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Taglio del nastro oggi per l’Orto sul Colle dell’Infinito. Stamattina a presenziare è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Oggi pomeriggio il taglio del nastro ufficiale con il primo cittadino Antonio Bravi, il vice presidente esecutivo del Fai Marco Magnifico, l’assessore alla cultura Rita Soccio e l’assessore regionale Moreno Pieroni, Barbara Gabrielli, vicepresidente dell’omonimo gruppo, Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il presidente del Fai Andrea Carandini. 

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L’Orto è il primo bene Fai nelle Marche. Proprio in concomitanza con il bicentenario della stesura dell’Infinito, i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex convento di Santo Stefano in cui l’idillio è ambientato si sono conclusi: è stato un importante progetto di valorizzazione culturale unico, la sfida più inconsueta e affascinante che il Fai abbia affrontato. Riaperti al pubblico quindi non solo l’Orto ma anche il Centro Nazionale Studi Leopardiani. “Esisterebbe l’Italia senza Dante, Petrarca, Leopardi e altri geni? Leopardi ha fatto un miracolo, ha unito gli italiani - ha detto il presidente del Fai Carandini -. L’Infinito per la prima volta viene resa perfettamente comprensibile grazie a questo luogo che diventa epicentro straordinario di cultura. Recanati è un lembo di patria infatti anche grazie ai recanatesi stessi, è merito loro se oggi possiamo rendere alla città questo straordinario luogo”. 




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Fra alberi da frutto, cipressi, ortaggi, fiori, Leopardi 200 anni fa aveva pensato L’Infinito e oggi sarà di nuovo usufruibile grazie a un progetto Donato al Fai dall’architetto Paolo Pejrone, realizzato insieme al Comune di Recanati. L’Orto aggiunge all’ itinerario Leopardiano di Recanati un altro luogo fondamentale che va a integrare e completare la conoscenza dell’autore restituendo la complessità del suo pensiero, la sensibilità della sua anima e il conflitto della sua giovane vita trascorsa tra la biblioteca paterna e l’Orto vicino casa. 

G.G.

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Il conte Leopardi

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Dividi et impera sembra il motto per questo Centro Italia terremotato e intanto all’Ufficio Speciale Ricostruzione sono costretti ad interpretare le norme per la ricostruzione. Insomma, un classico tutto italiano, poiché le norme non sono spesso chiare e quindi a chi deve applicarle si lascia la facoltà di interpretarle, talvolta andando addirittura contro la legge. A segnalarlo è sempre il sindacato Inarsind Marche, degli ingegneri e architetti liberi professionisti, presieduto da Roberto Di Girolamo. 

“Alcuni sindaci si incontrano ad Ancona - ha scritto in un post sui social, altri si incontrano ad Amatrice, alcuni comitati incontrano Conte, altri non lo incontrano; le quattro regioni chiedono senza una voce comune; ogni USR è un mondo a parte; ogni comune adotta una sua procedura autorizzativa e adesso i sindaci, in forza delle assurde e stupide scadenze, fanno litigare i cittadini con i professionisti. Tutti contro tutti, tutti divisi, il governo, il commissario e anche i presidenti delle regioni pascolano tranquilli ridendo della nostra divisone, ridendo della nostra incapacità di fare massa critica, essendo consapevoli, forti della nostra divisione, di poter continuare a fare quello che gli pare”.

Piacerebbe poter pensare che non sia così, eppure è di fatto la triste verità. Ma con i microfoni di Radio C1 abbiamo sentito l’ingegner Di Girolamo per capire meglio la situazione: “Interpretare le norme - spiega - purtroppo è essa stessa una norma. Le leggi non sono chiare e devono quindi essere interpretate o aggiustate. Non ce l’ho con gli uffici dell’Usr che si trovano di fronte a norme scritte male e dove addirittura alcune fattispecie che sono all’interno delle nostre costruzioni non ci sono. Quindi bisogna arrampicarsi sugli specchi per poter dare una linea”. Questo fa sì che ad esempio l’Usr di Ascoli interpreti diversamente una norma rispetto all’Usr di Caccamo. Perché questo non accada dovrebbero essere riviste alcune ordinanze, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Alcuni danni non sono contemplati, “come per esempio la muratura a sacco. Questo incide sul contributo, di conseguenza sulla qualità del progetto o sull’accollo che i proprietari delle abitazioni dovranno sostenere per avere una casa restaurata a regola d’arte”.

