e segnali di collaborazione tra minoranza e maggioranza, hanno chiuso il primo consiglio comunale molto partecipato dai cittadini.  Già nei giorni seguiti all'elezione, il sindaco si è ritrovato immerso in una serie di incontri e impegni istituzionali. " Sembra che in pochi giorni, dalla imminente visita del Papa alle altre situazioni riguardanti il comune, una marea di impegni si siano davvero concentrati- ha affermato Sborgia- Tanto lavoro e prima presa di coscienza del fatto che le cose da fare sono moltissime e complesse, tuttavia, credo che con l'aiuto dei ragazzi che fanno parte del gruppo, ce la faremo".
Dai banchi dell'opposizione, il capogruppo di "Radici al futuro" Gianluca Pasqui, consapevole che gli anni a venire non saranno semplici e necessiteranno di competenze importanti, si è detto "preoccupato nel vedere fuori dalla giunta l'ex segretario comunale Anna Ortenzi, la più votata dal popolo camerinese, la più esperta e preparata  della maggioranza, anche per il ruolo che negli anni si è trovata a ricoprire. Seppure potrà affiancare il sindaco come consigliere delegato, è vero che in questo ruolo non potrà votare, nè avere  tutti i poteri e l'operatività che le competerebbero se fosse in giunta. Oltre che sorprendermi, questo fatto preoccupa me, il mio gruppo e credo un po' anche la città".

C.C. IMG 20190613 WA0010


Prossima alla chiusura la campagna elettorale della lista “Ripartiamo”, con la quale Sandro Sborgia si candida a sindaco di Camerino. Rinascita in tutti i sensi, in tutti gli aspetti riferiti a città, territorio e abitanti, i temi sviluppati nel corso dei tanti appuntamenti che hanno avvicinato quartieri e frazioni.

“ Un’esperienza più che positiva – esordisce Sandro Sborgia-. Sono felice perché tutto il nostro gruppo ha visto e percepito l'interesse e l'entusiasmo della partecipazione, la voglia di qualcosa di nuovo, il desiderio di cambiare rotta. Ringrazio i consiglieri candidati della mia lista, per tutto il percorso di una campagna leale che ha permesso un confronto onesto e diretto con la popolazione. A loro sono grato per l’energia e il lavoro che ci hanno messo nel sostenere la mia candidatura. La cosa più bella è stato l’incontro con le persone, scoprire che hanno fiducia in noi e, si riconoscono nel nostro programma. Non posso che esprimere la mia soddisfazione personale per questa occasione d’incontro che, in così poco tempo, è riuscita  a coinvolgere tante persone della città e delle frazioni; in tutta onestà non mi aspettavo di ricevere un affetto così grande e intendo ringraziare ognuno dei cittadini che ha manifestato interesse e coinvolgimento”. La festa di chiusura della campagna elettorale di Sandro Sborgia e la sua squadra, è in programma per la serata di questo venerdì 24 maggio all’Agriturismo “Le Cortine”.

“Abbiamo scelto volutamente l’area più vicina alle soluzioni abitative di emergenza– spiega il candidato sindaco- il desiderio di tutta la squadra è che anche le persone più svantaggiate, le persone anziane e sole, insieme a tutti quelli che soffrono per essere stati costretti a lasciare le loro case, possano raggiungerci e in un momento di festa, condividere con noi la voglia di ricominciare e la speranza che Camerino possa tornare ad essere come è sempre stata e, più bella di prima.

Ci tengo a dire che il 26 maggio è una data importantissima -conclude Sborgia- È essenziale che tutti partecipino, perché si tratta di decidere il futuro e il destino della nostra città e del nostro territorio. Senza paura e tentennamenti, lasciando alle spalle la rassegnazione, dobbiamo pensare che questo giorno potrà rappresentare l'inizio di un nuovo percorso di rinascita per cui, è importante che tutti partecipino e facciano sentire la loro voce. E’ il momento in cui ogni cittadino esprime la propria opinione, esercitando un diritto per raggiungere il quale si è combattuto. Non lasciamo ad altri il compito di decidere il nostro destino; prendiamolo sulle nostre spalle e iniziamo a costruirlo da soli e con la forza di una comunità veramente unita”.

