Notizie sportive nelle Marche
Non solo forze dell'ordine preposte a garantire la sicurezza ma anche punti di riferimento umano. Lo testimonia la vicenda di Walter Orsi, 91enne di Civitanova, storico barbiere che tra l'altro, alla sua età, si diletta ancora a praticare il suo mestiere. Ieri pomeriggio ha contattato il 112 chiedendo aiuto ai Carabinieri: aveva terminato i medicinali per curare l’ipertensione e così ha chiesto la possibilità ai militari di recuperare la scorta che aveva conservato nel suo laboratorio. Il personale della locale stazione, munito di guanti e mascherine, si è subito attivato e ha recapitato le medicine a casa dell'uomo che ha apprezzato il gesto dei Carabinieri e ha colto l’occasione per compilare i moduli anche per delegare l’Arma al ritiro della pensione alle Poste. 
Si tratta di uno dei tanti gesti con cui i Carabinieri di tutta la provincia quotidianamente prestano assistenza alla popolazione, specialmente verso gli anziani, come segno tangibile della tradizionale umanità, solidarietà e vicinanza al cittadino.
“Ora più che mai - evidenzia il colonnello Michele Roberti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Macerata - il ruolo delle Stazioni Carabinieri si sostanzia in un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con il cittadino che richiama una vera e propria funzione di rassicurazione sociale e i Carabinieri che vi prestano servizio costituiscono un punto di riferimento umano oltre che professionale”.

g.g.

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È andata a buon fine la raccolta fondi lanciata sul sito www.gofundme.com da Ismaela Bonfrate, infermiera matelicese al reparto di terapia intensiva del Covid Hospital di Camerino, che in occasione del suo trentesimo compleanno aveva chiesto di poter raccogliere denaro sufficiente a poter donare ai malati di Covid ricoverati nella struttura uno smartphone col quale mettersi in contatto con i propri cari mediante videochiamate: con i soldi raccolti la ragazza ha acquistato due smartphone con le rispettive schede telefoniche e la ricarica che permetterà i collegamenti dei malati. “È un grandissimo risultato! Grazie mille! Familiari, pazienti e colleghi ringrazieranno infinitamente”, ha commentato la ragazza.

Alessio Botticelli
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Inizia anche nel comune di Sarnano la distribuzione delle mascherine, un'altra misura necessaria per la protezione della popolazione.  "Saranno consegnate due mascherine ad ogni persona di età superiore a 6 anni - le parole del sindaco Luca Piergentili - Un'iniziativa condivisa con le aziende locali grazie alle donazioni della Farmacia Ippoliti e della ditte Vallesi s.r.l e Smart Trade. È la ditta Feel Blue Knitwear, invece, che ha iniziato nei giorni scorsi la produzione nei propri stabilimenti di mascherine lavabili.La consegna avverrà a domicilio ad opera dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di Sarnano in divisa. Un'iniziativa - conclude il sindaco - che volevamo già iniziare nei giorni scorsi, ma purtroppo non è stato semplice reperire mascherine sul mercato. Così, anche per evitare possibili truffe, abbiamo atteso qualche giorno per avere un giusto approviggionamento".

f.u.

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"Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione". A causa delle misure restrittive determinate dalla pandemia, lo slogan creato dai musei di Camerino dopo che il sisma aveva compromesso la fruibilità delle sue strutture, oggi potrebbe purtroppo accomunare tutti i musei italiani.  In questo periodo, molte delle realtà più o meno vicine hanno fatto riferimento proprio alla città ducale  per capire come si può “essere aperti pur stando chiusi", prendendo ad esempio proprio l'esperienza maturata dai Musei di Camerino.   
“Un'esperienza che porta a una visione territoriale – spiega l’assessore alla cultura, Giovanna Sartori - e in cui è importante fare rete. Se c'è una cosa di cui sono ancora più convinta, anche dopo la grande emergenza che stiamo vivendo, è che la cultura e il turismo possano e debbano essere un punto di ripartenza fondamentale”.
Lassessore alla cultura Giovanna Sartori e Barbara Mastrocola

E ad evidenziare l'importanza delle iniziative e idee progettuali portate avanti in questi anni è la stessa  dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del museo arcidiocesano: "Tantti progetti  che hanno permesso di dimostrare quanto sia possibile “non fermarsi”, poiché il museo non è solo un susseguirsi di sale espositive, un posto in cui conservare e mettere in bella mostra tele e sculture. È possibile, perché non è solo un contenitore di opere d’arte, ma è esso stesso un contenuto d’arte e soprattutto di storie. È un luogo vero, dotato di una propria identità- continua Barbara Mastrocola- Perché i musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia”.

