Radioc1inBlu

Consegnati a Fabriano i primi sei appartamenti dell’invenduto acquistati dall’Erap. Sono stati assegnati ad altrettante famiglie terremotate che avevano fatto richiesta di alloggio al Comune le quali potranno rimanere lì fino a che non sarà terminata la ricostruzione della loro abitazione. Poi saranno acquisite al patrimonio pubblico per l’edilizia popolare. A darne notizia è il sindaco Gabriele Santarelli: “Ho seguito tutte le fasi di questo progetto sin da quando ero a Roma e per conto del gruppo parlamentare alla Camera del M5S ho preparato gli emendamenti al decreto sisma che includeva questa misura. Uno dei vincoli che inserimmo - spiega - fu quello per cui le abitazioni acquistate ricadessero nei comuni del cratere o al massimo nei comuni confinanti con il perimetro dello stesso cratere. Questo per evitare che si facessero acquisti in giro per la Regione anche in comuni lontani dalle aree colpite. Oggi - conclude - si è chiuso il cerchio”.

I primi sei appartamenti si trovano in Borgo Tufico. E nei prossimi giorni verranno consegnati anche quelli di via Ramelli.

g.g.

Firmato ieri, in Prefettura ad Ancona, il protocollo d’intesa per impedire le infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. 

A farne parte, il direttore della Struttura di missione prevenzione e contrasto antimafia Sisma del Ministero dell'Interno, il commissario straordinario per la Ricostruzione, il procuratore generale delle Marche, i procuratori e i prefetti. Presente anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e il sottosegretario Vito Crimi. La firma di questo documento era stata annunciata la scorsa settimana nel corso del convegno organizzato da Libera a Macerata sulla percezione delle mafie nelle Marche.

"Si vuole che i lavori della ricostruzione vengano svolti in tempi brevi - ha detto Cafiero De Raho - e nello stesso tempo verificare i dati e confrontarli con le rispettive banche dati affinché imprese sospettate di far parte di giri mafiosi restino escluse. I lavori vorremmo che fossero svolti in tempi brevi ma da imprenditori sani”.

Con l’occasione Crimi ha fatto un bilancio di quanto fatto e di ciò che il Governo intende fare. Tra queste, una legge quadro per tutti i prossimi eventi sismici: “All’interno deve contenere le regole da mettere in campo ogni qualvolta succederà un evento sismico. Un progetto da portare avanti non nell’immediato ma entro il 2019. Nella normativa – ha spiegato – dovrebbero essere classificati gli eventi sismici per loro natura in modo tale che da questa classificazione conseguano tutte le attività: di ricostruzione prime case, seconde case, percentuali di contribuzione, chi sono i soggetti attuatori, se deve esserci una contabilità speciale o non è necessaria e quant’altro. Tutto misurato con l’entità dei danni”. Insomma l’obiettivo è “che ci sia un codice: in modo che, dal giorno dopo, tutti – imprese, cittadini professionisti, istituzioni – sappiano quali sono le norme che saranno applicate su quella ricostruzione”.

g.g.

 

FOTO ANSA

“Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare”. Un commento che non lascia spazio a fraintendimenti quello di Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, nei confronti del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, fra i promotori del comitato dei sindaci del terremoto che si è costituito martedì a Roma fra una 70ina di sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016.

Una iniziativa nata senza il coinvolgimento di Anci, del tutto spontanea, dopo che Pasqui ha anche rinunciato al ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere offidatogli dall’Anci nazionale.

 

Mangialardi, martedì si è costituito il comitato dei sindaci del terremoto. Cosa ne pensa?

 

In un momento cosi complesso, legato a tante vicende che conosciamo, prime fra tutte le articolazioni normative, i sindaci devono rimanere il più compatti possibile e cercare di spronare il governo a trovare le soluzioni.

 

Il sindaco Pasqui da parte sua ha lamentato più volte ormai che Anci non lo avrebbe messo in alcun modo nella condizione di svolgere il suo ruolo di coordinatore dei sindaci del cratere. Che cosa risponde? 