C.C.

La Lista Civica Ripartiamo

Serata affollatissima al D Quadro di Camerino per la presentazione della lista “ Ripartiamoper Sandro Sborgia sindaco. Tracciate le linee direttrici della squadra, composta da otto uomini e quattro donne le cui motivazioni sono state singolarmente esposte, di seguito all’introduzione del candidato. Scelta combattuta e a lungo ragionata quella di impegnarsi costruttivamente a favore della comunità per Sandro Sborgia che, nel ripercorrerne all’indietro i passi, ha rivelato come decisiva, una frase pronunciata da Don Lorenzo Milani: “A che serve avere le mani pulite, se si tengono in tasca”. Proveniente da una brillante carriera militare esercitata ai massimi livelli nell’Arma, con una vita dedicata alle istituzioni e al servizio del Paese e della collettività, Sandro Sborgia si è trovato a riflettere sulla possibilità di essere utile alle persone di un territorio in cui vive da 25 anni, da dove è partito il suo lavoro e che racchiude tutti i suoi più profondi affetti e le sue amicizie. “Qui ho costruito la mia vita; qui è la mia famiglia e penso che quando le persone che ti stanno attorno ti chiedono un impegno, credo sia doveroso restituire quello che si è ricevuto e che forse nemmeno meritavi; è per questi motivi che ho deciso di accettare questa candidatura. Ho accettato di incamminarmi in questo percorso, innanzitutto a condizione di essere sganciato da qualsiasi tipo di appartenenza politica e che le persone con le quali avrei dovuto affrontare la sfida fossero scelte da me”.