La storia che i musei di Camerino raccontano anche quest’anno, dopo il progetto “Dalla polvere alla luce”, è stata premiata dalla Regione Marche, che ha approvato e finanziato ben tre progetti. Il primo, la bellezza ritrovata, in occasione del ritorno del ritratto di Giulia da Varano, l'altro di carattere espositivo, con una mostra che si svolgerà in autunno (Coronavirus permettendo) e che, senza svelare troppo, muoverà proprio dal prezioso ritorno del ritratto di Giulia da Varano, e il terzo progetto  di natura gestionale e organizzativa.
Si tratta, infatti, di un progetto di aggregazione tra le strutture museali cittadine, Pinacoteca e Museo Civici, Museo Arcidiocesano “G. Boccanera” e Sistema Museale d’Ateneo che, nello specifico, è finalizzato a incrementare e migliorare la soglia di efficienza finanziario-gestionale delle strutture e l’ottimizzazione nell’erogazione dei servizi della rete dei musei, attraverso una serie di iniziative mirate che vanno dal marketing alla didattica, passando, ovviamente, per l’individuazione di orari e aperture che garantiscano una sempre migliore fruibilità.
 “I musei cittadini – prosegue l’assessore Giovanna Sartori - sono riusciti a stare in piedi, ma, ora, cominciano a camminare in maniera più spedita grazie anche a una gestione in sinergia tra Comune, Arcidiocesi e Ateneo".
Proprio da questa sinergia, inoltre, si sviluppa l’ambizioso, ma già avviato, progetto di procedere  alla ricostruzione contemporanea del Rettorato, del Duomo e del Palazzo Arcivescovile.
“Quest’ultimo –ribadisce  l’arcivescovo di Camerino, Francesco Massara - è già in fase progettuale e, quindi, da deposito delle opere dei due musei cittadini civico e diocesano, potrà essere futura sede museale. È chiaro, infatti, che nessuno dei tesori di Camerino o che hanno trovato custodia a Camerino dopo il sisma, almeno per quanto riguarda quelli arcidiocesani, sarà mai trasferito in luogo diverso. L’arte è identità e l’identità non prescinde dalle radici. Radici che, però, possono essere messe ulteriormente in rete. E’ opportuno lavorare, quindi, verso quello che è a tutti gli effetti un mio sogno e una opportunità per l’intera area del cratere, ossia mettere a sistema una rete museale che comprenda tutte le strutture espositive di Camerino, San Severino Marche, Castelraimondo con il Castello di Lanciano e Matelica con il Museo Piersanti, in modo da far ammirare ad un pubblico sempre più vasto i tesori che custodiamo da secoli su queste terre”.
Una precisazione, questa, che mette definitivamente fine ai timori infondati di chi, nell'accogliere la bella e importante notizia della realizzazione del nuovo Museo di San Severino Marche (dove saranno custodite le opere di San Severino e delle strutture arcidiocesane del territorio settempedano) abbia potuto pensare ad una minaccia per le opere d’arte di Camerino e del suo territorio.

Pubblicato in Politica
Sospese e rinviate a non prima dell'autunno , tutte le celebrazioni della Prima comunione e della Cresima. Lo ha deciso Mons. Francesco Massara con un decreto diramato ai parroci e valido sia per l'intera Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche che per lla diocesi di Fabriano-Matelica, in considerazione della situazione che si è venuta a creare a causa della pandemia da Coronavirus.  L’intento è quello di ovviare alle incertezze che gravano su impegni pastorali programmati da tempo  e di salvaguardare la salute delle persone, delle comunità e dei sacerdoti. A nessuno è consentito assumersi la libertà di procedere diversamente;  da parte loro i parrocci  potranno tuttavia valutare fin d'ora in tutte le parrocchie, l'opportunità di rinviare tali  celebrazioni al prossimo anno. 