 

Se devo dire la verità, quando ad una persona viene assegnato un ruolo di carattere nazionale non può sicuramente lamentare di non poterlo svolgere. Chi ce l’ha, fa di tutto per portare a casa i risultati. Forse è stato un po’ latitante come lo è in tutte le iniziative che avvengono col commissario o con il governatore. Un ruolo bisogna che lo eserciti, non è chi te lo ha assegnato che te lo impedisce. Tant’è che le sue dimissioni non sono arrivate dopo sei mesi ma dopo quasi due anni.

 

Martedì diversi primi cittadini hanno rivolto una critica all’associazione che Lei presiede: che Anci Marche sarebbe troppo politicizzata.

 

La respingo nella sua interezza. L’Anci con difficoltà, lo devo dire, in questo fase così complicata comunque mette sempre al centro gli interessi dei sindaci e dei cittadini senza badare mai agli orientamenti politici. Capisco invece che avvicinandosi le elezioni qualcuno stia pensando di ‘mettersi in proprio’ per avere maggior evidenza pubblica e dico pure che questo non è corretto negli interessi dei cittadini e dei terremotati. Non si scaricano sugli altri le responsabilità di ciò che non si è stati in grado di fare e in ogni caso l’Anci continuerà a lavorare a testa basa al di là del comitato.

 

g.g.

Cittadinanza a Mimmo Lucano? No, grazie. Risponde così Pietro De Leo, consigliere comunale di Matelica, alla proposta dell’amministrazione di dare la cittadinanza onoraria al sindaco di Riace. Ma polemiche arrivano addirittura dal direttivo regionale della Lega che critica fortemente questa decisione. 

“È del tutto fuorviante - afferma De Leo - far credere che la proposta della cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano sia frutto di una sintesi all’interno della maggioranza. Ne faccio ancora parte e non sono stato minimamente consultato, altrimenti avrei espresso la piena contrarietà. Peraltro, risulta assai curioso che per la prima volta in cinque anni il Partito Comunista Italiano, che non ha neanche un rappresentante in consiglio, riscuota un ruolo così determinante e significativo nella definizione di un ordine del giorno dell’assise”. De Leo definisce questo episodio una sgrammaticatura politica, il segno evidente di una “assoluta incapacità” e di poco rispetto verso gli elettori. Nel gruppo consiliare di maggioranza, nato come civico, si erano riconosciuti anche matelicesi con opinioni politiche e culturali antitetiche verso quello di Mimmo Lucano.

“Il rispetto degli elettori è un valore superiore a molte cose, tra le quali la disperata ricerca di espedienti da parte di qualcuno per aumentare la propria visibilità”. 

Pesante l’accusa della Lega che esordisce così: “Per la giunta allora, per essere cittadino onorario di Matelica basta essere fuorilegge. Come definire altrimenti un sindaco indagato per favoreggiamento all’immigrazione irregolare?”. Lucano, ricorda la Lega, è ricorso anche ai matrimoni di comodo fra anziani e giovani straniere a cui per diverse volte era stato rifiutato il diritto di asilo. Così evitava i rimpatri. 

“Sabato l’Amministrazione di Matelica certifica che l’immigrazione targata PD - incalza Paolo Arrigoni, responsabile di Lega Marche - è un sistema di accoglienza senza regole in cui autentici profughi in fuga dalle guerre sono equiparati a migranti economici preda di trafficanti senza scrupoli. Senza contare che, secondo i giudici, le scelte del sindaco Lucano sono state finalizzate al tornaconto politico-elettorale più che alla solidarietà e all’integrazione. È questo il modello di valori a cui dovrebbero rifarsi i giovani matelicesi?”

Sull’argomento non manca l’opinione di Ivana Marchegiani, della Lega Matelica, che si dice sconcertata dall’idea della giunta: “Questa cittadinanza onoraria più che sorprendere sconcerta, indipendentemente dal fatto che il sindaco di Riace non sia stato ancora condannato. Il modello di integrazione che vogliamo non è quello buonista che giustifica il traffico di esseri umani a scapito degli stessi migranti e dei cittadini che ne pagano le conseguenze finanziarie. La vera solidarietà non può prescindere dalle regole”.