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In un periodo storico in cui l’impegno richiesto, è molto più gravoso rispetto ad una situazione ordinaria di partecipazione alla vita cittadina, Sborgia ha spiegato che non è stato semplice trovare persone disposte a seguirlo, sacrificando affetti, famiglia, interessi, per una sfida che richiederà l’assunzione di grandi responsabilità: “Quello che è successo nel 2016 è qualcosa di drammatico ed è proprio con la responsabilità che sentiamo, consapevoli che quello che ci aspetta è un lavoro difficile e pieno di complicazioni che abbiamo deciso di metterci al servizio della comunità. Tutti i componenti la mia squadra hanno scelto come me di impegnarsi in questa avventura, di mettersi in gioco per il bene di questa comunità, spinti da una sola motivazione quella di partecipare, di donare, il proprio contributo per la rinascita di questo territorio e di Camerino. Abbiamo voluto chiamarci “Ripartiamo”, perché come voi, veniamo da un momento difficile ed è necessario che da questo momento noi ci risolleviamo, che ci rimbocchiamo le maniche e cominciamo a ridare la speranza di una prospettiva che di sicuro, non sarà immediata e questo lo sappiamo tutti, però vogliamo donarvi qualcosa di noi, per fare in modo che le capacità della città e del territorio, comincino a riacquistare fiducia. Questo è il motivo che ci spinge, che sarà la guida e la forza che noi ci metteremo per poter restituire speranza alla città, al territorio, alla nostra gente, alle nostre famiglie. Oggi ognuno di noi si presenta qui con la sua storia, con caratteristiche proprie, fatte di pregi e difetti. Abbiamo delle idee e siamo pieni di orgoglio, di caparbietà e ostinazione, pieni di voglia di fare, consapevoli delle difficoltà e della responsabilità ma anche delle nostre capacità e della nostra determinazione. Questo è l'impegno che io prendo adesso formalmente con voi; nessuno ci potrà fermare nessuno ce lo impedirà; ognuno di noi si presenta con la sua competenza e la sua esperienza e insieme abbiamo la determinazione di poterci sedere ai tavoli che contano per far valere le nostre ragioni. Noi- ha ribadito Sborgia- non saremo assistiti da nessuno; ci presenteremo con le nostre caratteristiche e ci metteremo le nostre facce. E dovranno dialogare con noi perché rappresentiamo una comunità che non va ad elemosinare niente ad alcuno, ma che pretende il rispetto delle persone, il rispetto di una condizione drammatica che ci è caduta addosso e che pretende anche che sia riconosciuta la dignità delle persone normali che tranquillamente vivono con il loro lavoro con i loro problemi e lo pretendiamo. Ecco perché ho voluto dire che la parola d'ordine è “Discontinuità”. Dobbiamo uscire da un immobilismo che ha tante ragioni ma che purtroppo ha caratterizzato la vita di questi due anni e mezzo; dobbiamo uscire dall'improvvisazione e dalla mancanza di coraggio”. Come più volte annunciato, la ricostruzione è tra i primi obiettivi della lista “Ripartiamo”, non solo quella materiale degli edifici ma soprattutto quella sociale.” Occorre ristabilire un tessuto sociale, fatto di relazioni, di incontro, di condivisione. Ma per poter avviare una ricostruzione- ha sottolineato Sborgia- , a due anni e mezzo di distanza dal terremoto, non abbiamo ancora una situazione di quello che è il livello operativo del danno. Conosciamo  il livello del danno determinato dalle schede aedes che distingue in danno pesante o leggero ma, non sappiamo all'interno di questa categoria qual è il livello del danno in senso stretto.  Per poter far tornare ad abitare una casa, non sappiamo se l'abitazione necessita di essere abbattuta, di interventi pesanti o di interventi poco invasivi o magari di nulla.  Non lo sappiamo, perché per due anni e mezzo si è stati fermi a discutere se fosse meglio fare o non fare le perimetrazioni e credo che un’ amministrazione debba necessariamente prendersi la responsabilità di fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano. Il dovere di un amministratore è quello di assumersi le responsabilità, avere il coraggio di rispondere delle proprie scelte davanti alla popolazione; non può delegare altri a prendere scelte che gli sono proprie. Un amministratore è scelto ed eletto perché si assuma delle responsabilità e noi ce le assumeremo e del coraggio delle nostre scelte, giuste o sbagliate che siano, ne risponderemo davanti a tutti voi, dal primo all'ultimo. Quello che è certo  è che ascolteremo la voce di tutti e soprattutto degli ultimi;  ritengo che compito di un'amministrazione comunale sia quello di rendere sempre partecipe tutta la propria comunità.   I cittadini hanno diritto di essere informati e conoscere le scelte che un'amministrazione fa perchè le ricadute dei provvedimenti riguardano la loro vitaNon si può giocare con la vita delle persone;  qui abbiamo scherzato anche troppo e solo chi vive la condizione di sfollato, chi ha dovuto lasciare  la propria abitazione o i propri affetti più cari, può capire quali sono le difficoltà e il dolore che si prova. Noi questi sentimenti li abbiamo vissuti e vogliamo che siano giustamente rappresentati e soprattutto vogliamo e pretendiamo che siano rispettati da chiunque ha la responsabilità di governo: ho parlato di rilevamento operativo del danno- ha continuato Sborgia-  perché solo se sapremo quali sono le condizioni degli edifici del centro storico e delle frazioni e quelli che devono essere abbattuti o necessitano di interventi leggerii o pesanti che siano, solo una volta apprese queste informazioni, potremo immaginare di programmare un intervento all'interno del centro storico e delle frazioni, che purtroppo sappiamo essere complesso Una situazione complicata che però necessita di essere affrontata e ragionata e ha bisogno del concorso di professionalità tecniche e giuridiche  ed è per questo che io e la mia squadra ci presentiamo a voi con delle capacità mettendole a disposizione della collettività. E se la ricostruzione è  priorità, non dobbiamo dimenticare che abbiamo a che fare con un altro problema che è quello dello spopolamento che non è iniziato con il terremoto del 2016, ma era già partito nel 2011; il terremoto costituisce un fattore di accelerazione di quel processo e noi dobbiamo fermarlo, dobbiamo invertire la rotta perché, altrimenti, ci troveremo tra qualche anno sicuramente una città ricostruita bellissima forse anche più bella di quella di prima, ma vuota e morta e questo, non ce lo possiamo permettere. Prima di tutto occorre fermare il processo di spopolamento e creare  le condizioni perché si interrompa; l'amministrazione comunale deve creare le condizioni perché le famiglie e i giovani  di Camerino trovino nel nostro territorio la possibilità di poter organizzare e costruire una famiglia e di poter vivere in maniera serena; occorre  poter offrire ai nostri figli la prospettiva di una vita serena e Camerino queste potenzialità ce le ha sempre avute ed è una città sicuramente privilegiata rispetto a tante altre parti d'Italia e noi dobbiamo sfruttare queste potenzialità.   Occorre  anche pensare al concetto di impresa che non è qualcosa che appartiene solo al proprietario e all'imprenditore; l'impresa è un bene sociale è il patrimonio di una comunità è patrimonio di tutti le imprese vanno salvaguardate vanno supportate e, l'amministrazione comunale ha il dovere di attivarsi perché chiunque abbia deciso di rischiare del proprio in questo territorio abbia però allo stesso tempo le condizioni per poterlo fare e le condizioni per poter restare.  Questo può ottenersi assicurando funzionalità dei servizi, sollecita definizione e snellimento delle attività burocratiche, ragionando sui tributi o operando una fiscalità di favore. Ma Camerino e questo territorio hanno anche l'università, il bene più prezioso, da salvaguardare con le unghie e con i denti.  L'università è Camerino e, Camerino è  l'università;  io non mi risparmierò mai nel dire che le due entità non sono e non debbono essere  due cose separate ma, sopravvivono l'una se sopravvive l'altra,  per questo  è necessario che coloro i quali hanno delle responsabilità, gli amministratori comunali e il magnifico rettore,  necessariamente si siedano attorno a un tavolo per  instaurare un dialogo;  devono pensare che il bene assoluto è la comunità e devono operare per la comunità. L'amministrazione comunale deve predisporre gli strumenti perché l'università sia attrattiva, creando le condizioni perché gli studenti, primi fruitori dell'ateneo, trovino nel territorio di Camerino la possibilità di poter venire a studiare,  per vivere appieno il loro ciclo di studi e perché no, anche fermarsi a vivere in città una volta completata la formazione. E'  necessario però che l'ateneo sia  più integrato con il tessuto economico di questo territorio e, a parer mio, deve entrare nelle aziende; l'università deve poter portare quel bagaglio di ricerca conoscenza e sviluppo di cui le aziende hanno bisogno per poter rimanere sul mercato e poi poter crescere. In  tutto questo, l' amministrazione  può  e deve giocare un ruolo principale da primo attore, non da solo da spettatore.  Mi riferisco in particolare ad esempio al settore agricolo, oggi uno dei settori trainanti in grado di offrire le maggiori possibilità e prospettive di sviluppo. Proprio attraverso l'università, noi abbiamo la possibilità  di entrare all'interno delle aziende, supportare e assicurare quel sostegno di cui le aziende hanno bisogno;  attraverso l'università è dunque possibile  esaltare i tratti distintivi dei nostri prodotti e poter cercare di innestare un circuito virtuoso che fa sì che i nostri prodotti possano ottenere anche dei riconoscimenti, come la tutela del marchio e, diventare sempre più  attrattivi sul mercato. Queste sono le principali direttrici sulle quali noi intendiamo muoverci".

Sono poi seguiti gli interventi stimolanti di tutti i candidati della squadra, presentatisi ufficialmente alla comunità, con l'entusiasmo delle loro proposte.

Di "Ripartiamo" fanno parte: Marco Fanelli, Lucia Jajani, Vincenzo Luzi, Luca Marassi, Marco Marsili, Anna Ortenzi, Maria Giulia Ortolani, Riccardo Pennesi, Giovanna Sartori, Roberto Scalla, Stefano Sfascia, Sauro Tromboni.  

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