Mesi di promesse conditi da tanti rinvii. Finalmente ad un anno esatto dalla chiusura, avvenuta alla mezzanotte del 26 ottobre 2016 per disposizione della Protezione Civile e delle autorità competenti dopo le forti scosse di terremoto delle ore precedenti, nell'anniversario del sisma questo giovedì 26 ottobre, alle ore 17.30, la piazza principale di Camerino sarà riaperta. Una piazza chiusa per 365 giorni, fin dalla sera in cui la stessa, dopo le due scosse di terremoto delle 19.15 e delle 21.18, fu precipitosamente abbandonata da residenti, commercianti, studenti costretti a lasciare il centro storico nel quale, salvo sporadici "recuperi" non vi hanno più fatto ritorno. Ultimi a lasciare la piazza immediatamente prima della chiusura il rettore di Unicam Flavio Corradini, l'allora pro rettore Claudio Pettinari, i "cronisti" di Radio C1inblu Fabio Ubaldi e Mario Staffolani che fino a pochi minuti prima avevano trasmesso in diretta informando i radioascoltatori del dramma che si stava vivendo. 

Programma ancora in via di definizione, ma saranno molte le autorità civili, religiose e militari presenti al segno di rinascita della città ducale. Prevista anche la partecipazione del Commissario alla Ricostruzione Paola De Micheli.

"Faremo presto", e così è stato. Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, ha mantenuto le promesse ed ha pubblicato l’ordinanza 19 ( che porta la sua firma ) che definisce parametri, modalità, tempi di intervento e di esecuzione della “ricostruzione privata”.  La parola mantenuta ora deve essere recepita, a vario livello, degli enti locali e dai " funzionari " dello stato.

 Il provvedimento stabilisce l’ambito di applicazione ed i soggetti beneficiari e disciplina il contributo per “gli interventi di ripristino con miglioramento sismico o la ricostruzione degli edifici distrutti”.

Nei 140 Comuni del cratere il contributo è pari al 100% del costo ammissibile e interessa gli interventi finanziabili per gli immobili con locali inagibili che ospitavano imprese e attività produttive..

Per gli immobili all’esterno del cratere, qualora sia dimostrato “un nesso di causalità diretto tra i danni e gli eventi sismici”, il contributo  è ugualmente del 100% sia per le prime case che per le seconde abitazioni se “ ubicate nei centri storici”.

All’esterno dei centri storici per le seconde abitazioni scende al 50% (mentre rimane del 100% per le prime case).

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Le domande devono essere presentate agli Uffici speciali regionali per la ricostruzione  (Usr)  entro il 31 dicembre 2017 mediante procedura informatica, ovvero attraverso Pec. “Entro 20 giorni, l’Usr procede all’accertamento dei requisiti per la fruizione del contributo”. In caso di esito positivo, nei successivi 60 giorni l’Usr verifica la conformità dell’intervento alla normativa urbanistica , richiede il controllo a campione sul progetto strutturale, acquisisce il parere della conferenza regionale, propone il rilascio del titolo edilizio, verifica l’ammissibilità al finanziamento dell’intervento, indica il contributo ammissibile”.

casa terremotata

Il contributo comprende i costi sostenuti per le opere di pronto intervento e di messa in sicurezza per le indagini e le prove di laboratorio, per le opere di miglioramento sismico o di ricostruzione e per quelle relative alle finiture interne ed esterne connesse agli interventi sulle strutture  e sulle parti comuni”. “Le opere ammesse a contributo riguardano le parti comuni dell’edificio, le unità immobiliari che le compongono e le relative pertinenze ricomprese. Sono ammesse a contributo anche le pertinenze danneggiate…esterne all’immobile, quali cantine, autorimesse, magazzini o immobili funzionali all’abitazione o all’’unità produttiva”.