G.G.

Un’importante donazione quella del Fondo Protezione di Generali Italia per la ricostruzione della nuova scuola di Muccia sul progetto della Fondazione Andrea Bocelli. Sono 300mila euro per la nuova scuola dell’infanzia e primaria E.De Amicis che Generali, impegnata nella sensibilizzazione sui danni da catastrofi naturali, destinerà con il Fondo Protezione Solidale grazie alle donazioni della compagnia e degli agenti per ogni polizza casa abbinata a eventi catastrofali.

    “E’ sempre bello verificare – dichiara Bocelli – come la volontà del fare e la comunione di intenti siano capaci di innescare circoli virtuosi che si tramutano in progetti concreti”. “Con il gesto di tanti – osserva Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines - stiamo ricostruendo la scuola di Muccia distrutta dal terremoto”.

g.g.

Non solo Caccamo, ma anche i paesi vicini si stringono attorno alla famiglia Bureca per la scomparsa di Paolo.

Classe 1961 si è spento oggi all'ospedale di Macerata dove era ricoverato a seguito di una malattia.

Molto conosciuto per la sua attività commerciale a Caccamo, insieme alla moglie, dove vendeva giochi e articoli da regalo, ma anche per aver militato, da giovane, tra le fila del Caldarola con il soprannome di "Careca" per il suo tocco brasiliano.

Lascia la moglie Rosella e tre figli, Cristian, Silvia e Lucia.

La camera ardente è stata allestita all'obitorio dell'ospedale di Macerata. I funerali si svolgeranno sabato 2 marzo, alle ore 10.30, nella chiesa - container di Caldarola. La salma sarà poi tumulata nel cimitero di Borgiano.

GS

A Camerino, UBI Banca riparte da una sede definitiva. Direzione e operatori dell'istituto di credito, dallo scorso lunedì, accolgono i clienti dagli ampi nuovi locali di via Pallotta n.11. A seguito della fusione per incorporazione di Nuova Banca Marche in UBI Banca avvenuta nell’autunno 2017, entrambe le filiali che erano in zona rossa e finora ospitate nei container, trovano sistemazione risolutiva e stabile in un' unica sede.Una riapertura al pubblico che imprime un segnale di rinascita e rinnovata fiducia, frutto della volontà di Ubi Banca di supportare la città e contribuire alla sua ricostruzione. Dopo un lungo periodo di lavoro negli spazi ristretti dei container di via Milziade Santoni, UBI Banca ha voluto investire sulla città e sul territorio, determinata a continuare in un lavoro al fianco della comunità locale, per supportarla nella delicata fase di ricostruzione, tornare al più presto alla normalità e spingere la ripresa economica Situati al piano superiore dello stabile  di Spazio Casa, i locali si affacciano su un’open space di grande impatto visivo, all’interno del quale domina il vetro di pareti divisorie discrete che permettono ad ogni stanza di fondersi con l’altra, conservando la propria identità ed indipendenza

“Finalmente una sede definitiva- afferma con soddisfazione il direttore dott.Gianni Malpiedi- In questi spazi siamo riusciti a realizzare una filiale moderna dotata di ogni possibile confort e forte di tutte le più nuove tecnologie che l’ambito bancario può offrire.Da qui siamo in grado di accogliere la nostra clientela con tutta la serie di servizi che, seppur nella grande ristrettezza degli ambienti di un container, abbiamo comunque sempre mantenuto al completo. Gli stessi operatori di Ubi Banca vivono questa ripartenza con grande entusiasmo”.