g.g.
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“Toccherà a voi cambiare questo mondo malato”. Così Gianpietro Ghidini, della fondazione Ema Pesciolino Rosso nata a seguito della tragica morte di suo figlio Emanuele a causa della droga, ha parlato agli studenti della scuola secondaria di primo grado Leopardi e alle classi prime dell’istituto Gentili nel Loggiato di Sarnano, durante l’incontro fortemente voluto dalla dirigente Maura Ghezzi.
Non ha parlato di droga, ma di vita papà Gianpietro, per condividere con i giovani l’idea che non solo si può sopravvivere al dolore, ma che le sofferenze e le difficoltà della vita possono rendere migliori. 

Nel raccontare la sua storia, Gianpietro Ghidini ha detto ai giovani di “avere il coraggio di non mettere la testa sotto la sabbia, di combattere le ingiustizie, di difendere i compagni vessati. Il mondo sbagliato - ha detto rivolgendosi agli studenti - non è il vostro, ma il nostro. Quello degli adulti. Toccherà a voi cambiare questo mondo malato. Solo un pesce morto segue la corrente”.

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la preside con il genitori di Emanuele

Un incontro emozionante, che è arrivato dritto al cuore dei ragazzi e degli insegnanti.
“Quando mi chiedono come faccio a raccontare ogni volta la mia storia - ha concluso papà Gianpietro - dico che mi basta l’abbraccio di un genitore, di un insegnante, di un ragazzo che alla fine delL’incontro mi saluta con gli occhi lucidi e io mi rendo conto che un pezzettino di Emanuele è entrato nel suo cuore. Così io raccolgo la forza per andare avanti un giorno in più”.


La storia di papà Gianpietro e di suo figlio Emanuele sarà approfondita in una interessante intervista pubblicata nella prossima edizione de L’Appennino Camerte, con le foto dell’incontro a Sarnano.


GS
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Giovedì, 26 Settembre 2019 11:51

In manette per spaccio un albanese

Arrestato all’alba di oggi dai carabinieri della compagnia di Macerata un albanese. È accusato di spaccio ed ora è ai domiciliari. Ad illustrare l’operazione è stato il comandante di compagnia, maggiore Roberto De Paoli e il comandante del nucleo operativo e radiomobile, sottotenente Massimiliano D’Antonio.

A coadiuvare, il gruppo dei Cinofili di Pesaro. 

Si tratta di un 32enne albanese di professione muratore. Le indagini sono iniziate a maggio a seguito di una segnalazione di una attività di spaccio di cocaina all’interno delle mura di Macerata. Sporadicamente vendeva dosi anche a Piediripa. Il 30 maggio 2018 era stato persino colto in flagranza dai Carabinieri della Sezione Operativa dopo appositi pedinamenti e osservazioni e grazie anche alla segnalazione di un assuntore. I militari avevano proceduto alla perquisizione personale e in casa ed erano state rinvenute, in quell’occasione, altre dosi pronte ad essere cedute. Questo non era bastato a far scattare subito l’arresto ma per i mesi successivi si è proseguito con le indagini con le quali si è potuto accertare che il muratore cedeva lo stupefacente nel centro storico a studenti e giovani del posto. Concordava gli appuntamenti con wattsapp per eludere i controlli ai tabulati o intercettazioni. L’albanese ha spacciato, per quanto i militari hanno potuto accertare, 400grammi di cocaina per introiti di oltre 33mila euro. Era solito svolgere questo secondo lavoro dopo la giornata trascorsa a fare il muratore, solitamente intorno alle 18. Talvolta pare facesse consegne a domicilio e ogni dose veniva venduta a circa 80 euro, segno questo, secondo i Carabinieri, che la droga potesse essere di buona qualità.
Gaia Gennaretti
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Giovedì, 26 Settembre 2019 07:48

Incidente sulla Muccese, si ribalta con l'auto

Perde il controllo del mezzo e si ribalta. È accaduto questa mattina, alle 7.10, lungo la strada Muccese tra Castelraimondo e Matelica, in zona Collelepre. A ribaltarsi una Lancia Y alimentata a Gpl. I vigili del fuoco hanno estratto il conducente dalle lamiere e messo in sicurezza il mezzo. Le condizioni del ferito non dovrebbero essere gravi: i sanitari del 118 avrebbero disposto il trasferimento all'ospedale di Camerino.

GS

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Aggiornare la cittadinanza sui numeri del post sisma e informare su pianificazione e strategia del percorso di ricostruzione da portare avanti con i cittadini. E' lo scopo della prima affollatissima assemblea pubblica tenutasi nell'aula magna del Polo d'Informatica. L'amministrazione comunale di Camerino guidata da Sandro Sborgia, ha voluto organizzare l'incontro soprattutto per spiegare la metodologia dei consorzi e degli aggregati che servirà a portare avanti percorsi più organizzati e condivisi nella ricostruzione degli edifici del centro storico  Il sindaco Sandro Sborgia ha anticipato che, per la gestione della fase della ricostruzione,  all'ufficio tecnico del comune di  Camerino sono state assegnate 5 unità in più di personale da assumere a tempo determinato. Si aggiungono altre 2 unità, sempre  assegnate al comune ma destinate all'Università.  
L'assessore Marco Fanelli ha snocciolato i numeri del sisma, aggiornati allo scadere dei tre mesi del mandato dell'amministrazione. Ad oggi il Contributo di autonoma sistemazione raggiunge 2242 persone delle quali circa 500 sono studenti universitari. All'appello mancano 1170 abitanti non più domiciliati a Camerino, mentre negli ultimi due mesi,  hanno fatto rientro in città 23 persone. Contano 634 abitanti le 304 soluzioni abitative di emergenza a fronte di 47 persone tuttora ospitate nelle strutture alberghiere; altri 20 cittadini abitano nei 9 appartamenti dell'ERAP.   
Illustrato dall'ing. Marco Orioli  il Piano generale delle messe in sicurezza. Quelle censite in centro storico sono in totale 316 di cui ultimate134; attualmente sono in corso 24 interventi. All'interno della zona rossa del centro storico, sono censiti 136 interventi dei quali 52  eseguiti e 82 ancora da appaltare. Tre gli interventi che sono  in esecuzione mentre sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle offerte del maxi lotto di appalto relativo a tutto il blocco di via Massei fino al Circolo cittadino, intervento al quale si conta di dare avvio nel giro di 15 giorni.
L'intesa raggiunta due mesi fa con i funzionari della Sovrintendenza e in accordo con la protezione civile, ha portato ad instradare una metodologia finalizzata alla possibilità di interventi anche di tipo definitivo per certe situazioni e per edifici non vincolati; per essi vi sarà la possibilità di valutare degli interventi di smontaggio controllato di  demolizione,procedura che consente di selezionare, recuperare, censire e accatastare tutto il materiale di pregio di un edificio. In questo senso, quattro sono gli interventi che hanno già ottenuto l'autorizzazione  e, sono stati identificati anche altri edifici da attenzionare in quest'ottica per verificare se sia possibile attuare tali procedure. Ulteriore novità, la disponibilità dell'Esercito ad intervenire per determinati interventi censiti di demolizione radicale e per edifici isolati. Sei edifici della parte alta di Borgo san Giorgio saranno demoliti dal Genio dell'Esercito che si occuperà anche di altri due edifici fuori dal centro storico e isolati. 
 Ultimati l'intervento di messa in sicurezza del palazzo delle Segreterie studenti e la bonifica dell'intera Piazza di Santa Maria in via, per cui, a metà della prossima settimana si prevede la nuova delimitazione della zona rossa e la riapertura di tutta la zona di Piazza Umberto I e del tratto iniziale di via Pieragostini. Sul versante opposto, prossimo appalto con procedura in corso, sarà l'affidamento di un altro maxi lotto comprendente palazzo Macchiati ed edifici adiacenti e si andrà avanti anche lungo il corso. Su via Lili già in corso la prima tranche di messe in sicurezza che procederanno in seguito in direzione della piazza e in via XX settembre, corso Vittorio Emanuele. Proocede in maniera puntuale il lavoro di messa in sicurezza anche nelle frazioni79 gli interventi  eseguiti su un totale di 176.
tavolo assemblea
Argomento clou della serata quello dei consorzi e degli aggregati, illustrato nelle linee generali dal consigliere Luca Marassi e, di seguito, più nel dettaglio dalla referente del sindaco per la ricostruzione, consigliere Anna Ortenzi.
In primo luogo l'accenno alle aree perimetrate che riguardano 5 frazioni, parte del centro storico e il quartiere di Vallicelle. Alla scelta dell'amministrazione di togliere le perimetrazioni in alcune zone, è seguito l'invito al comune da parte dell' USR, a procedere per una ricostruzione che favorisca il più possibile degli interventi unitari di ricostruzione, in luogo di interventi singoli.  Il motivo è che molti degli edifici sono interconnessi tra di loro e, l'azione del sisma su un immobile, crea o potrebbe creare interazioni con l'edificio a fianco. Intervento unitario e progettazione unica dell'intero aggregato, realizzano una ricostruzione più sicura e, la garanzia che quell'aggregato risponda nella stessa maniera ad un eventuale sisma futuro, evitando che si verifichino risposte separate. Altro motivo è che l'azione unitaria permette di ottimizzare i costi e la logistica della cantierizzazione degli interventi, potendosi  condividere gru e  strutture necessarie per la ricostruzione, come anche la progettazione dei cantieri degli aggregati, invece che avere singoli cantieri sparsi.  Altro vantaggio di una ricostruzione che procede con aggregati, la maggiorazione negli incentivi da parte dello Stato sia nei riguardi del progettista che del privato cittadino che avrà a disposizione maggiori fondi per ricostruire meglio. La perimetrazione degli aggregati obbligatori verrà al più presto portata all'esame del Consiglio comunale. Si tratta pertanto di aggregati che per forza di cose dovranno procedere con intervento unitario. Al fine di accelerare il tutto, l'invito ai cittadini che, o in forma volontaria o comunque obbligata, abbiano intenzione di  formare dei consorzi e degli aggregati, è a presentare al comune la loro proposta di aggregato, in modo tale da poterla poi confrontare con quella che sarà poi la perimetrazione degli aggregati definitivi. Aggregati sono dunque più edifici connessi;  consorzi sono i gruppi di persone che si uniscono allo scopo di attuare una ricostruzione unitaria. All' architetto Barbara Mattei, responsabile del servizio urbanistica, il compito di spiegare infine i particolari della modulistica, disponibile già da oggi sul sito del comune di Camerino.
cc 
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Incidente, poco dopo le 12.30, all'entrata della superstrada Valdichienti a Sforzacosta.
Per cause in corso di accertamento, si sono scontrati frontalmente un furgone e un'auto. Un mezzo stava per imboccare la superstrada mentre l'altro viaggiava lungo la strada provinciale.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato due feriti all'ospedale di Macerata mentre i vigili del fuoco si sono occupati della messa in sicurezza dei mezzi.