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Il contributo viene erogato dall’istituto di credito prescelto dal richiedente, tra quelli aderenti alla convenzione Cdp-Abi, direttamente  all’impresa esecutrice dei lavori ed ai professionisti responsabili della progettazione e direzione dei lavori, in funzione dello stato di avanzamento dei lavori. 

di seguito il LINK con tutti i dettagli dell'ordinanza

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Mercoledì 24 agosto, ore 3,37. La terra trema di nuovo sull'Appennino (scossa principale di magnitudo 6,0 con epicentro nei pressi di Accumuli in provincia di Rieti seguita da uno sciame sisimico con oltre 50 scosse di magnitudo superiore a 3,0) e il centro Italia viene messo in ginocchio, mentre in molti riaffiora l'incubo del terremoto del 1997. Le zone maggiormente colpite quelle di Accumuli, Amatrice e, nelle Marche, Arquata del Tronto dove, oltre ai danni ingenti, si contano numerose vittime. Il terremoto causa una vittima, sia pure indirettamente, anche a Caldarola dove la tragedia si consuma nell'abitazione di Milena Nardi, commerciante di 49 anni, che viene stroncata da un malore fatale, forse provocato dal forte spavento, mentre si accingeva a raggiungere la camera in cui dormiva la madre. Come detto nell'intero territorio è tornata, a distanza di 19 anni, la paura per quello che più volte è stato definito il "mostro" ed è cominciata la conta dei danni. A Camerino l'orologio della cattedrale è andato letteralmente in frantumi, mentre i danni maggiori riguardano le chiese, soprattutto il santuario di Santa Maria in Via nel quale sono crollati alcuni pezzi della volta, si sono avute fratture significative in corrispondenza dei finestroni, ma soprattutto c'è stato il parziale distacco della facciata, fatto che, dopo il recente restauro, pone seri interrogativi. Sempre nella città ducale si è avuto il crollo di un muro al Monastero di Santa Chiara, il crollo di un rudere a Cignano, che ha richiesto la messa in sicurezza e lo sgombero della sede stradale, e in via precauzionale è stato evacuato un palazzo del centro storico.

Emergenza a Castelsantangelo sul Nera, zona di epicentro della seconda scossa per ordine di intensità (magnitudo 5,4), con i 25 ospiti della casa di riposo che sono stati evacuati e trasferiti in altre strutture idonee del territorio.

Attimi di autentico terrore quelli vissuti a Macereto dove si trovava un gruppo di giovani dell'Azione Cattolica per il campo scuola estivo. Nella struttura, infatti, c'è stato il crollo esterno di una finestra che ha interessato anche un salone, spesso utilizzato come dormitorio, dove fortunatamente non alloggiavano i ragazzi, che hanno chiuso il campo e fatto ritorno nelle proprie abitazioni.

Relativamente tranquilla la situazione a San Severino Marche, città nella quale non si sono registrate particolari criticità soprattutto con riferimento alle scuole e all'ospedale Eustachio.

Non altrettanto, invece, si è potuto dire per il territorio di San Ginesio chiamato a fare i conti con una realtà drammatica, di gran lunga peggiore rispetto a quella vissuta nel 1997. Crollo di 4 abitazioni, che fortunatamente non hanno causato feriti, famiglie sfollate, chiese inagibili, mura crollate nel centro storico, sede comunale gravemente danneggiata.

Colpito violentemente anche il territorio di Sarnano con crolli di accessori agricoli, lesioni a diverse abitazioni, strade ostruite per il crollo di capanne con il sindaco che ha provveduto a disporre l'evacuazione del Centro Diurno per disabili di Gabella Nuova a causa di una scala pericolante.

L'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, che sta monitorando costantemente la situazione, ha disposto la chiusura di tutte le chiese della diocesi fino a che non saranno effettuati tutti di controlli di agibilità da parte delle autorità preposte, invitando anche i parroci a segnalare eventuali danni all'Ufficio beni Culturali Diocesano.

( nella foto l'orologio della cattedrale di Camerino ridotto a pezzi dal forte sisma )

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Milena Nardi, colpita da infarto a Caldarola 

Milena Nardi

 

gente in piazza

( danni anche all'interno di RadioC1..in Blu. Calcinacci e crepe negli studi ) 

ingresso radio

 

crepa radio

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