Il direttore Gianni Malpiedi

L’inaugurazione della Banca mobile di UBI Banca avvenuta il 1 dicembre 2016 nell’area parcheggio di via Santoni, aveva comunque rappresentato un primo segnale forte alla collettività di rimanere a servire la comunità in un momento difficilissimo e finora, il servizio è andato avanti non senza qualche disagio per gli stessi dipendenti.

ubi Banca locali 3

 

I container sono stata un’ottima soluzione ma gli spazi, non consentivano più di tanti movimenti- osserva il direttore-; eravamo molto stretti, non sempre le condizioni di lavoro erano ottimali e la stessa clientela si trovava a disagio. Qui è tutto un altro clima, c’è molto spazio, si sta molto meglio e ne siamo felici tutti. Quanto alle prospettive di lavoro dell’istituto di credito – continua il dott. Malpiedi- se valutiamo la piazza di Camerino, non possiamo nasconderci che lavoriamo in una zona pesantemente toccata dal terremoto dove le problematiche sono diverse. Di certo, da qui in poi ci troveremo ad affrontare soprattutto i problemi derivanti dalla ricostruzione sulla quale stiamo già lavorando diverse pratiche e probabilmente ne arriveranno molte altre in futuro per cui un'attività molto importante sarà per noi legata proprio a questa fase del post-sisma attraverso i servizi che offriamo nei finanziamenti alla ricostruzione per quel che riguarda le abitazioni dei singoli, nonché per la parte relativa ai contributi per la ricostruzione delle attività commerciali, artigianali e industriali del territorio”.

UBI Banca esterno

 

Dotata di un comodo parcheggio sul piazzale esterno, la sede definitiva di UBI Banca asseconda il nuovo concept evoluto degli spazi: all’ingresso è posizionata l’area accoglienza, una sorta di reception che funge da punto di primo contatto con i clienti e di orientamento verso i servizi richiesti. Al centro lo spazio d’attesa attrezzato con moderni divani e, tutt’intorno, l’area condivisa strutturata in più punti dai quali, supportati dalle nuovissime tecnologie, gli operatori aiutano il cliente a indirizzarsi verso i servizi desiderati.

C.C.

 Ubi Banca panoramica

 

I carabinieri della Stazione Forestale di Camerino, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno scoperto a Treia, nei pressi di un’azienda manifatturiera, un deposito di rifiuti speciali. Il volume dei rifiuti rinvenuti è stato stimato in circa 40 metri cubi che sono stati sottoposti a sequestro penale. I militari hanno, inoltre, informato gli Enti competenti per la bonifica dell’area.

Il titolare dell’azienda è stato, così, denunciato per violazione delle norme in materia di tutela ambientale e ora rischia la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da duemilaseicento a ventiseimila euro.

f.u.

 

rifiuti treia2

 

rifiuti treia1

Continuano i controlli  svolti dalla Questura di Macerata alle aree verdi, ai parchi e alle zone di ritrovo maggiormente frequentate dai giovani, cosi’ come disposto dal Questore Antonio Pignataro, servizi che hanno consentito di effettuare numerosi arresti di spacciatori, per la quasi totalità extracomunitari.

Nel pomeriggio di ieri, sono stati effettuati a Macerata ancora una volta servizi straordinari di controllo del territorio svolti da operatori della Squadra Mobile di Macerata, diretta da Maria Raffaela Abbate, con la collaborazione di personale della Squadra Cinofili antidroga, finalizzati al contrasto dei fenomeni criminosi e a debellare lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività è stata focalizzata principalmente nei parchi pubblici, nei pressi degli istituti scolastici e nelle aree di aggregazione giovanile.

All’interno dei giardini di Fontescodella di Macerata, nei pressi dei giochi per bambini, personale dipendente notava un gruppetto di tre ragazzi, due italiani e un noto cittadino della Nuova Guineain Italia senza fissa dimora, soggetto conosciuto a questo Ufficio perché coinvolto in precedenti attività di Polizia Giudiziaria connesse allo spaccio di stupefacenti.

Raggiunto il gruppetto,  tutti gli operatori coinvolti nel servizio intervenivano, procedendo al controllo dei sospetti e alla loro identificazione. Il soggetto  extracomunitario, alla vista degli agenti, si dava a precipitosa fuga, lasciando cadere a terra un involucro in cellophane trasparente con all’interno alcune dosi di Hashish, riuscendo a far perdere le proprie tracce. 