Nello stesso decreto l’arcivescovo Massara stabilisce che, da ora e per tutto il periodo estivo, vengano annullate attività quali Campeggi, Campi scuola, Grest-Oratorio estivo, Esercizi Spirituali, Feste patronali e Sagre organizzate da parrocchie o associazioni ecclesiali.  A far propendere per la decisione il fatto che sia la situazione attuale sia la possibile evoluzione della pandemia sembrano sconsigliare lo svolgimento di attività di tal genere che, alla luce delle disposizioni delle autorità civili, possono comportare per gli organizzatori (parrocchie, monasteri, conventi e diocesi) responsabilità anche gravi e soprattutto nei confronti di minori.

Nel decreto si precisa anche che sono da intendersi annullate anche tutte le iniziative parrocchiali e delle associazioni ecclesiali già programmate per il 2020,  anche nel caso in cui dovessero allentarsi le disposizioni civili riferite alla salute pubblica.
C.C.










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Prosegue l’impegno del sindaco Alessandro Gentilucci nei confronti della comunità di Pieve Torina sul fronte anti Covid 19. Dopo l’attivazione di servizi a sostegno delle fasce più deboli, la distribuzione di mascherine, la disinfestazione delle strade ed altre misure di sanificazione e prevenzione sanitaria adottate grazie anche alla collaborazione con il dottor Franco Cencetti, Gentilucci si appresta a rendere possibile l’effettuazione di test sierologici per circa l’8% della popolazione del suo comune, almeno in questa prima fase. “Si tratta di un percorso attivato in via sperimentale in poche altre realtà comunali oltre Pieve Torina, e non solo nelle Marche” chiarisce Gentilucci. “Ho ritenuto opportuno, d’accordo con il dottor Cencetti, fornire questa ulteriore opportunità alla cittadinanza per monitorare al meglio la situazione e l’eventuale diffusione del contagio. Voglio che sia chiaro che, nonostante continuiamo a vivere una condizione di marginalità sotto tanti punti di vista, non molleremo di un centimetro per attestare il nostro desiderio di resilienza. Siamo gente tenace, che ha resistito al terremoto e resisterà al virus, ma ogni cosa che può essere fatta per aiutarci in queste battaglie la porteremo avanti con determinazione”. I test sierologici sono stati affidati al medico di medicina generale, Franco Cencetti appunto, con cui è stato stilato un preciso protocollo. “A lui abbiamo affidato la gestione dei test che hanno un valore indicativo – prosegue il sindaco – ma che possono aiutarci a leggere meglio il quadro epidemiologico della nostra comunità che, al momento, non presenta situazioni di particolare criticità”.
Pubblicato in Cronaca
Primo caso di contagio anche a Serravalle. A dare notizia è il sindaco Emiliano Nardi, sulla sua pagina Facebook: "Purtroppo - scrive - è stato accertato un primo caso isolato di Coronavirus anche a Serravalle di Chienti. Oltre al paziente positivo, che si trova ricoverato al Covid Hospital di Camerino, si registra anche una persona in quarantena.
Ci tengo a sottolineare che ad oggi questo è l'unico caso rilevato. L'amministrazione - precisa - ha da subito messo in campo tutte le procedure affinchè questo resti un singolo caso e la situazione rimanga sotto controllo. L'invito è sempre quello di restare a casa e di adottare tutte le procedure di distanziamento sociale e sanitarie ben note. Continuiamo ad osservare le regole come abbiamo fatto fino ad oggi in modo tale che la situazione resti quella che è, ovvero assolutamente sotto controllo.

GS

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Sono proseguiti, e con sempre maggior incisività, anche nel fine settimana di Pasqua i controlli per accertare non giustificate, violando i divieti imposti per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Sotto la lente, in particolare, le direttrici che portano verso il mare, i parchi e le mete abituali durante i giorni di festa.

Gli spostamenti nelle giornate del week end di Pasqua erano stati considerati un rischio nell’ambito della pianificazione decisa dal Prefetto e dai vertici delle Forze di polizia, e sono scattati ovunque controlli serrati, secondo gli indirizzi ricevuti dal Ministro dell’interno al fine di non vedere vanificato, l'immane sforzo compiuto dall'intera Nazione.

Nel territorio della provincia di Macerata sono state controllate più di 4.000 persone e 2.375 esercizi commerciali proprio allo scopo di verificare l’osservanza delle misure anti coronavirus, portando così complessivamente a 67.391 i controlli effettuati dai primi giorni di marzo.

Le forze dell'ordine al termine del “fine settimana” hanno effettuato 226 sanzioni, il maggior numero delle violazioni è stato rilevato nella giornata di sabato. Diverse auto sono state fermate, con a bordo anche più persone, mentre tentavano di raggiungere il litorale senza alcuna giustificazione valida per unirsi a parenti o amici per il pranzo di Pasqua.

Uno sforzo corale che ha visto impegnati più di 1100 uomini che, con il supporto anche dell’elicottero del nucleo di Pescara, della motovedettadell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova e con l’ausilio di droni, hanno svolto una importante funzione di deterrenza.

Un dispositivo a maglie molto strette quello messo in campo, ad ogni punto nevralgico delle vie di comunicazione, dal Prefetto Iolanda Rolli, con l’ausilio di Polizia, Carabinieri, Finanza, Stradale e con il concorso della Polizia Provinciale, delle Polizie Locali, dei militari dell’Esercito e dell’Ufficio Circondariale marittimo.

E’ stato un week end nel quale è stato utilizzato il massimo dispiegamento di risorse e, anche se le sanzioni non sono mancate, la cittadinanza ha dimostrato, ancora una volta di saper rispettare le regole imposte dalla situazione d’emergenza.

GS
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La solidarietà del Cadore si rimette in moto a favore dell'ospedale di Camerino. Allle numerose azioni di generosità che il Veneto ha portato sul territorio colpito dal sisma, si aggiunge in queste ore anche una raccolta fondi  destinata all'associazione "A Cuore Aperto" guidata dalla dottoressa Gabriella Winni Mazzoli. Se ne è fatto promotore di sua spontanea volontà Giacomo Maroldo che fa parte della Sezione Cadore di protezione civile.  La somma raccolta servirà ad assicurare l'acquisto di nuove attrezzature utili al nosocomio,dallo scorso 8 marzo trasformato in Covid Hospital. Il raccordo è avvenuto grazie all'intermediazione dell'insegnante camerte Paola Gerini, sin dall'immediato dopo sisma,molto attiva nel coordinamento di più azioni solidali che hanno raggiunto diverse destinazioni. E' stata lei stessa a segnalare la situazione di eccezionale sforzo che personale sanitario e  presidio ospedaliero si sono trovati a diver fronteggiare a causa dell'emergenza sanitaria del Covid-19 ricevendo subito disponibilità da parte di Giacomo Maroldo. Grazie alla raccolta fondi da lui attivata, la generosità del Veneto non ha esitato a mobilitarsi per sostenere nei fatti il territorio camerinese.
" Circa un mese e mezzo fa- racconta Paola Gerini- ho rappresentato delle  problematiche del nostro ospedale, primo della Regione Marche ad essere convertito in Covid Hospital per ospitare pazienti positivi al Coronavirus. Ho parlato con lui anche delle diverse iniziative che nel frattempo erano state intraprese per sostenerne le attività e Giacomo Maroldo del quale non possiamo dimenticare le tante azioni di sostegno alla popolazione già nell'immediato dopo sisma, ha deciso di rimettersi in moto nuovamente per darci una mano.  Nel raccogliere il mio invito, nonostante il problema del coronavirus colpisca fortemente e gravemente la loro regione, Giacomo non ha esitato a farsi in quattro per sollecitare una raccolta fondi per l'emergenza. Il risultato è stato che parte dei fondi raccolti è stata destinata alla sua terra e altra parte della raccolta Giacomo Maroldo ha deciso di convogliarla per le esigenze e le necessità dell'ospedale di Camerino.  A testimoniare l'amicizia e l'affetto che ormai lega il Cadore  e altri territori del Paese alle nostre zone, la somma di 1140 euro è stata pertanto devoluta all'associazione "A Cuore Aperto" di Camerino. Un paio di giorni fa Giacomo ha fatto questo bonifico dimostrando l'attaccamento e il bel rapporto d'amicizia instaurato col nostro territorio. Lo ringrazio di cuore per aver accolto questa richiesta d'aiuto che nel concretizzarsi in questo modo, ci dà il segno della vicinanza e della presenza costante degli amici veneti.  Non posso che testimoniare dell'affetto reciproco che ci lega, augurando anche alla loro terra, di riuscire a superare al più presto l'immane dramma che stanno vivendo". 
C.C.

Nella foto Paola Gerini e Giacomo Maroldo
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Pubblicato in Cronaca

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