GS
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Prosegue l’impegno di Fratelli d’Italia al fianco delle popolazioni colpite dal sisma del 2016, con una serie di azioni in aula e sul territorio, per cercare di risolvere le tante problematiche che vanno dalla burocrazia 'alienante' alla fitta rete di norme e procedure che impedisce la concreta ripartenza socio- economica dei territori. Nel tentativo di sciogliere diversi  nodi e  problemi, attraverso una nota, Fratelli d'Italia porta a conoscenza che negli ultimi giorni diversi atti sono stati presentati in Consiglio Regionale dal Capogruppo Elena Leonardi, chiedendo conto alla Giunta su diverse tematiche emerse anche e soprattutto dal confronto con i territori 

“Da sempre sono attenta alle circostanze delle collettività marchigiane che sono state colpite dal sisma – ha affermato il capogruppo Elena Leonardi – ho presentato 28 atti in questi anni per cercare di attenzionare numerose problematiche che quotidianamente si trovano a dover affrontare normali cittadini, ma anche professionisti tecnici e partite iva che resistono e non vogliono abbandonare questo territorio. Anche se sono passati tre anni, basta recarsi per qualche ora nei paesi distrutti del nostro entroterra per rendersi conto che la ricostruzione è ferma al palo e che servono necessariamente uno shock burocratico e delle politiche economiche mirate per dare un impulso reale a questi territori. Continuerò quindi ad interessare il Consiglio Regionale e a chiede risposte e impegni alla Giunta, senza dimenticare anche le questioni “ordinarie” che vanno affrontate, come quella relativa all’Unione Montana di Camerino, per la quale ultimamente si sta parlando di ingresso di alcuni Comuni che in precedenza avevano deciso di non farne parte: una procedura sulla quale serve chiarezza da parte della Regione che è competente in materia”.

Nelle richieste rivolte dal consigliere Leonardi alla Giunta e al presidente Ceriscioli, vicecommissario alla ricostruzione, quelle di impegnarsi a riaprire le domande per la certificazione del danno indiretto delle attività economiche e professionali, necessaria a seguito delle modifiche introdotte dal Mef, che introduce anche le annualità 2019 e 2020 e che elimina il limite massimo entro il quale erano ammissibili i costi di produzione (che dal 30% passa al 100%).

“Chiediamo alla Regione di impegnarsi per modificare le istanze per il calcolo dell’agevolazione – ha aggiunto Elena Leonardi – calibrando il contributo su altri costi e quindi cambiando la modalità di determinazione del contributo; ossia, scollegarne il calcolo dai costi e calcolarlo solo in base alla effettiva riduzione del fatturato, in modo da non creare discriminazioni tra chi ha potuto riaprire dopo il sisma, e che spesso ha potuto farlo solo sostenendo dei costi in prima persona, e chi invece non ha più riaperto, poiché il danno indiretto si calcola sui costi di gestione, anche correnti, sostenuti a seguito del sisma"

All’attenzione del capogruppo di Fratelli d’Italia- scrive la nota-  anche il mancato pagamento dei professionisti che hanno redatto le Schede AeDES con esito “A”, ossia per le strutture risultate agibili, e le procedure di delocalizzazione delle attività economiche e professionali, molte delle quali attendono ancora il rimborso delle spese sostenute, dopo 3 anni dal sisma, e sono attanagliate da un accanimento burocratico da parte delle istituzioni che invece dovrebbero fare di tutto per facilitare la ripresa post-sisma.

Altra questione sul tavolo,  quella dell’Unione Montana di Camerino. A fronte delle recenti richieste di tre Comuni, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Valfornace, di entrare a far parte dell’ente e di fronte al recente ingresso del Comune di Ussita- si specifica- è necessario che la Regione, intervenuta tramite l’assessore Angelo Sciapichetti, nel tentativo di gestire la vicenda, chiarisca le modalità e le iniziative che intende mettere in campo per favorire l’ingresso dei Comuni richiedenti e quali condizioni si intendono applicare, alla luce dei termini recentemente concordati per l’ingresso di Ussita. Non da ultimo- conclude il comunicato-  quali iniziative intende adottare per favorire lo stesso percorso anche nelle altre Unioni Montane marchigiane che ad oggi non ricomprendono tutti i Comuni.

cc da comunicato
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Mercoledì, 25 Settembre 2019 11:43

Parco Sibillini, Spaterna sulla possibile nomina

Potrebbe essere Andrea Spaterna, prorettore di Unicam, il nuovo presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Già da ieri, dopo l'audizione alla Camera, era trapelata questa indiscrezione, ma Spaterna ha voluto precisare che si è trattato solo di un primo passo e che per la nomina effettiva ed ufficiale bisognerà attendere la prossima settimana.
“ Ieri- spiega Spaterna- ho avuto un’audizione alla Commissione ambiente della Camera,  che peraltro si esprimerà in giornata a tal proposito. Il prossimo martedì 2 ottobre analoga audizione vi sarà anche alla Commissione ambiente del Senato. L’auspicio -continua il prorettore di Unicam- è che si vada nella direzione dell’incarico  ma è chiaro che al momento qualsiasi considerazione è prematura, dovendosi  attendere i pronunciamenti  dei due rami delle Commissioni Ambiente  e infine che il Ministro si pronunci favorevolmente attribuendo l’incarico. Per correttezza istituzionale dunque  ogni altra considerazione è al momento inopportuna e fuori luogo”. 
Al termine della Commissione Ambiente della Camera di ieri, l’onorevole Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione e relatrice di maggioranza per la fase di rilascio del parere obbligatorio per legge,  aveva definito Spaternapersona esperta e preparata in campo naturalistico” aggiungendo che tra molti curricula esaminati per  la nomina alla Presidenza del parco nazionale dei Monti Sibillini “è emerso per prestigio e completezza quello di Spaterna, veterinario che da anni insegna come professore ordinario all'Università di Camerino. Sono quindi molto contenta di essere relatrice in commissione ambiente per l'esame della sua candidatura proposta dal Ministro dell'Ambiente Costa. Sul nome di Spaterna il ministero ha ottenuto l'intesa con le regioni Umbria e Marche.  I parchi nazionali – proseguiva la nota- sono tasselli fondamentali per la corretta gestione del territorio. L'Appennino ospita specie ed habitat di rilievo continentale, a volte unici al mondo. Questo patrimonio, assieme a quello costituito dai beni architettonici e culturali, deve essere conservato e presentato nel migliore dei modi ai visitatori, garantendo al contempo i servizi per i residenti. Le aree protette hanno sofferto nel recente passato per i tagli ai bilanci e per la disattenzione di buona parte del mondo politico. Ora il Ministro vuole rilanciare il settore con scelte oculate per gli incarichi di vertice e con finanziamenti mirati per permettere ai parchi di svolgere la loro funzione. Certo sarebbe necessario assicurare nell'immediato futuro anche l'integrazione tra le norme che regolano le aree protette e quelle sui siti Natura2000, perché le grandi strategie di conservazione dettate dalle direttive comunitarie "Habitat" e "Uccelli" e i relativi finanziamenti europei non possono viaggiare su binari quasi separati rispetto alla decisioni in campo prettamente nazionale. Non da meno- ha concluso la Terzoni-  c’è un ruolo che il Parco all’interno del cratere sismico ha: quello di aiutare la comunità e tutto il territorio dell’entroterra a risollevarsi, essendo uno dei grandi volani per il rilancio dell’area".
cc

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Mercoledì, 25 Settembre 2019 11:35

Busta paga pesante, le richieste della Cisl

La questione della restituzione dell’Irpef sospesa mediante “busta paga pesante” non sembra trovare, secondo la Cisl, una soluzione rispettosa delle esigenze e dei disagi dei lavoratori e dei pensionati colpiti dal sisma. “L’ultima modifica normativa, introdotta mediante emendamento “Sblocca Cantieri” ha posticipato dal 1 giugno al 15 ottobre l’avvio della restituzione – scrivono in una nota - ma prevedendo l’obbligo di versare entro tale data le prime cinque rate dell’importo dovuto in unica soluzione, compromettendo non di poco la disponibilità economica di popolazioni tuttora colpite da significativi disagi e indicando come proroga una misura che non ha nulla a che fare con una vera proroga”.

Questa mattina, nella sede Cisl a Macerata, il punto della situazione sulla questione con Rocco Gravina: “Si tratta di un ulteriore salasso – afferma - perché i lavoratori e i pensionati si troveranno a pagare le cinque rate tutte insieme in un periodo dove, come fiscalità ordinaria, ci sono varie scadenze. C’è poi disparità che riguarda i pensionati: l’Inps ha già anticipato la scadenza al mese di settembre e quindi a molti pensionati è stata già ritirata questa quota. Noi da sempre abbiamo denunciato questo problema chiedendo di essere equiparati agli altri eventi sismici, con una restituzione parziale dell’Irpef.

Chiederemo con forza – aggiunge Gravina - anche ai Parlamentari del maceratese, di fare propria la richiesta e portarla al Governo. Non chiediamo un’altra proroga ma di definire, una volta per tutte, la norma e accogliere le nostre istanze. Chiediamo di avere la dilazione ma di una Irpef ridotta. Ci siamo attivati nei mesi scorsi, ci attiveremo ora per arrivare in tempo ad una soluzione definitiva. Siamo ancora in una fase molto delicata per la ricostruzione e la ripartenza di questi territori, se togliamo ancora risorse a lavoratori e pensionati le difficoltà aumenteranno”.

GS
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