Il soggetto è stato denunciato. Nel corso dei controlli, proseguiti per l’interno pomeriggio, sono state identificate 45 persone e sottoposte a controllo 32 autovetture.
g.g.

Un incontro con il Premier Conte e la possibilità di sedersi attorno ad un tavolo per la stesura di nuove norme che possano permettere una ricostruzione rapida e certa. Lo hanno chiesto i 70 sindaci del cratere costituitisi in comitato con l’obiettivo comune di portare all’attenzione delle istituzioni centrali, le istanze delle quattro regioni del Centro Italia colpite dal sisma. Ad inoltrare la richiesta al Presidente del Consiglio i primi cittadini hanno delegato il sindaco di Amatrice Filippo Palombini. 

Sostegno pieno all’iniziativa dei sindaci delle  quattro regino, è venuto dal senatore e sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, seppure abbia preferito non aderirvi formalmente per il duplice ruolo di sindaco e parlamentare che ricopre. Pazzaglini ha anche tenuto a sottolineare che col decreto 55 e le successive  misure il Parlamento ha fatto tutto quello che era possibile fare a livello legislativo e che l’impianto resta quello che è e non può essere modificato.

Unico miglioramento che si potrebbe apportare per velocizzare e favorire la vera partenza della ricostruzione è una modifica delle ordinanze e l’assunzione di una maggiore responsabilità da parte dei sindaci. 

"Abbiamo adottato quasi 60 provvedimenti tra i quali c'è quello indispensabile e da tutti richiesto della sanatoria dei piccoli abusi che tra l’altro- dice Pazzaglini- abbiamo approvata due volte; in prima battuta con la conversione del decreto 55 dove tra le varie fattispecie è stata prevista anche la possibilità di sanare volumi fino al 5%, e successivamente, nel decreto emergenze siamo riusciti ad elevare questo limite al 20% in coerenza con il piano casa regionale, senza contare tutta un'altra serie di provvedimenti che vanno dalla proroga delle scadenze ad altre fattispecie comunque utili. Purtroppo non c'è la percezione del lavoro importante che abbiamo fatto in aula perché l'ottanta per cento della Ricostruzione è gestita dalle ordinanze del Commissario e un ulteriore 10% dalle ordinanze del capo Dipartimento della Protezione Civile e al parlamento rimane pertanto un ruolo quasi residuale. Dato che la situazione è questa e drasticamente non cambierà mai, perché comunque l'impostazione è e rimarrà questa e non potrebbe essere altrimenti, credo che tuttavia l'unico modo per migliorare la situazione di stallo potrebbe essere solo la modifica da parte del Commissario di alcune delle ordinanze che creano più problemi. Fatto tutto questo, servirebbe però  a mio avviso anche una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei sindaci che qualche volta dovrebbero anche gettare il cuore oltre l'ostacolo e fare delle scelte dolorose. E parlando da sindaco di Visso, ritengo che la scelta di aver rinunciato alle perimetrazioni porterà ad una ricostruzione più rapida.  L’aver deciso di rinunciare alle perimetrazioni - prosegue è stata una scelta importante perché in comuni come i nostri con un'alta valenza storica e architettonica, rinunciare ai piani attuativi evidentemente è una valutazione che va ponderata.  Dopo aver ragionato per alternative sui pro e sui contro di questa scelta, il consiglio comunale di Visso, ormai parecchi mesi fa, ha tuttavia ritenuto che il minore dei mali fosse appunto quello di rinunciare. L’aver saputo che è stato depositato il primo progetto di un'area da noi deperimetrata, mi rafforza nella convinzione che questa scelta fosse quella giusta. In consiglio comunale abbiamo approvato gli aggregati del centro storico, abbiamo fatto tutta una serie di attività che comunque consentiranno il recupero del centro storico di Visso. Sapere però che ad oggi un primo progetto di un'area che era perimetrata, è stato depositato e on almeno tre-quattro anni  di anticipo rispetto a quello che sarà il percorso di chi rimarrà all'interno delle perimetrazioni, mi convince sempre di più che questa scelta, comunque sofferta, comunque dolorosa, probabilmente è stata quella giusta”.+

C.C

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo